mercoledì 6 febbraio 2019

ARROGANZA E OMERTA' SU UNA BRUTTA VICENDA.








tutte le foto sono di Pino De Vivo




Un cittadino che abita a Faito, fa la richiesta di accesso agli atti, per verificare perché furono abbattuti i muretti di sicurezza sulla strada . La vicenda la sanno tutti anche se tutti sul comune di Vico Equense fanno finta di ignorarla e di non saperla, si è sentito rispondere dagli impiegati, che per l’accesso agli atti occorre avere una motivazione valida. Ora, questa risposta è pretestuosa   e testimonia del livello di arroganza amministrativa di questa amministrazione, nonché di atteggiamento omertoso, quasi a dover difendere una verità scomoda o che non si vuole rendere pubblica. Il cittadino che ha fatto la richiesta non deve provare o motivare di un bel niente la richiesta, anche se ce ne sarebbe ben donde, visto che abita a Faito e fa quella strada tutti i giorni. Una strada spesso gelata o innevata, senza più un parapetto o una qualsiasi altra protezione. Ma gli impiegati zelanti hanno dato questa risposta nonostante  il Decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97 recante "Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicita' e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo l4 marzo2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche" all’art.  5 (Accesso civico a dati e documenti)  reciti: “ L'obbligo previsto dalla normativa vigente in capo alle pubbliche amministrazioni di pubblicare documenti, informazioni o dati comporta il diritto di chiunque di richiedere i medesimi; nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione.”  Ma evidentemente in questo paese le cose non funzionano cosi. La vicenda è presto riassunta : a seguito di una frana nell’inverno scorso, dopo gli incendi dell’estate,il muretto di protezione fu distrutto, la Città Metropolitana sotto la cui responsabilità ricadrebbe la strada del Faito, inviò una ditta a ripristinarlo: tanto fu fatto, ma immediatamente arrivarono “gringos da Moiano” capeggiati da un ras locale che armato e armati di piccone smantellarono il muretto appena riparato ritenendolo non idoneo alla funzione. Tutta questa vicenda ripeto, è nota anche se non c’è nessuno disposto a dire chi fossero i gringos, perché appunto, come nel Far West, si teme di essere poi impallinati, naturalmente non a proiettili veri ma con altre e più subdole pallottole. Conclusione: la strada di Faito è ancora senza parapetto, n on in giornale locale che ne abbia parlato, non uno straccio di cosiddetti giornalisti che si siano recati sul posto per documentare e descrivere l’accaduto che si è appena descritto, non un consigliere comunale della minoranza né un sedicente partito democratico che abbiano fatto richiesta di chiarimenti. Un silenzio pesante e omertoso grava su tutta la vicenda, rotto soltanto da questo cittadino che ha fatto una richiesta di accesso agli atti e ha ricevuto in risposta da questa amministrazione, che occorreva avere una motivazione per farla. Faito ormai tra procurati incendi estivi, tagli indiscriminati di alberi, e discariche abusive è veramente il Far West, dove palleggiamenti di responsabilità e enti inutili si fa finta di portare avanti un fantomatico quanto improbabile rilancio turistico, viste le condizioni appena descritte, mentre la verità e tutta un’altra. Qualcuno si è premurato anche di strappar via uno striscione che VAS e WWF avevano apposto alla discarica della vergogna nel giorno del santo patrono: il 31 gennaio corso. Probabilmente anche su questo caso dovrà essere la Procura a fare luce. Di certo il Comune di Vico Equense e i suoi impiegati non possono rispondere cosi ad un cittadino che quella strada la percorre tutti i giorni.

           

sabato 2 febbraio 2019

AMMINISTRATORI REGIONALI,PROVINCIALI, COMUNALI COME BARBARI! CON QUESTA GENTE SIAMO LO SCORNO DELL'EUROPA!



Come sminuire un atto vandalico dalla gravità inaudita che si sta consumando sul Monte Faito che è- è bene ricordarlo- un parco naturale, una riserva naturale, un patrimonio di tutti. La Regione Campania risponde ad un inutile   Ente Parco nella figura dell’ imbelle presidente Tristano Dello Ioio Ravallese, che l’operazione fatta da VAS e WWF e alcuni residenti del Faito tra cui l’attivista instancabile Pino De Vivo, è soltanto una operazione mediatica, evidentemente loro sono molto esperti in questo genere di cose per dirlo a chi, col freddo e con la neve, mettendo a rischio la propria incolumità ( non c’erano né spargisale, né spazzaneve), il 31 gennaio, nel giorno della festa patronale di Vico Equense, sono saliti sulla montagna per denunciare a tutti che in questa riserva naturale si sversa di tutto e non da ora. Si non da ora. Da più di quindici anni durerebbe questa storia e tutta l’area- che la Città Metropolitana ha definito depressa – giova ricordare che è immediatamente adiacente al Campo giochi e all’area della festa della castagna, è stata oggetto di sversamenti già da tempo, poi interrati e- come si dice in gergo: spalmati già più volte. Allora gli ambientalisti fanno sapere alla Regione Campania e al suo presidente De Luca, che non si fermeranno e che questa operazione è solo l’inizio di una serie di manifestazioni per sollecitare interventi  più alti. Il Comune di Vico Equense con dinieghi, silenzi e complicità, sta coprendo questa vergogna da tempo e ne starebbe pure approfittando se non ne sarebbe pure la causa. Ci sono testimoni che hanno visto camioncini comunali sversare in quell’area. Materiale di risulta, ma anche altro e allora questa storia deve finire: il Faito è un valore per tutti! E’ una riserva naturale di inestimabile lavoro per la ricchezza degli ecosistemi che lo compongono, non si può far finire tutto a “tarallucci e vino” , e non si può sminuire chi crede che l’ambiente sia l’unica battaglia di civiltà per il prossimo immediato futuro se non vogliamo fare tutti la morte dei topi.  Evidentemente i nostri amministratori sono ad un livello di barbarie ancora molto elevato. Evidentemente credono che in fondo scaricare pietre ( e non sono solo pietre) in un parco naturale in fondo che male è. Evidentemente avranno pensato: avremmo dovuto spendere molti soldi per liberarci di questo materiale e allora sapete cosa facciamo, lo scarichiamo in quel posto e poi con le ruspe interriamo tutto. NO SIGNORI! Non è cos che si fa e VAS è qui per ricordarvelo e andremo avanti come è stato per Boxalndia a Sorrento per Vico Rota dove la magistratura ha condannato i colpevoli, o come è successo a Vico bloccando un’opera in una zona vietatissima  . Prima o poi la spunteremo e cosi sarà pure per questa vicenda vergognosa che dura già da troppo tempo.