giovedì 30 novembre 2017

LE AXIDIE: L’ENNESIMO ABUSO! ( la foto è del WWF ).


Leggo dal WWF che alle Axidie- come ormai è pratica consolidata- stanno costruendo di nuovo sbancando terra e cementificando a pochi metri dal mare, succede sempre ormai, appena comincia il freddo e le piogge in modo da evitare testimoni scomodi o ingombranti. Sempre come di consuetudine,  il cantiere non espone cartelli e come da tradizione si starebbero violando tutte le norme paesistiche sia del PUT che del PRG. Siccome il sindaco Andrea  Buonocore che a suo dire,si definirebbe più ambientalista di Franco Cuomo e che- come ho scritto in un post precedente- è impegnato tra inaugurazioni di eventi e concelebrazioni liturgiche, vorrei chiedere all’assessore preposto, l’architetto Angelo Castellano (urbanistica / Pianificazione del territorio / Arredo urbano / Verde pubblico / Demanio) : ma cos’altro ancora ha da costruire Savarese in quella zona che è ormai diventata una cittadella fatta di cancelli, ringhiere, videocamere, sbarre di accesso, un lager insomma, anche se con piscine e idromassaggi ma pur sempre un lager, che tipo di autorizzazione hanno chiesto? Perché i vigili urbani non fanno rispettare le normative e multano il cantiere che non espone il cartello? L’edificazione in atto sembrerebbe interessata ad un grosso sbancamento, ma soprattutto essa confliggerebbe con tutti i vincoli paesaggistici esistenti. Chi ha autorizzato questi lavori in zona 1b e 2 del PUT dove dovrebbe essere vietata ogni costruzione sia pubblica che privata? Naturalmente VAS ritiene che in quell’area ,ovvero , tutta la piana di Marina d’Equa, non ci sia più nulla da difendere o conservare dal punto di vista ambientale, naturalistico e paesaggistico, poiché tutta la zona è stata orrendamente devastata da interventi brutti quanto inappropriati. VAS su le Axidie, per le ingombranti cabine/loculi di cemento presentò un esposto alla procura. Ora VAS chiede all’assessore di fornire una qualche risposta che sia credibile perché se l’ambiente è perso in tutta quella zona colonizzata da baristi, ristoratori e albergatori, nonostante Andrea Buonocore si definisca sindaco ambientalista, si è forse persa anche la legalità in questo paese?

Franco Cuomo –Coordinatore del Circolo VAS “Giovanni Esposito”
Vico Equense


mercoledì 29 novembre 2017

IL SINDACO ANDREA BUONOCORE DI VICO EQUENSE: "E' QUI LA FESTA?,SI E' QUI" !




Il sindaco Buonocore di Vico Equense, ovvero: il sindaco di “è qui la festa?“ e lui, sicuramente risponderebbe, “ si è qui! Accorrete tutti nel paese di Bengodi” , convinto del suo ruolo, con fascia tricolore su ventre importante e con parlata da alto prelato, dove i concetti sfuggono, ma la retorica giganteggia, svolge il suo compito di alta rappresentanza, gongolandosi come una madre badessa nel vedere i suoi concittadini gioire a cotanti ludi . Eh si! Questo è il suo lavoro che consiste principalmente nell’ organizzare o coordinare sagre, partecipare a feste, eventi, pure a quella dell'Unità, che è notoriamente una festa inutile e minore, luci suoni e colori, festival  di cinema. Si va dal provolone del monaco, alla pista di ghiaccio del Natale  simil americano che sta per pioverci addosso nei prossimi giorni in città. Organizzato con dovizia di particolari, dal programma alle luci e agli addobbi  natalizi. Lui saltella come una farfallona impazzita, circondato dai fidi accompagnatori ai quali ammansisce rimproveri o carezze, non curante di chi vorrebbe qualche notizia meno festaiola, da incontri con chef stellati, a feste della pizza, a festa Vico, insomma, da dicembre a giugno il paesello è un pullulare di iniziative festaiole, e lui non si ferma mai e neppure le feste. Ci si ferma solo a luglio un poco, poi si ricomincia ad agosto e settembre con le sagre e si arriva di nuovo a Natale, forse le luci sarebbe il caso di mantenerle tutto l’anno per rafforzare cotanto sfarzo quasi a parafrasare la vecchia canzone Balocchi e profumi: “Tutta sfolgorante e' la cittadina, tra lo sfolgorio di quei lumi”. Ecco, lui vive per tutto questo, se qualcuno accenna ad una critica, a qualche domanda tipo: “sindaco ma i lavori iniziati a febbraio 2017 sul ponte di Seiano  quando saranno ultimati?” oppure: “ sindaco, ma cosa sta succedendo a Faito?”, o ancora “ sindaco ma l’abusivismo in collina, i rivi tombati diventati parcheggi ?” Lui sbotta altezzoso e risentito che lui ha troppo da fare! Che è un   figlio del popolo!  Che è nato in una greppia (come Gesù), che lui conosce la povera gente e ne interpreta i desideri! Che chi fa queste domande vuole solo denigrarlo agli occhi del paese, sempre tutto illuminato (le luci erano una passione anche del sindaco precedente che ha illuminato anche selve e boschi ) e quelle luci servono proprio a manifestare chi è “ il vero lume tra le ombre”,non quello dell’abate Perrucci, ma Lui , l’unico  uomo buono che questo paese abbia mai avuto,  mentre chi non resta abbagliato da tante mirabilie è solo un figlio delle tenebre e merita di essere sprofondato nell’abisso. Eh si! Le sue metafore sono sempre religiose: bene e male, reprobi e peccatori e anime salve, angeli e demoni. Non c’è scampo, nel frattempo tra aneliti di santità e misticismi ecclesiali  coltiva con grande alacrità  l’Edoné (Hedoné ) e allora lui è già pronto con fascia tricolore e vestito scuro per aprire e accompagnare: Presepi artistici, enogastronomia, concerti animazione, artisti da strada, mercatini, villaggi di babbi Natale, e dal dal 30 novembre 2017, data importante perché si accendono le luci di Natale al 7 gennaio 2018 sarà tutto un tripudio e un gaudio magno, e rilasciando interviste ad un notissimo giornalista locale dice. “non abbiamo voluto rinunciare a un programma importante. Spettacoli, concerti, notte bianca, tombolate e tanto altro, per regalare ai vicani e ai tanti visitatori che vivranno con noi le feste, un programma completo e integrato che tenga dentro la magia del Natale, l’animazione cittadina e commerciale e la conoscenza della nostra storia”. Che che la festa abbia inizio!



martedì 28 novembre 2017

Black friday ovvero: l'apoteosi del capitalismo e della religione del consumo




Sono convinto che il Black Friday sia l’esempio più manifesto ed eclatante insieme alla festa di Halloween della mondializzazione capitalista e insieme vadano interpretate entrambe, soprattutto il Black Friday, come la più titanica rappresentazione su scala planetaria dal potere del dollaro. Non ci sono religioni o ideologie che tengano e che possano tenere il banco o che addirittura possano minacciare le nostre identità culturali e politiche, perché queste tutte insieme (insieme anche alle religioni Islam incluso), sono spazzate via dall’unica religione contemporanea: quella del libero mercato, celebrata e officiata nei grandi templi, nelle grandi ed affollatissime cattedrali del nostro tempo: i mastodontici centri commerciali che ormai si costruiscono come si costruivano le cattedrali gotiche  nella prima metà del XII secolo in tutt’Europa, intorno alle città e tracimano in ogni territorio, ogni regione, ogni stato con gli stessi rituali liturgici , con il medesimo stile architettonico, con gli stessi colori sfavillanti, con i medesimi sottofondi musicali. Ecco, il Black Friday è tutto questo, è la rivelazione dell’alienazione che è diventata mondo, che si impone foneticamente nel nome stesso, espresso nell’inglese dei mercati, ovvero il vertice della reificazione che Marx aveva già previsto nei Manoscritti economico filosofici del ’44  e poi sviluppato nel Capitale : Marx aveva previsto che il capitale sovranazionale avrebbe spazzato via tutti gli idoli e tutti i credi venerati e praticati, per adorare una sola religione, quella del fare profitto, per realizzare plus valore. Tutto questo si è avverato mai come in questo momento storico. Questa dunque è la vera essenza del Black Friday, la celebrazione della festa sacra del consumo americanocentrico, che anticipa un Natale che non è più la celebrazione della nascita del Dio bambino in una grotta e rappresentato dal presepe, ma la anglofona festa di cultura Wasp (White Anglo-Saxon Protestant), fatta di neve, e luci colorate segnata da uno smodato consumismo che si deve concludere anche questa nell’acquisto di merci. In questo contesto si oggetti vizza materialmente la mercificazione delle nostre vite, anzi, la mercificazione della vita stessa. Noi stessi e la natura siamo ridotti a merci tra le merci, mentre il libero mercato, anzi, un mercato anarchico, rende schiava un’umanità sfruttata e sottopagata alla quale vengono negati diritti solo per la produzione di merci nei paesi come l’India o la Cina, ma anche in occidente dove, il capitale, cancella per suo mero interesse i diritti che i lavoratori avevano conquistato. Dunque ognuno dovrebbe sapere che  tutto quello che nel Black Friday viene acquistato è certamente intriso di sudore e sangue di questi nuovi schiavi. Tutto deve sembrare sempre un’eterna festa di luci e di colori tutti devono essere stritolati nella nevrotica baraonda dell’acquisto di merci prevalentemente inutili. Questa dunque la dinamica del libero mercato, che va a ridefinire l’alienazione atlantista, consumista, omologante che impone al livello planetario un’unica cultura, o meglio sottocultura che è quella del mercato. Occorre allora, invece di gioire smodatamente e ebetamente di fronte a questa feste anglofone che ci vengono imposte dai media, cominciare a riflettere tutti criticamente: sospendere l’azione per restituire uno spazio per il pensiero critico, per la riflessione su ciò che sta accadendo intorno e dentro di noi. Basta dunque con l’ideologia del libero scambismo gaudente e del consumo compulsivo e riconsideriamo l’idea di un pensiero critico adorniano e/o marcusiano ma meglio ancora hegeliano, che ricontestualizzi il primato del concetto sull’idea del fare soldi a tutti i costi per produrre altri soldi attraverso il consumo di merci inutili. Il fatto che il filosofo Gilles Deleuze, prima di morire, si trovasse nel bel mezzo della stesura di un libro su Marx, è indicativo di una tendenza più ampia. Oggi proprio dagli USA, dalla Cina, dall’India, dal Giappone, dal medio Oriente stanno sorgendo pensatori che tendono di ristabilire il primato di una rilettura di Marx. Sono differenti tra loro, parlano linguaggi diversi, ma non sono così pochi come si potrebbe pensare o come l’establishement vuole farci credere. La paura più grande dei governanti, o di chi ci amministra, anche nel piccolo del nostro piccolo paese, è che queste voci inizino a riverberarsi e a rafforzarsi l’un l’altro nella solidarietà. Consapevoli che le disuguaglianze sempre più crescenti ci stanno trascinando verso la catastrofe, questi “nuovi attori”, questi nuovi interpreti di Marx, sono pronti ad agire contro tutte le ineguaglianze e contro tutte le povertà e contro tutti gli sfruttamenti. Delusi del comunismo del ventesimo secolo, dobbiamo allora iniziare a reinventarlo su una nuova base. I media fanno il loro mestiere e discrediteranno tutti come pericolosi utopisti, così pure quelli che si dicono gli eredi di un socialismo del tempo che fu, i cosiddetti politici democratici che sono stati trasformati dall’idelologia del libero mercati in banchieri, anzi in bancari ( impiegati), mentre i capitalisti veri e propri sono diventati i politici veri di fatto. Quindi questa festa del consumo, questo Black Friday, dovrebbe far riflettere tutti su queste cose molto serie, mentre a tutti quelli che sono stati comunisti in passato e lo hanno rinnegato diventando liberisti, oggi  bisogna dire come conclude Zizeck in un suo libro: “ il libero mercato non è la migliore delle soluzioni possibili per l’umanità e per la natura, hai avuto il tuo divertimento anticomunista, e sei stato perdonato per questo: è tempo di tornare a fare di nuovo sul serio[1]”. 


[1] Slavoj Zizek, Dalla tragedia alla farsa, cit. pag.96[1] Slavoj Zizek, Dalla tragedia alla farsa, cit. pag.196

lunedì 20 novembre 2017

Perché il San Gennaro di Armando De Stefano dovrebbe tornare dov'era.



Allora, voglio ritornare ancora su questo quadro. Sicuramente sarà stato collocato in altro luogo, ma i motivi restano ancora poco chiari. Oltre ad essere un'opera che ha fatto da manifesto ad una rappresentazione nel Duomo di Napoli, del maestro Roberto De Simone, è stato esposto in Vaticano,insieme ad altre opere che testimoniavano l'impegno dell'architetture e delle arti per la liturgia e menzionato e fotografato dal critico e architetto Giovanni Bonanno nel libro, " Segni del novecento", un libro pubblicato dalla CEI, ma al di là di tutto questo - che già non mi sembra poco- questo quadro e dove esso fu collocato, rappresenta la testimonianza visibile di un momento di storia del paese, che vide avvicinare intelligenze e culture di provenienza diversa tra loro in un progetto di vivificazione della memoria storica di tutti. All'inaugurazione c'erano il sindaco di allora dott. Antonino Savarese, lo scrittore Michele Prisco, il maestro Armando De Stefano, il professore e drammaturgo Franco Autiero, c'ero io, e gli artisti Antonio Carrano, Giovanni Manganaro,  Lello Bavenni . Al termine di quell'esperienza, coinvolgente per tutti, il maestro Armando De stefano oggi più che novantenne dichiarò che avrebbe voluto donare buona parte dei suoi lavori alla municipalità di Vico Equense. Fino ad oggi, nessuno ha raccolto questo invito ed io penso che sia molto grave che nessun amministratore fino ad oggi dopo vent'anni abbia fatto propria questa proposta che servirebbe a dare lustro a questa città conosciuta solo per i suoi pizzaioli e cuochi. Armando De Stefano, dopo una mostra memorabile, allestita con gusto nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Punta Mare, per il bicentenario della rivoluzione giacobina napoletana del 1799, volle fare dono, anzi progetto appositamente ed eseguì due tele, per due spazi vuoti nella cappella della Madonna del Rosario  nella chiesa dell'Annunziata, opere che si possono ancora ammirare e altre due quadri al Comune di Vico Equense, che al momento non si sa dove siano finiti mentre per la chiesa di Bonea eseguì  una Madonna degli artisti. Stupisce non poco che, mentre le Gallerie Nazionali di Capodimonte, acquistano  a caro prezzo opere del maestro De Stefano, il comune di Vico Equense, grossolanamente si permette di snobbarlo, senza aver mai preso in considerazione il desiderio di donazione del maestro, legato a Vico da ricordi affettuosi e da amicizie durature, e testimoniati anche la sua scelta di volervi dimorare per il suo ultimo riposo. Dunque, questo quadro rappresenta anche tutto questo e non credo che si possa per questo spostarlo ritenendolo superfluo o superficiale o non adatto al luogo perché non sacro, perché nessuna di questa valutazioni è vera. L’opera rappresenta un santo e, senza esagerare nei paragoni, le Marie Maddalene di Caravaggio o i Cristi alla colonna, nudi e voluttuosi, si possono vedere ancora in molte chiese di Napoli e il concetto di sacro o santo o devozionale vorrei comprendere come viene stabilito rispetto ad un’opera poi, scelta ed inserita in una pubblicazione della CEI.  Ecco, io credo chi ha memoria dei fatti  ha anche  il dovere di raccontarli e di farli rispettare e ricordare non possiamo diventare tutti degli smemorati. Se il professore Autiero o lo scrittore Michele Prisco fossero ancora con noi sarebbero certamente d’accordo con quanto ho scritto, mentre se tutta la vicenda dovesse arrivare alle orecchie del maestro De Stefano, ne sarebbe sicuramente addolorato. Dunque senza alcuna imposizione o arroganza, si chiede alle autorità ecclesiali di far riporre quel quadro su quella parete, dove è stato per diciotto anni, rispettando la memoria di quell’avvenimento.


Franco Cuomo testimone di quegli avvenimenti.

mercoledì 15 novembre 2017

DALLA TRAGEDIA ALLA FARSA. SUCCEDE A VICO EQUENSE (NA).


Nessuna Giunta Comunale avrebbe mai pensato  di far perdere tempo alle forze dell'ordine locali o all'autorità giudiziaria per occuparsi di una querela ad un singolo cittadino. Non credo che ci siano molti casi in Italia, e se ce ne sono qualcuno mi fornisca una casistica, invece è avvenuto a Vico Equense, in provincia di Napoli, nella ormai non troppo sonnacchiosa  Costiera Sorrentina.  Un cittadino, molto critico verso l’operato dell’amministrazione, dopo aver subito minacce intimidatorie da parte di un assessore che gli prometteva  di tagliargli un orecchio, dopo averlo querelato, è stato a sua volta querelato dall’intera  Giunta.  Motivo? Il cittadino in un suo post asseriva di esserci abusi in atti d’ufficio e falso in alcune delibere, e continuava chiedendo chiarimenti circa lavori interminabili oppure iniziati e mai finiti lungo la strada Raffaele Bosco,con disagi notevoli e in alcuni punti  rischi di incolumità verso i cittadini che percorrevano quei tratti di strada. Poi , relativamente alla situazione socio politica generale, denunciava intromissioni di malaffare nella economia di tutta la costiera. La riflessione che questo episodio  suscita tristemente, indipendentemente dai risvolti e dal prosieguo che essa avrà,  è che, se un tempo questa faccenda poteva essere oggetto di una serrata azione politica da parte di partiti di opposizione che si occupavano del territorio e del bene pubblico , e dunque nessuno avrebbe pensato a querelare chessò, il Partito Comunista di una volta che faceva questa  critica, oggi non essendoci più partiti di opposizione, il singolo cittadino che fa quello che una volta avrebbe fatto il partito di opposizione, si trova ad essere querelato e minacciato. Ora il mio parere è che un’ azione politica non dovrebbe essere mai contraddistinta per l’arroganza e mai si dovrebbe pensare, meno che mai una Giunta Comunale di rifarsi contro un singolo cittadino e/o querelare un suo avversario politico o chi la pensa diversamente, anche là dove la critica fa affermazioni circostanziate e precise, anzi, meno che mai in quel caso. Invece a Vico Equense è successo, la Giunta lo ha fatto e nel farlo è come se avesse voluto lanciare un messaggio a tutti quelli che in qualche modo non sono d’accordo con il suo operato. E’ una cosa molto grave, può essere l’inizio di un atteggiamento minaccioso e censorio: la Giunta di Vico Equense pretenderebbe solo proni cantori  di mirabilie  di tutto ciò  che essa farebbe.  E’ pure successo che qualche sciocca, nel commentare sulla pagina di un’altra persona  un mio post ( perché io l’ho bannata)  dove narravo l’accaduto si chiedesse, che cosa  c’entrasse il PD in tutta questa faccenda, come se si stesse parlando di come laccarsi le unghia o come sbucciare le banane o come farsi i colpi di sole o la nuova tinta ai capelli, dilungandosi  in gratuite affermazioni e allora io le rispondo solo perché quello che sta accadendo a Vico Equense è molto grave, ALTRIMENTI NON LE AVREI MAI RISPOSTO PERCHE' QUEL COMMENTO RIVOLTO A ME SU LLA PAGINA DI UN'ALTRA PERSONA NON MERITAVA ALCUNA RISPOSTA  ma lei, povera cocca non ha il tempo di accorgersene e allora piccola sprovveduta eccoti la risposta. Il PD non c’entra niente, e su questo hai perfettamente ragione, non c’è mai entrato niente, perché  esso a Vico Equense, come altrove,  è ininfluente, inesistente, inconsistente, esso è assente, impotente, insussistente, lontano dal territorio e dai bisogni delle persone ed è molto triste verificare che fatti così gravi siano lasciati alla denuncia di singoli cittadini, che nessuno si chieda cosa o come vengano gestiti i lavori su questa importante arteria per la viabilità, del perché di ritardi, del perché dei continui “rifacimenti”, come se tutto questo fosse solo un affare privato,   mentre è deprecabile che nessuno – a parte chi sta scrivendo – nella qualità di coordinatore di un circolo VAS, che non sono tre persone, piccola cocca,ma diciotto e tra poco qualcuna in più , sia il solo ad evidenziare la gravità di quanto accaduto. Ecco, questo è il climax, il processo in crescendo della sensibilità politica che esiste oggi a Vico Equense, in provincia di Napoli, in costiera sorrentina e il tragico è che esso è in perfetta sintonia con il paese Italia: de re vestra agitur.



Franco Cuomo – Circolo VAS- Vico Equense

lunedì 13 novembre 2017

A VICO EQUENSE (NA) SI QUERELA UN CITTADINO CHE CHIEDE MAGGIORE TRASPARENZA SU COME SI AMMINISTRA IL TERRITORIO ! OGGI SI FA POLITICA COSI'



Con una delibera secca e per certi aspetti molto imprecisa, il Comune di Vico Equense querela un cittadino che fa il suo dovere ( Delibera n.147 del 13 novembre 2017) , ovvero un cittadino che pone all’attenzione di tutti gli altri cittadini ma anche a quelle presumibili forze politiche presenti sul territorio, fatti che richiederebbero approfondimenti e soprattutto chiarimenti e certamente se non ci fossero cittadini  come lui e qualche associazione ambientalista, nessuno saprebbe niente di niente . Il cittadino è Beniamino Cuomo, notoriamente attento osservatore e critico dell’operato di chi ci amministra. Evidentemente, oggi la politica si fa a colpi di querele. Io ho letto i post “incriminati” dal Comune di Beniamino Cuomo  e credo che forse, ma sarà il giudice a stabilirlo, il querelato scriveva di infiltrazioni malaffare e camorra nella economia vicana” e non nell’amministrazione vicana, sono due cose un tantino diverse,perché io dovrei essere pure libero di esprimere una mia opinione circa la deriva verso il malaffare in costiera sorrentina ora però mi sembra che qui, la querela voglia perseguitare l’opinione di un cittadino e non mi sembra che in Italia esista – per il momento- il reato di opinione, ma come ho scritto, sarà il giudice a stabilirlo e Beniamino Cuomo, dignitosamente è una persona che si assume sempre le proprie responsabilità e si è sempre firmato col suo nome e cognome, quindi per chi scrive, sembrerebbe proprio ignobile e intimidatorio un atto simile, fatto con la veemenza simile. Chiedersi cosa stia succedendo e cosa sia successo nei giorni scorsi circa la viabilità sulla Raffaele Bosco è doveroso, quanto necessario. Nella notte del 6 novembre scorso  una ingente frana, un misto di massi e pietre di varie dimensioni e terriccio, ha interessato Via Belvedere e un tratto della Via Raffaele Bosco che sono  di competenza del Comune di Vico Equense. Una frana che ha interessato un tratto di strada di quasi un chilometro e che, se fosse caduta di giorno, avrebbe provocato certamente danni molto maggiori di quanti non ne abbia fatto. (le foto allegate sono molto chiare in proposito). Ora, secondo chi sta leggendo, è  inverosimile chiedere al Sindaco del Comune Andrea Buonocore  del perché in realtà sembrerebbe non essere mai stata emessa ordinanza di chiusura della Via Raffaele Bosco in corrispondenza dell’incrocio con la citata Via Belvedere? E del perché questa sembrerebbe essere stata emessa soltanto nella tarda mattinata dell’11 ovvero cinque giorni dopo ? Chiedere al Sindaco del perché di questo   incomprensibile ritardo  cronologico di un’ordinanza( la n. 280 ) di parziale chiusura di Via Belvedere sommersa nella notte del 6 novembre da tonnellate di massi e pietrame si configura forse come un reato? Oppure chiedere ancora al Sindaco di conoscere il perché i lavori previsti per il 30 e il 31 ottobre sulla Via Raffaele Bosco nel tratto tra incrocio tra la statale Sorrentina a Seiano e Pacognano non siano stati ultimati,con grave pericolo per l’incolumità dei cittadini, soprattutto nel tratto prima del bivio di Pacognano (100 metri circa) privo di muretto e sostituito da inutili tondini di ferro e da rivestimento di plastica arancione (vedi foto allegate) Una strada da poco sistemata e di nuovo grattata e perforata? Ed è reato chiedere ai carabinieri della Stazione di Vico Equense se tutto ciò che di cui si sta scrivendo  ed esposto avrebbe violato o meno norme amministrative e penali a tutela della salute dei cittadini?  Vorrei segnalare che l’albo pretorio on line (fino a stamattina 13 novembre 2017)  è possibile leggerlo fino alla pagina sei, per cui non si riescono a visualizzare le ordinanze di chiusura della Raffaele Bosco del 30 e 31 ottobre e del 2 e 3 novembre , una coincidenza? Ok, va bene, una coincidenza, ma l’albo pretorio on line si blocca spesso e qualche tempo fa è stato bloccato una settimana e tutto questo non rende onore certo alla trasparenza di una buona amministrazione. Insomma Sindaco chiedere queste cose come ha fatto  Beniamino Cuomo è reato? Devo aspettarmi anche io una querela per questo? Io ora , come coordinatore del circolo VAS locale e come consigliere nazionale dei VAS,esprimo piena solidarietà a Beniamino Cuomo, condividendone  lo spirito, in un paese dove ormai l’opposizione consiliare sonnecchia e scalda le sedie  e avvocati eccelsi che ne fanno parte tacciono. Dove un PD  che dicesi ricostituito ma evidentemente senza ricostituente, si masturba in cervellotiche dispute se aiutare gli imprenditori locali o partecipare alle elezioni dei propri organi interni che avrebbero forse bisogno di un buon purgativo. Sarebbe una buona cosa ritirare la querela, ma se così non fosse evidenzierebbe il clima pesante  che si è creato a Vico Equense e l’atteggiamento minaccioso e intimidatorio adoperato contro chi si oppone e critica l’operato di questa amministrazione.


Franco Cuomo- Coordinatore Circolo VAS “ Giovanni Esposito” Vico Equense e membro del Consiglio  Nazionale VAS.



lunedì 6 novembre 2017

Il territorio è nelle loro mani!

Il sindaco piddino Buonocore da sinistra, l'assessore Cinque descamiciato il comandante dei vigili De Martino


Una prima pioggia stanotte e da via Belvedere località Massaquano sono calati giù i massi che vedete. Vistose emergono le responsabilità latitanti di una amministrazione che ormai si è specializzata solo in manifestazioni alimentari, mentre la viabilità- specie nelle zone alte versa nelle condizioni che potete vedere. 

Dissesto idrogeologico e abusivismo incontrollato le cause principali . Ci si preoccupa di far aprire varchi sulla RAFFAELE Bosco, così si accontentano i clienti: io amministratore, ti  allargo la strada  nella tua proprietà, e a te faccio aprire varchi di accesso sulla strada e altre stradine e magari ti  do anche la possibilità di costruire vani sotto. Funziona così da parecchio tempo, mentre le stradine secondarie venute fuori da interventi improvvisati come quelli appena descritti,  con le prime piogge presentano il conto. 

Stamani ma già stanotte la sorpresa: un fiume di massi e pietre è venuto giù da quella che da sempre è una strada improvvisata, via Belvedere, trascinando giù quello che si vede nelle foto in un punto che da sempre è regolato da un semaforo su una curva a gomito in un tratto della Raffaele Bosco

Assessore Cinque! come vogliamo chiamarle queste cose? Calamità naturali? Incuria? No! Tutto questo ha un nome: caos urbanistico della zona alta di Vico Equense, lassismo amministrativo , abusivismo incontrollato. Una sola pioggia di poche ore non può fare tutto questo. 

Naturalmente non assolvo la popolazione di quei luoghi, perché se il territorio, quel territorio è ridotto così, se proliferano come i funghi dovunque brutte costruzioni in luoghi dove non si dovrebbe costruire, se nascono strade con pendenze incredibili senza sistemi di drenaggio delle acque, se poi queste finiscono col cementare un corso d'acqua che da millenni si è fatto la strada proprio lì, allora la responsabilità di quello che succede va cercata anche in una assenza totale di rispetto dell'ambiente che esiste tra quelle persone. 

Quella è la salita/discesa che porta in località Belvedere a Massaquano...lì in quella  curva ci abitano varie famiglie qualcuna di queste, saranno più di vent'anni,  ha ricoperto il rivo  per farne parcheggi più tutto il resto che si può facilmente immaginare, quante volte abbiamo sentito questi racconti e visto questi interventi sul territorio e per quante altre volte ancora li sentiremo? Poi magari ci scappa il morto e tutti a piangere e cercare ragioni. 

Ebbene tutto questo si chiama abusivismo! Un  abusivismo che nessuna Amministrazione ha voluto e  vuole vedere, perché l’abusivismo fa prendere voti. 

Sto parlando di assenza di moralità ambientale e di responsabilità pubblica e a fronte di tutto ciò, questi sono i risultati! In quella zona  negli ultimi anni è nato il quattordicesimo casale , mentre il quindicesimo è nato nel rivo d’Arco. 

Da25 anni almeno giù la piazzetta della spiaggia di Seiano arriva un pericolosissimo fiume d'acqua....25 anni...nel frattempo il sindaco di allora, Gennaro Cinque oggi assessore ai lavori pubblici ha sistemato  ringhiere.....sulla R. Bosco circolare destra per mesi, come ovunque.  Allora bisogna chiedergli: Assessore cosa dice su tutto questo? E il sindaco schermo Andrea Buonocore, piddino doc cosa dice pure lui?





VAS- Circolo Vico Equense