domenica 30 aprile 2017

PRIMARIE TRUFFA DI UNA LOBBY DI POTENTATI E BUGIE MAIN STREAM




Ieri, in un eccesso di insofferenza ma anche di ira, ho quasi urlato ad alcuni del PD che invitavano ( anche me) ad andare a votare a queste sciatte ed inutili primarie che se mi fossi trovato in Francia tra Macron e Marine Le Pen avrei scelto la seconda se non fosse razzista e xenofoba e che, di fronte al pesante clima di difesa dei sistemi finanziari e ipocritamente  europeisti, io mi sentivo un sovranista. Naturalmente nessuna delle due affermazioni è vera, ma verso la protervia ed ottusa sicumera di chi crede di essere il depositario di una democrazia fittizia l’unica risposta che mi è venuta è stata quella! Un pericoloso pensiero unico da tempo è sostenuto da tutti i media main stream, in Italia, La 7in testa, questo pensiero unico criminalizza concettualmente  tutto ciò che non vi si uniforma, e espelle ogni comportamento reattivo a questo stato di cose con il termine: populismo. I fondamenti di questo pensiero unico , ovvero l’ideologia dominante, sono: la difesa del sistema europeista della finanza e delle banche, la difesa della libertà assoluta del mercato I liberismo), la difesa della globalizzazione economica . Di contro, chi difende i diritti del lavoro, che si attesta sempre di più ad essere la nuova forma di schiavismo contemporaneo, dove extra comunitari e europei , sono trattati alla stessa maniera, chi difende i diritti delle persone che si ammalano e che non possono più sostenere spese  per una sanità deprivata di finanziamenti e copertura statali, chi difende i diritti dell’umanità privata della propria dignità e dell’ambiente contro questa pesante ed ottusa scure che si è abbattuta su ogni ganglio della società, viene tacciato di essere un populista. Così, in molti programmi della TV main stream ascoltiamo spesso conduttori  e conduttrici leccati, leccanti e patinati che con garbo discettano di populismo e invitano i sedicenti democratici -di solito rappresentanti del Partito Democratico- e altrettanti sedicenti populisti  ad inutili pantomime dove il termine più abusato e maltrattato è :democrazia, termine che veramente oggi rappresenta la quintessenza dell’ipocrisia  di un potere indifferente alla dignità degli uomini e attento solo alla difesa  dei mercati finanziari, delle banche e delle borse, che in termini concreti si traduce in : una sparuta manciata di magnati della finanza, di grandi banchieri e di pochissime agenzie di rating.  Così, la sera , il cittadino medio, si siede nel suo divano accende il televisore e si illude di sapere notizie sul suo destino, e apprende da leccati, leccanti e patinati conduttori/ conduttrici, che se qualcuno difende i diritti del lavoro e dei lavoratori contro lo strapotere dei mercati globali è un populista: che se c’è qualcuno che denuncia l’ignominia di tagli sulla sanità e sulla spesa pubblica, scuola, istruzione, ricerca, è un populista e che poi questi populisti spesso sono quelli che vogliono pure cacciare via i migranti e sparare come nel far west e farsi giustizia da soli. Che l'Islam è  uguale a terrorismo. Insomma, bugie, confusioni,  costruite da una attenta regia che ha come unico obiettivo quello di perpetrare lo status quo nel quale tutti devono avere lo stesso format di pensiero. Ma la storia, maestra di vita, presenta sempre il conto: come è caduto il comunismo nel 1989 con l’abbattimento del muro di Berlino, così il liberismo mostra già le sue crepe e anche accorti economisti conservatori se ne stanno accorgendo: Il mercato selvaggio  sta mietendo vite umane, le leggi inique approvate seguendo questa logica ( Jobs act)  hanno cancellato i diritti del lavoro e dei lavoratori, andando nella direzione di nuove forme di schiavismo contemporaneo, schiavi ai quali si toglie pure il diritto di avere una pensione. Con 30 anni di ritardo, mediocri politici di centro sinistra, con la convinzione di essere moderni, con forti pressioni massoniche e di alta finanza, propongono ancora il modello tatcheriano e reganiano di non intervento dello Stato, anzi di smantellamento di quest’ultimo.  Risultato: uno scivolamento a destra nel quale sono accolte tutti i disagi delle nuove povertà le legittime proteste di chi è stato scaricato da chi invece doveva rappresentarli e garantirli.

Così, la sera , il cittadino medio, si siede nel suo divano accende il televisore e si illude di sapere notizie sul suo destino, e apprende da leccati, leccanti e patinati conduttori/ conduttrici, ( la Gruber è tra le inviate onorarie del Bindelberg Group )[1] che se qualcuno difende i diritti del lavoro e dei lavoratori contro lo strapotere dei mercati globali è un populista: che se c’è qualcuno che denuncia l’ignominia di tagli sulla sanità e sulla spesa pubblica, scuola, istruzione, ricerca, è un populista. Anche gli economisti più conservatori stanno comprendendo che il mercato non è il tutto è che occorre governarlo,mentre la gente comune sta reagendo ma, è questa è la novità, questa gente non è più organizzata, difesa è tutelata da espressioni politiche che una volta di dicevano di sinistra, tutte tese alla difesa del l'establishment , bensì da una destra e da formazioni nelle quali confluiscono tradizioni politiche diverse. Oggi la vera lotta è quella della difesa degli standard minimi per un'esistenza dignitosa che passa attraverso proposte per una redistribuzione della ricchezza. Ai piddini che mi chiedono come fare a realizzare concretamente queste cose che a loro intimamente e platealmente non interessano io rispondo: sforzatevi di ascoltare i più deboli e non le banche. È troppo generico? No! Non lo è lo dice pure il Papa.  Un esempio: nel mio paese, Vico Equense non c’è uno solo di questi  piddini giovani o vecchi che siano che abbiano preso posizioni pubbliche sulla rapina del territorio praticata con disinvoltura da gestori balneari  e albergatori con  il placet dell’amministrazione comunale, del PD pure questa, tutti presi alla partecipazione di una lobby di potentati  . Dubito che lo faranno, ormai  anche il più modesto militante sembra lobotomizzato e come automi presidiano seggi elettorali per primarie truffa, dove già si sa chi vincerà e dove gli altri candidati servono solo per alzare il quorum, mi auguro 500 mila voti per il favorito ma pure se ne prendesse 800 mila credo che si commenti da sé: a Napoli torme di votanti pagati, tra cinesi, e extra comunitari, oppure dirigenti che dicono di votare per i due oppositori er convogliare gente e poi neanche tanto segretamente votano per il segretario in carica, tutto questo e' il partito democratico! Un manipolo di corrotti e avidi che obbedisce alla massoneria e alle eree poco pulite del paese! Per un paese di 50 e passa milioni di abitanti che balla sull'orlo dell'abisso .




[1] l Gruppo Bilderberg (detto anche conferenza Bilderberg, club Bilderberg o clan Aisna Masne) è un incontro annuale per inviti, non ufficiale, di circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalità nel campo economico, politico e bancario.

giovedì 27 aprile 2017

Lo strano caso della raccomandata alla Soprintendenza prima accettata e poi dopo svariati giorni rifiutata


Allora! E’ fresca di stamattina. Vado all’ufficio postale e mi viene consegnata una raccomandata che io avevo spedito alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesistici circa un mese fa.  Io dico all’operatore: guardi che io ho ricevuto l’avviso di ritorno a casa e l’ho ricevuto con il timbro della Soprintendenza, datato 4 aprile 2017, dunque la raccomandata è stata ricevuta, come mai mi ritorna indietro chiusa? L’operatore – comprensibilmente – non sa fornirmi una risposta, però, legge sulla lettera un: “10/04 restituitami dal protocollo Museo Archeologico Non di competenza Rispedita”. Ma io non l’ho inviata al Museo Archeologico, l’ho inviata alla Soprintendenza  con tanto di indirizzo e direzione come è scritto sul loro sito e come è scritto sulla mia raccomandata, inoltre non è la prima volta che scrivo alla Soprintendenza e allora  come mai questa raccomandata viene rifiutata ?  Io poi  ho volutamente usato la formula del foglio spillato  ovvero : uno non può dire di non aver ricevuto niente. Eppure la lettera è ritornata indietro in una data successiva al 10, ovvero il 21/4/ 2017, insomma questa mia lettera è girata per molte mani, ma sembra che nessuno la volesse. Allora io dietro questo rifiuto non leggo un disguido come si vorrebbe banalmente far credere, perché disguido non poteva esserci, in più si poteva consegnare direttamente la lettera nelle mani del Direttore, come spesso avveniva quando lavoravo in ufficio io, e allora io mi sono convinto che in questo "strano" viaggio fatto da questa mia lettera, che forse qualcuno dice di aver letto anche su La Repubblica Napoli, ma io non ne ho ancora la certezza, potrebbe manifestarsi tutta l’arroganza di un Ente che si nasconderebbe dietro una  burocrazia farraginosa usata per altro in maniera ingenua. In fondo IO CHIEDEVO ALLA DIREZIONE DELLA SOPRINTENDENZA DEI CHIARIMENTI A PROPOSITO DI UN CERTO LASSISMO E DI UNA CERTA TOLLERANZA PER TUTTO CIO CHE STA AVVENENDO IN PENISOLA SORRENTINA E IN PARTICOLARE A VICO EQUENSE. ECCO, CON QUESTO “STRANO” RIFIUTO credo di avere avuto i chiarimanti che volevo.

Franco Cuomo coordinatore Circolo VAS

“Giovanni Esposito” Vico Equense

martedì 25 aprile 2017

De Luca e una valanga di soldi per le due costiere


100 milioni, una valanga di soldi tra poco dovrebbe essere distribuita a pioggia sul nostro territorio, per un disegno che viene fatto passare come la risoluzione dei problemi di mobilità urbana e di traffico in costiera sorrentina e amalfitana. E’ il disegno del  presidente della Regione Vincenzo De Luca dopo la stipula di un patto di ferro, il Patto per la Campania, con il segretario del PD Matteo Renzi, quando era ancora Presidente del Consiglio. 100 milioni per sei opere:
1.       Due ascensori per il porto di Sorrento, costo 16 milioni da realizzarsi in project financing, per collegare la Circum di Sorrento con marina piccola dal parcheggio Lauro;
2.       Un collegamento marina di Vico –Stazione, sempre con due ascensori la realizzazione sarebbe fatta dall ‘EAV ( Ente Volturno), costo 12 milioni di euro;
3.       58 milioni per una funivia Agerola -Amalfi in project financing;
4.       Una bretella stradale in galleria, lunga 900 metri tra la statale amalfitana in località Vallone cieco e il centro della città, costo 29 milioni a carico del comune di Amalfi;
5.       Un’altra funivia Minori- Ravello, costo 13 milioni in Project financing;
6.       E una variante Maiori –Minori statale 163, ovvero una galleria di 400 metri tra i due centri, costo due milioni, gestione e realizzazione ANAS.
Il tutto dovrebbe potersi realizzare a breve una volta  stipulato un protocollo di intesa tra la Regione Campania, L’ACAMIR ( l’agenzia campana per la mobilità sostenibile –sic-), e i sette comuni interessati. Sono queste ormai le dinamiche di controllo e di potere che si esercitano in questo paese.  I soldi, servono per mantenere un potere, molti soldi fanno fare molti affari,  e creano molti vincoli di dipendenza, anche se si sprecano. Potrebbero venire in mente, parlo per Vico Equense una serie di obiezioni tipo: la gente scende con l’auto facilmente Vico per Vico e perché poi sprecare milioni di euro solo per due mesi alla anno? La zona dove si intende fare il pozzo per gli ascensori è in zona rossa con alta rischiosità  geologica. Se si volessero evitare le auto   basterebbe mettere un efficiente servizio di  navette con corse molto frequenti. Tanti soldi per un ascensore per la marina di Vico che tra le altre cose è meno frequentata di quella di Seiano. E  se volessi essere radicale proporrei: perché non  ripristinare la vecchia scala pedonale?  Ci volevano otto minuti per scendere e una decina per  salire, di buon passo parlo del Varraturo ma anche della  via castello marina o delle scale del Pezzolo. Risistemare questi percorsi e poi attivare efficienti navette pubbliche e, poi sostanzialmente disincentivare l’auto. Invece si sventrano montagne, si costruiscono mega parcheggi in zone che hanno preservato il loro incanto ambientale proprio per la loro inaccessibilità e mi riferisco alla costiera amalfitana, a Ravello, quella sorrentina e Vico Equense ormai sono solo conurbazioni partenopee, si faranno funivie che funzioneranno per brevi periodi dell’anno, vedi quella Castellammare Faito, tutto nella più becera delle concezioni urbanistiche altro che mobilità sostenibile. In questo disegno l’unica cosa che sarà veramente mobile saranno i soldi, mentre i  comuni farebbero bene a valutare questi progetti con ottiche meno condizionate dal profitto e più aperte alla tutela del territorio e al benessere ambientale. Qualcuno dovrebbe spiegare a De Luca e agli amministratori di questi comuni, ma anche a molti cittadini , perché grandi architetti e urbanisti internazionali, Renzo Piano, Herzog& De Meuron, Rem Koolhaas, Santiago Calatrava, Steven Holl  per citarne qualcuno, ormai progettano città verdi, eco parchi, strutture ecoconpatibili  e perché tutti ormai da tempo hanno abbandonato la progettazione di megapercheggi, e non hanno mai  lavorato a sventramenti di montagne e colline per tunnel e bretelle atte a consentire l’accesso di auto in zone che non potrebbero sostenerne l’ingresso. Naturalmente la mia è una voce sola, potrei dire che questi soldi sono le fritture di pesce promesse e che cittadini, operatori turistici, albergatori e ristoratori saranno tutti felici per queste opere.    L’interazione tra architettura, organizzazione delle infrastrutture e pianificazione urbana dovrebbe giocare un ruolo importante nella qualità della vita dei cittadini e necessiterebbe di un continuo rinnovo per creare spazi pubblici attrattivi oltre che per raggiungere elevati standard di qualità del costruito. In un contesto di eccellenza ambientale come quello in oggetto, le dotazione infrastrutturali, l’accessibilità ai servizi e agli spazi aperti, unite al capitale relazionale, dovrebbero diventare la carta d’identità di luoghi  vivibili ad alta competitività, dubito che i progetti presentati andranno in questa direzione.



Franco Cuomo 

sabato 22 aprile 2017

Uno spettacolo da non perdere e una prova di grande bravura per due interpreti eccezionali: Ernesto Lama e Elisabetta D’Acunzo: “Le cinque rose di Jennifer” di Annibale Ruccello

Ernesto Lama in "Le cinque rose di Jennifer"

Elisabetta D'acunzo e Ernesto Lama in " Le cinque rose di Jennifer"




La rappresentazione della solitudine, un canto a due voci crudo ed essenziale, senza sbavature, questa è la piéce  teatrale che Elisabetta D’acunzo e Ernesto Lama stanno rappresentando al teatro Elicantropo a via dei Gerolomini e che si protrarrà fino a domani sera.Le cinque rose di Jennifer rappresentata per la prima volta nel 1981, è l'opera d'esordio dell'allora ventiquattrenne Annibale Ruccello. Nella prima rappresentazione, fu lo stesso Ruccello a interpretare il ruolo della protagonista. Io l’ho visto per tre volte interpretato da lui, mentre il ruolo di Anna fu interpretato rispettivamente  da Francesco Silvestri e poi da Vanni Baiano poi, sono passati più di trent’anni. Ieri sera Ernesto Lama e Elisabetta D’acunzo ne hanno dato una versione  che per molti aspetti avvicina il dramma alla fonte originaria che ispirò l’allora giovanissimo Ruccello: “La voce umana” di Cocteau, un autore molto amato dal drammaturgo stabiese. Nell’opera di Cocteau,  in scena è presente solamente una donna al telefono. L'opera rappresenta una complicata rottura di un rapporto d'amore. La donna, dopo essere stata lasciata, telefona al suo amante (del quale non si sente mai la voce all'altro capo del telefono) che ama ancora. La protagonista tenta anche il suicidio. A causa del basso livello del servizio telefonico di Parigi di quel tempo la conversazione viene interrotta più volte. In “ Jennifer” di Ruccello un travestito malinconico, sensibile e romantico che vive in un monolocale a Napoli. Indifferente al  serial killer che sta mietendo vittime nel suo quartiere, Jennifer non esce più di casa da molto tempo, trastullandosi tra maquillages vistosi e pesanti e indossando misé trash e di cattivo gusto, un po’ come tutta l’atmosfera nella quale si svolge il dramma: una camera da letto pacchiana  con una consolle piena degli oggetti del trucco e una radio sempre accesa. Jennifer non esce più  perché sta aspettando una telefonata da Franco, toro ascendente scorpione, l'ingegnere di Genova con cui ha intrapreso una relazione tempo prima e a cui nell'attesa continua a dedicare, telefonando a Radio Cuore libero "Se perdo te" di Patty Pravo: con quella, si crogiola in un illusorio ritorno  dell’amante. Purtroppo è ben difficile capire quando (e se) Franco chiamerà: il telefono di Jennifer, per un cattivo funzionamento della linea (come in Cocteau), sembra infatti intercettare tutte le chiamate del quartiere, creando fraintesi e malintesi. Quando lo vidi nell’81, quello spettacolo fu veramente un pugno nello stomaco: noi ( io e Franco Autiero) che eravamo gli amici intimi di Ruccello, capimmo che quell’opera prima rappresentava lo spartiacque nella drammaturgia partenopea, tra il vecchio e il nuovo, e  fece veramente scalpore: l’alienazione urbana, l’irruzione delle emittenti private che allora – stupidamente chiamavamo libere – la questione delle sessualità omosessuale. Quella di Ernesto Lama ieri è stata una scelta molto coraggiosa. Lo è stata perché i tempi sono cambiati: oggi i transgender o i transessuali sono invitati in prima serata nelle cosiddette fasce non protette,  mentre i social network rappresentano dal vivo in simultanea ogni genere di spettacolo degno e indegno. Lo è stata perché Ernesto Lama e Elisabetta D’Acunzo, che nella piéce è Anna, e che non è un altro travestito, come nella versione originale, ma una donna, evitando sbavature e tratti caricaturali ci restituiscono un clima di opprimente solitudine. Annibale Ruccello era notoriamente un omosessuale consapevole, interpretare Jennifer anche caricando molti atteggiamenti, gli veniva naturale, in fondo Jennifer era Annibale stesso. Una sfida molto dura per Ernesto Lama, che non è omosessuale e dunque, sarebbe potuto  scivolare rapidamente  in caratterizzazione ridicole o caricaturali. Così non è stato. La professionale bravura di un grande interprete del teatro qual' è Lama, ci ha restituito una Jennifer drammatica, cruda, a tratti crudele e impietosa nell’esasperazione di una solitudine /destino e che accomuna nello stesso destino, la solitudine di una donna, Anna la cui unica compagnia era quella della sua gatta Rusinella. Una rilettura giusta , alla luce dei nostri tempi, e la considerazione amara che la solitudine è una condizione universale che accomuna tutti. Uno spettacolo da non perdere con la colta regia di Peppe Miale e una scenografia che, col grande specchio posto al centro della sala come un grande schermo, catapultava tutti noi nell’asfissiante monolocale Jennifer. Veramente una prova di grande bravura per due interpreti eccezionali: Ernesto Lama e Elisabetta D’Acunzo.


Franco Cuomo -22.04.2017 

sabato 15 aprile 2017

Le mie dimissioni da coordinatore del Circolo VAS " Giovanni Esposito" di Vico Equense, NA


Antonio D'Acunto, pioniere dell'ambientalismo
Dopo quasi  quindici anni di attività del circolo VAS di Vico Equense, che si chiamò prima AEQUA e dopo la morte di un suo autorevole rappresentante, l’ingegnere Giovanni Esposito, prese il suo nome, il circolo chiude la sua attività di vigilanza sul territorio, a meno che non si faccia avanti un altro responsabile di zona, se dovesse succedere, ne sarei felice e dovrebbe contattarmi affinché io possa fornirgli i riferimenti regionali e nazionali. Chi scrive ha appena notificato le sue dimissioni da coordinatore del circolo, a VAS  Nazionale a Roma e al senatore Guido Pollice che è il Presidente dell’associazione, per stanchezza fisica, ma anche morale, ma anche per una esplicita ammissione di sconfitta: le battaglie di VAS non interessano buona parte della popolazione o, anche, forse non ho saputo coinvolgere e agglutinare simpatie intorno all’operato del’associazione. E’ necessario che forse fornisca anche le motivazioni di queste dimissioni.  In partenza dico subito che non mi interessano, non mi sono mai interessate le “battaglie”, se così si possono chiamare di un ecologismo di maniera, sul genere di Lega Ambiente o troppo radicalmente ambientaliste sul genere WWF, benché siano necessarie entrambe. Tra la denuncia di un insediamento abusivo o di una colata di cemento su un sentiero antico e la difesa di un nido di una specie protetta, io ho sempre preferito denunciare il primo rispetto al secondo. Così come non ho mai trovato interesse per iniziative come:“Mangiar sano”. Io vengo dalla scuola di Antonio D’Acunto, altro ingegnere, altra mente teorica eccelsa di VAS, scomparso anche lui, ecco, diciamo che io mi sono sentito e mi sento ancora figlio di un uomo come lui. Dunque, anche per questi motivi mi dimetto.   Da troppo tempo ormai per ogni mia denuncia di abusivismo e di rapina vera e propria del territorio, ci sta sempre il più intelligente della comunità equense che ti avvicina e ti dice: “ ma sei solo purtroppo”, non considerando che lui che dice questa cosa a me, esplicitamente ti dice io non sto con te. In più, l’indifferenza verso la tutela del territorio da parte di tutti, mi ha convinto che una battaglia di testimonianza oggi non serve più a nessuno, meno che mai al territorio: si finisce su qualche pagina di giornale locale che riporta la notizia e il tutto finisce il giorno dopo, mentre le figure che distruggono, manomettono e rapinano il territorio, esibendo l’etichetta di IMPRENDITORI e IMPRENDITRICI, fanno il loro affari e i loro interessi, trovando complicità nelle amministrazioni pubbliche, anche sostenute da normative paesaggistiche e urbanistiche che ormai hanno fatto a pezzi strumenti catenaccio quali il PUT. I livelli culturali generali si sono abbassati paurosamente e tendono ancora al più basso, chi ha i soldi ha solo quelli e a stento ha aperto un libro o ascoltato un concerto o visitato con amore una mostra d’arte. Una borghesia nata pezzente senza nessuna grandeur: non artisti da presentare, non musicisti da proporre, né intellettuali con i quali accompagnarsi, ma solo barche, motoscafi ferri da stiro, macchine costose, mogli da esibire firmate e ingioiellate. Di contro una povertà crescente culturalmente sotto zero pure questa, e, mentre il brutto dilaga dovunque l’ambiente viene degradato e rapinato nella totale indifferenza di queste due tipologie sociali. Occorrerebbe una grossa rivoluzione estetica, sostenuta da proposte culturali erga omnes , anche questo significa tutela dell’ambiente, soprattutto per VAS che appunto è l’acronimo di Verde, Ambiente e Società, ma non c’è niente di tutto questo e allora, personalmente stanco, lascio il testimone a chi ha voglia di raccoglierlo, con l’unica certezza in questi anni, nel bene o nel male ( malfatto, mal proposto, mal comunicato), di aver fatto il mio dovere di cittadino.


Franco Cuomo – Coordinatore dimissionario del circolo VAS “ Giovanni Esposito” di Vico Equense ( NA )


martedì 11 aprile 2017

IL MARE AIUTA GLI IMPRENDITORI E PENALIZZA I CITTADINI? NO, NON IL MARE, MA QUESTA AMMINISTRAZIONE COME QUELLE CHE L’HANNO PRECEDUTA.

dove arrivava il mare e la scala chiusa
L'area che potrebbe ulteriormente essere occupata da sdraio lettini e ombrelloni
il limite della concessione già ampliato abbondantemente
come era prima
Come è ora
il muro che non permette più l'accesso dal Pezzolo
Sporting beach lavori recenti
Sporting Beach



In premessa scrivo che d’estate, se faccio i bagni di mare nel mio paese, li faccio allo Sporting beach, pagando ascensore per la discesa e la salita e la sedia a sdraio, che prendo regolarmente, perché a stare seduto per terra mi viene mal di schiena.

E’ una premessa necessaria affinché non si dica che sono contro i gestori di stabilimenti balneari soprattutto per quello che scriverò in questo articolo.

 In premessa dico pure che qui sono diventati tutti imprenditori e imprenditrici e propongono tutti, degustazioni di prodotti tipici, passeggiate amene ecc. ecc. una cosa buona, sicuramente, ma ognuno coltiva il suo orticello e ognuno non va al di là della salvaguardia del proprio fondo schiena: senso civico, benessere comune,comportamenti scevri da retorica e grossolana ignoranza, se non proprio di manifesta inciviltà, sono cose che latitano, ammettendo che ci siano mai state in questo posto. 

Dico subito che se sono contro qualcuno o qualcosa, lo sono contro l’amministrazione comunale di questo paese e contro la politica dissennata di svendita di beni comuni ai privati a discapito di tutta la collettività. Basta andare a leggere le delibere e le autorizzazioni sull’albo pretorio on line del comune di Vico Equense per rendersi conto del mercimonio operato in questa direzione. 

In più, ultima tra le notizie si sarebbe anche deliberato di "destagionalizzare" le concessioni per le occupazioni di suoli demaniali, che significherebbe far diventare i gestori degli autentici proprietari e in più di non dover smontare ( non lo hanno mai fatto) le strutture dagli arenili.

Le foto che vedete però, illustrano uno stato di cose che forse dovrebbero far riflettere tutti: si tratta della spiaggia dello Sporting, una spiaggia alla quale un tempo si poteva accedere dal Pezzalo; ebbene cosa è successo e cosa sta succedendo a questa spiaggia? Per effetto della scogliera soffolta, voluta per proteggere la costa alta dall’erosione marina ( così si giustificò all’epoca questo intervento), la spiaggia dello Sporting ha raddoppiato i suoi metri quadri. 

In zone dove prima arrivava il mare e c’erano scogli ora è possibile vedere un’ampia distesa di sabbia. Di contro, il mare si sta mangiando il Pezzolo, che sta scomparendo e scomparirà e parte di costa sotto la Chiesa del Vescovado, ovvero dove una volta, chi è della mia età la ricorderà, c’era “ la zampa del leone”

Uno potrebbe dire: bene! Si sta allargando una spiaggia che potrà essere usufruita dai cittadini! Purtroppo non è così. Il mare sta erodendo quelle zone che – guarda un po’ – erano rimaste non cedute ai privati e lasciate alla libera balneazione, mentre ne ha ampliato altre che, sono diventate subito “patrimonio” dei gestori di stabilimenti. 

Voglio solo ricordare al Sindaco, arrogante al pari e forse più di quello di prima e ai suo fidi assessori arroganti al pari suo, e subito dopo ai gestori dello Sporting così come pure degli altri stabilimenti dati in concessione( ciò che succede ai Bikini chiederebbe vendetta,  tra poco Scarsella passerà sotto la strada) 

che: 

1) questa spiaggia è mia! Lo è sempre stata e lo sarà sempre . Mi appartiene, e prima che fosse mia, lo è stata di mio padre e prima ancora di mio nonno! Eppoi di Gennaro, di Tommaso, di Ninì, e di tutte le generazioni di ragazzi che andavano a giocare su quella spiaggia, accedendovi dal Pezzolo e che non c’era nessun muro che ne impedisse l’accesso.

Che:

2) la muraglia di cemento e pietra costruita dai titolari dell’albergo Sporting su quella sabbia è un abuso tollerato solo da amministrazioni indegne di essere chiamate tali! 

che.

Quel muro che separa le due spiagge è anch'esso un abuso oltraggioso verso tutti i cittadini.

Non so chi abbia fatto i lavori di messa in sicurezza del costone accanto all’albergo Sporting, che dovrebbe essere di proprietà della SS. Trinità forse i proprietari, forse hanno chiesto un finanziamento pubblico,non lo so, ma questi lavori non autorizzano nessuno a gestire una spiaggia come se fosse una proprietà privata, perché così non è.

L’ipocrisia di chi ha amministrato fino ad ora e di chi amministra ora in continuità di intenti con le precedenti amministrazioni è di aver sostenuto che quella era una zona a caduta massi, ma, che i massi potevano cadere solo sulle aree non date in concessione, mentre su quelle date in concessione i massi non sarebbero potuti cadere.Insomma una caduta massi a " macchia di leopardo".

Tutto questo, per giustificare quel muro e per consentire di accedere a quella spiaggia solo prendendo per forza l’ascensore dell’albergo. Ora se il costone è stato bonificato demolite subito quel muro che non ha più ragione di stare dove sta.

Vorrei ancora ricordare che, a parte i metri quadri ridottissimi dati un tempo in concessione allo Sporting e ora quadruplicati, nella seconda metà degli anni settanta si poteva utilizzare anche una scala nella roccia per la salita e la discesa, una scala che è stata arbitrariamente chiusa, pure quella con le scuse più incredibili per evitare che le persone potessero scendere e accedere alla spiaggia senza il pedaggio dell'ascensore.

Allora, e concludo: non pensiate che questa cose la gente non le sappia! Non abusate della pazienza dei cittadini! Ridate ai cittadini la possibilità di poter accedere a questa spiaggia, senza dover per forza passare dalle forche caudine del pagamento dell’ascensore (che aumenta ogni anno) demolendo quel muro e costruendo scalette per il passaggio e riaprite la vecchia scala nella roccia: è una questione di lungimiranza e di rispetto per i beni comuni e non occupate ulteriormente con sedie e ombrelloni le aree prosciugate

Chiunque poi andrà su quella spiaggia, io per primo, vorrà andarci  sentendosi  libero di usufruire dei servizi offerti dallo stabilimento se li vorrà, oppure di stendersi sulla sabbia senza dover pagare niente a nessuno ma soprattutto, di esserci arrivato con le sue gambe.


FRANCO CUOMO-  VAS- Verde Ambiente e Società      










giovedì 6 aprile 2017

INTERVISTA RILASCIATA AD AGORA’, PUBBLICATA IL 1 APRILE 2017 USCITA COL TITOLO UN PO'INFELICE: " CINQUE,BUONOCORE IL CAOS PD E I GAY

Cinque-Buonocore rispettivamente ass.lavori pubblici e sindaco di Vico Equense
STRUTTURE IN FERRO SU SCOGLIERA FRANGIFLUTTI MARINA DI SEIANO
VIA ARCOLEO MARINA DI SEIANO
AXIDIE CABINE IN CEMENTO SUL DEMANIO




-----------------

Tutela del territorio. In questi ultimi mesi  ci sono state  scelte controverse: dalla delibera salva-Baldino, al progetto Axidie, alle concessioni demaniali sulla scogliera alla Marina di Seiano. C’è un rimedio a questo stato di cose?

Sono il coordinatore del circolo VAS “Giovanni Esposito”, se non ci fossero rimedi non farei quello che faccio, per un ambientalista ci sono sempre i rimedi. Quello che sta succedendo a Vico è semplicemente paradossale. Delibere che acquisiscono un manufatto abusivo in zona rossa per uso comunale, per farne cosa poi? Cabine in cemento alle Axidie, concessioni a costruire su scogliere frangiflutti, una di queste in zona rossa. Il rimedio C’è ed è la nostra Costituzione agli artt.42 e 43:” La proprietà è pubblica o privata”, dichiarando con ciò, che esistono due tipi di appartenenza: una proprietà collettiva demaniale dei cittadini, che per il fatto di appartenere a tutti è fuori commercio” e poi:mai dovrebbero essere privatizzati, demani, le spiagge i beni artistici e storici”, perché nel fare questo significa che si sta sottraendo ai cittadini beni che appartengono a loro a pieno titolo di sovranità”. Ecco basterebbe garantire il rispetto di questi due articoli senza essere per forza marxisti. C’è una anche una proprietà pubblica che appartiene alla collettività i cosiddetti beni comuni: il paesaggio è uno di questi, poi ci sono costruzioni monumentali come il castello per esempio, anche se è un enorme condominio, dovrebbe poter essere fruito anche dalla collettività, penso al parco interno, alla SS Trinità e Pardiso, ai demani che anche se sono passati alla gestione comunale vanno rispettati in quanto tali e non possono essere svenduti ai privati per interessi privati, né vincolati ad Aeternum,a soggetti che alla fine è come se ne fossero i proprietari né sottoposti a trasformazione con costruzioni.  Allora, che si favorisca il commercio va bene, ma che si rispettino innanzitutto anche i diritti di tutti i cittadini e la nostra Costituzione, anche per questo ho votato NO al referendum del 4 dicembre scorso.

Su molti interventi, gli ambientalisti denunciano, ma la Soprintendenza approva. Cosa significa?

La Soprintendenza, le Soprintendenze ormai sono enti svuotati di autonomia e asserviti ai politici di turno, svolgono un ruolo di copertura, un po’ come la parola democrazia usata sempre, ma nei fatti ormai non applicata da nessuna parte. La Soprintendenza interviene se un cittadino qualsiasi apre una finestrella in un centro storico o si allarga il bagno di casa sua, mentre poi tace sulla cementificazione di sentieri antichi o delle coste o su scempi paesaggistici come sta accadendo qui a Vico Equense. E’ un problema di esercizio del potere, è chiaro che le Soprintendenze sono sottoposte a pressioni che ne determinano le valutazioni, gli stessi rappresentanti che esse hanno presso i Comuni spesso sono utilizzati in questa direzione. Ma il punto però sono sempre le scelte e le finalità di chi amministra. La Soprintendenza può anche approvare, ma il nostro Comune non è retto dalla Soprintendenza ma da amministratori che ne dovrebbero essere i responsabili. Esiste una Commissione Edilizia Comunale Integrata (CECI), esiste un assessorato all’Urbanistica, esiste soprattutto un Sindaco e la volontà e le scelte di questo si trasformano poi in fatti precisi.

Depuratore. È la soluzione in grado di trasformare la Penisola in sito di eccellenza nel trattamento degli scarichi, come dice Raffaele Attardi de “La Grande Onda”, oppure siamo nella m ... come dice Gennaro Cinque? 

Ho già risposto a Gennaro Cinque dal mio blog, se siamo nella m… come elegantemente è abituato ad esprimersi forse lo siamo perché lui ha amministrato Vico Equense per più di vent’anni e ora fa anche l’assessore ai lavori pubblici che, per il sottoscritto, vuole dire essere il sindaco ombra. Il depuratore ora sta gia' funzionando in fase di test, ovvero sta  depurando. Di problemi ce ne sono ancora: la manutenzione, i controlli sul sito, il problema ENEL. I VAS  con altre associazioni, con interventi autonomi, di  Eco Onda e la Grande Onda hanno fatto due estati fa una  grossa pressione sulla Regione - ma,oggi  il depuratore funziona e questa sembrerebbe essere una buona cosa , naturalmente i comuni della Penisola Sorrentina devono attivarsi a dividere le acque bianche da quelle nere come è stato fatto qui a Vico Equense. Lavori, ci tengo a ricordarlo, iniziati e voluti dal centro sinistra col sindaco dr. Antonino Savarese , non certo dal sig. Gennaro Cinque che oggi fa l’ambientalista  per motivi che ignoro o sui quali dovrei avere argomenti  probanti per poterli elencare. Non avendoli, li ignoro. Ma certamente lui non può dire: “ io chiudo il depuratore”, non ha nessun diritto di farlo, per rispetto del mare.

Lei, tempo fa, ha detto che Vico Equense si è trasformata in Moiano marittima. Resta ancora di questa idea?

Non ho assolutamente nulla contro Moiano e i suoi cittadini che sono una comunità operosa e lavoratori instancabili. L’espressione era una semplice boutade provocativa per dire che eravamo amministrati da esponenti della zona alta di provenienza moianese. Anche se, nello specifico, io mi riferivo al caos di interventi edilizi sul territorio di Vico che la faceva somigliare e la fa tuttora somigliare al caos urbanistico edilizio di Moiano, che da questo punto di vista, non si può dire certo una città ordinata, per questo Moiano marittima.

Il suo giudizio su Gennaro Cinque è  sempre severo? 

Si sempre. E non è un fatto personalistico, perché io non conosco il signor Cinque. Io credo che sia una questione di stile. Un sindaco che fa il piacione, che usa modi confidenziali con tutti, che da pacche sulle spalle o ti offre il caffè potrebbe anche andar bene, ma il ruolo di sindaco non si esaurisce in questo. Un sindaco è il garante della legge e della Costituzione, un sindaco non confonde ruoli e funzioni, un sindaco non è un capocantiere sbracciato, un sindaco non dice sono un ignorante vantandosene, in Consiglio Comunale, non facendo nulla poi per non esserlo più ma continuando ad esserlo con arroganza in modo che poi, tutti gli ignoranti si vanteranno di essere e di rimanere tali come lui. Insomma un sindaco dovrebbe essere un buon esempio soprattutto e lui, per me, non lo è.

Espulsi sette iscritti dal Circolo Pd per vicinanza all’amministrazione. Tra questi il Presidente del Consiglio comunale, Massimo Trignano. Cosa ne pensa?

Il PD si trova a fare i conti con quanto succede nel PD nazionale: una diaspora infinita. Mi sembra, ma non vorrei sbagliarmi nel dire che anche il sindaco Buonocore si sarebbe definito del PD e sono molto vistose le simpatie di Gennaro Cinque per la giunta De Luca, e quello che è successo a Vivo Equense nelle ultime elezioni amministrative ne è la conferma. Si espelle Trignano, ma il punto è : chi espelle chi? Il circolo di Vico è commissariato, ma a me sembra che il commissario abbia simpatie più per chi amministra che per chi espelle, in questo in completa sintonia con il PD renziano. La verità è che il PD non è più niente, da sempre: un miscuglio di interessi personali dove si sono fuse le peggiori caratterizzazioni della vecchia democrazia cristiana e del vecchio partito comunista, mi riferisco al migliorismo di cui Napolitano è stato la peggiore incarnazione,  e sicuramente non rappresenta più una garanzia per la difesa delle disuguaglianze, dei diritti dei più deboli, dell’ambiente. Trovo patetico e anche risibile che un manipolo di vecchi iscritti al PD qui a Vico, tutte bravissime persone e in buona fede spero, in nome di non so quale purezza, voglia decidere chi debba o non debba essere iscritto. In un partito che non ha più nessuna connotazione ideale queste prese di posizione non hanno alcun senso.

Ma a Vico Equense cosa resta della sinistra?

Della sinistra a Vico Equense, come nel resto del paese Italia non resta più niente. Il termine stesso non dice più nulla. Sinistra e Destra molto spesso fanno le medesime cose, proprio per quello che ho detto nella risposta precedente. No decisamente non resta più niente della sinistra. Altra cosa invece è  parlare di difesa dei più poveri, dei meno garantiti, dei flussi migratori, di tutela ambientale, di equità sociale di democrazia vera. In televisione, non so chi, forse Matteo Richetti del PD, liquidò come  populismo le istanze di democrazia reale, dicendo che la nostra era una democrazia rappresentativa elettiva e dunque le regole del gioco sono quelle che abbiamo. Io posso sicuramente dire che già da un po’ con questa legge elettorale i cittadini non eleggono più nessuno e si finge di chiamarli a decidere perché di fatto sono degli autonominati dalle loro segreterie politiche  e che la nostra,per ritornare a quanto detto all’inizio è una democrazia svuotata e solamente apparente, un’ipocrisia politica insomma. Io credo molto nelle associazioni di volontariato, nelle associazioni ambientaliste, nel lavoro dei centri sociali, demonizzati da una propaganda di regime, in forme di comunitarismo e associazionismo dal basso. Ecco credo in questo, ma non definitelo di sinistra, vi prego.



Una valutazione sui primi 9 mesi di amministrazione Buonocore.

Non mi sono accorto di nulla. E’ stato fatto qualcosa? Io non mi sono accorto di niente! Abbiamo veramente cambiato sindaco e amministrazione?


L’amministrazione guidata da Benedetto Migliaccio ha provato ad inserire Vico Equense nella rete delle città della cultura. Cosa resta di quel tentativo?

Sono critico anche con quel tentativo. Vedete, la cultura o la si fa veramente o non la si fa. A Vico non si fa cultura e i tentativi fatti erano solo un modo ampolloso e abbastanza vuoto di fare propaganda. Quei convegni sul paesaggio per esempio, e quella pubblicazione copia/incolla delle più trite ovvietà sul paesaggio rurale potevano essere risparmiati: solo una vetrina, una passerella per personaggi inghiottiti dal nulla mentre la ricaduta su paese è stata zero. A Vico la programmazione culturale è inesistente, le cose che si fanno sono fatte da attori locali che – se va bene- quando guardano più in la del loro naso, si spingono fino a Napoli altrimenti ci si contenta di quelli locali.   


 Gli eventi come World Film Festival, Pizza a Vico e Festa a Vico fanno bene alla città?

Dipende cosa si intende per bene della città, col World Film Festival al World Film Festival ovvero la Mostra Internazionale del Cinema Sociale gli intenti sono buoni. Un festival che vuole coniugare la passione per il cinema dei giovani con importanti temi sociali . Alla fine però nel paese prevale il provincialismo paesano e purtroppo  anche tra chi organizza, per cui - come accadde l'anno scorso- tematiche, proiezioni e autori interessanti erano sacrificati in luoghi improbabili a ore improbabili, mentre alle passerelle si dava la più alta visibilità tra schiamazzi e culturame a basso costo. Questo è un discorso che si può accostare alla domanda precedente sulla cultura a Vico Equense.  Si confonde cultura e spettacolo che sono cose diversissime tra loro. Oppure il successo delle manifestazioni è commisurato alle mareee di gente che gira a vuoto per la città tra saltimbanchi, tammorre ( sempre con la solita pizzica salentina) bancarelle di cose inutili vendute senza scontrino fiscale e confusione il tutto spacciato per attività culturali. Vi confesso che tra primavera e estate ho l’impressione di vivere nell’entroterra vesuviano, che invece in certe scelte spesso è più raffinato di quello che si propone qui. Per l'altro evento, quello della pizza posso solo dire che a Vico si dà importanza solo al cibo, si pensa solo a mangiare,  si da spazio a ristoranti  e agriturismi anche qui spacciando tutto ciò per eccellenza vicana, ma se si eccettua qualche chef stellato, l’offerta culinaria di Vico è molto turistica e per niente  attenta alle tradizioni o alle innovazioni,è molto deprimente tutto ciò. Il bene della città per me è altro: crescita di senso civico, partecipazione, creazioni di impianti sportivi pubblici, dele sale cinematografiche e teatrali, una biblioteca curata e aggiornata, un turismo di qualità fatto di proposte di percorsi storico/culturali e soprattutto  una promozione culturale degna di questo nome. Ecco, questo per me è il bene della città.



La commissione pari opportunità è stata aperta alla comunità LGBT. Arcigay di Napoli ha parlato di scelta d'avanguardia. Qual è il suo giudizio? 

Era ora: ma questo oggi è avanguardia solo per l'Italia, visto che negli altri paesi la condizione LGBT non ha bisogno neanche più di organizzazioni che ne rappresentino i diritti visto che la società intera ne riconosce la totale parità con e come tutti gli altri cittadini; in Olanda, Germania, Spagna, Danimarca  non c’è bisogno di un riconoscimento perché le persone LGBT sono uguali agli altri cittadini. L'Italia purtroppo in questi ultimi anni è regredita socialmente e culturalmente . L'opinione pubblica attuale attraverso il degrado dei mezzi di informazione e della scuola è tendenzialmente fascista, per cui ben venga questa apertura, che ripeto, appare avanguardistica solo per un paese arretrato e povero come è l'Italia oggi


Franco Cuomo Coordinatore del circolo VAS (Verde Ambiente e Società, “Giovanni Esposito”, di Vico Equense