lunedì 30 luglio 2012

LE APPROPRIAZIONI INDEBITE DI CIO' CHE PER DIRITTO E' DI TUTTI!




Sono passate appena poche settimane da Eco Onda, l’evento fortemente voluto da tre cittadini di questo paese per sottolineare il degrado del mare e delle coste. Un evento che ha coinvolto tutte le persone sensibili ai temi dell’ambiente ma anche molti sciacalli che si sono appuntati questo fiore all’occhiello dei loro vestiti da festa. Come avevo previsto, dopo il santo è passata la festa, come usa dirsi, e le cose sono ritornate come prima anzi peggio di prima. Tra quelli che si sono appuntati il fiore: l’ amministrazione di Vico Equense  guidata da Gennaro Cinque. Tra silenzi e intollerabili abusi essa continua a non governare il territorio e continua ad elargire permessi o, più sicuramente, continua la sua politica di deregulation a privati che pensano di fare solo i loro porci comodi. Vado al nocciolo: la Marina di Aequa terra di nessuno, o meglio la Marina di Aequa terra dei vari gestori di bar e pizzerie. Allego a questo post foto molto esplicite. I V.A.S. chiederanno agli organi competenti di verificare le autorizzazioni se ci sono e perché sono state date.  Tra concessione date e non date (forse abusive ed è il caso della nuova passerella della Coop. Sant'Antonino, dall'albo online del comune non risulta nessuna autorizzazione, ) è una vera  e propria conquista delle spiagge e del mare, a danno delle collettività. Il caso di questo pontile che potete osservare la dice lunga: quello era veramente l’unico tratto di sabbia non ancora colonizzato, tra la Torretta e Mustafà, è sparito pure quello. Meno spazi e vantaggio di privati il cui beneficio in termini di occupazione o economici, basta verificare gli oneri di cessione a prezzi ridicoli ( si parla di poche migliaia di euro) sono pari allo zero, mentre la ricaduta lavorativa è inesistente perché sono tutti a conduzione familiare.
Il nuovo bagno Linda del sig. Antonino Savarese, già concessionario delle AXIDIE è uno stabilimento balneare all'interno di un porto, unico credo in Italia. Un ex stabilimento  trasformato in locale per feste e ricevimenti, è la dimostrazione dello stato di degrado di quello che poteva essere un bel borgo marinaro come punto di rilancio di un turismo di qualità ed ecocompatibile. Ebbene, grazie a questo modo di fare protetto da questa amministrazione ci siamo livellati alla peggiore speculazione del litorale della Domiziana. Ma chi è questa gente che può prendersi e fare affari anche con spazi che sono i miei? Rattrista che la popolazione non insorga davanti a questi abusi eclatanti, sconcerta  che gli organi preposti non attivino controlli? E allora Assessore De Martino? Dove è finito lo spirito di Eco Onda, perché continua a non intervenire su questi intollerabili abusi che ho fotografato e che tutti possono vedere? A chi giovano queste operazione se non solo a pochissimi cittadini che saranno sicuramente liberi di fare i loro affari ma che non possono pensare che solo perché li fanno sono autorizzati a sentirsi proprietari del mare e delle spiagge che – come tali sono anche i miei e di tutti gli altri cittadini! I V.A.S chiederanno di verificare permessi e autorizzazioni se ci sono e certamente daranno battaglia su questo fronte.

Franco Cuomo . V.A.S. (Verdi Ambiente e Società ) Circolo Aequa di Vico Equense







domenica 29 luglio 2012

SE UNA NOTIZIA E’IMPORTANTE COME QUESTA, SI DEVE SAPERE E SE NE DEVE PARLARE.



Finalmente una notizia degna di grande rilievo e di apprezzamento! Il Circolo V.A.S. di Vico Equense, ha sempre chiesto alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata di aprire una approfondita indagine sui tanti permessi a costruire parcheggi interrati sul nostro territorio, che purtroppo sono stati all'origine di una sconvolgente quanto ormai irreversibile devastazione del verde e dell’ambiente; saranno in molti a dover rendere conto di questo.
Oggi, finalmente, i V.A.S. apprendono, non da un “distratto” Metropolis, né tanto meno dal festaiolo Il Mattino ma dalla terza pagina di un settimanale locale che questa indagine è stata aperta con una circolare del 20 luglio scorso, inviata a tutti i comuni del P.U.T ( Piano Urbanistico Territoriale) dal Procuratore facente funzioni dr. Raffaele Marino, un magistrato di tutto rispetto. Nella circolare viene richiesto, tra l’altro, tutti gli enti locali che gravitano nell’area P.U.T. – e quindi anche il Comune di Vico Equense di trasmettere entro 60 giorni un elenco aggiornato di tutti i provvedimenti autorizzativi rilasciati negli ultimi tre anni, ovvero anche nei periodi precedenti, qualora i lavori fossero ancora in corso – questo rappresenta la quasi totalità dei parcheggi di Vico Equense- e relativi ai parcheggi pertinenziali realizzati in deroga al P.U.T. ( anche questi quasi tutti), affermandosi nell’articolo, che la Magistratura intende fare chiarezza!
Il Circolo V.A.S di Vico Equense, ponendosi spesso anche in contrapposizione con i Partiti e i gruppi che avrebbero  dovuto opporsi alla vile aggressione territoriale ma che invece continuano a rimanere nel silenzio, ha sostenuto da sempre la nacessità di una iniziativa del genere ed esprime piena soddisfazione per l’iniziativa della Procura.
Sullo stesso numero del giornalino locale alla pagina 12 si legge anche una notizia che riguarda il Comune di Meta. L’Assessore Regionale all’urbanistica, tramite un proprio consulente, ha dettato una ferma prescrizione: non è possibile realizzare parcheggi in zona 2 del P.U.T.! Anche su questo il Circolo V.A.S. di Vico Equense, contraddicendo spesso chi sosteneva il contrario, è sempre stato convinto assertore della fondatezza di questa tesi.
Ci chiediamo ora: che ne pensa a riguardo di tutto questo, il dirigente dell’Ufficio Urbanistica di Vico Equense al quale abbiamo più volte proposto e sollecitato perplessità e dubbi che avevano come oggetto questi argomenti sui quali ora la Magistratura intende fare chiarezza?

Franco Cuomo Circolo V.A.S. Aequa di Vico Equense

martedì 24 luglio 2012

UNA MOSTRA SU FRANCO AUTIERO, DRAMMATURGO E SCENOGRAFO. Sabato 21 luglio al 31 2012 Vico Equense SS. Trinità e Paradiso







Foto di Alessandro Savarese
 
 
 
                       Una mostra su Franco Autiero drammaturgo e scenografo, una mostra fortemente voluta dalla figlia, Valentina, architetto, che ne ha curato la progettazione materiale, la costruzione e l’allestimento; una mostra che – già nella sua struttura, nel materiale fondamentale – il cartone – vuole testimoniare oltre che le scelte eco friendly ( il cartone è prodotto dal riciclo degli stabilimenti Sabox di Aldo Savarese) una filosofia di vita che, in qualche modo è il tratto determinante di questo autore eclettico ed oscuro che detestava il consumismo e le pacchiane esibizioni di una finta modernità.
                        Bisognerebbe far conoscere  a tutti, soprattutto al mondo del teatro napoletano, la figura di questo drammaturgo e scenografo e storico dell’arte, schivo e riservato che rifuggiva dalle facili autocelebrazioni. Consiglierei a tutti gli attori, i gestori di sale e cooperative teatrali, i drammaturghi suoi pari che lo hanno conosciuto in vita e si palesavano come suoi amici, di visitare questa splendida mostra, unica nel suo allestimento, che dal 21 al 31 luglio dalle ore 19 alle ore 22,30 è visitabile presso il magnifico complesso seicentesco della SS. Trinità e Paradiso di Vico Equense.
                      Napoli è una ben strana città, dove ognuno sembra coltivare asfitticamente il suo orticello una città che forse ritiene qualcosa che non sia stata partorita dal suo ventre provinciale o non degno di rilievo. Ebbene voglio ricordare a questi napoletani del teatro che la pensano in questo modo : Viviani, Ruccello, Servillo  e  last but not least -ultimo ma non meno importante- Franco Autiero.
                     La mostra segue un percorso preciso, un viaggio attraverso disegni, schizzi, bozzetti di scenografie teatrali, accurati plastici nati tra la fine degli anni ‘70 e i primo ‘80 dal connubiocon Annibale Ruccello. Si possono ammirare i disegni a penna e acquerello dei costumi di L’Ereditiera, molti dei quali ingranditi e stampati sulle pareti di cartone della mostra, e le stanze tematiche, dedicate ad importanti lavori teatrali del nostro: La stanza Ferdinando, con le foto, la scenografia disegnata da lui medesimo, ingrandita e stampata sulle pareti, la stufa di finta ceramica, la coperta di “ Donna Clotilde”. Poi la stanza “Ambo” e quella   Matamoro”, lavori teatrali rappresentati e scritti da Franco Autiero nei primi anni 90, Ambo, anche pubblicato per i tipi di Longobardi editore.
                   Il percorso si snoda tra citazioni del drammaturgo, fino ad attraversare i territori dell’Autiero storico dell’arte, con i suoi articoli sui portali catalani in costiera sorrentina e uno studio su La cappella di Santa Lucia a Massaquano, sempre Longobardi Editore, scritto a quattro mani con Ida Maglietta. Una mostra ben congegnata che si deve alle capacità creative e progettuali della figlia Valentina Autiero le cui finalità sono rintracciabili nella volontà di far conoscere un teatro e una scrittura teatrale molto colti, molto raffinati, che mal si coniugano con la rozza superficialità dei nostri tempi.
                  Una mostra dunque che tutti dovrebbero visitare, soprattutto tutti quelli che si definiscono a torto o a ragione addetti ai lavori. La mostra è stata inaugurata con la piéces Espiantati dello stesso Autiero, con Sandra Borgia e Fulvio Calise, suggestivamente rappresentata nel chiostro del complesso monumentale e si chiuderà con una lettura di brani tratti da Matamoro fatta da Ernesto Lama e Elisabetta D’Acunzo che ne sono stati più volte gli interpreti, che si terrà nella sala conferenze della SS. Trinità e Paradiso il 31 luglio alle 21.
 
Franco Cuomo 

sabato 21 luglio 2012

UNA MOSTRA PER RICORDARE FRANCO AUTIERO, DRAMMATURGO E SCENOGRAFO. Sabato 21 luglio 2012 Vico Equense SS. Trinità e Paradiso



Una mostra per ricordare Franco Autiero drammaturgo e scenografo, una mostra fortemente voluta dalla figlia, Valentina , architetto, una mostra che – già nella sua struttura, nel materiale fondamentale – il cartone – testimonia una filosofia di vita che, in qualche modo è il tratto determinante di questo autore eclettico ed oscuro insieme.
 Tutto il cartone che compone il labirinto è cartone riciclato della ditta Sabox, di Aldo Savarese, amico di infanzia e di sempre – direi- di Franco Autiero, una scelta eco friendly di Valentina Autiero in un’epoca in cui i rifiuti stanno distruggendo l’etica e l’estetica delle nostre vite. Il riciclo, il riutilizzo, la filosofia del robivecchi in un epoca in cui il consumismo ha imposto a tutti l’obbligo di gettare il vecchio e l’usato: per Franco Autiero, figlio del secondo dopoguerra e dei poveri anni ’50, non è mai stato così. Lui non gettava mai niente e, bisognava costringerlo a comprarsi una t shirt nuova o un paio di scarpe che non fossero le sue perennemente sfondate come barche.
 Non era uno snobismo il suo: che bisogno c’era di comprare altra roba se lui aveva già tutto quello che gli occorreva? Nei primissimi anni 70, quando la mia frequentazione con lui divenne un’amicizia indissolubile, ogni cosa che facevamo aveva per noi il valore di una scelta culturale, di una presa di campo e di posizione ma era così anche per altri amici nostri.
Mi sembra un’epoca remotissima eppure sto parlando di quaranta anni fa, non di quattrocento eppure è come se ne fossero passati quattrocento. Avevamo riferimenti letterari o filosofici per ogni cosa che facevamo: Pasolini, De Simone, Ernesto De Martino, Th. Adorno o Marcuse,Bertrand Russel . Tra quei ventenni che eravamo e i ventenni di adesso credo che siano passati i famosi 400 anni e non 40. Forse si era troppo ideologici, è vero,ma oggi credo sia prevalsa la peggiore delle ideologie, quella che sostiene che le ideologie sono morte tutte, per affermarne vittoriosa solamente una:una visione molto triste della vita, direi e anche cupamente ignorante e incolta e sicuramente molto rozza nonostante Internet.
Credo che in quegli anni di impegno culturale si sia costruita la figura dello scenografo e del drammaturgo venute fuori , la prima eclettica e totalmente inventata in tutti gli anni ’80 con il sodale Annibale Ruccello e la seconda oscura ed intimista, privata, negli anni ’90. Così tutto questo cartone che assemblato senza colla o adesivi o chiodi che vedrete è una scelta ecologica di Valentina Autiero che, così facendo, ha reso omaggio alle pazze scenografie di Franco Autiero che erano fatte di materiali repechages il più delle volte, come quelle di Matamoro che potrete ammirare nella mostra o di Espiantati, o di Polveri condominiali.
Altre volte invece, come nel caso di lavori scenografici più complessi, come Ferdinando, o Giacomo il prepotente, o la Zaide o la Fiaccola sotto il moggio, con registi di spessore nazionale e internazionale. La filosofia rimaneva la stessa, ma la ricerca del particolare, come la sedia, un letto, una consolle, poteva richiedere serate intere di discussioni accese, sui volumi e le proporzioni degli oggetti sulla scena.
Era tutto questo Franco Autiero. Di contro, quando Annibale Ruccello morì drammaticamente, si dice che Franco, cominciò a scrivere. Anche qui credo che vada detto il giusto. Franco non ha cominciato a scrivere perché morì Annibale, io credo che Franco Autiero avesse da sempre dentro di sé un coacervo di storie e racconti che gli erano stati trasmessi dalla madre, ma anche dalle storie che egli ascoltava curioso nel paese come “La Vera storia di madama ed altre storie”,solo  che, quando Ruccello era in vita lui faceva lo scenografo, tutto qua. E’ vero, ha cominciato a scrivere negli anni 90, ma la verve dissacrante ed ironica, l’amore per i giochi di parole e gli esprit des mots l’ha avuta da sempre: ricordo che tra la signorina Sara Banda e la signora Sara Cinesca che insieme prendevano un coctail di frutta alla Zanzi Bar, abbiamo trascorso nottate sino alle tre del mattino nella sua cinquecento gialla puzzolente di fumo in piazza, magari discutendo anche  sul nimbo quadrato delle persone viventi o sul quello rotondo di quelle morte, rappresentate sull’ Exultet rolls beneventano del IX secolo sul quale si laureava.
 Lo ripeto sempre quando parlo di lui, che è stato lui a farmi conoscere nel 1972 un autore teatrale argentino surreale che allora era pubblicato dalla rivista di strips, fumetti, più autenticamente snob e difficile che si potesse leggereallora: Linus. Sto parlando di Copì, al secolo Raul Damonte Taborda. Credo che in molte cose scritte da Autiero possano riecheggiare le storie  assurde e patafisiche delle sue donne frustrate e vessate dalla sorte come la donna col nasone di Copì appunto, o di Lori gracile o di Loretta strong, una donna che vive su tre anelli di saturno e alla quale capita veramente di tutto e che in qualche modo rappresentavanoo tutti i perdenti, tutti gli sconfitti, al di la dei pregiudizi morali e delle buone intenzioni, ovvero tutte le figure delle sue piéces teatrali.
Questa mostra ripercorre o vuole provarci a ripercorrere i labirinti dell’anima di un autore, di un intellettuale anomalo, perché schivo e riservato in un epoca di narcisismo pataccaro dove tutti si mettono in mostra anche quando non ne avrebbero proprio alcun motivo.
Godetevi allora i suoi  disegni fatti di solito con la biro o con acquerelli che  aveva sotto mano, i bozzetti di scenografie, ma anche gli articoli che ha scritto come storico dell’arte, le locandine che spesso partorivamo insieme io e lui.
Sulla sua scrittura complessa e destrutturata potrei rimandare ad un mio libro anche se è sempre non di buon gusto auto citarsi, o forse, meglio ancora, ritrovarsi per un altro incontro, sperando che chi amministrerà in futuro questo comune, possa essere così sensibile da decidere di pubblicarne per un casa editrice seria tutte le opere che sono tante, o istituire di concerto con l’Università, borse di studio su un autore che a mio modesto avviso dovrebbe essere letto e conosciuto da tutti  e ancora rappresentato a teatro e questo lo dico soprattutto a chi lavora nel teatro e per il teatro.
 Ringrazio ancora Valentina Autiero per averci dato l’opportunità di poter frugare nell’anima di un grande artista.  Grazie!
Franco Cuomo 

venerdì 20 luglio 2012

COSTIERA SORRENTINA, IL CASO DEI GARAGE ORA NEL MIRINO DEI PM Box auto interrati, c'è l'inchiesta


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Piano di Sorrento, carabinieri su input della Procura acquisiscono gli atti di autorizzazione concessi dal Comune

Lavori in CostieraLavori in Costiera
NAPOLI - Carabinieri in Comune a Piano di Sorrento. I militari della compagnia di Sorrento, su delega della Procura di Torre Annunziata, ieri, mercoledì, hanno acquisito atti e documenti relativi alle autorizzazioni concesse dalla giunta del sindaco Ruggiero alla Lap Immobiliare per realizzare 56 box auto interrati nell’agrumeto di via Legittimo, quello che appartenne anche alla famiglia di Achille Lauro. Titolare del fascicolo è il pubblico ministero Rosa Annunziata. I militari hanno acquisito gli atti alla presenza del primo cittadino e dell’ingegnere Graziano Maresca, responsabile dell’ufficio tecnico di Piano di Sorrento. Sono mesi, ormai, che fa discutere ben oltre i confini di Piano di Sorrento la vicenda dell’ex fondo Lauro. Lap Immobiliare lo acquistò nel 2006, quando già il Wwf della costiera aveva presentato vari esposti per presunti abusi edilizi realizzati nell’area.
LA VICENDA - Il 14 marzo 2011 la società, tramite l’amministratore e legale rappresentante Cirillo, presentò istanza di realizzare 56 box interrati sul fondo agricolo. Area, nel frattempo, frazionata in due particelle, su richiesta dei proprietari:una in cui insistono le opere abusive; l’altra, libera da manufatti illegittimi, destinata appunto al parcheggio. Il sindaco di Piano, Giovanni Ruggiero, e la sua giunta, con delibera numero 7 del 17 gennaio 2012, accolsero la richiesta.Non solo: piuttosto che imporre ai privati di ripiantare gli alberi, una volta terminato lo scavo, come prevede la legge sui parcheggi interrati, invero spesso disattesa su tale punto, si accordarono per la realizzazione di un’area mercatale che sarebbe stata utilizzata dall’amministrazione un paio di volte a settimana. A sollevare le prime perplessità fu Anna Iaccarino, consigliere di opposizione a Piano.
GRUPPO D'AMMORRA - A fine marzo il Corriere del Mezzogiorno rivelò che dietro le due fiduciarie che schermavano la reale identità dei soci di Lap Immobiliare c’era il gruppo D’Ammora. Catello, il più anziano della famiglia, ha sposato la sorella di Carmine Alfieri, negli anni ottanta boss della Nuova famiglia. Arrestato e processato a sua volta per camorra, fu prosciolto ed ottenne la restituzione dei beni sequestratigli. A giugno,scaduti inutilmente i termini entro i quali la società avrebbe dovuto presentare il progetto per i garage interrati, pareva che l’ipotesi box fosse stata scongiurata. Recentemente, però, il Comune ha trasmesso all’impresa una lettera di diffida, invitandola ad adempiere entro un certo periodo. Resta da vedere se Lap darà seguito alla missiva o, anche alla luce del clamore mediatico suscitato dalla vicenda, desisterà dall’affare e si concentrerà sugli altri interessi che ha a Terzigno, a Castellabate, ad Agropoli, a Nocera.
BOX IN TUTTA LA COSTIERA - Quella su Piano, peraltro, non è l’unica indagine giudiziaria relativa a boxlandia: la corsa sfrenata a realizzare parcheggi interrati che sta sfigurando la costiera sorrentina. Alcune inchieste sono sfociate in processi. Quella, per esempio, relativa al progetto di oltre 250 box interrati in vico III Rota, a Sorrento. Sono stati rinviati a giudizio l’imprenditore della Edilgreen Giuseppe Langellotto, l’assessore provinciale di Salerno Adriano Bellacosa(proprietario del suolo),i commissari ad acta nominati dalla Provincia di Napoli, Lucio Grande e Dario Perasole. La Procura di Torre Annunziata contesta loro l’abuso di ufficio e la realizzazione di opere in difformità dallo strumento urbanistico. Ipotesi che dovranno naturalmente essere accertate al vaglio del dibattimento. A Vico Equense, altro Comune della costiera dove negli ultimi anni sono stati realizzati moltissimi box auto al posto degli agrumeti, è in corso il dibattimento per presunte irregolarità nella realizzazione del parcheggio di Piazza Kennedy. Sono imputati il geometra Francesco Saverio Iovine, già capo dell’ufficio tecnico del Comune, e l’imprenditore Passarelli. Il pubblico ministero Magariello contesta la regolarità dell’approvazione di una variante in corso d’opera, in virtù della quale l’imprenditore ottenne di costruire un numero di box da vendere a privati superiore al progetto iniziale, a scapito degli stalli a rotazione. Entrambi gli imputati rivendicano la correttezza del proprio operato. Come, del resto, Iovine in relazione ad un altro processo per vicende urbanistiche che lo coinvolge. Quello relativo alla realizzazione di lavori in alcune strade della zona collinare vicana. Opere a beneficio dei privati con soldi pubblici, secondo il Pm Magariello, che a febbraio ha ottenuto il rinvio a giudizio del funzionario comunale e di altri due tecnici per concorso in abuso di ufficio e falso ideologico. In sede di udienza preliminare è caduta invece l’accusa di truffa aggravata ai danni dello stato. Dissequestrati i conti correnti degli imputati.
Fabrizio Geremicca19 luglio 2012

giovedì 12 luglio 2012

Tra eventi, manifestazioni, mostre e convegni



Al Sindaco del Comune di Vico Equense
Al Ministero dei Beni Culturali
Alla Soprintendenza dei Beni Archeologici
Alla Direzione Regionale del  F.A.I
Alla Soprintendenza ai BB.AA.
All’Autorità di bacino del fiume Sarno
 
 
Accadono in questo Comune  da un po’ di tempo fatti che inducono a qualche riflessione, voglio essere generico per non urtare la facile suscettibilità di qualcuno/a. Nell’accingersi a scrivere questa  “cronaca”, lo scrivente, a nome di V.A.S. ma anche a titolo personale, allo scopo di evitare qualsiasi tipo di equivoco, specialmente di carattere pretestuoso, avendo avuto modo di conoscere i soggetti, dichiara in premessa che la piena competenza nella scelta delle funzioni da attribuire ai propri dipendenti è degli Enti Istituzionali.
Ciò premesso, i V.A.S. intendono esporre una loro curiosità, chiedendo, se possibile, di avere una cortese precisazione in merito. Fino ad alcuni anni fa, esisteva un più frequente avvicendamento delle funzioni richieste ad un Funzionario; un esempio, ma potrebbero essercene altri, era quello costituito dal Funzionario Architetto della Soprintendenza ai BB.AA. che si interessava di un certo periodo di un territorio comunale, salvo poi dedicarsi ad altro Comune. Negli ultimi tempi, non avviene più così, ed i V.A.S., a prescindere dalla valutazione sui singoli Funzionari, che non si pone neanche in discussione, per lo meno non nei termini tecnici, ma elusivamente politici, esprimono ancora una volta la loro curiosità di conoscere i motivi di tale cambiamento di metodo.
Franco Cuomo
Coordinatore del Circolo V.A.S. Verdi Ambiente e Società) “ Aequa”
di Vico Equense

mercoledì 11 luglio 2012

ECO ONDA: Tre KOUROI a tutela del mare e delle coste


ECO ONDA
Luca CastellanoMarco CuomoPaolo Santalucia






Tre giovani uomini, tre nuotatori oggi cominciano una maratona del mare che finirà il 15 luglio: il periplo della penisola Amalfitano/Sorrentina con partenza da Positano e arrivo a Pozzano. Uno sforzo fisico e mentale che Marco Cuomo, Luca Castellano e Paolo Santalucia affronteranno per mostrare al mondo l’importanza di salvaguardare il mare e le nostre coste campane dal degrado in cui sono stati precipitati dall’inettitudine e dal lassismo delle Amministrazioni locali e dalla speculazione e dal malaffare. Tre kouroi, tre figli del mediterraneo, bruni e forti che, come le figure  appartenenti al mito, ha progettato un’impresa che fino a qualche mese fa sembrava impossibile e che solo grazie alla loro tenacia, alla loro volontà, alla loro cultura, oggi prende il via. Coniugare sport e impegno ambientale. Mettere in campo il corpo, il proprio, come massimo valore per essere realmente consapevoli che si è sempre testa e corpo, in un causa che coinvolge diversi aspetti che riguardano la tutela del mare e delle coste. Ai tre giovani uomini i VAS Verdi Ambienti e Società danno tutto il loro sostegno, ricordando loro – ma sono abbastanza scaltri e intelligenti per non saperlo – di rifuggire da tutte le chimere o le possibili strumentalizzazioni da parte delle stesse Amministrazioni locali, che vorranno sistemarsi all’occhiello questo fiore che non hanno coltivato loro, mentre  hanno ridotto e continuano a farlo, il mare una fogna attraverso l’incuria e l’assenza di controlli e la costa e le marine un reticolo improbabile di muri, reti, steccati  e colate di cemento. ECOONDA, questo il nome dell’evento e della maratona marina , è una grande iniziativa, perché ha coinvolto giovani di provenienze diverse, ma accomunati tutti da un unico obiettivo: salvare l’ambiente marino dal degrado. A Marco, Luca e Paolo un grande in bocca al lupo o in questo caso: in culo alla balena.
L’evento sarà corredato nei cinque giorni che si succederanno di appuntamenti dedicati alla cultura del mare e della tutela, qui sotto il calendario.

Uno  stand di ECOONDA sarà allestito nella giornata conclusiva del 15 luglio a Marina di Vico.
Inoltre sempre all'interno della manifestazione ECOONDA il 15 luglio presso la SS Trinità a Vico Equense, l'Associazione J.COUSTAU di Vico Equense insieme alla sezione della Lega Navale Italiana hanno organizzato una conferenza e una mostra fotografica sul tema:
Il Banco di Santa Croce : “Oasi da conoscere e rispettare”
14-15 luglio, Chiostro della S.S. Trinità - Vico Equense. Sono previsti interventi :
La biodiversità del Banco di Santa Croce
Prof. Roberto Sandulli, Università degli Studi di Napoli Parthenope

Ricordando il Banco di Santa Croce: un progetto dimenticato
Dott. Valerio Zupo, Stazione Zoologica Anton Dohrn

La Zona di Tutela Biologica "Banco di Santa Croce" a vent'anni dalla sua istituzione: quali prospettive?
Prof. Giovanni Fulvio Russo, Università degli Studi di Napoli Parthenope
Silvio Tommolillo della Lega Navale Italiana.





Franco Cuomo
Coordinatore Circolo V.A.S. ( Verdi Ambiente e Società ) Aequa
di Vico Equense

domenica 8 luglio 2012

ALIMURI RITORNA L’INCUBO. Una breve cronistoria





Una famiglia di imprenditori, la famiglia Normale, Anna Normale, imprenditrice,sposata  con l’allora assessore regionale alle attività produttive Andrea Cozzolino e poi europarlamentare per il PD nel gruppo di Alleanza progressista di socialisti e democratici, acquista l’ecomostro di Alimuri,  costruito nel 1962 con una licenza folle rilasciata dal comune di Vico Equense e bloccata solo nel 1975 dalla Regione Campania. La famiglia, acquista per 2,7 miliardi di lire l’immobile ormai abusivo. il 19 luglio del 2007 a Roma si sottoscrive un accordo per l’abbattimento dell’edificio a condizioni di particolare favore per la società proprietaria dell’immobile. Un accordo firmato dall’allora ministro Rutelli, dall’allora Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, dall’allora Presidente della Provincia di Napoli Di Palma  e dal Comune di Vico Equense  col sindaco attuale Gennaro Cinque e dall’avvocato Gian Luca Lemmo, rappresentante legale della SaAn, ovvero la società che rappresenta la famiglia di imprenditoro . L’accordo  dispone l'abbattimento della struttura di 18.000 metri cubi ed il ripristino del fronte a mare e del costone alle spalle del manufatto. Fermo restando che gli interpellanti sono d'accordo che, dopo quarant'anni, si ponga fine e si abbatta quel manufatto, tuttavia vi sono diverse clausole all'interno di quell'accordo che appaiono fortemente discutibili, perché eccessivamente vantaggiose per la società proprietaria dell'immobile. In primo luogo, la società, la SaAn, ottenne che Stato e Regione finanziassero per oltre la metà - 600.000 euro su un 1.100.000 euro complessivi - le spese di demolizione e consolidamento del costone; un'altra clausola includeva e include tuttora la possibilità che un qualsiasi aumento dei costi durante le operazioni di abbattimento vada a carico degli enti pubblici firmatari dell'accordo. È plausibile che lo Stato e la Regione si facessero allora come oggi ( l'accordo non è stato mai   rivisto o ritoccato) carico di tali spese, tenuto conto che la lievitazione dei costi è una cosa molto probabile, considerato che siamo in una zona ad altissimo rischio idrogeologico ovvero la zona rossa della fascia costiera della Provincia di Napoli  e dunque questo rischio diventa una certezza. In secondo luogo, in base a quell'accordo la società, una volta demolito quel manufatto, avrebbe avuto diritto a una permuta in pari cubatura, ossia le veniva data la possibilità di costruire, negli ambiti 4 e 5 del piano regolatore del Comune di Vico Equense, un nuovo albergo con le stese cubature del manufatto illegale, ovvero 18 mila metri cubi. Ma perché, dopo anni di silenzio, tornò d’attualità la vicenda dell’ecomostro di Alimuri, edificato nella prima metà degli anni sessanta e acquistato dalla SaAn nel 1988? perché quello che si firmò quel 19 luglio 2007 è un ben  strano accordo, sul quale tutti sembrano essere d’accordo, soprattutto il centro sinistra di allora che, sventolando la bandiera dell’ambientalismo, partì con la crociata dell’abbattimento dell’ecomostro. La stranezza di questo accordo non convinse però i VAS del locale circolo di Vico Equense. Il merito, se di merito si può parlare, di aver fatto conoscere all’opinione pubblica la singolare intesa fu di Franco Cuomo  ( cioè chi scrive) coordinatore allora come oggi dei  VAS del Circolo Aequa di Vico Equense che repentinamente denunciò la cosa al  Corriere del Mezzogiorno, in particolare al direttore Marco Demarco e al cronista Fabrizio Geremicca. Il 24 luglio 2007 il Corriere del Mezzogiorno  apre la prima pagina con un titolo forte: “Ecomostro, ombre sul patto”, con occhiello “Gli ambientalisti: ‘In cambio dell’abbattimento un’altra struttura a Seiano’ “ e catenaccio “Tra i proprietari di Alimuri c’era la moglie dell’assessore Cozzolino”; a corredo una foto dello scheletro che deturpa gli scogli, a poche decine di metri dalla spiaggia di Meta.
Il Corriere del Mezziogiorno avvia una campagna martellante perché Demarco quando può mordere Bassolino non si tira mai indietro (Cozzolino veniva considerato l’assessore più vicino al capo ed è tra i favoriti per raccoglierne l’eredità) e Geremicca, con l’aiuto dei VAS, sforna notizie, documenti e interventi puntuali. Il terzo giorno, è il 26 luglio 2007: festa di Sant’Anna, in prima pagina sul Corriere del Mezzogiorno irrompe Anna Normale, moglie di Cozzolino e socia della SaAn. Il titolo che apre il giornale è “Alimuri, la proprietaria sono io”; l’occhiello: “Di Lello: ‘Perplesso per quell’accordo’. Sodano: ‘Inconcepibile l’offerta di un albergo in sostituzione’ “; il catenaccio: “La moglie dell’assessore Cozzolino: ma mio marito non c’entra “. Sotto un riquadro con una lunga lettera inviata da Anna Normale a Demarco, intitolata: “Sono soltanto un’imprenditrice che da anni lavora con passione”. È una difesa accorata della sua attività, della sua famiglia e del ruolo del marito, punteggiati da affermazioni che lasciarono molto perplessi: “Probabilmente se non fossi la moglie di Andrea Cozzolino sarei in lizza per un premio”. Il perché mai Anna Normale avrebbe dovuto ricevere un premio non si comprese mai. In questo baillame Rutelli e Bassolino rimasero in silenzio soprattutto sul nocciolo delle domande poste da Sodano di Rifondazione Comunista, contattato da chi scrive. Le ricordiamo per dovere di informazione. La prima: “Per quali motivi le autorità pubbliche, e segnatamente il Ministro in indirizzo e la Regione Campania, hanno deciso di cofinanziare l'abbattimento del manufatto in questione, tenuto conto della sua natura abusiva e per quale motivo le stesse autorità si sono fatte carico di provvedere a compensare eventuali aumenti dei costi di abbattimento?”. La seconda: “Quali considerazioni hanno spinto il Governo ad accettare di ristorare la società proprietaria del manufatto concedendole la possibilità di costruire un nuovo albergo, delle medesime dimensioni (18.000 metri cubi) del manufatto da abbattere, e una ulteriore struttura ricettiva, che andrebbe ad insistere sulla stessa area su cui sorge l'attuale immobile abusivo?” Ovvero uno stabilimento balneare.
Sull’ecomostro e su tutta la vicenda il Corriere del Mezzogiorno continuò  a picchiare per una quindicina di giorni e nelle settimane successive dette spazio agli aggiornamenti della vicenda. Attenzione invece zero o vicina allo zero da parte degli altri quotidiani La Repubblica Napoli in testa molto vicina al PD, Bassolino e Rutelli. Eppure la vicenda, per le sue caratteristiche e per la caratura dei personaggi istituzionali coinvolti, era certamente tra le più rilevanti di quella calda estate napoletana. Un silenzio non molto difficile da spiegare. Quale ragionamento fecero i responsabili degli altri giornali? Le risposte di comodo di allora furono:non corriamo dietro notizie della concorrenza; ma la verità era un’altra. Dal momento che in questa storia erano coinvolti i big della politica regionale e nazionale di allora, meglio occuparsi d’altro.
Sono passati 6 anni da quella vicenda, sei anni di silenzio in cui si sono succedute amministrazioni, tranne quella di Gennaro Cinque a Vico Equense che è sempre la stessa. Il centro sinistra è crollato sotto il peso di scandali come questi e il PD quasi spazzato via da lotte intestine. Il circolo VAS di Vico Equense, presentò allora un ricorso firmato dal sottoscritto al Capo dello Stato nel novembre del 2007 per impugnare quegli atti che avrebbero consentito un accordo devastante per l’ambiente costiero; nel maggio 2011, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha decretato che quel  ricorso straordinario è inammissibile e questo D.P.R. è stato trasmesso all’avvocato Umberto Morelli ( che aveva presentato il ricorso a mio nome) appena tre giorni fa, ovvero, il 3 luglio 2012.  Affermare che siano comprensibili i motivi di inammissibilità del ricorso è cosa veramente ardua e difficile, come in effetti credo lo sia stato anche per l’avvocato Morelli. Mi preme però riportare un periodo della lettera ( mail ) che l’avvocato Morelli mi ha inoltrato, laddove egli scrive: “ che va sottolineato che il decreto di decisione del ricorso reputa i provvedimenti impugnati atti di indirizzo, in quanto tali non immediatamente pregiudizievoli, lasciando così impregiudicati gli eventuali atti esecutivi che le Amministrazioni dovessero mai adottare in relazione al citato accordo”.
A questo punto, non c’è bisogno di essere delle cime o delle arche di intelligenza o delle menti particolarmente eccelse per mettere in stretta connessione il rigetto del ricorso dei VAS e “ la grande apertura urbanistica”, che appena a giugno scorso, ha fatto intendere di voler attuare l’Amministrazione Cinque, tramite l’assessore preposto, attraverso la revisione dell’anagrafe edilizia anche relativa alle zone 4 e 5. Con questa operazione, sarebbe più facile ed agevole inserire nelle volumetrie edificatorie possibili l’enorme volume ( 18mila metri cubi la volumetria dell’attuale ECOmostro di Alimuri), che andrebbe a costruirsi nella pianura di Aequa/Seiano, a pochi metri in linea d’aria dalla costa e dalla Torre Normanna.
Ritengo di allertare tutti, poiché ho motivo di pensare che la poderosa macchina burocratico/ politica della famiglia Normale, proprietaria del rudere, potrebbe aver ripreso il suo movimento per la realizzazione di un mega albergo. L’incubo sta ritornado e  le premesse per realizzarlo ci sono tutte! Con tristezza ( ma ne ero già consapevole allora ) e col senno di poi, devo considerare che rivolgersi allora come oggi a questo Capo dello Stato per proteggere l’ambiente è un poco come affidare le pecore ai lupi, ma purtroppo era l’unico modo per non spendere soldi in un ricorso amministrativo, perchè i VAS non ne avevano.
Agli amici e ai cittadini e a chiunque sia interessato dico che non c’è da perdere tempo. Tutti noi facciamo politica sottraendo spazi ai nostri lavori e alle nostre famiglie, questi invece lavorano a tempo pieno per realizzare i loro personali tornaconti . chiunque sia interessato al problema della salvaguardia della piana di Aequa/Seiano, si attivi in prima persona, coinvolgendo amici ed associazioni, al fine di organizzare al più presto una proficua azione per adottare tutte le iniziative possibili.
Franco Cuomo- V.A.S. Verdi Ambiente e Società
Circolo AEQUA- Vico Equense


venerdì 6 luglio 2012

Lettera/ Comunicato Stampa sul caso ALIMURI: ritorna l'incubo!



Ritorna l'incubo!
Scrivo questa lettera ai miei amici VAS , a tutte quelle Associazioni Ambientaliste e a tutti quelli che in questi anni si sono continuamente interessati e preoccupati che il famoso abbattimento dell’ECOmostro di ALIMURI non si trasformasse in un altro ECOmostro nella piana di Aequa/Seiano. Il circolo VAS di Vico Equense, presentò un ricorso firmato dal sottoscritto al Capo dello Stato nel novembre del 2007 per impugnare quegli atti che avrebbero consentito un accordo devastante per l’ambiente costiero; nel maggio 2011, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha decretato che quel  ricorso straordinario è inammissibile e questo D.P.R. è stato trasmesso all’avvocato Umberto Morelli ( che aveva presentato il ricorso a mio nome) appena tre giorni fa, ovvero, il 3 luglio 2012.  Affermare che siano comprensibili i motivi di inammissibilità del ricorso è cosa veramente ardua e difficile, come in effetti credo lo sia stato anche per l’avvocato Morelli. Mi preme però riportare un periodo della lettera ( mail ) che l’avvocato Morelli mi ha inoltrato, laddove egli scrive: “ che va sottolineato che il decreto di decisione del ricorso reputa i provvedimenti impugnati atti di indirizzo, in quanto tali non immediatamente pregiudizievoli, lasciando così impregiudicati gli eventuali atti esecutivi che le Amministrazioni dovessero mai adottare in relazione al citato accordo”.
A questo punto, non c’è bisogno di essere delle cime o delle arche di intelligenza o delle menti particolarmente eccelse per mettere in stretta connessione il rigetto del ricorso dei VAS e “ la grande apertura urbanistica”, che appena a giugno scorso, ha fatto intendere di voler attuare l’Amministrazione Cinque, tramite l’assessore preposto, attraverso la revisione dell’anagrafe edilizia. Con questa operazione, sarebbe più facile ed agevole inserire nelle volumetrie edificatorie possibili l’enorme volume ( 18mila metri cubi la volumetria dell’attuale ECOmostro di Alimuri), che andrebbe a costruirsi nella pianura di Aequa/Seiano, a pochi metri in linea d’aria dalla costa e dalla Torre Normanna.
Ritengo di allertare tutti, poiché ho motivo di pensare che la poderosa macchina burocratico/ politica della famiglia Normale, proprietaria del rudere, potrebbe aver ripreso il suo movimento per la realizzazione di un mega albergo. Con tristezza ( ma ne ero già consapevole) e col senno di poi, devo considerare che rivolgersi oggi a questo Capo dello Stato per proteggere l’ambiente o le istituzioni culturali da tagli ( vedi Stazione geologica Dohrn) è un poco come affidare le pecore ai lupi, purtroppo era l’unico modo per non spendere soldi in un ricorso amministrativo.
Agli amici e ai cittadini e a chiunque sia interessato dico che non c’è da perdere tempo. Tutti noi facciamo politica sottraendo spazi ai nostri lavori e alle nostre famiglie, questi invece lavorano a tempo pieno per realizzare i loro personali tornaconti . chiunque sia interessato al problema della salvaguardia della piana di Aequa/Seiano, si attivi in prima persona, coinvolgendo amici ed associazioni, al fine di organizzare al più presto una proficua azione per adottare tutte le iniziative possibili.
Ai tre Consiglieri di In Movimento per Vico e al PD locale ( perché attivi i loro politici a livello nazionale) chiedo: ritenete di rimanere in disparte aspettando tempi migliori?
Franco Cuomo- V.A.S. Verdi Ambiente e Società
Circolo AEQUA- Vico Equense

mercoledì 4 luglio 2012

Chiusura stazione Zoologica Anton Dohrn; Monti supera ogni limite di indecenza Culturale


Carissime/i, Vi rimettiamo la nota di Geppino Aragno sia per per le considerazioni generali che Egli fa e sia per la proposta della raccolta delle firme; occorre fare presto prima che un nuovo violentissimo ed irreversibile schiaffo venga dato alla Città di Napoli ed al Mondo della Scienza e della Cultura; naturalmente la richiesta di intervento al Presidente Napolitano ed ai Parlamentari Campani è un "atto dovuto" nella consapevolezza piena del rischio di quanto esprime Aragno. Siamo certi che contro questa violenza si muoverà non solo Napoli ma l'intero Paese così come l'intero Paese dovrà muoversi quando verranno aggrediti dal Governo tutti i Beni Culturali Pubblici, al fine reale della loro successiva privatizzazione. Nicola Lamonica, Ermete Ferraro, Antonio D'Acunto 

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Carissimi,
per quel che riguarda il governo, avete scritto con esemplare chiarezza tutto ciò che va detto d'un governo che, per alcuni versi, è assai meno rappresentativo della volontà popolare di quanto sia stato il governo Mussolini dopo le elezioni del 1924. Nulla da aggiungere, quindi, se non il mio personale disprezzo per i sedicenti tecnici e i "nominati" che li sostengono. In quanto alla stazione zoologica, ho avuto modo di frequentarne i locali per qualche tempo, quando collaboravo con Intra Moenia di Attilio Wanderlingh alla nascita di quella che poi sarebbe diventata - penso di poterlo dire - la più bella storia fotografica di Napoli. Scoprii così che oltre la qualità delle ricerche scientifiche, quell'Ente "inutile" vanta memorie fotografiche, preziose lettere che sono testimoni di momenti significativi della vicenda storica della città. Lasciatemi esprimere poi una mia profonda convinzione: rivolgersi a Napolitano e ai deputati di Napoli e della Campania a me pare sia un po' come affidare le celebri e sventurate pecore ai non meno noti e ahimè famigerati lupi. Forse sarebbe meglio se, in calce alla vostra lucida e documentata denuncia, si raccogliessero quante più firme possibile di cittadini e studiosi in un tempo ragionevolmente breve, per far sentire la pressione del dissenso alla banda di scellerati professori, che male hanno appreso l'economia e nulla sanno di ogni altra scienza.
Giuseppe Aragno

Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?




Fino a quando, Catilina, intendi dunque abusare della nostra pazienza?
(Prima Orazione contro  Catilina, pronunciata in Senato da Marco Tullio Cicerone l'8 novembre 63 a. C.) Così nell’ultimo Consiglio Comunale a Vico Equense il capogruppo della rappresentanza di In Movimento per Vico ha aperto il suo intervento. La catilinaria continuava : “Fino a che punto si spingerà la tua irrefrenabile sfrontatezza? Non ti turbano il presidio notturno del Palatino, la sete di Giustizia e di Legalità, l'angoscia del popolo, le proteste di tutti i cittadini onesti, e neppure la somma funzione di questo consesso”. Di tutta risposta, il Sindaco Gennaro Cinque, che nell’afflato retorico tribunalizio del  consigliere comunale, è stato elevato al rango di Catilina, ha risposto con una orazione degna del suo stile. Posso – tra l’altro- solo immaginare come si è svolta la seduta, perché queste cose mi sono state raccontate. Faccio qualche considerazione rispetto al paradossale di tutta la situazione che mi ha fatto venire in mente più il film “Altri tempi” di Blasetti del 1951,con l’arringa di De Sica avvocato di Frine, che non l’aula senatoriale. Esagerazioni plateali che dovrebbero veramente far riflettere sul modo di fare opposizione in questo paese. Intanto la scelta della citazione ad effetto, assolutamente stonata: il Consiglio di Vico Equense non mi sembra paragonabile al Senato romano, né tanto meno nel paese si avverte la “la sete di Giustizia e di Legalità o l'angoscia del popolo e le proteste di tutti i cittadini onesti”. Direi piuttosto che nel paese si avverte una generale strafottenza e una servile acquiescenza  ovvero, condotte  passive o remissive (quando non approvative e di accettazione) nei confronti di manifestazioni di volontà altrui, ovvero del Sindaco Gennaro Cinque. Quest’ultimo, col fare che ormai tutti conosco, ha fatto una critica a tutti i professoroni, a tutti gli intellettuali a tutte le persone che si esprimono in italiano e a tutti gli avvocati, continuando in un elogio sperticato della sua  ignoranza ( non dotta come quella di Niccolò Cusano , ma terra- terra, ignoranza e basta, insomma). Ha detto che se l’opposizione nel paese è arrivata a 2300 voti è perché questa si è ostinata a fare una politica di denunce e che se continuerà di questo passo vedrà dimezzati ancora una volta i propri voti, mentre lui invece, vuole solo il bene dei cittadini e del paese. Ed ha continuato che lui è un uomo che vuole fare le fogne e non le chiacchiere e che tutte le denunce contro di lui si sono dimostrate essere infondate! C’è di che rimanere sconcertati! Altro che Cicerone! Ma la cosa veramente triste, che comprova il livello di degrado socio culturale raggiunto, è che alcune persone, anche nell’opposizione, non solo quella consiliare, trovano entusiasmate questo modo di fare! In quell’aula si sarebbero dovute rimarcare al sindaco i fatti per i quali alcuni funzionari e tecnici del Comune sono stati rinviati a giudizio, si sarebbe dovuto ricordare i lavori di ampliamento della scuola elementare di via Sconduci appaltati e mai iniziati, i molti permessi a costruire parcheggi interrati dati in aree non consentite, la strada/mostro di Rivo D’arco che ha sventrato un paesaggio e che ora sta li in attesa di qualche altra “operazione”, il completamento del Cinema Aequa, un’indegna vicenda sulla quale pure è sceso il silenzio, l’ampliamento del cimitero di Vico Equense, il parcheggio sotto la palesta del campo sportivo a via Madonnelle. Invece ci si affretta a smentire subito che denunce non se ne fanno, facendosi accartocciare dal Sindaco dal dialetto facile, al quale nessuno ricorda che siamo in Italia e che se lui l’italiano non lo sa parlare, dovrebbe affrettarsi ad impararlo! No signori! Se l’opposizione a Vico Equense, come nel paese Italia è quasi sparita è proprio per il contrario: perché non si denuncia più niente e nessuno! Perché non si difendono più i diritti delle persone le quali, proprio per questo, decidono abbassare la testa, il caso spiagge insegna! Tutti pagano e nessuno che si oppone all’appropriazione indebita, consentita da questo sindaco, di tutto i litorale da parte di privati, con un conseguente degrado civile e sociale e lo smantellamento di ogni servizio pubblico. Questo andava detto al sindaco in quella seduta del consiglio e questo i VAS continueranno a dire! Altro che Cicerone!

Franco Cuomo  VAS- Vico Equense