martedì 29 ottobre 2019

La cultura della cura che andrebbe fatta. La débacle della sinistra e una risposta a Maria e a qualcun altro che, credono di essere nel giusto, ma tanto tanto non lo sono.




Ti rispondo io: Nel senso Maria D'Ordia che sembri ottusa e sorda e non sei sola in questo tuo sembrare, conosco molti che si dicono di sinistra che la pensano come te e questa a mio avviso è la ragione di questa débacle . Il paragone con la Francia che fai è improponibile! La Le Pen si è adeguata alle strategie comunicative per condividere quella tesi ma non per questo è migliore del Salvini nostrano! E meno male che da noi non fanno attentati! Parli di evoluzione della destra, ma cosa scrivi? Ma cosa vuoi fare evolvere!? Qui fanno fede solo i follower che si riescono a guadagnare i niente altri questo è la squallida realtà dei politici attuali, e i vostri politici sono scadenti e sono uguali a quelli della destra né più e né meno ! Non ho letto l'articolo di Barbagallo su La Repubblica, che ti proponeva Raf Dilengite, che dice che i politici attuali sono il peggio della società, da entrambe le parti, ma credo che dica più o meno quello che scrivevo a te in risposta ad un tuo post qualche giorno fa. Trovami un solo consigliere regionale che legga qualche libro, che ascolti musica, che vada al teatro o ad una mostra, che abbia cioè interessi che aprono la mente, che fanno pensare che accrescano la sensibilità e lo spirito verso gli altri e verso il mondo. Quindicimila euro al mese sono tanti! Sai cosa ci vorrebbe? Una legge che sancisse che rappresentanti dei cittadini, una volta eletti continuassero a prendere gli stessi emolumenti che gli dava il lavoro che facevano prima, senza benefit vari e al massimo solo la diaria per gli spostamenti. Vedresti allora quanta gente si impegnerebbe più a fare politica! La corruzione dilagante anzi tracimante, anche nel tuo partito, oggi vede gentarella mediocre che occupa ruoli e status solo per questo: solo per i quindicimila e passa euro al mese. Poi, sul fatto che una regione, una volta rossa, come l'Umbria sia passata tutta a destra, significa solo che chi votava rosso è morto o si è stufato di questi imbrogli e del malaffare, della gestione corrotta della sanità e delle nomine negli enti pubblici, fatta come la fanno tutti, e non vota più, mentre la stragrande maggioranza di giovani, parlo di ventenni, trentenni, quarantenni, ormai sono condizionati geneticamente dall'algoritmo ingannato e manipolato dei social, che sono oggi quello che era la demoniaca televisione di Pasolini e Popper e Mac Lhuan negli anni sessanta e settanta. Non veder tutte queste cose, non rendersi conto di questo, cianciare ancora di Salvini e Meloni come fai tu senza vedere anche lo schifo che hai in casa tua significa essere ottusi o volutamente sordi e ciechi. Invece di giocare a "battaglie navali" e di vedere chi è colpito o chi è affondato e quanti navi ti restano, e di occupare con una forzatura il posto che si occupa per arginare, come dite voi la deriva di destra è un alibi debole e poco credibile e la gente lo sa e infatti ha ridotto a quasi zero i voti Cinque stelle e ha decimato voi e se continuate cosi sarà ancora peggio. Secondo me le elezioni andavano affrontate dignitosamente, gli inciuci non pagano soprattutto quando la corruzione è tanta. Cominciate a fare il lavoro che fanno le azioni cattoliche, ma fatelo meglio di loro, altro che fondazione di studi politici fatta dal figlio di De Luca! Aprite a spese vostre sezioni, pardon circoli, dove i vostri volontari, iscritti, facciano quello che facevano i militanti di una volta: cultura, assistenza sociale, organizzazione del tempo libero. Che seguano i giovani e i ragazzi nella loro crescita, proponete cultura, perché questa ormai manca dappertutto! Questo è il punto grave di questo paese! Lavorate in questo modo sui territori e liberatevi di quella gentarella che occupa posti e li occupa pure ereditati da padre in figlio/figlia. Solo cosi si potrà forse arginare questa débacle della ragione e del senso che sta attraversando tutta l'Europa, soffocati dal vento del neoliberismo selvaggio voluto, difeso e propagandato anche da voi.Ora leggo e sento pure un'altra favola giustificativa del miliardario sovranista Malofeev che foraggerebbe le destre europee e quella italiana salviniana, e mi sembra tanto- mutatis mutandis- la storia del miliardario Soros che invece foraggerebbe i democratici di tutto il mondo.Ecco, per raccontare il fallimento non sappiamo fare altro che scomodare miliardari, mettendo al primo posto sempre il potere dei soldi. Smettiamola con questa notizie fuorvianti e fasulle che servono all'audience dei media! Cominciamo a ragionare tutti con la nostra testa, che forse è l'operazione più difficile da fare.

giovedì 17 ottobre 2019

JOKER di Todd Phillips





Ieri sono andato a veder JOKER  da solo, come faccio sempre. Come faccio quando voglio godere di in film e rifletterci sopra e devo dire che questo film di riflessioni  ne provoca tantissime. JOKER  ultimo film di Todd Phillips con protagonista un sovrumano e immenso Joaquin Phoenix, che ritaglia il personaggio di Arthur Fleck, uno   psicopatico che vive con la propria madre in una sordida stamberga, in una Gotham City che è una New York anni ottanta, ed ha perso 20 chili per la parte , è al centro di tutta l'attenzione e offre una performance di incredibile tecnica recitativa che potrebbe meritargli  una nomination all'Oscar come miglior attore, se non addirittura  una vittoria. La storia e il titolo del film rimandano direttamente ad una graphic novel o  ad un cinecomic da super eroi, ma ci si accorge subito dai primi spezzoni e poi pian piano che il film va avanti, che  fotogramma dopo fotogramma, ci troviamo davanti  a un film che potrebbe attestarsi come un cult movie, come è successo per altri film, per altro tutti citati nella pellicola. Prima di vederlo avevo letto di recensioni che parlavano di bene e di male, qualcuno ha tirato addirittura in ballo Platone, niente di più errato per approcciare ad una pellicola come JOKER che per me rimane un racconto tragico nel quale la sua deriva violenta è la svolta di un passato di emarginazione e sopraffazione. Artur Fleck  è  un narcisista che è ossessionato dai suoi fantasmi e questo è quanto. E’ spento  e non sappiamo nemmeno se sia realmente malato di mente.  Vuole rappresentare il riscatto di chi ha subìto prevaricazioni. Nel suo colpo di reni, si identifica una società di derelitti impoveriti dal recente capitalismo, un film che potrebbe – e infatti negli Stati Uniti si temono atti emulativi come testimonia la psicosi mediatica scoppiata   nelle ultime settimane - preconizzare rivolte sociali e sanguinarie : il discorso che il protagonista fa, quando viene invitato a partecipare al suo programma preferito dal sua anchorman preferito, Murray Franklin ,un bravo Robert De Niro, prima di ucciderlo, è niente altro che un manifesto di rivolta sociale. Anche la citazione all’interno del film stesso, quando tutti i ricchi di Gotham City, sono a cinema a guardare Tempi Moderni di Chaplin e ridono, quasi sbeffeggiando la povertà, delle disavventure di quel primo povero clown . Solitudine, alienazione urbana, povertà e una televisione perennemente accesa anche quando nessuno la vede che comunica messaggi catastrofici o programmi spazzatura con i quali tutti intrattengono il loro immaginario narcisistico. Facendosi carico dei mali del mondo e interrogando con forza impressionante il caos del presente, la pellicola per me rimane un film tostissimo coraggiosissimo, impressionante a più riprese, in cui la cupezza delle ambientazioni e il grigio scuro ( il colore dominante in tutto il film) la fanno da padrone. Nelle scene più crude è accompagnato da una cinica e estraneante  That’s life, That’s what all the people say” , “Questa è la vita, questo è quello che dice la gente” che è la colonna sonora  di tutto il film e lo conclude,cantata da  Frank Sinatra. Avrei veramente gradito, che prima di nascere, qualcuno mi avesse mostrato una diapositiva su cos’è la vita, oppure su come sarebbe stata quella mia personale. In quel momento avrei potuto scegliere se buttarmi in questo gran casino oppure girarmi dall’altra parte e rimettermi a dormire, come si fa la mattina quando non siamo pronti alla sveglia. Ma nessuno di noi può fare questa scelta. Arthur Fleck non ha scelto di nascere, e non l’ha scelto neppure nessuno di noi Ecco, io sono stato  colpito da questo e a me è piaciuto moltissimo, potrei dire:  un capolavoro. Poi puoi decidere di vedere questo film in molti modi e dire: ma la storia dall’inizio alla fine è vera o era una sua allucinazione come quando lui vedeva la ragazza incontrata in ascensore accanto a lui e lui non si è mai mosso dal manicomio e dunque niente di ciò che ho visto è vero, come mi da detto una ragazza che era accanto a me a guardare il film. Si, perché no? Anche questa può essere una lettura. Però ti rimane in testa una risata strozzata in gola, sinistra e stridula, di quelle che fanno rizzare i peli sulla nuca. Un rantolo che tiene insieme lo stupore e l’orrore  di essere ancora vivo in un universo orrendo, i traumi di un bambino schizofrenico e mai cresciuto, avvolto in una maschera di laconica tristezza, anche questa può essere una lettura. Io, al solito,mi conosco bene, ho apprezzato i rimandi del cinema al cinema, che pesca a piene mani, sia nell’estetica che nei temi,   della New Hollywood.  Lo hanno scritto in molti ed è evidentissimo fin dall’inizio del film ,   i due riferimenti principali sono Re per una notte (con Robert De Niro che stavolta prende il posto di Jerry Lewis) e Taxi Driver di Martin Scorzese ma nella rivolta per le strade, nella scena finale, con una fantastica White Room, pezzo epocale suonato dai Cream, che le giovani generazione neanche sanno chi sono, a me è venuto in mente anche 1997 fuga da New York di John Carpenter . Non a caso, Phillips ha girato il film a New York: la sua Gotham City è la New York City lercia e fuori controllo di fine anni ’70 / primi ’80, con la criminalità che dilaga, i vicoli sudici e malfamati e gli edifici vecchi che stanno su per miracolo e questo JOKER  è  una citazione manifesta a Travis Bickle di Taxi Driver, d’altra parte il cinema cita sempre il cinema, come la letteratura cita la letteratura  e l’arte rimanda ad altra arte. Emotivamente inquietante, ma da vedere.





mercoledì 16 ottobre 2019

TRA CHIACCHIERICCI INUTILI E PREOCCUPAZIONI LEGITTIME, CHI METTERA' LE MANI AL RESTILING DEL CENTRO STORICO DI VICO EQUENSE?







Ieri, qualcuno ha pensato bene si scaricare rifiuti ingombranti  e  materiale edile davanti a quella che è stata definita la chiesa con la facciata più bella d’Italia. I rifiuti alle 17.30 erano ancora li, i vigili erano stati avvertiti, ma loro dicono di non sapere che li avrebbero scaricati proprio li. La sciattezza dell’episodio, e chi ha deciso di scaricare in quel posto evidenzia una inquietante strafottenza nei confronti di ciò cha appartiene alla storia e al patrimonio culturale di questa città. La SARIM poi è arrivata ed ha rimosso tutto. Ma perché ammonticchiare e scaricare tutto proprio li?   
 Si è fatto un gran parlare la primavera scorsa di una bella pioggia di milioni di euro, due per l’esattezza, per la riqualificazione del centro storico di Vico Equense  e di via Castello Marina, soldi ottenuti dal Piano Strategico della Città Metropolitana. L’amministrazione avrebbe approvato il progetto definitivo e dunque i soldi dovrebbero essere già arrivati e per il risanamento ambientale ed architettonico del Vescovado e di via Castello Marina, sarebbero stati sbloccati circa 443 milioni destinati ai comuni per opere di risanamento. Corrono voci però che il sindaco Andrea Buonocore sarebbe stato sfiduciato, voci appunto di un tentativo di sfiducia in Consiglio a Buonocore “ .   Ultimamente poi ci sono state parecchie  difficoltà per questa amministrazione, nella quale il più “dimamico” sembra essere sempre lui  “l’assessore capomastro”che come un caterpillar, fa asfaltare strade in maniera schifosa e appunto dovrebbe interessarsi anche del centro storico . La difficoltà di trovare una figura femminile all’interno della Giunta, dove ancora non ci sono ufficialmente le deleghe, con il  quarto assessore donna dimesso in tre anni,  mentre  il gruppo di Vicoinvolgiamo, alias il consigliere Peppe Aiello, sembra essere   in grande movimento, ancora non sono chiare le finalità, ma si incominciano ad intuire. Al sindaco sfiduciato io consiglierei, se lui accettasse mai consigli e miei soprattutto, se avesse i cosiddetti attributi, di revocare la delega  al “capomastro”, mandarlo a casa, fallo riposare su a Faito; e uscire da questa vicenda che lo ha visto “sindaco prestanome” con un minimo di dignità riconquistata, ci farebbe una bella figura, visto che ne avrebbe proprio bisogno. E allora, in questa temperie di inutili chiacchiericci di piazza, con comparsate ridicole su canovacci straconosciuti con attoruncoli di quart’ordine, chi scrive si preoccupa di un fatto molto concreto e importante  e pone, come sempre domande che già sa rimarranno senza risposta: E’ possibile vedere questo progetto di restiling del centro storico? Come si è espressa la Soprintendenza? E’ possibile conoscere il tipo di interventi che si effettueranno? Sarà ripristinato l’antico basolato che ricopriva via Monsignor Natale e via Vescovado e via XI febbraio, e sarà risistemato il bel largo dei Tigli davanti all’antco Episcopio? E chi sarà l’impresa che eseguirà i lavori? Da chi sarà diretta? Non vorrei vedere il solito “capomastro sbracciato e sbracato” urlare ordini a una pletora di scalcagnati esecutori che alla fine sventreranno via Monsignor Natale, via Vescovado e i cardini minori solo per sistemare cavi di plastica per una improbabile a cara fibra ottica o per condutture di gas, cavi che poi, come fiori inquietanti fuoriescono da angoli e incroci e poi ricoprire il tutto con pessimo asfalto . Un comune che si rispetti, al seguito di un annuncio tanto importante, avrebbe già preparato una mostra e presentate tavole di progetto e rendering , nella quale si farebbero  vedere gli esiti di tutta l’operazione , illustrata e spiegata a tutti i cittadini. Il centro storico di Vico Equense è l’anima della città, è la sua storia, il luogo dove tutta la cittadinanza si riconosce, non si possono mettere le mani su di esso e non può metterle un capomastro qualsiasi  se non ci sono competenze atte a farlo. Ecco, la mia preoccupazione è questa.


martedì 15 ottobre 2019

ECCOLA QUI LA VOSTRA EUROPA!



Dopo il 1989, ovvero la caduta del famoso muro di Berlino, si decretò la fine del comunismo su scala planetaria e la vittoria del capitalismo su scala planetaria. Oggi, se solo potessimo ragionare con le nostre sole teste    dovremmo ormai aver compreso che capitalismo non fa rima con democrazia, uguaglianza, e libertà, ma fa rima invece con disuguaglianze sempre crescenti e con lo sfruttamento violento e imperialista del pianeta , di territori di conquista, dove esporta conflitti sanguinari per meri interessi economici,mentre al suo interno mantiene disequilibri ogni giorno crescenti nell’ordine di una società ogni giorno più reificata dal proliferare incontrollato delle merci dalla produzione di armi vendute come la più redditizia delle merci. Li sentite tutti dire continuamente : l’economia può  ripartire solo se si incrementano i consumi. Ecco, noi per essere bravi cittadini responsabili dobbiamo solo consumare incessantemente tutto. Il mondo in questo modo è considerato solo sotto la “forma merce” . La caduta del muro di Berlino non rappresentò il trionfo del mondo sempre più libero ed uguale, ma il trionfo della “ragione strumentale” preconizzata da Adorno e Horckeimer che disumanizza ogni giorno di più i rapporti umani e rende ogni giorno più barbara una produzione che che è asservita ad una razionalità tecnica che orma sfugge al controllo di qualsiasi eticità pensabile. Il capitalismo però, gestendo  la formazione dei discorsi attraverso il controllo dei media e dell’informazione spaccia l’omologazione, si, quella pasoliniana, per uguaglianza. Un’omologazione planetaria attraverso la quale tutti i consumatori sono uguali: da Tokio, a New York, da Roma a Parigi, da Londra a Mosca   veicolando un’ideologia del classismo, ,dell’imperialismo statunitense e della reificazione, ovvero della riduzione planetaria del mondo e della natura e degli uomini a merci. E’ un processo che oggi viene imposto dagli spin doctor dei nostri sistemi  politici asserviti all’economia come il volterriano “migliore dei mondi possibili”. Se ci si prova ad immaginare qualcosa di diverso da questo ordine di idee, ci sentiremo dire che non c’è altro sistema e conomico diverso, che la strada delle economie chiuse e controllate, porta alla povertà e ai totalitarismi, mentre si fa passare la menzogna che con questo sistema tutti possono diventare ricchi, e che con la nobilitante etichetta di uguaglianza (uguaglianza e libertà di consumare), si fa passare l’omologazione planetaria al sistema delle merci. In questo modo si alimentano disuguaglianze ogni giorno crescenti, fatte passare come il prezzo da pagare per consentire l’esistenza di questo wonderland, di questo mondo meraviglioso, dove alienazione e conflitti sanguinari alimentano la potenza economica di pochi sfruttatori.
Sembra un raccontino, ma vi assicuro che le cose vanno proprio così, solo che non ve lo dice nessuno e, tutti voi che vi nutrite di televisione continuamente stenterete  a credere a tutto questo. In sostanza il capitalismo omologa e rende diseguali perché il capitalismo per sua stessa essenza è fondato sulle disuguaglianze tra gli uomini, sul classismo e sullo sfruttamento del lavoro umano. Oggi questa Europa di cui tutti si riempiono la bocca, che dovrebbe rappresentare il baluardo di civiltà contro la barbarie, come ha fatto sempre- ma questo non ve lo dice nessuna televisione o giornale, ma è scritto sui libri di storia-  si mostra neutrale sul massacro dei curdi da parte della Turchia. Il consiglio europeo non raggiunge, però, una posizione unitaria: nessun embargo della Ue, ogni Stato potrà decidere tempi e modi per procedere. Perché questo? Perché la decisione arriva a conclusione di un Consiglio dei ministri degli Affari esteri molto vivace, insieme con la parola condanna che viene pronunciata ufficialmente nel documento finale, sebbene ci siano state l'opposizione della Gran Bretagna e la resistenza di Ungheria e Bulgaria. Ankara rischia sanzioni, ma non per il massacro di bambini, donne e vecchi, bensì per il petrolio, per la vicenda delle trivellazioni turche nelle acque di Cipro. E Lussemburgo ribadisce un principio chiaro: la Turchia è un partner chiave dell'Europa, soprattutto nel quadro mediorientale e sul dossier dell'immigrazione.
Ecco allora riassunto in breve  cosa è stato veramente il crollo del muro di Berlino: questa Europa, cosi com’è, è la quintessenza del più selvaggio spirito capitalista contrabbandata per la culla della democrazia e dei diritti.



lunedì 14 ottobre 2019

ERETICO da hairetikós ‘che sceglie. Prima di tutto loro.

PKK Partito dei Lavoratori del Kurdistan

Abdullah_Öcalan



Non riesco più a scrivere nulla o occuparmi di alberi e di piante, non riesco più a parlare di animali e di clima, quando sotto gli occhi indifferenti di un’Europa sempre più cinica, come da tradizione storica, e degli Stati Uniti sempre più  guerrafondai, come da tradizione storica, si sta consumando un genocidio, non il solo, non l’unico su questo pianeta, ma al momento quello di cui si sta parlando, quello del popolo Curdo un popolo che rappresenta e testimonia   un’esperienza singolare di democrazia, di tolleranza, di eguaglianza tra uomini e donne che noi “civili” occidentali ignoriamo . Genocidi commessi in nome di spartizioni territoriali che hanno coperto e coprono interessi economici e pseudo religiosi o etnici, di potenze guerrafondaie. Le immagini postate sui social, testimoniano di una barbara e feroce aggressione turca a popolazioni di civili, bambini, donne e vecchi, fatti passare dalla stampa statunitense, ma anche da moltissimi media europei come terroristi,  dimentichi che la resistenza Curda ovvero il PKK  Partito dei Lavoratori del Kurdistan, il cui capo Ocalan sta marcendo nelle carceri turche, paese che oggi è sparito dalle carte geografiche per la volontà e gli interessi  di molte potenze occidentali, anche europee, ha combattuto e sconfitto l’ISIS, lo stato islamico che ha seminato terrore e morte d’ovunque. Oggi sangue innocente si sta spargendo in Siria, vittime inermi sono aggredite e massacrate dall’esercito di Erdogan il nazista, con l’appoggio degli Stati Uniti e con la silente complicità degli stati europei. Per capire come siamo messi mali, per capire quale spaventoso progetto di controllo venga  ordito  sulle  nostre coscienze, basta leggere alla voce PKK Wikipedia , già solo questo può rendere pienamente conto del   nugulo di  menzogne che la nostra pseudo informazione ci propina tutti i giorni in ogni momento della giornata. E allora io, oggi come se assumessi un lutto stretto su di me, non riesco più a scrivere né  parlare di alberi da salvare e di animali, di ambiente da proteggere, perché sento che tutto questo, in questo momento, si inserisce in un disegno di distrazione di massa che vuole farci pensare ad altro con l’intento illusorio di renderci più impegnati, ma in realtà siamo solo più etero diretti da un sistema che subdolamente consente “discorsi sull’ambiente” quando in realtà è predatorio anche su questo , ma che poi è causa determinante di massacri come quello che si sta consumando sotto gli occhi del mondo intero.  Oggi io do la priorità a questo problema. Oggi, ma bisognerebbe farlo no solo oggi, metto il primo posto la salvezza di vite umane di bambini, di donne, di vecchi  e so dentro di me che è per loro che bisognerebbe attivarsi immediatamente tutti  e subito, solo per loro prima per loro, e poi dopo, per  tutto il resto cosi conforme alle nostre società capitaliste e consumiste.  Fare pressioni sui nostri governi  non so come, non so in che modo, ma la mia coscienza oggi  si rivolta prima di tutto contro questa barbarie.
     

giovedì 10 ottobre 2019

IL CONVITATO DI PIETRA



Ultimamente ho letto le interviste fatte al consigliere Giuseppe Aiello all’avvocato Benedetto Migliaccio su Agora’, poi ho letto anche l’ultima fatta a Ciro Maffucci che è entrato a far parte del Consiglio Comunale. Che dire? Con qualche differenza appena sfumata e con quelle meno, rispetto alle finalità e ai compiti di tutti e tre, colgo all’interno delle loro dichiarazioni – rispetto a questa amministrazione e a questo sindaco- una genericità sconcertante, un girare intorno al vero problema di questa città che , nel suo insieme, sembra essere indifferente a questi giri di parole, a questi motteggi, a queste dichiarazioni, tutta schierata come sembra essere dalla parte del “convitato di pietra”, e anche gli stessi intervistati si aggrovigliano con perifrasi, per non dichiarare, se non la sudditanza, per lo meno la non belligeranza con suddetto “convitato”

Già, il convitato di pietra è un’espressione metaforica, piuttosto ricercata, che viene soprattutto utilizzata nel linguaggio giornalistico per indicare una presenza incombente (di persona o cosa), ma allo stesso tempo, invisibile, muta e, conseguentemente, piuttosto inquietante e imprevedibile, conosciuta da tutti, ma da nessuno nominata

Le dichiarazioni di Peppe Aiello che avrebbero dovuto smascherare chissà quali retroscena sulla abdicazione ( finta)   del Presidente del Consiglio Comunale, Massimo Trignano , a leggerle suscitavano a chi scrive una pietosa risatina, l’unica cosa che rimane da fare quando si leggono certe ragioni esibite come veritiere, ma assolutamente inutili per tutta la crisi di questa Giunta, dall’immobilismo del Consiglio Comunale, alla fuga degli assessori, anzi delle assessore.

Sulle intenzioni del consigliere Aiello e sulle sue finalità, preferisco tenere per me quello che realmente penso, sarà interessante vedere la prossima campagna elettorale. Quelle dell’avvocato Migliaccio, relative alla inerzia culturale dell’amministrazione, non me ne voglia l’avvocato, con tutte le sue buone intenzioni, non fanno neanche il solletico a chi invece dovrebbe far qualcosa ma non la fa, perché tutto ripiegato su un’altra serie di attività che vanno da ringhiere, a illuminazione e lavori in corso, a telefonia ecc. ecc.e che mai sembrano terminare

In ultimo ma non ultimo, le buone intenzioni di Ciro Maffucci che al momento, proprio perché arrivato da poco, restano tali, ma anche nella presentazione dei suoi programmi non ho colto il vero problema di questa amministrazione: IL CONVITATO DI PIETRA. Si lui, quello che tutti sanno chi è ma di cui nessun osa parlare pubblicamente nelle interviste, nessuno osa inimicarselo. Quello che fa veramente le scelte per i destini di questa città e che ha stravolto il volto di questo paese ( la vicenda della galleria di Santa Maia a Pozzano e del passaggio dei mezzi pesanti in città, il più vistoso ma non l’unico) , quello che è osannato da questa povera città, i cui cittadini, relativamente ad egli, sembrano essere meno ipocriti dei loro rappresentanti amministrativi, perché lo nominano dovunque: nei bar, nelle strade, nella piazza, su tutta la collina e lo nominano glorificandolo. 

Ecco, e questo lo dico anche alla direttrice di AGORA’, Nancy De Maio al fine di risparmiare a tutti inutili pantomime e carta: ma quand’è che si faranno i conti con la figura dell’assessore ai lavori Pubblici Gennaro Cinque, già sindaco di questa città e nei fatti sembrerebbe esserlo ancora? Con la sua politica, con i suoi interventi? Con le sue scelte? Io me lo chiedo come cittadino che non fa politica attiva, mentre guardo, senza più meravigliarmi, l’inutile e inconsistente opera dei pupi alla quale assistiamo tutti i giorni.

martedì 8 ottobre 2019

Sull'educazione dei bambini e perché non farei votare i sedicenni . La nostra è una società inadatta e narcisistica con scarso senso di responsabilità.








Qualche riflessione sulla nostra società ad alto tasso di psicopatia che fa partorire proposte come quella di dare il voto ai sedicenni. Sull’educazione dei giovani in particolare, sull’empatia e sulle le emozioni che li attraversano naturalmente non tutti sono cosi, ma osservandoli tra di loro, sto  parlando di quelli che nei paesi anglosassoni, vengono designati col termine di teenagers, ovvero  degli adolescenti di ambo i sessi dai 13 ai 19 anni, si possono apprendere molte cose. Questi  giovani sembrano soffrire di una sorta di analfabetismo emotivo, naturalmente, l’analfabetismo emotivo non è solo quello legato ai sentimenti come l’amore, ma un sentire empatico generale che dovrebbe in un certo qual modo relazionarli al mondo e alle sue pratiche sociali. Sono dell’opinione che i    sentimenti non sono una dote naturale che abbiamo da quando nasciamo e non si trasmettono geneticamente. I sentimenti si apprendono, come già insegnava per gli adulti Flaubert nella sua famosa Educazione sentimentale: e soltanto attraverso la costruzione di percorsi, fasi di crescita, una sorta di mappe emotive  che  si possono costruire relazioni , legami e l’intera crescita e sviluppo della personalità . Tutto questo, si formerebbe o per lo meno si dovrebbe formare attraverso le cura che i bambini dovrebbero ricevere nei primi tre anni di vita e dovrebbero servire a riconoscere il mondo e a reagire agli eventi in modo proporzionato. 

L’altra sera, osservavo moltissimi ragazzini che sciamavano da un posto all'altro, vociando rumorosamente tra di loro, il mondo intorno a loro sembrava non esistere, in loro vedevo la potenza dei loro ormoni, l’assoluta dimestichezza tecnologica che sembrava il prolungamento dei loro cervelli, il riconoscersi in una svariata tipologia di oggetti. Urlavano per un nonnulla improvvisamente tutti, come una mandria impazzita, sono saltati dalle sedie che occupavano al bar, perché un piccolissimo grillo era caduto ai loro piedi: erano terrorizzati e la loro reazione mi è sembrata sproporzionata all’accaduto. 

Ho pensato di trovarmi di fronte ad alieni, all’improvviso ho pensato: se questi urlano e scappano spaventati davanti ad un piccolissimo grillo, cosa faranno mai di fronte a pericoli reali, di fronte a paure più vere?  E quindi ho pensato alla loro dimensione emotiva che mi è apparsa in quel momento, molto fragile. La psicologia ci dice che  se nei primi tre anni di vita i bambini non sono seguiti, accuditi, ascoltati allora ci si trova di fronte ad un misconoscimento che crea in loro la sensazione di non essere interessanti, di non valere niente. Oggi, io sono convinto che, se la cultura non interviene, i ragazzi rimangono a livello d’impulso o al massimo di emozione e per questo sono convinto che non tutte le società siano idonee a far figli, la nostra è una di queste. 

Non è idonea perché i genitori, per sopravvivere, devono lavorare in due e quindi il tempo per la cura dei figli non c’è. I figli sono affidati a un esercito di baby sitter, o peggio alla baby sitter di tutte le baby sitter  che è la televisione e oggi  ai giochini su smartophon o tablet o alla playstation. Solo se va un poco meglio alle nonne, che però i bambini riconoscono non essere il loro genitore, ma un surrogato. I genitori non hanno tempo di stare con i bambini e si difendono cercando di dare loro un tempo-“qualità”, ma i bambini hanno bisogno di tempo-quantità. Hanno bisogno di essere riconosciuti passo dopo passo, disegno dopo disegno, domanda dopo domanda. Non basta fare quattro week end giocosi per avere una relazione con i figli.  E se non si ha questo tempo, dobbiamo rassegnarci  a avere dei figli  in cui  le mappe emotive e cognitive non si formano. Ma queste  però sono fondamentali perché diventano le sole  modalità con cui si fa esperienza, se le emozioni non si educano o non sono formate, se  questa esperienza viene lasciata al caso e non viene mai del tutto elaborata la personalità dell’individuo sarà  fragile.   
In questo modo essi cresceranno  senza una formazione dei percorsi    cognitivi, rimanendo quasi sempre  a un livello d’impulso che  sono fisiologici, biologici, naturali. Il passo successivo dovrebbe essere di passare dagli impulsi alle emozioni ovvero a una forma più emancipata rispetto all’impulso. L’impulso dovrebbe conoscere  il gesto, e successivamente l’emozione dovrebbe riconoscere  la risonanza sentimentale  di quello che si sta facendo  e di quello che si apprende. Alla fine si arriva  al sentimento che dovrebbe essere la  forma evoluta delle nostre percezioni, ciò che ci fa diversi per esempio dall’instintualità animale perché il sentire non solo è una faccenda emotiva, ma anche cognitiva.  Dunque i sentimenti  si apprendono .   I sentimenti quindi sono   cognitivi e consentono di percepire il mondo esterno e gli altri in maniera adeguata, con capacità di accoglienza e di risposta adeguate alle circostanze. Per quanto riguarda la scuola, bisognerebbe che i professori, oltre a sapere la loro materia, fossero anche in grado di comunicarla e di affascinare.  Perché l’apprendimento, lo dice Platone, avviene per via erotica. 

Noi stessi abbiamo studiato volentieri le materie dei professori di cui eravamo innamorati e abbiamo tralasciato quelli di cui non avevamo alcun interesse. A scuola è importante saper appassionare perché gli adolescenti vivono l’età per cui l’unica cosa che conta è l’amore,  e se gli adolescenti si occupano dell’amore bisogna andare là a cercarli. Attirarli a livello emotivo significa trovare la breccia per passare poi al livello intellettuale. 

Se invece si scarta la dimensione emotiva, sentimentale, affettiva allora non si arriva neppure alle loro teste. . Noi dovremmo imparare , e i giovanissimi in primis,  tutto ciò  attraverso l’amore che, è un sentimento che, come ho appena scritto, va costruito e poi    tutto il resto  attraverso la letteratura, che è il luogo dove si apprende che cosa sono il dolore, la noia, l’amore, la disperazione, il suicidio, la passione, il romanticismo. Ma se la letteratura non viene “frequentata”né dai genitori, né dalle maestre né dai docenti  ( non tutti, non me ne vogliano)  e i libri non vengono letti più da nessuno, se la scuola stessa  è una scuola senza amore allora i sentimenti non si formano e nemmeno le capacità cognitive.   Quel gruppo di ragazzine e ragazzini ciarlieri  che sono scappati terrorizzati alla vista di un grillo e che sarebbero incapaci di reazioni davanti ad un adulto in difficoltà, semplicemente perché lo ignorano, non lo vedono, la dice lunga  sulle loro capacità cognitive.

Porto un esempio  di un caso patologico degli ultimi anni citato tra l’altro dal filosofo Umberto Galimberti  in un suo articolo cito testuale  : “ Il giorno in cui Erika e Omar uccisero la madre e il fratellino, si recarono, come ogni giorno, a bere la birra al bar del quartiere. Questa reazione è la conseguenza della mancata presenza di mappe emotive e di risonanza di quanto accaduto. Mancanza che non ha consentito loro di riconoscere la differenza tra bene e male. Il filosofo Immanuel Kant diceva che la definizione di bene e male possiamo anche non definirla perché ognuno la comprende e la sente da sé. Usa proprio la parola sentire, e se la differenza tra bene e male non si sente e non si percepisce rischiamo che un ragazzo non capisca la differenza che c’è tra corteggiare una ragazza o stuprarla, o tra discutere con il professore e prenderlo a calci. Non sentire più la differenza tra bene e male, tra il giusto e l’ingiusto, tra ciò che grave e ciò che non lo è, denota una mappa emotiva non costituita”. 

Se tutto questo non avviene nei primi anni di vita, se non si supportano i bambini attraverso un processo educativo fatto di relazione e di differenze, nelle quali in bambino riceve e acquisisce processi formativi , sentendosi valutato e riconosciuto, non penso che ci sia possibilità di scampo. 

Per questo motivo non farei votare un sedicenne e forse oggi neanche qualcuno più grande.
 Se i figli, bambini, gli adolescenti,  non sono stati curati e seguiti nel modo giusto diventeranno degli handicappati psichici, soffriranno di psicopatia, la psiche non registra, non ha una risonanza emotiva rispetto alle azioni che si compiono agli eventi a cui assiste.
Quante volte di fronte ad una persona per terra si è indifferenti? Questa è una psicopatia ovvero  un’apatia della psiche che non  registra il caso, la situazione.  Si possono picchiare i neri, i  Rom perché tanto non c’è la percezione che l’altro è simile, è una persona come te, anche questa è una forma di psicopatia.

Viviamo in una società ricca e non più povera e semplice come una volta, dove il confine tra bene e male, il permesso e il proibito era ben segnalato. Oggi tutto è permesso, la società è opulenta e abbondante, i bambini ricevono una quantità di regali, anche quelli che non desiderano. Si estingue addirittura il desiderio perché i bambini vengono gratificati prima ancora di desiderare. E questi, purtroppo, sono processi che allenano l’apatia della psiche. NO,DECISAMENTE NON LI FAREI VOTARE.