mercoledì 22 agosto 2018

Giu le mani dalla Valle dei Mulini a Sorrento!






Eccoci qua, di fronte all’ennesima aggressione  del paesaggio costiero sorrentino,  già per altro snaturato in altri luoghiì della costa  nell’indifferenza delle istituzioni, se non con il loro assenso, che avrebbero dovuto tutelarlo e salvaguardarlo . 

Stavolta si colpisce al cuore della città che da il nome a tutta la costa: Sorrento. A essere a rischio : la valle dei Mulini o altrimenti detto il Vallone.  

Sorrento era originariamente attraversata da tre valli, unite tra loro in epoca romana; oltre al cosiddetto Vallone dei Mulini, che rappresentava il fulcro di questo sistema, era presente anche una valle che terminava a Marina Grande ed un'altra, coltivata ad alberi di agrumi, si inoltrava verso l'interno, sulle colline della città: queste ultime due valli sono in parte scomparse, ricolmate, per far spazio a strade ed edifici. Il Vallone dei Mulini si è originato circa trentacinquemila anni fa, quando una violenta eruzione dei Campi Flegrei ricoprì la zona che va da Punta Scutolo a Capo di Sorrento di detriti: le acque sorgive che formarono ruscelli dalla bassa portata d’acqua, chiamati Casarlano e Sant'Antonino e  che si incontravano poco prima dell'inizio della valle, scavarono un solco stretto e profonda verso il mare, ovvero la Valle dei Mulini. Sorrento era unita al resto della costiera da uno stretto ponte che superava la valle: nel 1866 venne deciso di eliminare il ponte e sostituirlo con una piazza, ottenendo lo spazio necessario per la sua realizzazione, riempiendo parte della gola e ricavandone anche alcuni locali. Fu così che il Vallone dei Mulini si trovò diviso in due: da un lato, lo sbocco verso il mare, occupato poi dalla strada per il porto, dall'altra il piccolo complesso industriale che cessò di funzionare agli inizi del XX secolo, sia per la mancanza di acqua, incanalata, per motivi di ordine climatico, in quanto la totale assenza di vento e l'elevata umidità,  resero impossibile qualsiasi forma di abitabilità. Tuttavia ciò ha beneficiato il proliferare di numerose piante, alcune considerate rare o quasi del tutto scomparse, come la Phyllitis vulgaris oltre a diverse forme di piante carnivore e cespugli di capperi.

Oggi quest’area sembrerebbe essere stata acquistata dal signor  Mariano Pontecorvo già assessore e poi consigliere comunale, il quale  avendo comprato  il vallone sembrerebbe essersi appropriato anche di due particelle comunali. 
Tutta l’area ricade nella zona territoriale 2, articolata “tutela degli insediamenti antichi accertati” del Piano Urbanistico Territoriale PUT dell’area sorrentino/amalfitana approvato con Legge regionale n.35 del  1987, inoltre la zona territoriale 2, articolata nel PUC ( Piano Urbanistico Comunale) di Sorrento come zona A ( dove sono previsti solo interventi di consolidamento statico e di manutenzione ordinaria e straordinaria, in assenza di piani particolareggiati di restauro e di risanamento conservativo) manca di un’accurata analisi di sostenibilità ambientale.

La vicenda oltre ad essere preoccupante per gli eventuali sviluppi  che potrebbe prendere ( il paesaggio sorrentino oggi non sarebbe più riconosciuto da nessuno che lo ha cantato e dipinto) sembra essere poco chiara anche sulla titolarità che l’acquirente avanzerebbe su alcune particelle del vallone, sulle quali sembra non essere chiara la proprietà. I VAS invitano a vigilare su quando sta accadendo  ricordando che il paesaggio, i luoghi, e le aree costiere, sono patrimonio di tutti e che non si può assistere con indifferenza e nel silenzio ad un altro tentativo di rapina del paesaggio. Perciò i VAS invitano i cittadini che amano la propria terra ad  un appuntamento di presidio davanti al Vallone dei Mulini  di Sorrento per  sabato il 15 settembre ore 10.00.


VAS - Verdi Ambiente e Societa'

sabato 18 agosto 2018

QUANDO FACEBOOK FA MALE ED E' PERICOLOSA.



Ieri  sera, verso le 23 circa mi viene notificato un tag sulla mia pagina FB. Apro, leggo e rimango di stucco: Improvvisamente mi sono stati vomitati addosso una serie di insulti e cattiverie gratuite, eccole: Lo scrivo pubblicamente perché penso sia doveroso ad uno che oramai usa  fb come suo pane quotidiano..... Franco Cuomo mi hai rotto il caxxo con le tue elucubrazioni di tua madre ultra novantenne.... SAPPILO  che qui muoiono bambini in guerre Nn volute da Loro... Mi hai rotto il caxxo con i tuoi post dei tuoi dipinti che detto tra noi FANNO CAGARE..... NN PARLIAMO DEI TUOI LIBRI..atteggiamenti tipici di chi pensa di  essere un artista e Nn lo È.... Basta.... Zuckerberg vai a cagare tu ed i tuoi proseliti di questa cippa lippa” A farmele, una signora, una certa Pina Ioime, con la quale spesso sono andato a cinema, una signora che mi ha invitato spesso a casa sua, dove sono stato sempre bene, verso la quale credo di non aver mai fatto torti o sgarbatezze . Sono rimasto basito per il tono, ma soprattutto mi sono chiesto il perché di tanto astio e acrimonia nei miei confronti? Io poi, non è che frequenti molto questa signora.

Ho pensato subito, una cosa di cui sono convinto da tempo: FB è uno strumento strano, utile, ma anche molto pericoloso. La signora ce l’aveva con me perché secondo lei io uso FB “come il pane”, e poi ha continuato che miei “quadri fanno cagare”, che i miei libri sono inutili o qualcosa di simile che ora non ricordo, ma, soprattutto che le “avevo rotto il caxxo”,espressione che ha usato disinvoltamente, insieme a “cagare” ripetutamente. 

Poi continuando ha scritto che le avevo sempre rotto il “caxxo” con mia mamma novantenne e che ci sono bambini che muoiono per guerre non volute da loro, quasi che, il mio dolore per la lenta vecchiaia di mia madre mi facesse ignorare una tragedia così grande del nostro tempo. 

In un primo momento ho creduto di sbagliarmi, ho pensato ad un falso profilo, poi invece mi sono accorto che il commento era reale, supportato da un’altra persona che le scriveva “ti sei sfogata”.    A commento del suo post taggato, oltre a quello della signora che scriveva ti sei sfogata, un altro suo commento che mi invitava a cancellarlo. 

Io non ho cancellato niente,anzi le scrivevo in  risposta,  che mi faceva molta pena e che quella aggressione l'avrei lasciata sul mio diario  al giudizio di chi avesse aperto quella pagina . Credo che anche mia nipote Laura, che pure ha letto quel post, sia rimasta allibita per il tono veemente. 

Stamattina ho cercato quel post, ma, con mia sorpresa ho visto che era stato rimosso dalla signora la quale però per non lasciar tracce, ha pensato bene di bannarmi. 

L'ho raggiunta su whatsapp inviandole una mia risposta, perché credo che certe persone non possano e non debbano pensare di scrivere quello che vogliono, solo perché nascoste da una tastiera. 

FB lo ripeto, è uno strumento utile, ma anche pericoloso, perché fa accumulare frustrazioni e rancori repressi. Forse, per le cose che faccio, io sono sovraesposto, ed è vero che nella comunicazione la sovraesposizione spesso diventa fastidiosa e intollerante, ma nessuno ha mai obbligato la signora e leggermi e soprattutto a seguirmi. 

Ha continuato poi a chiamarmi egocentrico, razzista e che aveva ragione Silvio ( evidentemente la signora aveva letto una nostra corrispondenza precedente). 

Ecco, tutto questo io credo debba essere reso pubblico per evitare stalking e atteggiamenti violenti e aggressivi gratuiti su facebook. 

Ripeto: la signora non ha mai avuto nessuno sgarbo da me, sono sempre stato gentile nei suoi confronti, abbiamo amici in comune che possono testimoniarlo, ma, evidentemente la mia sovraesposizione le ha fatto scattare un atteggiamento astioso nei miei confronti la mia risposta a tutto questo, ma soprattutto a questa idiozia è stata questa,questo perché chi mi conosce sa che io non mi tengo mai niente, soprattutto se non ho fatto niente:

Buon giorno.

Credo di non averti fatto niente, ma ognuno ha l’illusione di esercitare una libertà e tu lo hai fatto. Ma con me credo tu lo abbia fatto in un momento sbagliato ( e sicuramente sbagliato anche per te). Molti bambini muoiono in guerre non volute da loro e questo lacera la mia coscienza impotente, ma, un genitore può avere duemila anni e la sua fine ti darà sempre dolore. Potevi fermarti ai miei quadri, che fanno sicuramente cagare, ai miei libri inutili, o non ricordo cosa hai scritto, ma mia madre no. 

Chi sei tu per giudicare il mio dolore? Come ti permetti di farlo sciocca, vanesia e presuntuosa che non sei altro? Che ne sai tu cosa sto attraversando? Ora soprattutto!!! Mi espongo su fb, per la mia attività di ambientalista, consapevole di trovare stronzi e stronze, ma non immaginavo che qualcuno potesse arrivare a tanto. 

Io non ti ho cancellato perché volevo che chi arrivasse sulla mia pagina potesse leggere fino a che punto possa spingersi la stupidità umana e la cattiveria, e bene hai fatto a farlo tu, perché saresti stata giudicata per quello che sei: una poverina frustrata, repressa e insoddisfatta ! Che pena! Che pena veramente! Arrivare a questo! 

Può far cagare tutto in me e in quello che faccio, ma non permetto a nessuno- pubblicamente poi come hai fatto tu- di svilire mia madre e il mio dolore.

Cretinetti ricordati, se non te lo ha mai insegnato nessuno: la vita umana ha lo stesso valore a 1 e a 100 anni!

E forse ora comprendo perché il caso non ti ha voluto madre.”

mercoledì 15 agosto 2018

ITALIA TERRA DI MAFIA E DI MAFIE




Italia terra di frane, Italia terra di alluvioni, Italia terra di ponti  che crollano, Italia terra di mafia e di mafie. Vedrete, sarà insabbiato tutto, non ci sarà nessun responsabile e il refrain sarà: “doveva capitare, non ci possiamo fare nulla”. Intanto noi abbiamo il ponte di Seiano, che qualcuno vuole chiuso ai pedoni  da tre anni, qualcuno lo monitora? Poi c’è il viadotto dopo la seconda galleria, quello verso il casello d’ingresso all’autostrada, molte chiacchiere anche su quello. Io non parlo. Non sono ingegnere non so una mazza di cemento armato e di ferro e di calcolo delle strutture. Italia terra di mafia e di mafie, terra di silenzi pesanti più dei pezzi di cemento crollati o dei cavalcavia che cedono su autostrade trafficate. E c’è già chi fa la retorica dei vigili del fuoco come accade per gli americani alle torri  gemelle: anche questo è il solito refrain consolatorio: ma sì crolla tutto, ma poi noi abbiamo gli eroi, i navigatori e i santi: Questa è questa Italia. Non si troverà nessun responsabile, nessun colpevole, nessun nome , ma tutti ci stringeremo intorno alle famiglie, per un giorno, fino a quando un’altra catastrofe si intende, sempre e solo naturale, non ruberà l’attenzione a questa. “ Poi piangiamo i morti” diceva il mio amico ingegnere Gianni Esposito, nel frattempo non si controlla niente, nessuno fa manutenzione, ognuno afferra quello che c’è da afferrare: si interrano fiumi, si tombano rivi, si costruisce su pendii franosi, si desertificano aree, si fanno affari e affarucci. Questa è  in effetti la tanto rincorsa la crescita illimitata, la mercificazione di tutto, ognuno a salvaguardare il suo mediocre diritto di proprietà, ognuno a salvaguardare solo il proprio fondo schiena, la rapina dello sguardo, del paesaggio, la rapina di alberi distrutti , per fare spazio a montagne sventrate riempite di cemento che poi nessuno controlla. Stiamo attuando il consumo illimitato delle risorse limitate, stiamo attuando la frantumazione della legalità che adattiamo alla bisogna ai nostri interessi egoistici e personali, e corriamo come mandrie di gnu impazziti verso  disastri immensi , solo per lucrare soldi. Italia terra di mafia e di mafie, di politici piangenti e contriti, mai puniti. Non sapremo mai la verità sul ponte di Genova , come non l’ abbiamo mai saputa su altre catastrofi, su altre sciagure,  ma ci sentiamo già un po’ americani con i vigili eroi, senza il bisogno di dover scomodare l’ISIS: da noi il terrorismo è una malattia autoimmune, non abbiamo bisogno di germi patogeni esterni. Italia terra di mafia e di mafie ed è già cominciato lo sciacallaggio e i giri di valzer dei: “noi lo avevamo detto”, e invece non è vero, eppoi tutti gli sbandieratori delle diverse bandiere a tentare di lanciare più in alto la propria. Ma quel ponte è crollato nel cuore di una città, forse lo sapevano tutti, ma non è intervenuto nessuno. E nessuno interviene per le innumerevoli falde acquifere inquinate, per i fiumi avvelenati, per il mare intossicato per l’aria mefitica. Proclami, solo proclami, ma nessuno che interiorizzi l’imperativo etico, nessuno che abbia la forza di uscire allo scoperto e dichiararsi responsabile per ogni azione che fa, in Italia questo non c’è, in Italia prevale l’omertà, siamo un paese di omertosi: Italia, terra di mafia e di mafie.

lunedì 13 agosto 2018

ALì DAGLI OCCHI AZZURRI DI PIER PAOLO PASOLINI


PROFEZIA
" Alì dagli Occhi Azzurri
uno dei tanti figli di figli,
scenderà da Algeri, su navi
a vela e a remi.Saranno
con lui migliaia di uomini
coi corpicini e gli occhi
di poveri cani dei padri
sulle barche varate nei Regni della Fame. Porteranno con sè i bambini,
e il pane e il formaggio, nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua.
Porteranno le nonne e gli asini, sulle triremi rubate ai porti coloniali.
Sbarcheranno a Crotone o a Palmi,
a milioni, vestiti di stracci
asiatici,e di camicie americane.
Subito i Calabresi diranno,
come da malandrini a malandrini:
” Ecco i vecchi fratelli,
coi figli e il pane e formaggio!”
Da Crotone o Palmi saliranno
a Napoli, e da lì a Barcellona,
a Salonicco e a Marsiglia,
nelle Città della Malavita.
Anime e angeli, topi e pidocchi,
col germe della Storia Antica
voleranno davanti alle willaye.
Essi sempre umili
essi sempre deboli
essi sempre timidi
essi sempre infimi
essi sempre colpevoli
essi sempre sudditi
essi sempre piccoli,
essi che non vollero mai sapere, essi che ebbero occhi solo per implorare,
essi che vissero come assassini sotto terra, essi che vissero come banditi
in fondo al mare, essi che vissero come pazzi in mezzo al cielo,
essi che si costruirono
leggi fuori dalla legge,
essi che si adattarono
a un mondo sotto il mondo
essi che credettero
in un Dio servo di Dio,
essi che cantavano
ai massacri dei re,
essi che ballavano
alle guerre borghesi,
essi che pregavano
alle lotte operaie…"
PPP, Alì dagli occhi azzurri,1962, dedicata a J Paul Sartre

sabato 11 agosto 2018

PAESAGGIO BENE DI TUTTI






Stamattina, con uno sparuto manipolo di amici sensibili alla tutela del territorio , del paesaggio e della legalità, ci siamo recati a via Noce, nonostante il caldo forte e nonostante le nostre età: il gruppo era composto prevalentemente da persone over sessanta. VAS, da tempo è impegnata in una battaglia impari contro l’indifferenza, ma soprattutto contro  il degrado civile, morale ed estetico della città e del territorio. Brillavano per la loro assenza molte signore e signori del PD locale e molte altre e altri del Movimento 5 Stelle locali. Li accomuno, perché, nonostante si sberleffino vicendevolmente alla fine sono il Giano bifronte della società italiana. La faccia opposta di una stessa medaglia taroccata, gli unici responsabili dell’incultura e dell’indifferenza, presi come sono a coltivare, difendere e sostenere le conventicole che rappresentano nelle istituzioni. La vicenda l’ho già descritta ampiamente, ma voglio anche sottolineare che tutta quell’area è stata aggredita e devastata in maniera abnorme. Più a sud di via Noce una mega parcheggio mostre, che oltre a far sparire un intero agrumeto ha orribilmente sventrato la pietra calcarea della montagna come se volesse entravi dentro, tutto questo a due passi da un plesso scolastico per bambini, in un’area che era stata destinata ad edilizia scolastica. VAS si impegna a continuare ancora la battaglia “ PAESAGGIO BENE DI TUTTI”, si impegna a denunciare la protervia e l’arroganza di questa amministrazione comunale e quella dei suoi tecnici che o fanno finta di non sapere o fanno finta di essere distratti. Noi distratti non lo siamo : ci stanno sottraendo una terra e la stanno stravolgendo solo per favorire l’interesse dei privati, questo dovunque dal mare alla collina e mi verrebbe da dire dal Manzanarre al Reno per citare la famosa poesia. Io nella qualità di coordinatore del circolo VAS ringrazio le amiche e gli amici che hanno sostenuto questo Enviromental trecking , questa passeggiata ambientale, e anche qualche abitante del posto che si è schierato dalla nostra parte. GRAZIE, la battaglia continua.

VAS- VERDI AMBIENTE E SOCIETA'