giovedì 19 settembre 2013

Perché si demolisce solo “’O Saracino” anticipando addirittura 140mila euro di soldi nostri e non anche l’abuso edilizio in proprietà Beneduce/De Rosa?

Quello che era un tempo

due o tre anni fa

l'anno scorso


“…radere al suolo il ristorante. In tal senso, la giunta ha deciso di scendere in campo approvando la demolizione della struttura, il progetto e la valutazione tecnico-economica dei lavori. Il consigliere regionale signora Flora Beneduce ha contestato l’inerzia dell’amministrazione a far eseguire l’intervento di demolizione. Che, stando ora al provvedimento emesso dall’ esecutivo, potrebbe avvenire davvero a breve. L’operazione costerà all’ ente di via Filangieri quasi 140mila euro, agendo in danno di Ciro Aiello, proprietario de «'O Saracino», che successivamente dovrà liquidare la somma al Comune. La delibera è stata approvata nelle ultime ore: l’ hanno votata tutti, a partire dal sindaco Gennaro Cinque. Ma con un’assenza pesante, quella dell’assessore al turismo, Antonio Di Martino, che stando al verbale del provvedimento numero 116 già pubblicato sull’albo pretorio non ha preso parte alla seduta.(Salvatore Dare, Matropolis,19,9,2013)

Vorrei evidenziare una situazione paradossale. Questa operazione viene fatta passare come se ci fosse tutta la comunità di cittadini che non vede l’ora di abbattere quel ristorante quale bruttura che devasta la costa aequana e, per questo paradosso, si vanno a spendere 140 mila euro di soldi pubblici ( che certo saranno poi restituiti dal proprietario), solo perché il Consigliere Regionale signora Flora Beneduce contesta “l’inerzia dell’amministrazione a far eseguire la demolizione”. Ecco! Io non capisco questa urgenza? Con tutti gli abusi ed obbrobri che hanno devastato la Marina di Aequa perché il Comune ora per questo ristorante anticipa pure i soldi per la demolizione? Ripeto: non mi sembra che ci sia tutta la popolazione che vuole che venga attuata la sentenza del Consiglio di Stato.  C’è una sentenza del Consiglio di Stato che non viene fatta applicare? Benissimo allora arrestate chi non la vuole applicare, oppure nel contenzioso Beneduce/Aiello, la demolisse in danno la signora Beneduce che sembra avere urgenza di “impreziosire” ulteriormente quei luoghi già distrutti: ma il Comune deve farlo per legge? con i soldi nostri anticipando 140mila euro?  Allora se si fa eseguire questa sentenza come impone la legge, si consideri anche il resto, non meno grave! Credo che questa domanda sia da farsi subito e i cittadini devono sapere come stanno le cose. Poi il sottoscritto al Comune di Vico Equense , porrebbe la domanda canonica che esula dal paradosso di cui sopra ovvero: perché, con la stessa solerzia e determinazione con la quale i mpone la demolizione in danno del ristorante “’O Saracino” non impone con la stessa rigidità e determinazione la demolizione dei molteplici abusi edilizi in proprietà Beneduce/De Rosa che hanno trasformato una ridente ed ubertosa vallata in una landa desertica mentre quella che era una modesta casa colonica è diventata una costruzione che ha decuplicato i suoi volumi allargandosi giorno dopo giorno tutt’intorno? Perché, non emise  già sei anni fa un’ordinanza  di demolizione essendo quei corpi di fabbrica tutti abusivi? E perché non lo fa oggi essendoci stato anche un diniego al condono da parte della soprintendenza ed avendo il TAR respinto il ricorso della società Il Sireneo d'Aequa? Il diniego della Soprintendenza è un atto pubblico che si può consultare. Contro il questo provvedimento il sig. De rosa ha presentato ricorso al TAR ma  la sua richiesta di sospensiva è stata respinta a maggio scorso. Intanto oggi , egli è ancora a processo insieme alla moglie signora Beneduce e alla figlia, per gli abusi commessi sulla stessa casa colonica, la  prossima udienza si terrà il 7 ottobre al tribunale di Sorrento. Giudice monocratico il dr. Iannone. Sono notizie pubblicate tutte dal Corriere del mezzogiorno. Particolare degno di nota è che il provvedimento della Soprintendenza del 25 gennaio 2013 protocollo 2256, censura tra l’altro anche la parziale sanatoria che veniva concessa dalla Commissione Edilizia del Comune di Vico Equense. Ce ne sarebbe dunque di materiale sul quale riflettere! Ma allora  perché questa disparità di trattamento? Perché due pesi e due misure diverse? Se “’O Saracino” sarebbe un obbrobrio lo è pure tutto ciò che c’è alle spalle di questo ristorante. Domande sacrosante credo che meriterebbero tutte una risposta pubblica. Ma chi mi darà queste risposte? Il Sindaco,molto attento e sensibile sull’abusivismo? Oppure tutta la sua giunta?


Franco Cuomo VAS- Vico Equense




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