domenica 24 febbraio 2013

Turarsi il naso? No Grazie!





Elena Esposito:
 tappati il naso e metti a disposizione di ki non può la tua cultura e le tue profonde raffinatezze...a loro non interessa(anzi), ma a noi sì...e tanto.. ciao e scusa se mi son permessa.

Rispondo a Elena Esposito :
 Tapparsi il naso per chi, per cosa? per riavere gli uomini che hanno "governato" fino ad ora? Bersani che vende buone intenzioni a cuor leggero, criticando l'operato di Monti e del Nano maledetto con i capelli tinti in testa e il Nano maledetto con i capelli tinti in testa che critica Bersani, sparando menzogne e chiedendo un voto a pagamento con finte promesse di restituzione di tasse versate? O Monti algido che scende in campo come se per un anno intero lui non avesse fatto parte di un governo presieduto da lui medesimo e appoggiato in consociativismo da Bersani e dal Nano maledetto con i capelli tinti in testa? Votare di nuovo questa gente con una Legge elettorale porcellum che nessuno di questi tre signori ha voluto cambiare? No grazie! basta con la retorica dei media, col turarsi il naso: Il naso non me lo turo più perché stiamo già da tanto tempo nella m... che mi sono abituato persino al puzzo! Votateli voi che credete che la democrazia significhi apporre un segno su una scheda elettorale come invita a fare Bersani. No cara signora Elena Esposito! La mia cultura e le mie profonde raffinatezze lo sa quali sono? Quelle che chiedono servizi sociali domiciliari, centri ascolto, servizi sanitari domiciliari, per accudire persone anziane con problemi motori, con l'alzheimer, visite domiciliari, laddove i cittadini sono lasciati soli di fronte a problemi troppo complessi per essere gestiti da soli, con  ospedali ridotti allo sfascio (tanto per dirne una contro quel pachiderma filo vaticano di Giuliano Ferrara)  lavoro per i giovani che non siano promesse menzognere, asili nido e scuole decenti per i bambini. La mia cultura raffinata chiede queste cose per tutti, perché una democrazia vera è fatta con queste cose, non col segnare un fregio su una scheda per mantenere i privilegi di una pletora di corrotti. L'apponga lei il fregio, sia complice lei, io no Grazie! HO INIZIATO DA TEMPO LA RESISTENZA! Stavo per andare a votare Ingroia sa? Ma poi mi son detto : no, non ha senso benché stimi molto Antonio Ingroia, non ha senso legittimare questi ladri con una legge elettorale che li manterrà ancora al loro posto!




mercoledì 20 febbraio 2013

Quale democrazia?



"Gli italiani vogliono che qualcuno pensi per loro" era l’amara considerazione che fece Mario Monicelli prima di suicidarsi, e aveva ragione: è triste o tragicomico, ma è così. A questo destino ineluttabile, perché culturale e gli italiani non sono un popolo culturale, ma ancora veracemente e pervicacemente naturale, dunque primitivo, sembra al momento, non esserci scampo. Forse perché abbiamo sempre avuto il Papa in Italia, non lo so, so che non siamo cambiati molto da come eravamo nel passato. Già Giacomo Leopardi delineò un ritratto impietoso e profondamente autentico degli italiani, da allora, non si si sono apprezzati o visti cambiamenti se non, nelle fogge dei vestiti, ma l' essenza degli italiani è rimasta quella delineata dal poeta filosofo ed è così che ci vedono ancora all'estero. Berlusconi, ha sempre stravinto perché, dai suoi spin doctors, si è fatto cucire addosso -senza difficoltà devo dire- le peggiori nefandezze dei tratti del carattere italiota, creando un immediato riconoscimento con la massa, con il popolo, che è sempre profondamente fascista. A tutto questo, poi bisogna aggiungere la mediocrità e niente altro che la mediocrità di chi da un trentennio a questa parte ritiene di fare politica in questo paese. Mi riferisco a tutto il sistema politico istituzionale che dovrebbe rappresentarci: dalla destra al centro destra al centro al centro sinistra alla sinistra . MEDIOCRI! Personalità acefale e grige senza rigore morale alto, di tipo kantiano per intenderci, senza una grande cultura pervasiva che incarni sia quella grande borghese e sia quella critica, senza gusto ( orribili e mediocri  senza stile) . Cosa o chi rappresenta da anni un Casini? Una Meloni ? Un Bossi? Se non il peggio del peggio degli italiani, ma anche un Bersani: Si, tutto quello che volete: è onesto ( e ci mancherebbe ), ma poi? Ma voi riuscite a vedere il profilo alto di un Bersani, che non sia la caricatura speculare che ne fa Crozza? O quella di Vendola: grande amministratore della Regione Puglia che: “che intento a fare poesie e tournée elettorali, non si era accorto che a TARANTO, l'ILVA spargeva veleni nell'aria e nel mare, rendendo quella zona tra le più pericolose per la salute, del Pianeta” ma , Gesù il suo eloquio dovrebbe esser aggiornato e soprattutto dovrebbe leggere e diffondere più Gramsci che Lyotard, perché a dire il vero ci ha fatto le palle pure lui con le sue "narrazioni"! Poi c'è Grillo, altro fenomeno della peggiore italianità, su di lui mi sento di dire che se avesse usato un a plob diverso per agglutinare le folle, diciamo sul tipo degli oratori solitari di Hyde Park, chissà, forse mi avrebbe convinto, ma quel testone da medusone e l'affanno che mi fa venire quando parla, mi hanno convinto che ci troviamo di fronte all'ennesimo fenomeno da circo ( che stravincerà come è nella nostra tradizione storica) che viene però fatto a brandelli da un coacervo di media prezzolati e corrotti che forse farebbero bene a guardare le travi che hanno nei loro occhi, piuttosto che le pagliuzze del comico genovese. Ecco! Con queste MEDIOCRITA’ dilagante, con questi omuncoli senza nerbo intellettuale, con questi professori ammuffiti, portatori di una cultura accademica ammuffita, con una legge elettorale vergognosa, non ci sono discorsi sulla democrazia che possano tenere! La democrazia da tempo non è più quella alla quale si riferisce il mio amico Mimmo, soprattutto quando essa è diventata la maschera per coprire l'illegalità dei grandi trust finanziari sovranazionali e allora? E allora permettetemi di dire no al voto utile: Utile per chi? Non certo per me, non certo per il paese. Un centro sinistra che fino a qualche mese fa a governato con il centro destra per tenere in vita un governo che faceva gli interessi dei grandi trust finanziari sovranazionali e ora ne critica l'operato, perché dovrebbe essere credibile? Saremo sempre gli italiani di Leopardi, fino a quando ognuno di noi, sulla propria pelle assumerà l'etica della responsabilità verso se stesso e verso tutti gli altri. Fino a quando ognuno di noi non penserà al proprio "particulare" a cominciare dai rapporti fin dentro la propria famiglia, senza pensare che uno può "metterlo a quel servizio ad un altro" e per questo ritenersi più bravo! Insomma! Avere modelli alti di uomini che hanno avuto modelli alti di ideali. Allora forse potremmo ritornare a parlare di democrazia, parlarne ora, senza tener conto di tutto quello che ho scritto, mi sembra un vuoto esercizio di retorica, un perbenismo del pensiero che trova il tempo che trova. E questa Italia? Ma che crollasse questa Italia! Può darsi che con la sua rovina, come dalla rovina di Kash, rinasca un paese più civile, meno corrotto fatto di gente più responsabile.

lunedì 18 febbraio 2013

Intrighi in Vaticano: Marco Simeon è un omissis

Cercando di costruire una versione credibile delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, che non sia quella del beau geste o dell’atto di coraggio che i media stanno ipocritamente imponendo, ma invece cercando argomenti legati a lotte di potere all’interno della Chiesa, mi sono imbattuto in questa notizia http://inwonderchat.blogspot.it/2012/06/marco-simeon-e-un-omissis.html . Più volte ho sostenuto la tesi di violenti scontri che esisterebbero all’interno della Curia Vaticana, basati  principalmente, per il controllo dei rapporti dello IOR Istituto per le Opere di Religione) con il resto del mondo. Rapporti economici, rapporti politici, per il sempiterno predominio temporale della Chiesa, c’è su questo argomento una bibliografia a dir poco sterminata. Molto meno invece c’è su un argomento che – è una mia opinione- potrebbe pure avere influenzato le dimissioni del Pontefice. Quest’argomento tratterebbe di ciò che ipoteticamente chiamerò “il Partito di Sodoma” – che pure sarebbe all’origine della degenerazione ontologica di cui parlavo in un mio post precedente
http://interfaceworld.blogspot.it/2013/02/dimissioni-di-un-papa-ovvero-crisi.html . Sono convinto e questo post ne porta pure una convalida, che gran parte dell’avversione della Chiesa contro le unioni civili, sia dovuta alla pervicace opposizione di questo “partito segreto”, che pure molto avrebbe da dire su tutta la vicenda della pedofilia, esplosa qualche anno fa in alcune diocesi statunitensi. In quell’occasione fu tirato in ballo il nome di Joseph Ratzinger , che all’epoca dei fatti non era ancora Papa. Non voglio tornare su quell’episodio, voglio invece sostenere la tesi di una lotta tra sodomiti attivi e sodomiti passivi all’interno del vaticano che si consuma a colpi di defenestrazioni, spodestamenti e qualche volta anche di oscuri omicidi ( il caso Estermann ). Ho scritto sodomiti e non gay, perché ritengo, che l’omosessualità praticata all’interno della Chiesa, sia ancora vissuta da chi la pratica come vizio di Sodoma e non ha nulla a che fare con le relazioni gay che il mondo contemporaneo è abituato a conoscere e a rispettare ( tranne in alcuni casi di arretratezza culturale e sociale). Una “pratica innominabile” che genererebbe violenti rapporti di potere e di controllo sugli uomini e sulle coscienze: checche attive o presunti maschi cardinali, contro checche passive, presunte femminee cardinali, non per questo meno infidi e cattivi. Insomma un losco inferno chiuso del quale non si deve mai parlare e soprattutto, per scelta gerarchica, mantenuto in vita proprio su rapporti sadomasochistici. Niente di tutto questo ha a che fare con Dio! Nessuno di questi uomini di cui potremmo fare i nomi, ha a che fare con la santità! E’ cosa certa, che se, come in parte sta succedendo- parte di questo mondo fosse reso pubblico il Vaticano imploderebbe su se stesso.




Marco Simeon è un omissis

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Probabilmente è una notizia che vi è sfuggita. Fate attenzione a questo passaggio della Lettera di mons Viganò al cardinale Tarcisio Bertone.
Per quanto riguarda il Dott. Simeon, pur essendo per me più delicato parlarne atteso che dai media risulta essere persona particolarmente vicina a Vostra Eminenza, non posso tuttavia esimermi dal testimoniare che, da quanto personalmente sono venuto a conoscenza in qualità di Delegato per le Rappresentanze Pontificie, il Dott. Simeon risulta essere un calunniatore (nel caso a mia precisa conoscenza, di un sacerdote) e che lui stesso è OMISSIS Ndr. Tale sua OMISSIS, Ndr mi è stata confermata da Prelati di Curia e del Servizio Diplomatico. Su questa grave affermazione che faccio nei confronti del Dott. Simeon sono in grado di fornire i nomi di chi è a conoscenza di questo fatto, compresi Vescovi e sacerdoti.
Per chi non avesse idea di cosa sto parlando, ecco un rapido riassunto: mons. Viganò era un vescovo che ha tentato di fare chiarezza negli sprechi miliardari e negli intrighi del Vaticano - e di conseguenza è stato silurato - mentre il card. Bertone è l'uomo più potente, ammanicato e colluso del Vaticano, nonché "presidente del consiglio" del Vaticano (Segretario di Stato). È lui che insieme a Tremonti ha fatto sì che l'Italia non venisse costretta dalla Corte Europea a farsi pagare l'Ici dalla Chiesa, è lui che ha organizzato l'incontro segreto tra Napolitano e Benedetto XVI in cui hanno deciso che non avrebbero fatto né leggi sulle unioni civili né avrebbero toccato il finanziamento allescuole private - tutte cose di cui ci sono documenti incontestabili, grazie ai "corvi", che trovate nei libri "Vaticano S.P.A." e "Sua Santità" di Luigi Nuzzi.

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Marco Simeon, il simpatico giovanotto che vedete in foto, è uno della P4, ha frequentato l'Opus Dei e casa di Bisignani, ad appena 26 anni (26 anni!) viene nominato ambasciatore in Vaticano prima per Capitalia e per Mediobanca grazie all'amicizia con il card. Bertone, con l’ex ministro Giuliano Urbani e con Cesare Geronzi. Poi diventa consulente per Banca Intesa e nel frattempo è in RAI e si occupa dei rapporti con il Vaticano.

Ora, io mi chiedo: com'è che un ragazzotto di 23-25 anni, figlio di un benzinaio di Sanremo, diventa amico di Geronzi (77 anni) card. Bertone (78 anni) ex-ministro Urbani (75 anni) ex-ministro Scajola (68 anni) card. Bagnasco (69 anni), Bisignani (59 anni)?
Tra l'altro, notate che Viganò scrive che della omissità del giovanotto in foto "erano a conoscenza vescovi e sacerdoti". Non spiega come ne siano venuti a conoscenza, ma con un po' di fantasia...

Inoltre, se non bastasse, è venuto fuori che Marco Simeon è impelagato in affari poco chiari con Angelo Balducci (64anni), padre di Lorenzo Balducci che si è dichiarato gay e ha girato il film "Good As You(si vede che l'omissità è di famiglia...), proprio quell'Angelo Balducci che sta in galera per i fatti dell'Aquila e del Giubileo, e a cui l'amico nero corista del Vaticano, scriveva:
“Ho una situazione da Napoli… non so come dirti, una cosa veramente da non perdere…quasi 32 anni, si parla di un’altezza di 1.93 per 92 chili, gran bel ragazzo”, “uno un po’ più alto di me, palestrato, bel tipo,completamente attivo, moro, capelli corti, è un’ottima soluzione se no non avrei insistito”; “c’è un amico croato che voleva vederti, se puoi trovare un’oretta, è una soluzione importante, lui è molto, molto, molto alto… in tre sarebbe difficile per lui”; “in confronto a lui io sono normodotato…Ha un fisico incredibile, si libera alle dieci, è un amico mio e fa quello che dico io”.
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Anche senza questi indizi, i miei lettori - che al 90% sono omissis o biomissis - avrebbero intuito subito che l'orientamento di Simeon. 
Non solo grazie al celebre ed efficace omissisdar, che tutti i gay hanno, ma per un piccolo, semplice, insignificante particolare: Simeon ha aperto un solarium centro estetico vicino al polo universitario di Roma e l'ha chiamato Priscilla Style.
Qualsiasi omissis, leggendo questo nome, sa in cuor suo che la martire romana non c'entra niente e che si tratta di omissità al 100%. 

Clicca sull'immagine per leggere l'articolo su Priscilla Style. Per approfondire le fonti, basta cliccare sui numerosi link disseminati nel post.

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domenica 17 febbraio 2013

NOI SIAMO I MANDANTI


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Antonello Caporale · Piace a 6.100 persone
2 ore fa · 

  • NOI SIAMO I MANDANTI

    Noi siamo i mandanti, spettatori ignavi dell'omicidio della legalità in Italia, o persino collusi con personaggi che hanno ridotto a brandelli le Istituzioni issando la bandiera italiana sulle loro case ridotte a covo di mignotte. E' stato Bisio, un comico, a dirlo ieri. E dal palco di Sanremo, il luogo in cui la parola si fa più potente e pervasiva, l'esatto centro delle nostre attenzioni. Un comico, non un politico. Per chi è in campagna elettorale è pericoloso prendersela con gli elettori, specialmente se lo ascoltano plaudenti, osannanti. Gli elettori, cioè noi, hanno sempre ragione. Siamo tutti torturati dal fisco, malmenati dai potenti, estromessi nelle classifiche del merito. Noi siamo coloro che patiscono, loro coloro che infieriscono. Noi indichiamo coll'indice il bene e il male: noi di qua (il bene), loro di là (il male). Non è così purtroppo e non ci sazierà un voto di protesta, espresso con ardore e anche con ferocia. Non salverà la nostra anima, non porrà riparo alla nostra responsabilità di aver ridotto il Parlamento in un letamaio.

    Noi chi, direte? Parla per te. Se parlassi solo per me potrei affermare di sentirmi innocente: ho scritto libri dal titolo non equivoco (Impuniti, per esempio) e articoli. Ho consumato per anni inchiostro e parole. E se ciascuno di voi parlasse solo per se stesso troverebbe ugualmente motivi di conforto al proprio comportamento, e di estraneità a quello collettivo.

    Eppure la colpa non si pesa in etti nè si divide: i colpevoli sono molto più degli innocenti, nessuno si senta assolto.

    Per esempio ieri, nella folla torinese debordante di piazza Castello, quanti hanno applaudito Grillo senza aver memoria di come hanno votato due anni fa, cinque anni fa, dieci anni fa, quindici anni fa? Loro non ricordano e Grillo non aiuta a ricordare: siete tutti innocenti, dice. Tutti tartatassati, tutti vittime, tutti poveracci. Ricordo il suo sbarco in Sicilia, la sua nuotata dello Stretto, e la sua accusa: la mafia l'hanno portata gli americani. I mafiosi sono parsi dei marziani, gente che ha prosciugato la Sicilia mentre i siciliani lottavano per la sopravvivenza. Non una parola contro una fetta importante e ahimè maggioritaria di una società spesso connivente. distratta nella gioia di assistere a uno sperpero infinito. Siciliani, vootatevi voi. Ha detto così. E ha fatto bene. Ma doveva aggiungere: Siciliani, ricordatevi delle facce che finora avete sostenuto, di quei volti inguardabili, indigeribili. Ricordate della melma che avete contribuito a far avanzare, delle brutte pratiche a cui avete aderito.

    Non l'ha detto lui, figurarsi se lo dice Bersani. Quanta responsabilità ha il Pd, e i suoi antenati (Ds, Pds fino al Pci) per aver avallato, anche qui colpevolmente, prassi di governo ingiustificabili. Ma quanta responsabilità abbiamo avuto noi, elettori di quei partiti, a non aver censurato il loro comportamento, a non averli sopraffatti con la protesta e il non voto quando tacevano di fronte al più incredibile e maestoso conflitto di interessi? Abbiamo votato sempre, a testa china, convinti del voto utile. Ed eccoci qua. Eccoci qua a vedere il Berlusconi ancora con noi, Caimano urlante tra folle plaudenti. E invece di scaricargli addosso quintali di pernacchie per aver contribuito a ridurre così questo Stato, ascoltiamo con pazienza e tentiamo di confutare persino il suo pensiero. Il pensiero? E quale? Persino tra noi c'è chi vota e voterà lui, il Cavaliere benefattore. Applausi.

    Se dunque volessimo tenere la lista delle nostre responsabilità, tragicamente ci troveremmo a figurare davanti ai nostri figli come mandanti esclusivi di questo disastro. L'ha dovuto dire un comico, Claudio Bisio. Voleva farci piangere e ci è riuscito.

venerdì 15 febbraio 2013

La Libreria Diana di Vico Equense, l'unica che avevamo, ha chiuso i battenti dopo quasi 20 anni.



Stamattina, ho appreso con tristezza, che l’unica libreria che avevamo a Vico Equense, ha chiuso i battenti. La gente non compra libri, la gente non legge più, ma anche, il fitto da pagare è troppo alto per poter restare aperti e allora, complice la crisi, si chiude, stanno per chiudere altre librerie in penisola e quelle poche che resistono se la passano male. Ma a Vico Eqiense la situazione è ben più grave perche oltre alle librerie mancano tante altre cose. Dunque il paese, oltre a non avere una sala cinematografica, un centro sportivo, una biblioteca vera e non solo sulla carta, una piscina o una palestra pubbliche, da qualche settimana non ha più neanche una libreria. Vico Equense non è uno sperduto paesello dell’entroterra campano, è la prima città della penisola sorrentina, una città, che a parte i quattro bar nella piazza del paese, quando c’è una bella giornata di sole, non ha un solo punto di ritrovo o creativo o come si dice adesso, un polo attrattore per attività ludico culturali per le giovani generazioni, ma non solo per loro: gli anziani attivi non è che se la passino meglio. Se si esce un pomeriggio o una serata di una giornata grigia un profondo senso di desolazione ti attanaglia e bisogna spostarsi nella vicina Castellammare per avere “una botta di vita”: librerie, palestre, due sale cinematografiche, una multisala un punto vendita Mondadori. Perché Vico Equense non ha niente di tutto questo? Perché questo paese è diventato solo un punto di ristoro per chi viene da fuori e poi non ha più niente di niente. Eppure qualche ventennio fa questo paese era dotato di una libreria e di un cinema a chi imputare questa triste escalation in senso negativo? La libreria Diana era li da più di vent’anni  ora non c’è più neanche questa. Un paese che bandisce la cultura è destinato a morire e Vico Equense è una città morta una città di anime morte, con amministratori ombra con un Sindaco inutile alla crescita della collettività e lontano da qualsiasi iniziativa che possa promuovere gli interessi delle giovani generazioni. Cosa dire di più: non c’è mai stata nessuna programmazione culturale degna di questo nome, che non si sia esaurita nella sagra di paese o abbia avuto qualcosa di differente dalle solite degustazioni che coniugano sempre attività mangerecce o, come si dice oggi, enogastronomiche. Allora faccio al primo cittadino qualche domanda: Sindaco! Lei va o è andato qualche volta al cinema? Ha mai provato il piacere di uscire la sera per guardate un bel film, non alla televisione, ma in una sala cinematografica, dove il piacere consiste anche nell’incontrare altra gente.Ha mai sfogliato qualche libro? Ha provato mai il piacere di leggere un romanzo o un saggio per il gusto di apprendere  una storia o semplicemente di saperne di più. E’ mai entrato in qualche  libreria o biblioteca, ha mai frequentato qualche centro sportivo? E’ importante che glielo chieda e sa perché? Perché per il fatto che queste cose non le faccia lei o non senta di farle Lei non è detto che un intero paese o anche una piccola parte dei suoi cittadini ne debbano essere privati. Saluti.
Franco Cuomo

giovedì 14 febbraio 2013

LEGALIZE LOVE


Patetico chi parla di natura in modo superficiale, senza conoscerla. Il modello di famiglia tradizionale è puramente culturale. In natura (ma anche all'interno della razza umana) ci sono gruppi che crescono cuccioli, maschi inseminatori che dopo la copula vanno via e anche famiglie omogenitoriale. Sì, animali omo che crescono figli. Ciò che i benpensanti definiscono "naturale" non è altro che la consetudine, l'usanza culturale che loro scambiano per natura. L'ignoranza è una brutta bestia: La Chiesa la alimenta da due millenni, è ora di voltar pagina.

mercoledì 13 febbraio 2013

La Grecia è crollata sotto il peso dei debiti contratti con la BCE e i TG parlano del Papa e di Sanremo


La Grecia è crollata sotto il peso dei debiti contratti con la BCE , ma in Italia nessuno ne parla. I telegiornali ci parlano, di Sanremo e delle dimissioni del Papa, di Belen mentre il sig. Monti, uomo chiave per la BCE, trova il tempo di attaccare Grillo e rinfacciargli che il suo populismo ci farà diventare come la Grecia. Ma cosa si può fare per non ascoltare più queste frottole? Il “populismo simpatico e spiritoso”, come lo ha definito lui, sarà simpatico e spiritoso per lui, non per la gente che è affamata e per i giovani che stanno in mezzo a una strada o guadagnano, con lavori di fame, 400 euro al mese. Si vergognasse di dire quello che dice e di come si presenta insieme ad un’accolita di prezzolati farabutti al soldo dell’interesse privato e del capitalismo finanziario. Ma come si permette questo signore di parlare in questo modo? Con questa campagna elettorale che è sicuramente la più brutta, la più triste, la più falsa che abbiamo mai avuto! Monti non ha fatto altro che completare un lavoro iniziato da quel buffone truccato che ha ancora il coraggio di ripresentarsi in lizza e che continua a raccontare  frottole pure lui. Certo, scrivo con rabbia, ma è l’unica cosa rimasta: Io credo che se non si scende in piazza, se non si delegittimano e si trascinano nella polvere questi "signori" saranno tempi ancora più brutti e più tristi per tutti noi, mentre loro, la casta di ladri e mentecatti, continuerà a gestire un sistema che ci dicono ancora essere una democrazia parlamentare, mentre in realtà è solo una struttura di facciata che viene mentenuta per gli interessi del capitalismo finanziario e per evitare rivoluzioni sociali (sono populista anche io?). Senza parlare delle bugie di un centro sinistra complice di sistema, con la favola del voto utile ( utile per chi?). A sinistra, è stato ribadito per l'ennesima volta da Bersani: «L'unico voto utile contro la destra è il nostro». Così si è espresso Bersani in un comizio a Catania. «Siamo l'unica democrazia nel mondo ( Lui la chiama ancora democrazia sic! n.d.r.)» - ha aggiunto - «in  cui il sistema politico è organizzato attorno a una persona: dopo Berlusconi, Monti, Grillo e Ingroia cosa c'è?».
  «Da noi dopo Bersani - ha osservato entusiastico - c'è il Pd, il partito riformista del secolo». E poi ha fatto un riferimento a Monti dicendo «ci ha fatto mandare giù pilloloni...». Ma non lo ha sostenuto pure il PD il governo Monti in consociativismo con il PDL? O forse è populistico dire pure queste cose.  E poi dietro Bersani chi sarebbe il PD? La Finocchiaro, D’Alema, Renzi,? Sarebbe questo il più grande partito riformista del secolo? Ma la smettesse pure lui ! Denunciamo questa censura da pensiero unico, abituaimo di nuovo le persone a prendersi in mano le proprie vite, invece di ammansirle con la delega. Siamo nella campagna elettorale piu falsa che sia mai stata fatta, l’attenzione dei media e’ stata spostata sulle dimissioni del Papa, e su amenità vergognose mentre la Grecia sta morendo di morte capitalistica! La gente assalta i supermercati. Ma non si tratta di banditi armati o di bande di neofascisti come dice il sig. Monti. Si tratta di gente povera e affamata, che non impugna armi perché non ne ha e non ne trova e che invece trova la complicità dei commessi dei supermercati, poveri anche loro, che dicono  “prendete quello che volete, noi facciamo finta di niente”. Di questo si dovrebbe parlare.
Parlare della rivolta di 150 imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono rfiutati categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni per calmierare i prezzi, come è stato richiesto loro dall’Unione Europea. E loro hanno preso la frutta, l’hanno caricata sui camion e sono andati nelle piazze della città con il megafono, regalandola alla gente, raccontando come stavano andando le cose. Parlare dei  200 ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller, quella del "fate l'amore con il sapore", che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro, sorretta dal credito agevolato bancario.  Hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l’eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali. Allora io mi chiedo: perché queste cose non ce e dicono i telegiornali di Giorgino e di Mentana e se non ce li dicono loro, perché non ce le dice Bersani e il PD queste cose?
Perché non ci raccontano e si documentano che si sono costituiti due movimenti anarchici locali, e sono passati alle vie di fatto: non fanno più cortei e proteste, ma  vanno a rapinare le banche: nelle ultime cinque settimane le rapine sono aumentate del 600% rispetto a un anno fa. Se ti connetti e cerchi queste notizie la RETE te ne fornisce giornalmente attraverso social network e blogger impegnati, invece qui tutti a fare finta di niente.
Stanno facendo esattamente quello che faceva Robin Hood che rubava ai ricchi per dare ai poveri . E allora questi :“Rubano ciò che possono e poi lo dividono con la gente che va a fare la spesa. La polizia è riuscita ad arrestarne quattro, rei confessi, ma una volta in cella li hanno massacrati di botte senza consentire loro di farsi rappresentare dai legali. Lo si è saputo perché c’è stata la confessione del poliziotto scrivano addetto alla mansione di ritoccare con il Photoshop le fotografie dei quattro arrestati, due dei quali ricoverati in ospedale con gravi lesioni. E così, è piombata la sezione europea di Amnesty International, con i loro bravi ispettori svedesi, olandesi e tedeschi, che hanno realizzato una inchiesta, raccolto documentazione e hanno denunciato ufficialmente la polizia locale, il ministero degli interni greco e l’intero governo alla commissione diritti e giustizia dell’Unione Europea a Bruxelles, chiedendo l’immediato intervento dell’intera comunità continentale per intervenire subito ed evitare che la situazione peggiori. Siamo venuti così a sapere che il più importante economista tedesco, il prof. Hans Werner Sinn, (consigliere personale di Frau Angela Merkel) sorretto da altri 50 economisti, avvalendosi addirittura dell’appoggio di un rappresentante doc del sistema bancario europeo, Sir Moorald Choudry (il vice-presidente della Royal Bank of Sctoland, la quarta banca al mondo) hanno presentato un rapporto urgente sia al Consiglio d’Europa che alla presidenza della BCE che all’ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea, sostenendo che “la Grecia deve uscire, subito, temporaneamente dall’euro, svalutando la loro moneta del 20/ 30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu”. [1] 
C'è di che restare allibiti, c'è di che indignarsi! Le banche danno un calcio nel c... a milioni di persone e le buttano nella fame perché bisogna salvare un sistema valutario, non un'economia! Ma la solidità di una moneta nel mercato finanziario e soprattutto salvare se stesse.






[1] Cfr. Nuovo soldo.it, Giornale on line di impegno politico, ambientalistico e di vivere civile.

martedì 12 febbraio 2013

Dimissioni di un Papa ovvero: crisi ontologica del potere in Occidente



Si possono leggere le dimissioni di Papa Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, come il vacillamento ontologico del potere in occidente? Ovvero si può pensare che il discorso sull’essere connesso alla rappresentazione di potere e di autorità sia ormai caduto in una crisi profonda? Quando alle 12 di ieri si è diffusa la notizia delle dimissioni del Papa, inizialmente ho pensato ad una bufala mediatica, uno scherzo di carnevale, poi però, dopo averne accertato la fondatezza e dopo aver considerato anche la mediocre reazione dei media: tutti, sapevano già tutto, tutti si aspettavano già tutto, ma io ho cominciato a considerare il fatto sotto una angolazione diversa. La diafana fragilità femminea di questo Papa, la sua rivalutazione della ridondanza e ricchezza vestiaria, il suo attaccarsi alla tradizione più retriva della Chiesa, come l’aggrapparsi ad uno scoglio me lo hanno rapportato ad un imperatore della decadenza, anzi all’imbelle imperatore bambino della decadenza deposto da Odoacre nel 476 d.c.: Romolo Augustolo. Un Papa di un trapasso epocale, in un occidente heideggeriano  (Abendland), dove l’essere declina, tramonta e con esso declinano e tramontano i concetti di autorità e di potere, così come si erano manifestati fino ad ora, senza guardare indietro, considerando l’Occidente appunto come l’Abendland, etimologicamente la terra del tramonto, del tramonto dell’essere, in questo caso come la terra del tramonto del potere e delle sue forme, là dove, da altre parti del mondo si fanno avanti altre tradizioni. Da Platone che ha avviato l’inizio della metafisica occidentale caratterizzata da un succedersi di assoluti: Dio, la morale, la ragione, la verità, la scienza, lo Stato l’itinerario sembra chiudersi definitivamente con le dimissioni di un Papa, di questo Papa, nel 2013, in un momento in cui la fragile democrazia parlamentare si prepara a nuove elezioni in cui bande e confraternite rivali, senza essere portatrici di valori, ma solo di interessi, si contendono simulacri vuoti dove prevalgono solo obiettivi legati  alla propria mediocre sopravvivenza: non ci sono più progetti, non ci sono più idealità aggreganti. La mediocrità “politica” nella quale siamo immersi ha il merito di averci fatto capire - in molti sensi, sulla nostra pelle - che l’oggettivismo metafisico, oggi declinato soprattutto come potere di scienza e tecnologia, non è altro che la forma più aggiornata - e più sfuggente - del dominio di classi egemoni o di gruppi e individui. Neutralizzazione e crollo dell’autorità declinata in ogni sua rappresentazione e potere degli esperti tecnici di ogni tipo sono ormai la stessa cosa. È l’esperienza che, anche nel piccolo orizzonte della società italiana, facciamo quando vediamo la scomparsa delle differenze tra gruppi e bande “politiche”, nelle quali si è dissolta anche la vecchia nozione di partitocome organizzatore di interessi di classe e nelle quali si frantuma anche la nozione gramsciana di partito quale novello“principe”. Una scomparsa che del resto è generale, almeno nel mondo occidentale della razionalità capitalistica, per quanto quest’ultima sia sempre più visibilmente irrazionale e manifesti senza alcun pudore la sua essenza puramente predatoria. Oggi, queste dimissioni, rendono  più chiaro a tutti che il teologo Ratzinger, l’ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha vissuto questi otto anni di suo pontificato come un fardello pesante che ha posto in evidenza tutta la vacuità di un potere senza più fondamento. In questi otto anni ha dovuto affrontare tempeste spaventose in un apparato chiesastico anch’esso travolto da una crisi ontologica epocale, un apparato del quale lui è stato parte integrante: dallo scandalo pedofilia tra i sacerdoti, che lo stesso Ratzinger ha tentato di nascondere,  ai veleni di un Corvo che operava addirittura dal suo appartamento. Una cupa e opprimente cappa di intrighi da corte rinascimentale insostenibile per molti, a cui Ratzinger ha reagito facendosi tetragono e dando risposte, come ha potuto, alle richieste pressanti di rinnovamento, ovvero arroccandosi ad una tradizione assolutistica  e tradizionale che certo non ha giovato all’immagine della Chiesa nel mondo. Ora tutti parlano di un gesto coraggioso che questo Papa avrebbe compiuto; ancora una volta prevale la mediocrità interpretativa dei media, nessuno che fino ad ora abbia osato dire che queste dimissioni sono ciò che realmente esse rappresentano: il fallimento di una risposta assolutistica e l’impotenza di questa risposta di fronte all’insorgere di altre verità e di altre e più fondate richieste di socialità e di diritti che sono portate da altre tradizioni e da più innovative concezioni di autorità e di potere, non per questo meno pericolose da quella che si è appena dissolta. Non vedere questo e continuare a descrivere quanto è accaduto così come si sta facendo, cioè mentendo e nascondendo la testa sotto terra è l’ennesima manifestazione di una mediocrità interpretativa che ci allontana dal resto del mondo. Bisognerebbe parlare e commentare il carattere esclusivo dei sistemi simbolici e di ciò che essi dovrebbero spiegare ovvero quello che altrimenti non può essere detto e questo Papa- nel suo breve pontificato- si è nutrito pantagruelicamente di apparati simbolici attraverso i quali ha tentato di fornire una propria immagine di sé assoluta. Un’immagine che però si è presto sbiadita sotto l’insorgenza di una crisi . Ha ragione Marco Damilano di “L’Espresso” a sostenere che il Papa rappresenta il potere dell’Occidente: “anche per i laici il gesto di Ratzinger rappresenterebbe una notizia sconvolgente in quanto “il balcone vuoto non riguarda solo i credenti e la figura del Papa è fondamento di leadership”. Nel fare quest’affermazione,Damilano è stato l’unico che abbia colto il nesso tra questa figura simbolica il concetto di auctoritas, e il suo frantumarsi. Di contro, la risposta ovvia di tutti gli altri e la retorica del beau geste in un momento in cui sul piano interpersonale le asimmetrie sociali tra chi ha e chi non ha, illividisce e inasprisce i rapporti, li condiziona nelle sudditanze psicologiche li annichilisce. Questo gesto, dovrebbe essere piuttosto letto come la metafora di un fallimento collettivo: la mancanza di lavoro, lo sciacallaggio di bande “politiche”, la mediocrità dei governanti e dei governati ovvero la "precarietà/invisibilità ontologica" che ormai senza appello riguarda tutta la società italiana. Un Papa che si dimette non è un avvenimento usuale, un popolo che smette di sperare, di desiderare, di aspirare, nel lungo periodo è destinato ad implodere, a ripiegarsi. Questa nostra società  oggi  è pericolosamente segnata da una perdurante crisi e da un devastante senso di vuoto: è questo tutto quello che andrebbe visto e descritto nelle dimissioni/fallimento di Benedetto XVI .

Franco Cuomo

domenica 10 febbraio 2013

Parenti e sensibilità



Ecco, siamo rimasti insieme io e lei,lei che mi teneva per mano e accompagnava i miei primi passi e le mie prime curiosità. Siamo rimasti insieme per 60 anni.Da un mese mamma non sta bene, da un mese ho smesso di avere una vita privata che fosse solo mia: una passeggiata, una serata con qualche amico, un incontro, un film o semplicemente perdere tempo a casa mia: dipingere, ascoltare musica. Non che prima fosse diverso. No, prima era uguale. Prima cioè da quando mamma ha smesso di uscire per problemi deambulatori, ovvero : quasi quattro anni. Ora però è peggio, perché non posso lasciarla sola a casa. Sono completamente solo! Quelli che solo una casualità genetica vuole che siano i miei parenti sono scomparsi da quattro anni. Hanno le loro famiglie a cui pensare  questo è quello che dicono i figli, i nipoti, non hanno tempo non hanno disponibilità. Gli altri, quelli che mi telefonano mi dicono: “ ma fate i turni! Fate un week end a testa in modo che tu possa respirare un poco, fate turni per dormire ”. C’è da non credere. Questi parenti per casualità genetica sono indifferenti a tutto: al fatto che ho avuto un infarto 13 anni fa e un altro  cinque mesi fa: La notte mi sveglio per lo meno una volta  per cambiare mamma, quando riesco  poi a dormire con un lamento costante, al mattino mi sveglio alle 6 e alle 6.45 esco da casa. Gli altri, quelli che mi telefonano mi dicono: “ Franco riguardati! Pensa alla tua salute!” Già, come se fosse semplice riguardarmi. Il mio weekend tipo e così, come quello di oggi : sono da 52 ore in casa dietro a mamma alternando qualche frase, piccoli dialoghi per stimolarla al reale, lunghi silenzi, accompagnadola in bagno o a letto,aiutandola a svestirsi o vestirsi, preparando da mangiare, facendo lavatrici unica compagnia il PC, il mio I phone, Lello in chat con WhatsApp tutto il giorno, come se mi stesse accanto , Mariella che chiama da Roma, tutti i giorni. Durante la settimana al mattino viene una signora alle 9 e va via alle 14, dalle 15 ne viene un’altra che rimane fino a quando torno da lavoro, le signore non vengono nel weekend. Quando torno ho le incombenze della sera: cena, somministrazione farmaci accompagnamento in bagno e a letto , poi la notte di nuovo e così fino al prossimo week end. I parenti, se fossero morti, potresti pensare che stanno all’aldilà e dunque non li senti, ma sono vivissimi eccome: mangiano, ridono e schiamazzano, uno sta appena alla scala di fronte,fanno carnevale, fanno i fatti loro come se il problema dovesse essere per forza solo il mio, ma non li senti come se fossero morti. A ognuno la propria coscienza, anche se la coscienza fa parte di una sensibilità culturale: se hai un minimo di cultura ce l’hai, ma se ne sei sprovvisto, non ce l’avrai mai, quindi non mi posso appellare neanche alla sensibilità, come in Brutti, Sporchi e Cattivi o Parenti serpenti. Una parente ha detto che io ho “ un attaccamento morboso”- si, ha detto proprio morboso- a mia madre, lo pensano entrambi i due parenti. Io dico: quello che faccio, che sto facendo e che continuerò a fare lo faccio solo per amore verso mia madre e, perché glielo devo: ìl loro attaccamento non è morboso, lascio a chi mi sta intorno giudicare il loro attaccamento: Si dice che tutto ritorna e che la vita è una ruota. Spero solo di farcela fisicamente, in ogni caso, in settimana devo contattare una badante giorno e notte; ma siccome sono morboso, anche con la badante io sarò sempre presente per mia madre. Poi sarà quel che sarà: mi venderò quel poco che ho e fiderò solo su me stesso o su qualche amico , come ho sempre fatto.

L'inutilità de " Le invasioni barbariche"




Io trovo che " Le invasioni barbariche" e la sua conduttrice siano una maniera cicisbea di fare televisione: mi spiego  . C'e una piaggeria e una melensaggine nelle domande che vorrebbero essere fatte passare per  scomode che alcune volte viene il voltastomaco.Ho immaginato spesso la Bignardi in parrucca e falpalà in un salottino Luigi XVI e così pure l'intervistato, con la differenza che le conversazioni dell'epoca citata erano libertine come si sa da Les liaisons dangereuses di Choderlos De Laclos , mentre queste proposte sono null'altro che pettegolezzi mediatici, molti di solito già noti. Insomma! Una vetrina propagandistica veramente stucchevole.  Ho cambiato programma molte volte proprio quando la signora Bignardi cominciava a fare le domande .Gli ospiti poi - non ne parliamo - amici di amici . Il giro dei giornalisti di La7, gli scrittori poi- direi da piangere. Il clou delle smancerie? L' intervista a Beppe Severgnini-onnipresente- e le sue " pillole di saggezza liberal" da vecchio enfant prodige: praticamente da uccidersi subito col gas. E il sig Monti con Empty...empty pages appunto. Tristi tropici, le anime morte. Ma smettiamola per piacere! Meno male che ci sono i social network per capire cosa avviene di interessante nel mondo. 




Inviato da iPhone

sabato 9 febbraio 2013

Matrimoni gay e pedofilia:Casini: pensi al Vaticano!



Avvicinare l’omosessualità alla pedofilia, oltre ad essere assurdo, è offensivo per gli affetti di migliaia di persone che, oltre a non vedersi riconosciute nella legge con il matrimonio civile, sono gravemente dileggiate ed esposte a rischi e ritorsioni. pensasse alla pedofilia che alligna copiosa nella Chiesa e nel Vaticano di cui è cameriere.

Avvicinare l’omosessualità alla pedofilia, oltre ad essere assurdo, è offensivo per gli affetti di migliaia di persone che, oltre a non vedersi riconosciute nella legge con il matrimonio civile, sono gravemente dileggiate ed esposte a rischi e ritorsioni. pensasse alla pedofilia che alligna copiosa nella Chiesa e nel Vaticano di cui è cameriere. Casini è ossessionato dai matrimoni gay, non fa che parlare di questo, forse se li sogna anche la notte. Sarà che i sondaggi lo danno a numeri da prefisso telefonico e che non ha più nulla da dire su tutto il resto. Sta di fatto che stavolta ha esagerato tirando in ballo presunte leggi pro pedofilia che sarebbero state approvate in Europa: di grazia dove? E da chi? Naturalmente non è vero nulla, ma a Casini piace dire così esternando tutta la mediocrità e il provincialismo di chi è cresciuto all'ombra delle sagrestie. Vorremmo ricordare a Casini, anche, che la pedofilia è fenomeno principalmente eterosessuale. Ci si meraviglia che questo Parlamento non abbia ancora fatto una legge contro omofobia, quando in tutta Europa si sta legiferando sulle Unioni Civili, ma come potrebbe farne se è composto principalmente da uomini come Casini? Stia tranquillo il "morigerato" Casini qui nessuno vuole scimmiottare il suo tanto decantato MATRIMONIO tra maschio e femmina, figlio della Chiesa e delle religioni, che tra l'altro è in calo dovunque. Qui si vuole far salvo il diritto di due persone dello stesso sesso di decidere sulla loro vita, sui loro affetti e sui loro beni. La pedofilia, la combattesse là dove è cresciuto! 

giovedì 7 febbraio 2013

hi serva Italia, incolore ostello


hi serva Italia, incolore ostello

pubblicata da Marco Palasciano il giorno Giovedì 7 febbraio 2013 alle ore 12.27 ·

La Arendt parlò di banalità del male, qui invece si tratta del male della banalità: quella intellettuale e morale dell’Italia contemporanea, che ben è dipinta nei due interventi critici che mi fa piacere riporre in questa nota, letti in facebook poc'anzi (mattino del 7 febbraio 2013).

Borghesia italiana esemplata in un fotogramma da «Salò» di Pier Paolo Pasolini, 1975.

ANDY VIOLET: Il nostro presidente del consiglio dice che il paese «non è pronto per le unioni omosessuali». Ci spieghi, Presidente, cosa fare per preparaci: organizzare corsi di affettività applicata? Esami di Iconografia carraica? La sua affermazione, buttata lì per agganciarsi ad un presunto senso comune e sfilarsi da un serio confronto sul tema, è infondata, ma soprattutto perniciosa: lei rimette il riconoscimento di un diritto della persona all’assenso preventivo di una fumosa opinione collettiva, per altro non fornendo alcun dato in proposito. Dobbiamo dunque fidarci della sua personale analisi statistica su una popolazione di 60 milioni di persone.
Il punto, tuttavia, non è la sua presunta conoscenza telepatica delle idee di ogni singolo cittadino italiano in materia di diritti civili, quanto il suo ragionamento secondo cui l’ignoranza giustifica la negazione di un diritto. Lo sa che questa è la base dei fanatismi? Seguendo la sua impostazione non esisterebbero oggi i diritti delle donne, per farle un esempio semplice semplice, o in generale i diritti di qualsiasi minoranza.
Lei non si fa scrupolo a mettere mano ai diritti dei lavoratori, eppure il sentire comune dei lavoratori li reputa ormai inviolabili: quindi il criterio dell’opinione pubblica vale solo in certi campi e altri no? Lo Stato può legiferare in certi ambiti in contrasto con la società civile, ma in altri le è suddito? Ci spieghi, Presidente, così magari ci prepariamo e saremo finalmente pronti al cambiamento.

FRANCO CUOMO: Caro Andy, il nostro presidente del consiglio dice che il paese «non è pronto per le unioni omosessuali», e il tuo ragionamento non fa una grinza, anche se non lo avrei sprecato per una frase banale come questa. Sí, caro Andy banale, perché una frase del genere buttata lì, come se si stesse dicendo una cosa di estrema responsabilità, è banale ma è banale anche tutto il contesto del paese così culturalmente arretrato rispetto al resto dell’Europa, come è banale il sig. Monti con tutto il suo ostentato falso understatement, mentre i media ce lo fanno passare come il meglio che l’Italia abbia mai avuto. Ci troviamo di fronte all’esempio più scontato di arretratezza culturale universitaria italiana.
Perché non facciamo un’indagine e vediamo veramente come sono i docenti universitari di altri paesi, come si presentano, come parlano? Intanto scopriremmo che sono giovani, poi scopriremmo che hanno sense of humour e poi magari che sono anche culturalmente curiosi e non mummificati in ruoli vetusti, come quelli che abbiamo e che possono mietere consensi solo in un paese arretrato come il nostro. Il sig. Monti è un provinciale nei suoi modi sussiegosi, nel suo non rispondere mai ai giornalisti facendo finta di non capire, nel suo non essere mai disponibile.
Se azzardo qualche ricordo, posso assicurarti che la società italiana di quando avevo 25 anni (gli anni ’70) era sicuramente molto più avanti di quella di oggi. Allora forse bisognerebbe intanto chiedersi perché la borghesia italiana – quella di oggi – è o volgare come quella rappresentata da Berlusconi e le sue donne o supponente e tetra come quella rappresentata dai Monti e le sue donne. La verità è che la storia ci ha offerto altri borghesi: pensa ai conservatori inglesi – per esempio – di fronte ai quali questi che abbiamo sono solo delle cameriere del Vaticano.
E qui arriviamo al punto: fin quando la mediocre borghesia di questo paese – che purtroppo ne esprime pure i politici con una legge porcella – asseconderà i voleri di un principato assolutista, quale quello Vaticano, come tu giustamente lo hai definito in un tuo post precedente, frasi come quelle proferite dal sig. Monti rappresenteranno la quintessenza del “buon senso”, per una società che in trent’anni ha avuto un arretramento culturale spaventoso. Ecco che allora frasi come quella riportata da te si presentano per quelle che sono: frasi da confessionale, frasi da sagrestia, frasi fatte e, dunque, frasi banali e scontate come banale e scontato è il sig. Monti e il suo entourage: i Passera, le Fornero, ovvero perbenismo, provincialismo e spocchioso sussiego di una borghesia mediocre.
Per questa gente il paese non sarà mai pronto, non solo per le unioni omosessuali, ma per l’arte, la cultura (quella autentica, non quella accademica italiana), la ricerca scientifica, per tutto ciò che rappresenta laicismo, libertà, diritti civili.

ANDY VIOLET: Ovviamente, Franco, concordo, ma mi ostino a sfatare luoghi comuni di una comunicazione politica asfissiante nella sua incapacità di rispondere concretamente, o almeno con chiarezza.

martedì 5 febbraio 2013

Perché la borghesia italiana è o volgare come Berlusconi e le sue donne o supponente e tetra come quella di Monti e le sue donne: Perchè non abbiamo Donne come Berenson, Guinnes, Tyssen







       Lo chic e il populismo

       Stamattina  sono andato su YouTube a smanettare come faccio di solito quando mi vengono le malinconie. Ho visto dei filmati su Yves Saint Laurent... e sulla sua musa Caterine Deneuve. sulla Berenson e su Daphe Guinnes: donne mito, donne tra il glamour e l'arte, la quintessenza della creatività che sposa ricchezza e buon gusto. Saint Laurent  è stato un grande, una figura di spessore e di rilievo e le sue creazioni e innovazioni nella moda sono state spettacolari: il nude look, i colori acidi, i tessuti, il caban marinaro con i bottoni d’oro che oggi sembra quasi una ovvietà. Le linee...lo chic extréme e quella particolare allure che non tornerà mai più...mi è venuta una malinconia tremenda. L'altra sera in TV, credo La 7, è passata una deputata del PdL, una tale Michela Biancofiore, una donna non male tutto sommato ma ciò che colpiva era il suo essere assolutamente chip:  dal biondo dei capelli troppo tendente al giallo, al rosa troppo carico del rossetto, al vestito che indossava e agli orecchini assolutamente stonati che portava. Poi ha aperto la bocca ed ha parlato di "spirito del popolo" e di "carisma del capo" e si agitava scomposta ogni qual volta che il raffinato Arturo Shwartz o il colto Aldo Schiavone dicevano qualcosa e soprattutto inorridivano, come è successo a me per quelle definizioni gettate lì, senza cognizione storica, senza cultura politica, come avrebbe fatto uno qualsiasi al bar dello sport.. Ho capito subito da dove proveniva quella mediocre sciattezza estetica: mancanza di cosmopolitismo, mancanza di curiosità intellettuale, ma soprattutto mancanza di cultura. Ho pensato che se al suo posto ci fosse stata Marisa Berenson, o Lulu de la Falaise ( modelle preferite di Saint Laurent), le avrei votate, anche avessero fatto parte di quel partito. Poi però mi sono detto: non è un caso che quel partito esprima una come quella e non le due signore appena citate. Ne ho tratto una conclusione: non è la sinistra che ha realizzato il governo del popolo, ma questa destra che ne ostenta tutta la peggiore grossolanità e la scomposta rozzezza. L'estetica non è una teoria dell'ornamento, ma una raffinata disciplina, così come la democrazia non è confondibile col populismo. In ultima analisi, Yves Saint Laurent, Marisa Berenson e Lulu de la Falaise, Caterine Deneuve , Daphne Guinnes non avrebbero mai considerato un ometto tozzo con il rialzo nei tacchi e mal vestito, che fa le corna mentre si fa le foto, o una come la Biancofiore coi capelli gialli e il rossetto rosa carico.La classe si sa non è acqua e allora, quando mi manca il buon gusto e la cultura, e quell'allure magica del buon gusto e dello chic, non potendo scappare a Parigi ogni volta,mi rifugio su You Tube in un mondo che amo...che sicuramente non sarà tanto democratico, ma non è neanche grossolanamente populista come tutto quello che ci circonda oggi.
            Have a nice day .