giovedì 26 marzo 2020

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Conte e al Presidente della regione Campania De Luca

Chi vi sta scrivendo






Gentili Presidenti,

Le vostre ordinanze, lette o emanate sempre a tarda ora, non c’è che dire, sono quanto di più “consolante” per chi sta solo in casa, “aiutano a "dormire  bene”; grazie per le vostre “sensibilità” e “attenzioni”, soprattutto, quelle che ci spiegano che le restrizioni si prolungheranno ancora per molto tempo

Vorrei intanto in questa mia  considerare quanto immenso sia il delirio di onnipotenza che attraversa le  vostre “ grida”, soprattutto quelle del nostro Presidente De Luca

Si, perché io credo che anche in questa tragedia, venga fuori il nostro delirio di onnipotenza, il nostro dimenticare che siamo esseri finiti, di passaggio, e che il mondo e la vita stessa siano un mistero e non ci appartengono;  invece noi rispondiamo a tutto quello che sta accadendo con le stesse logiche di dominio che l’hanno generato pensando di  essere eterni e indistruttibili e di dominare tutto anche l'imponderabile e invece cosi non è

La follia di dominio del mondo viene fuori anche in questi momenti insieme alla assoluta mancanza di verità dei media, perché un questa brutta storia moltissime sono le verità taciute.

Rimanere chiusi in casa, già… per chi ha garanzie economiche è certamente facile intendo uno stipendio o una pensione, rendite sparse al sole, ammettendo che in queste condizioni possano durare pure queste, o per chi vive in casa spaziose, ma chi non ha tutto questo? 

Chi non ha coperture economiche, o case spaziose e divide un appartamento di sessanta metri quadri, ma anche più piccolo, in tre e anche in quattro cosa fa? 

E tutti i lavoratori stagionali del turismo finiti in mezzo a una strada, io abito a Vico Equense, in penisola sorrentina, molti sono alla fame lo sapete cari i miei Presidenti cosi normativi e intransigenti, e tutti quelli che sono fermi in altre filiere produttive?  

Voi  non potete limitarvi a dire : “ rimante in casa” e se uscite “vi spariamo addosso” e vi facciamo pagare multe salate o vi carceriamo ( vorrei poi vedere dove ci mettereste).  E quando ascolto in televisione i mezzi busti televisivi super garantiti e protetti ripeter il “mantra della salvezza astratta” , mentre da solo, a casa, rifletto sulla follia di tutta la situazione, mi faccio domande e le rimando a voi che ci “governate”: ma perché invece di ripeterci di rimanere in casa, pensando di essere Dio perché in questo modo ci salvereste e ci salveremmo la vita, dimenticando che tutti prima o poi dobbiamo morire, non io, non tu, e non per il contagio, ma tutti, perché la vita e la morte non appartengono alla nostra decisione e mi  fanno sorridere amaramente, quelli che dicono con convinta consapevolezza : “ ma io non voglio far morire un altro per colpa mia” come se dipendesse da lui. Ci sono molti che sono accanto a persone contagiate e non si sono contagiati e non sono morti. E allora perché  invece di ripeterci questo mantra di rimanere in casa – che vogliamo rispettare,OK che è giusto rispettare, perché come diceva Kant, le leggi si rispettano, ma non so ancora fino a quando molti rispetteranno, insieme non aggiungete che ci darete anche da vivere, soprattutto quelli che in questo momento ne hanno più bisogno. Non dobbiamo uscire? Bene e allora chiudete tutto, programmate scorte alimentari per i cittadini e distribuitele casa per casa, invece di minacciare di usare il lanciafiamme. 

Perché non programmate anche il come continuare a vivere poiché vi abbiamo collocato in posti chiave per farlo. 

Come?  Visto che parlate di ulteriori restrizioni avendo alle spalle   la sicurezza che a fine mese voi sarete garantiti con  stipendi dorati e non solo voi, ma penso a alti funzionari dello Stato, a giornalisti RAI, MEDIASET e La7, ma anche ai molti ricchi del settore privato: una copertura da parte dello Stato, per chi ha piccole attività, per chi deve pagare fitti esosi, per poveri artigiani,  una copertura da elargire  fino alla fine di questa emergenza  

I soldi che prima non c’erano sembra che ora stiano uscendo, come per il gioco del MONOPOLI, perché darli con interesse ? E allora stampiamone, cari Presidenti, smascheriamo il  gioco di più, perché tanto era un gioco che si faceva sulla nostra pelle pure prima, bene, continuiamolo a farlo  pure ora Presidenti! Un bel decreto che oltre alle restrizioni e alla clausura ci dia pure la possibilità di continuare a vivere.

C’è gente che sta perdendo molti soldi, piccoli negozianti, piccoli imprenditori, e ripeto lavoratori finiti in strada, non so ancora a chi e per quanto tempo convenga il mantra di “rimanete in casa”. 

Non spero di essere ascoltato da voi, ma consentitemi di dire, da cittadino che crede ancora di essere libero, ma non sa fino a quando ancora,  che le vostre ordinanze da delirio di onnipotenza, si inseriscono tutte nello stesso mondo e nello stesso modo che ha dato origine a questa catastrofe e credetemi, non aiutano nessuno, né nella guarigione, né nella crescita di una coscienza consapevole della propria vita, né nella serenità d’animo che si dovrebbe avere in questi momenti. Cambiate e cambiamo  il modo di vedere il mondo, solo così riuscirà a vincere. 
Mestamente, vi saluto

Franco Cuomo
Ex funzionario pubblico, ex docente, pensionato (non d’oro).




sabato 21 marzo 2020

LA COSTRUZIONE MEDIATICA DELLA REALTA’* ovvero: LA REALTA’ E’ SEMPRE QUELLA ULTIMA CHE CI VIENE RACCONTATA , MENTRE QUELLA CHE C’ERA PRIMA SPARISCE O NON C’E’ MAI STATA PURE QUELLA?






Sapete, nella mia solitudine forzata di casa mia cosa mi chiedevo ieri, anzi cosa mi chiedo da quando è iniziata questa storia che i media concitati chiamano “guerra”,ma che è ben lontano in fondo dall’esserlo: che i media , come già ebbi a scrivere ben 14 anni fa, in un libro letto credo allora solo dai miei quaranta studenti ,e prefatto da Gianni Vattimo col quale discutemmo a lungo sul titolo, costruiscono la realtà, la fanno, concretamente,  la rendono reale, fino a  condizionare totalmente la nostra vita. Provate solo ad immaginare, se, con tanta insistenza e invadenza , apprensione, invece del Corona Virus, essi  volessero far passare e imporre, un’altra cosa, qualsiasi altra cosa: l’idea di cosa è bene e cosa e male, per esempio, oppure chi  è buono  o chi è cattivo, mettendo in atto tutti i meccanismi di esclusione possibile, oppure ancora, che l’unica verità possibile da credere è quella che essi ci stanno raccontando con tanta concitazione . Ecco, proprio l’accentuazione del carattere tendenzialmente totalizzante di questa complessità mediatica in questa nostra epoca tardo industriale e il predominio di una realtà virtuale, intendo televisiva o di  social media o semplicemente  di comunicazione tout- court, mi ha sollecitato tutta una serie di interrogativi che – per la verità mi sono sempre posto. Intanto bisognerebbe cominciare da come   vengono trasmessi i  notiziari, rifletteteci :  quasi urlati, con una visibile concitazione dello speaker, e Mentana, imbonitore da mercato ne è uno degli esempi classici, e non, per esempio, per chi li ricorda come li i trasmettevano un tempo giornalisti come :  Riccardo Paladini il primo speaker del telegiornale della Rai, diretto da Vittorio Veltroni, il padre di Walter Veltroni (3 gennaio 1954), oppure, David Sassoli, conduttore Tg1. oggi europarlamentare, insomma  con una pacata  compostezza come accadeva nella televisione di quegli anni. Oggi le notizie si danno urlando quasi fossero claim pubblicitari, perché quando vengono date, non devi avere il tempo di pensare,  oppure sempre come se si stesse annunciando una catastrofe: Giovanna Bottero dalla Cina è il più classico degli esempi, ma era esagitata anche quando era corrispondente da New York. Orbene, mentre facevo queste considerazioni che sono parte della mia formazione intellettuale da anni, mi sono chiesto: ma dove sono finiti i migranti? E le ong nel mediterraneo, e la gente che dormiva sotto le stazioni ,  e l’ILVA di Taranto acquistata dal miliardario indiano e il pericolo dell’invasione degli extracomunitari e i fucili dietro le porte dei lombardo/padani , e alto italiani ? E la quota cento? E il vitalizio dei parlamentari? Che fine ha fatto questa realtà e chi la raccontava e  che fino al 20 febbraio era la nostra unica realtà quotidiana  e lo era perché buona parte dell’italia era diventa razzista, o ci veniva raccontata come esser tale? In venti giorni i media ci stanno raccontando un’altra realtà, ma quella di prima dove è finita? Ora siamo tutti uniti intorno a Mameli?  Direte voi: ma Franco! c’è l’emergenza  virus! Già, vi rispondo io: c’è sempre un’emergenza in Italia: un ‘alluvione, un terremoto, un’invasione migranti. E, ammettendo che ci sia, come c’è l’emergenza virus, mi chiedo: dove è finita quell’altra realtà che sembrava essere onnipresente nelle nostre vite fino al 20 febbraio scorso? Mi chiedo: ma i migranti ci sono ancora? Stanno continuando a sbarcare sulle nostre spiagge? I centri di accoglienza esistono ancora o non ci sono più? E le ong  raccolgono ancora gente in mezzo al mare? Nessuno più ci racconta niente di queste storie, tranne Lesbo e la Grecia, ma cosi, solo per darci qualche coordinata sul mondo, poi per tutto il resto è come se fossimo tornati all’anno zero o al “mille e non più mille”. E allora – e non mi dilungo oltre - bisognerebbe veramente interrogarsi  su come si fa informazione in questo paese e nel mondo, bisognerebbe veramente chiedersi perché ci vogliono tutti terrorizzati e poi fare  veramente  le proporzioni aritmetiche perché i numeri non sbagliano e sulla letalità del virus eminenti virologi hanno detto la loro, poi, come ho scritto in una chat di amici: possiamo morire tutti da un momento all’altro: di infarto, di cancro, di incidente, perché non siamo né onnipotente, né immortali e perché la morte fa parte della vita.

*Franco Cuomo, I media e la costruzione del reale, Dedalo, Roma, 2006; libreria universitaria non più disponibile.



giovedì 19 marzo 2020

Il terrore genera la caccia allo untore e chi ambisce ai totalitarismi lo sta cavalcando: Corona virus uccide anche la democrazia.



Stare a casa bisogna farlo e rispettare le norme imposte dall’emergenza. Lo dobbiamo  per rispetto verso chi sta cercando di combattere sul campo gli effetti del contagio e verso chi sta male. Però in questo isolamento radicale forse bisognerebbe pure riflettere sulle sorti della democrazia perché la paura e queste misure possono uccidere la democrazia , e anche il buon senso. E allora forse bisognerebbe dirlo pure  alle Asl che non comunicano il dovere di isolamento ai congiunti dei ricoverati. Dirlo ai volontari che stanno tranquillamente nella stessa stanza senza mascherine, dillo agli anchor man e alle anchor woman e ai giornaliste e alle giornaliste televisive che  leggono notiziari che stanno tutti senza guanti e mascherine mentre invece vengono imposti a tutte e tutti. E dirlo  a chi si ritrova per festicciole nelle case, perché si fanno ancora. E dirlo ad alcuni   medici che non hanno messo in isolamento i figli scesi dal nord. Tutti comportamenti verificati, non raccontati dalla vicina e neanche ipotetici. Allora io resto in casa perché sono costretto, e rispetto l’ordine  dei decreti , altrimenti la mia passeggiata solitaria me la farei tutti i giorni, con la coscienza a posto.E dirlo a chi sta costruendo abusivamente sulla collina di Vico Equense, o a chi sta radendo al suolo interi pezzi di collina, o a chi si fa la casetta tanto non ci sono i controlli ecc. E a tutti i protagonisti degli esempi che ho fatto, comunque, non mi permetto di dare del cretino. E non mi permetto neanche di zittire chi vuole discutere perché non è d'accordo con me. Mi spiace, ma purtroppo,  quello che sta succedendo è che comportamenti scorretti di alcuni ledono il diritto di tutti, ma anziché dispiacersi per questi ultimi, vengono accomunati ai colpevoli, derisi e insultati. Ecco, questo è lo stato della coscienza civile degli italiani attualmente, anche io per aver scritto una cosa simile sono stato aggredito, e, in premessa avevo scritto che stavo rispettando la regola di rimanere a casa. Stamattina, a Napoli un poliziotto voleva che due vecchietti in coda al supermercato non si tenessero sotto braccio !?!?!? e loro a dire che vivevano insieme da sessant'anni e uno stava accompagnando l'altro che non poteva uscire da solo. Cosi i vigili ti fermano per strada e ti chiedono l’autocertificazione, ma nessuno più si occupa dello stupro che viene fatto sul territorio al territorio. Eppoi, francamente vedere pure i militari per strada non mi tranquillizza affatto anzi aumenta ancora di più il mio stato di ansia. Oggi c’è il Corona virus, domani chissa?
Questo post è il melange di alcune riflessioni fatte con una donna molto acuta, mia cara amica.


mercoledì 18 marzo 2020

E MENTRE NOI SIAMO IN QUARANTENA, C'E' CHI SI DA DA FARE E SI MANGIA IL TERRITORIO A PROPRIO USO E CONSUMO; E I CONTROLLI?

Rimessaggio barche piana di Seiano
via Mulini e strada privata

Ultimo pino abbattuto di Seiano
San Francesco
amianto a Faito
Costruzione via Raffaele Bosco tra  Bonea e Sant?Andrea
Scrajo2020 
Scrajo 2019
Prima di scrivere questo post, dichiaro che sono a casa in isolamento, per evitare che qualche sciocchino, come è avvenuto qualche giorno fa mi rinfacci di non rispettare le normative vigenti; chiuso in casa come tutti… o quasi, e che la rete dei miei amici cittadini attivi sparsi per il territorio, mi invia foto e allarmanti notizie, non sul  Covid 19, bensì sull’aggressione al territorio, sul consumo di suolo e sul raggirare le normative urbanistiche che ormai sembrerebbero non esistere più, ammettendo che siano mai state rispettate. Eh si, suvvia,  parliamo pure di qualche altra cosa, dobbiamo pur sopravvivere e, in questo clima di controllo poliziesco e di terrorismo virale, in questa momentanea sospensione delle libertà costituzionali,  ci sta invece chi, alla faccia di noi che restiamo chiusi in casa,  si sta dando da fare con ramazze e cazzuole, a costruire tettoie e appartamentini , chi si fa l’allaccio fognario per conto proprio, chi addirittura si costruisce la strada, chi si  edifica la prossima casa vacanza in attesa che passi il virus, che scarica materiale di risulta e  amianto sul  Faito nello spazio  di fronte all’area pic nic, che abbatte l’ultimo pino secolare che faceva parte di un paesaggio che non abbiamo più a Seiano, chi lavora instancabilmente giù alla marina di Aequa, chi allarga varchi e rimessaggi barche improvvisati, senza dire dove si scaricano gli oli e le vernici usate, tanto il Rivo d'Arco e li vicino, insomma un frenetico quanto inarrestabile lavorio edificatorio. Controlli? Nessuno, i vigili sono troppo impegnati a controllare chi cammina da solo per strada per andare a fare la spesa o in farmacia e allora, nel frattempo,  le ruspe, le betoniere, i muratori con mascherina o senza continuano a lavorare instancabilmente e alacremente, senza mai fermarsi in cantieri sparsi ,su tutta la collina di Vico Equense : saranno autorizzati? Si possono tenere cantieri aperti con le ordinanze straordinarie vigenti?Le ditte, sempre le stesse, sempre le solite. Ce l’hanno  il beneplacito dell’ufficio tecnico  che, ormai  sembra autorizzare sempre in deroga al PRG e al PUT ? D alla colina di San Francesco , alla Sperlonga,  alla Trine del Monte, da via vecchia Scraio, dalla Raffaele Bosco tra Bonea e S. Andrea, da giù Seiano fino al Monte Faito c’è un pullulare di attività di cittadini, che nel silenzio pauroso della quarantena imposta, come le Api panacridi in Alvisopoli  si stanno mangiando operosamente pezzi del territorio inquinandone altro, con il motto : “ A robba è da mia e ne faccio chello che voglio”. E’ un sistema collaudato: chi dovrebbe controllare sembrerebbe chiudere  gli occhi, ma l’epidemia prima o poi finirà e allora bisogna darsi da fare,  poi magari dopo aver eseguito i lavori, passa chi di dovere per il redde rationem: hai fatto questo e non lo potevi fare “ mettimece d’accordo” . E si. Funziona proprio così, Funzionava già prima, ma ora, ve lo assicuro, nonstante la quarantena, molto, ma molto di più.




lunedì 16 marzo 2020

Ecco come la Germania strozza l’Italia su mascherine e dispositivi sanitari acquistati dalla CINA






Non mi stancherò di ripeterlo: è nella situazione di caos endemico e nella insicurezza generale che vengono fuori i caratteri degli individui e dei popoli, degli stati e dei governi.  E cosi, la Cina, il Venezuela e Cuba, paesi che solitamente vengono qualificati come stati canaglia COMUNISTI stanno inviando i loro aiuti all’Italia . Sta accadendo che l’Unione Europea sta mostrando il suo vero volto . Quello che è accaduto è particolarmente grave a partire dalle dichiarazioni di Cristine  Lagarde presidente generale della BCE, ma quello che si sta verificando oltre supera di gran lunga ogni possibile giustificazione: accade che mentre la Cina attraverso le sue aziende pubbliche e private prova ad ogni modo ad aiutare l’Italia , la Germania di frau Merkel si frappone e interviene ancora una volta per ostacolare il nostro paese . Quella stessa Germania che – a mio avviso – ha dichiarato morta l’Unione Europea dichiarando di voler fronteggiare autonomamente senza dover chiedere niente a nessuno con 550 miliardi la pandemia. Ebbene questa stessa Germania ora si sta frapponendo tra noi e la Cina non solo ostacolando i soccorsi  ma addirittura impadronendosi di un carico di mascherine acquistate dall’Italia da una ditta di Sondrio, eppoi arrivate a Rotterdam e successivamente in Germania a Berlino, sostenendo che quelle mascherine servono a loro. Questo è un fatto molto grave, perché non solo è saltato il principio della libera circolazione delle merci  su cui si fonda l’Unione Europea , ma salta in maniera plateale il principio di solidarietà , ammettendo che questo principio abbia mai trovato ospitalità nell’Unione Europea. Quello che però è maggiormente più grave è che la Germania  in maniera sprezzante sta requisendo merci di proprietà di un altro Stato , le quali merci sono state pagate da aziende italiane , e ciò  rivela un cinico contegno di un paese in guerra più che di un paese solidale facente parte della stessa unione. Cosi mentre paesi come Cina, Venezuela e Cuba, ci supportano, contraddicendo la nomea di stati canaglia COMUNISTI e totalitari , la Germania che si potrebbe dire essere la patria dell’idea di Unione Europea, mette in atto azioni restrittive e punitive verso un paese dell’Unione che si trova di difficoltà gravissime. Personalmente a me sembra tutto un  gigantesco deja vu, la storia lo insegna: “historia magistra vitae”. E cosi questa stessa Germania cheaveva già dichiarato guerra alla Grecia, ridotta sul lastrico dalle politiche scellerate di quello stesso paese, indifferente non dei governanti che forse lo meritavano,  ma della popolazione affamata, oggi, a suo modo, ha assunto un atteggiamento apertamente ostile anche verso l’Italia. Ecco, credo che dovremmo avere la forza, una volta passata questa tempesta di riflettere su tutti questi temi, ma credo invece che lo faranno in pochi e il sistema dei media, schierato come sempre col potere, anzi essendone la faccia reale, impedirà qualsiasi riflessione in questa direzione.

giovedì 12 marzo 2020

IRRESPONSABILI!!! QUANDO MONTI , FORNERO, RENZI PARLAVANO IN I NGLESE E TUTTI A PARLARE DI AUSTERITY E DI DIFESA DELL’ECONOMIA E DELLE BANCHE E SMANTELLAVANO LA SANTA’.





Questa è una concatenazione di eventi negativi, e al di la della paura è bene che continuiamo a pensare con le nostre teste contro i Soloni che ci hanno portato alla situazione attuale- e non mi riferisco al virus sia chiaro- ma alla politica attuata in  questi ultimi anni, perché pensare aiuta a difendersi e rafforza il nostri sistema immunitario contro la paura. 

Per dieci anni per  una assurda concezione economica che ha equiparato la conduzione di Stati e Nazioni alla lista della spesa della massaia, ve le ricordate le lezioncine della prof . Fornero e quelle del prof Monti? Seguito a ruota libera dal guitto Renzi?  La famosa SPENDING REVIEW, eravamo e siamo stati gestiti dagli economisti senza pensare che le misure adottate riducevano la possibilità di avere una buona salute, una buona assistenza sanitaria, che, fortunatamente – nonostante sia in affanno sembra ancora la migliore che possiamo avere. Questi signori hanno mandato a ramengo: scuola, sanità e ricerca, perché bisognava pareggiare i conti di un bilancio, senza pensare che uno Stato può e deve programmare spese fuori bilancio  , questa quindi è stata una gravissima responsabilità di chi ha voluto questa politica assurda che ci ha portato alle soglie del collasso del  servizio sanitario nazionale. Una responsabilità gravissima, un’imprevidenza assurda di gente che dovrebbe vergognarsi di aver fatto politica e che siedono ancora nel nostro Parlamento. 

La seconda cosa a seguire è che il Ministero della salute ha smantellato praticamente la prevenzione : Presso la Direzione Generale della Prevenzione era  stato costituito il  SDS ovvero un centro che di continuo doveva  prevedere i rischi infettivi  e preparare gli scenari di contrasto in tutti i sensi  su tutta una serie di indicazioni su cosa dovevano fare gli ospedali, cosa dovevano fare i  medici ecc. ecc. ebbene tutto questo non c’è più e queste cose ci avrebbero permesso  di affrontare momenti come questi che stiamo attraversando ora con una pianificazione e una preparazione, meno improvvisata con la quale si sta agendo oggi. 

Ora non c’è più niente di tutto questo. Si sapeva dal 31 dicembre di questa infezione ma solo da febbraio abbiamo cominciato ad allarmarci , noi soprattutto per i motivi che purtroppo conosciamo, mentre la super civilissima Unione Europea, oltre ad averci scaricato, non ha nemmeno adottato misure minime per evitare il diffondersi del contagio e dove ancora si gozzoviglia e si fa la movida e dalla CINA non abbiamo appreso proprio niente, cioè forse ora noi lo stiamo facendo seriamente ma non certo loro, intendo tedeschi, francesi, inglesi e spagnoli.   

La Von der Leyen  mi ha ricordato le lacrime della Fornero, quando ha parlato in italiano per il laconico messaggio, è ha proposto   al Parlamento e al Consiglio Europeo un fondo per aiuti alle economie in difficoltà da corona virus di 25 miliardi e di liberarne 7,5   in  liquidità  dai fondi Ue, cioè bruscolini, se si pensa che solo  il nostro parlamento da solo  ha  stanziato fino a 20 miliardi in termini di indebitamento e 25 mld in termini di stanziamento . 

Ecco,io continuo nonostante tutto questo,  a far politica, in senso antico,mi verrebbe da dire greco, nonostante la paura perché ho paura, nonostante l’isolamento, dobbiamo continuare a pensare, soprattutto per resistere e soprattutto per non essere ingannati ancora dopo che sarò finito questo incubo, perché finirà.



mercoledì 4 marzo 2020

LA CUPA di Mimmo Borrelli, Napoli, Teatro San Ferdinando, fino all’8 marzo 2020, ore 21




“ Severa ‘i sant’Anna/ Severa r’u vuosco!/Severa te’nganna/ Severa r’a pantosca/Severa ‘ammiez ‘ ccoscie/Severa t’ ‘ a soscie/Severa t’abbrioscie/Severa t’accanosce/Severa, chisto è ‘u puosto/Severa, ma comm’ ‘u tenco tuosto/Severa vengo ‘nterra/pe’ semmenà na guerra!!/Severa, mo sburramme/Severa, ma comme ce sciuliamme/ Mbaccia c’’u sgizzamme/ e annure ce ne ghiamme/Severa r’’a violenza/ Severa r’’a potenza/*

Ieri sera sono andato a vedere La Cupa di Mimmo Borrelli al San Ferdinando. Devo dire subito, che non lo vorrei rivedere mai più e che, come per Napucalisse, anche in questo caso, ma con effetti più lunghi e fastidiosi ad un cero punto volevo alzarmi dalla poltrona e andarmene via. Sia chiaro: non nego, il valore narrativo e drammaturgico nello scrivere un testo come quello rappresentato ieri, non nego la disciplina fisica- un lavoro tremendo a cui si sono sottoposti gli attori, non nego il raffinato allestimento messo in scena: l’enorme sfera che mi ha ricordato il cenotafio per Newton di Etienne Louis Boullée che celebrava la scienza sperimentale o la rotonda verità di Parmenide, ma che alla fine era solo una pietra che rotolava per chiudere un sepolcro e le musiche suonate dal vivo di Antonio Della Ragione, risonanze, riflessi, echi e riverberi che rimandavano ora all’India vedica ora alle scarne musicalità contemporanee di Sciarrino. Nonostante tutto questo, io sarei scappato via, dopo un poco mi sono sentito oppresso e dilaniato da quelle urla, da quel sudore, da quella povere che si alzava dal palco e dalla paura evocata di un contagio da Corona virus, una sensazione di soffocante asfissia. Creature mostruose che si muovevano con una gestualità bestiale e primordiale utilizzando un linguaggio che era fatto di sonorità meridionali ma che mischiava puteolano, montese, bacunese, cappellese, fino quasi al dialetto pugliese, alcune volte incomprensibile tanto da faticare a comprendere il dipanarsi della storia, tra blasfemie, bestemmie, coprolalia . Un’umanità che nel voler sembrare animalesca riusciva invece ad incarnare perfettamente il disegno di un umanità dedita al male, nell’ultima parte non ho potuto fare a meno di rintracciare una sorta di compiacimento verso il satanismo che, io credo, Mimmo Borrelli abbia inserito apposta nel racconto per ammantarlo di un’aurea irreale che secondo me già aveva e che invece ha connotazione antropologiche e rammemorative di una umanità sparita, scomparsa, assolutamente arcaica. Per un attimo, la ritmica del recitato e della lingua, ma hanno riportato ai lavori di Franco Autiero, soprattutto la rima baciata di molte filastrocche e mi sono chiesto se Mimmo Borrelli abbia mai letto o incrociato un testo di Autiero, naturalmente quest’ultimo meno violento e blasfemo. Tre ore e quindici di recitazione corporea: il corpo è il vero protagonista della scena più che il testo, ovvero i dieci “vanghi” in cui si dipana la storia ( il vango è il vuoto tra due interstizi riempito da pietrame e materiale di spoglio, ne linguaggio di muratori delle case flegree). Per raccontarci il fallimento dell’alleanza tra Dio e suo figlio, l’uomo, suo figlio incarnato rappresentato, da una croce che veniva portata in processione sulla scena , mentre …forse si coglie una ipotetica possibilità di alleanza tra l’uomo e l’animale Ciaccone ‘o puorc e Maria delle papere. Mimmo Borrelli è sicuramente un attore, regista e drammaturgo tra i più interessanti del panorama contemporaneo , ma a me non mi ha convinto, sarà forse che ho attraversato già esperienze teatrali come le sue: gli anni settanta del secolo scorso e gli anni ottanta hanno fatto scuola e Borrelli che ha quarantun’anni ha cominciato a Castellammare di Stabia nel 97/98, giovanissimo nella Compagnia degli Sbuffi, in una realtà che aveva forte la memoria di Ruccello, di Moscato e di Autiero, al quale ultimo, lo ripeto, le sue cose somigliano. Forse per questo le sue cose non riescono a convincermi, mi sanno di deja vu e non capisco, se come dice per sua stessa ammissione questo spettacolo è un suo sprofondare nel vuoto, un ripetere esperienze raccolte trent’anni fa e riproporre gli stilemi recitativi dell’ antico teatro greco di un tempo che senso ancora ha fare questo teatro in questo modo?


* Traduzione
“Selva di sant’Anna/Selva del bosco/Selva ti inganna/Selva Pantosca (grossa zolla di terreno)/Selva in mezzo alle cosce/Selva che ti soffia/Selva ti brioscia/Selva che ti conosce/Selva, questo è il posto/Selva ma come ce l’ho duro/Selva me ne vengo a terra/per seminar la guerra/Sellva ora sborriamo/Selva ma come ci scivoliamo/In faccia ce lo schizziamo/e nudi ce ne andiamo/Selva della violenza/ Selva della potenza”

lunedì 2 marzo 2020

CHI TRAE GIOVAMENTO DA QUESTE OPERAZIONI? SILENZIO O "DISTRAZIONI" DEGLI ORGANI PREPOSTI AL CONTROLLO DEL TERRITORIO?





Via Mulini o  antica via Minerva


C’è ancora da dire su quanto potrebbe accadere di qui a poco su via San Francesco . Contro gli increduli che dicono sia impossibile intervenire su via dei Mulini, rispondo  , anche non essendo un ingegnere, che se si allarga via San Francesco, con suolette a sbalzo, ad un certo punto, per il palese dislivello, le due strade finiranno con l’intersecarsi  e via san Francesco finirebbe col coprire l’ultimo tratto di via dei Mulini all’altezza delle scalette, a quel punto si interverrebbe con una rampa che la renderebbe carrozzabile  visto che più a valle esiste già una strada privata che collega  i due tracciati di via Mulini e via san Francesco.  Ma le domande che qui pongo sono: il progetto di manutenzione, cosi come è presentato sembrerebbe non aver bisogno della autorizzazione della Soprintendenza se rimanesse quello che appare nelle tavole, ma se si dovesse procedere a costruire una rampa più a monte e soprattutto se si abbattono i muretti in pietra di contenimento  per sostituirli con ringhiere come appare in un rendering fotografico a questo punto la Soprintendenza dovrebbe essere informata e lo sarà da VAS, perché non si possono consentire interventi che sembrerebbe non essere previsti  sul progetto.  Quello che appare evidente è che tutta la zona è interessata  da attività lucrative legate a turismo e soprattutto ristorazione, leggi,  B&B, Case vacanze, resort, che stanno letteralmente snaturando una delle zone più belle dal punto di vista paesaggistico del nostro territorio e VAS, si chiede: ma perché, pur  non avendo nulla in contrario all’iniziativa privata, non si riescono a far convivere civilmente le due cose? Perché se si avvia una attività ricezione turistica in una zona che è raggiungibile attraverso sentieri o tratturi, questi non possono rimanere tali, come avviene in Portogallo, Croazia, Grecia, e devono invece  essere trasformati in strade carrozzabili e farci arrivare auto e dunque poi costruire parcheggi sventrando radure alberate prevalentemente uliveti  e sbancando la collina? Tutta quell’area attualmente sembra essere interessata da costruzioni abusive e da consumo ad oltranza di suolo, nel silenzio o nella “distrazione” da parte del dirigente del servizio Area Tecnica,   Manutenzione del Territorio e Lavori Pubblici perché si può consentire tutto questo? Andando in deroga a qualsiasi strumento e normativa urbanistica relativi ad un territorio che ha un equilibrio paesaggistico naturalistico molto delicato? Chi trae giovamento da queste operazioni?