domenica 22 settembre 2019

SANTIAGO ITALIA di Nanni Moretti



Ho appena finito di vedere su Rai play, l film documentario di Nanni Moretti, SANTIAGO ITALIA. Intenso, commovente, in alcune tratti mi sono commosso anch’io come gli intervistati. Andrebbe proiettato nelle scuole, con bravi docenti a commentarlo e spiegarlo, benché non ci sia niente da spiegare: L’Italia di oggi, purtroppo dal punto di vista della solidarietà sociale e della partecipazione politica non è più quella del 1973, è molto peggio e le dittature di oggi, accantonati i militari hanno altri deterrenti di controllo: consumismo, individualismo, arrivismo ecc. ecc. Quando seppi del golpe cileno io ero con Silvio, nella sua stanzetta a casa della madre, lo apprendemmo attraverso la televisione. Credo che Silvio pianse, potrei sbagliarmi e se lui potesse leggermi, potrebbe aggiungere o togliere da ciò che sto scrivendo . Silvio faceva il servizio militare, ma era a casa perché aveva contratto l’epatite virale, avevamo 22  anni; insieme a Vincenzone Esposito eravamo gli unici giovani militanti della sezione del PCI della nostra città. Io e lui eravamo  all’università: Scienze Politiche, sul rettifilo si facevano manifestazioni quasi ogni giorno. Io andavo a far visita a Silvio tutti i giorni, gli portavo L’unità e i programmi dei nostri esami. Ricordo che decidemmo di fare un volantino, lo facemmo in quella stanzetta, poi, io andai in sezione e confrontatomi con Gianni Arpino decidemmo che avremmo volantinato la domenica mattina raccontando l’atroce barbarie cilena e la caduta del sogno socialista di Salvador Allende. Lo scrivemmo insieme quel volantino, poi io battei  a macchina il testo su la matrice, ovvero  un foglio estremamente sottile di carta di riso , rivestito da uno strato ceroso, incollato sul lato superiore ad una striscia di cartoncino dotato di fori di riferimento per l'aggancio successivo al rullo di stampa, feci anche una falce e martello con la penna a sfera col nome della sezione, la sezione De Martino. La domenica volantinammo, e io gli portai il volantino a casa, perché lui era ancora a riposo. Ecco, aver visto SANTIAGO ITALIA mi ha ricordato cosa era l’Italia di allora e cosa è quella di oggi.

giovedì 19 settembre 2019

SORRENTOPRIDE



Vorrei scrivere qualcosa sul Pride di Sorrento, ma ogni parola potrebbe essere troppo o troppo poco, e allora mi attengo a ciò che ho visto e a ciò che ho provato, tenendo fuori tutto il personale, perché chi mi conosce , mi conosce da sempre e questo basta e avanza. Comincerò allora col citare Gianluca Paudice  , che ne è stato il protagonista indiscusso insieme a tanti suoi coetanei instancabili fabbricatori di slogan e di idee che si sono dimostrate vincenti, eleganti, mai volgari: “Magnate ‘ o limone” per esempio è stata un’idea fantastica, come immenso è stato il manifesto che citava tutte le possibile esclusioni che si perpetrano ogni giorno nella nostra società, verso i grassi, verso i disabili, verso gli anziani ( di cui sono stato orgogliosamente testimonial). E allora stamattina leggevo un commento di Gianluca “È stato bellissimo, io sono ancora rincoglionito e non ho ancora realizzato, ma abbiamo fatto una piccola rivoluzione, e io sono proprio orgoglioso, mo nce vo!”. Una piccola rivoluzione? No caro Gianluca voi avete fatto quello che nessuno si aspettava potesse accadere nella sonnacchiosa , provinciale e ipocrita costiera sorrentina!  Avete portato un immenso fiume tracimante di giovanissimi e giovani a manifestare per i diritti negati di tutti in una città che ha visto la chiusura ostile dei commercianti, ma anche quella delle istituzioni: il sindaco che non si unisce al corteo, e che si affaccia da un balcone, ribadendo la distanza da tutto quello che c’era in strada; anzi, i sindaci assenti di tutti i comuni, e a poco valgono l esternazioni del presidente del Consiglio di Vico Equense,Massimo Trignano , che mi sembrano sempre strumentali e finalizzate ad una propaganda elettoralistica scadente e questo lo voglio dire a Antonello Sannino, membro della commissione pari opportunità del Comune di Vico Equense ed ex presidente Arcigay Napoli,e del quale, nessun sindaco ha raccolto il suo invito a prendere parte al corteo, meno che mai quello di Vico  . Ma di questi si può benissimo fare a meno e,   lo sottolineo, mi è piaciuta la frase scandita forte e che ho filmato, dalla senatrice del PD, Monica Cirinnà, quando dal multicolore camion apripista del PRIDE ha  più volte  urlato quel  suo “Restate avanguardia”, quasi a voler mettere in guardia da tutte le possibili strumentalizzazioni. Una rivoluzione immensa, caro Gianluca! Quel fiume in piena di giovanissime e giovanissimi, mi ha commosso, già quando dalla stazione di Vico ho visto gruppi  numerosi di  teen agers che aspettavano il treno che li avrebbe portato a Sorrento e ho pensato alla mia stessa età e a come ero io e a come mi sentivo io alla loro età, convinto che esistessi solo io David Bowie e Elton John e meno male che avevo loro, e ho pensato che il mondo nel bene e nel male è andato avanti. Eppoi quel mischiarsi tutti insieme è stato travolgente: famiglie con i bambini, con bandierine arcobaleno, persone anziane , sontuose ed ironiche dragqueen che diventavano tenere con i bambini piccoli, i disabili che ridevano gioiosi insieme ai loro accompagnatori per creare un effetto d’ insieme destabilizzante verso i “benpensanti”,i bigotti. Un effetto destabilizzante verso  gli stessi omosessuali  che discriminano in base al livello di effeminatezza, allo stato sierologico, allo status di immigrato e che hanno votato Salvini ! Quelli che non hanno imparato ancora dal fatto di essere loro stessi oggetto di discriminazioni , quelli che – e ne ho visti e riconosciuti tanti che si tenevano distanti, facendo finta i essere curiosi  e fotografavano sul ciglio della strada, o quelli che non sono venuti per non farsi riconoscere nella loro città, e imoralisti cattivi che si chiedevano,” ma  allora pur chillo è ricchione, pure chella è lesbica?” Non comprendendo bene che ci faceva un padre di famiglia col suo bambino seduto sulle spalle, o Alessia, o Valentina , o Cietta, o Lia o Marco o Giovanni ,o la prof del liceo,o i tanti altri che erano li per testimoniare la solidarietà verso il mondo LGBT, ma anche per ribadire che i diritti non si toccano.  Ecco caro Gianluca, voi avete fatto una grande rivoluzione e io vi ringrazio pubblicamente perché lo meritate: quello che avete fatto è stato un grande esempio di democrazia vera e quando una cosa è vera si riconosce subito. A tutti gli altri dico: “ Magnateve ‘o limone”.     

sabato 14 settembre 2019

Ci serve un sindaco vero, non una SIBILLA!






Il silenzio parla e il tempo dimostra perché anche l'assenza di una risposta è una risposta". Con questa frase vaticinante, inserita in un post stamattina su FB, il sindaco di Vico Equense Andrea Buonocore, crede di aver risposto a chi giornalmente, io tra questi, gli chiede di esser chiaro su molte operazioni e su molte scelte di questa sua amministrazione. Tra le varie identità, sempre le stesse per la verità, che il sindaco di Vico Equense ,  attraversa: il prete dall’altare, un grosso prelato,un cardinale, un vescovo, qualche volta anche il Papa, questa volta ha scelto il ruolo della pitonessa: si una sibilla, cumana, delfica, eritrea, questo non ve lo so dire, bisogna chiederlo a lui,solo che stamattina ha vaticinato questa frase appunto sibillina. Allora caro sindaco, nel giorno che a Sorrento si celebra il Gay Pride e quindi molte saranno le persone che faranno il loro coming out, io la esorto a fare il suo pubblicamente, ma non mi fraintenda, per carità, il suo coming out non deve riguardare il suo orientamento sessuale, quello è solo affar suo, ognuno si comporta come crede in proposito. Io invece la esorto a fare il suo coming out di sindaco. E si caro Andrea Buonocore,venga allo scoperto, ci dica chi veramente amministra questa città, non si nasconda più dietro paludati silenzi ; benché come qualcuna ha giustamente scritto, lei qualche volta qualcosa l’ha detta, solo che ha detto solo bugie per coprire qualcun altro che invece sembra amministrare la città in sua vece da sempre e a modo suo, cioè nel peggiore dei modi. Parlo della faccenda della farmacia di Moiano . Come l’è venuta questa cretinata – mi scusi- della frase sibillina sul non dare risposte ai suoi cittadini? Ma non si vergogna un poco ? Ad essere cosi teatrale, cosi fasullo e taroccato, ci sta rimettendo veramente la faccia, e per chi poi? Ma le conviene veramente? Non è che è sotto ricatto morale di qualcuno, un qualcuno che non varrebbe proprio la pena di proteggere. Ci pensi, e la smetta di essere cosi teatrale. Non giova a nessuno e questa città ha bisogno di gente limpida e trasparente non di gente che si nasconde, di sepolcri imbiancati, di farisei e di ipocriti, per restare nell’ambito che le è più familiare, quello chiesastico. Si decida allora a fare un bel COMING OUT, vedrà, si sentirà bene: prima di tutto lei e poi tutti i cittadini e le assicuro che sarà molto più libero.

giovedì 12 settembre 2019

UNA NUOVA AGGRESSIONE VIOLENTA IN UN LUOGO DI GRANDE VALORE STORICO ARCHITETTONICO. SE LA SOPRINTENDENZA APPROVA VUOL DIRE CHE NON ESISTE PIU' TUTELA DEL BENE ARCHITETTONICO E DEL PAESAGGIO IN QUESTA TERRA!






Questo splendido luogo, ancora integro nella sua compostezza architettonica e ambientale, sta per essere oltraggiato e abusato per l'ennesima costruzione di box auto. E' stato infatti presentato il progetto per la costruzione di box auto, per la verità era stato già presentato qualche anno fa, due forse poi, a seguito di alcuni articoli e denunce a mezzo stampa da parte di VAS, quel progetto fu ritirato. Oggi quel progetto è arrivato nuovamente in commissione edilizia e sembra essere stato approvato, previa però alcune modifiche. Chi scrive non ha ancora visto il progetto, chi scrive però si interroga su come sarà possibile attuare una cosa del genere senza devastare l'intera zona. Tutta l'area oltre ad essere un area di interesse storico artistico e paesaggistico è anche un'area che ricade ricade nella zona a rischio idrogeologico, la realizzazione dei box comporterebbe lo sventramento di una buona parte di collina e l'allargamento parossistico di una strada che invece era solo un sentiero pedonale e, fino ad oggi, una delle passeggiate più amene del nostro paese. I VAS allertano tutti a denunciare questo scempio in fieri, l'ennesimo su un territorio il cui controllo è affidato ad un assessore senza alcuna cultura storico architettonica né ambientale, e già rotto ad esperienze devastanti come questa che si vorrebbe realizzare e dunque certamente schierato dalla parte di chi vorrebbe portare avanti questo progetto.