mercoledì 16 ottobre 2019

TRA CHIACCHIERICCI INUTILI E PREOCCUPAZIONI LEGITTIME, CHI METTERA' LE MANI AL RESTILING DEL CENTRO STORICO DI VICO EQUENSE?







Ieri, qualcuno ha pensato bene si scaricare rifiuti ingombranti  e  materiale edile davanti a quella che è stata definita la chiesa con la facciata più bella d’Italia. I rifiuti alle 17.30 erano ancora li, i vigili erano stati avvertiti, ma loro dicono di non sapere che li avrebbero scaricati proprio li. La sciattezza dell’episodio, e chi ha deciso di scaricare in quel posto evidenzia una inquietante strafottenza nei confronti di ciò cha appartiene alla storia e al patrimonio culturale di questa città. La SARIM poi è arrivata ed ha rimosso tutto. Ma perché ammonticchiare e scaricare tutto proprio li?   
 Si è fatto un gran parlare la primavera scorsa di una bella pioggia di milioni di euro, due per l’esattezza, per la riqualificazione del centro storico di Vico Equense  e di via Castello Marina, soldi ottenuti dal Piano Strategico della Città Metropolitana. L’amministrazione avrebbe approvato il progetto definitivo e dunque i soldi dovrebbero essere già arrivati e per il risanamento ambientale ed architettonico del Vescovado e di via Castello Marina, sarebbero stati sbloccati circa 443 milioni destinati ai comuni per opere di risanamento. Corrono voci però che il sindaco Andrea Buonocore sarebbe stato sfiduciato, voci appunto di un tentativo di sfiducia in Consiglio a Buonocore “ .   Ultimamente poi ci sono state parecchie  difficoltà per questa amministrazione, nella quale il più “dimamico” sembra essere sempre lui  “l’assessore capomastro”che come un caterpillar, fa asfaltare strade in maniera schifosa e appunto dovrebbe interessarsi anche del centro storico . La difficoltà di trovare una figura femminile all’interno della Giunta, dove ancora non ci sono ufficialmente le deleghe, con il  quarto assessore donna dimesso in tre anni,  mentre  il gruppo di Vicoinvolgiamo, alias il consigliere Peppe Aiello, sembra essere   in grande movimento, ancora non sono chiare le finalità, ma si incominciano ad intuire. Al sindaco sfiduciato io consiglierei, se lui accettasse mai consigli e miei soprattutto, se avesse i cosiddetti attributi, di revocare la delega  al “capomastro”, mandarlo a casa, fallo riposare su a Faito; e uscire da questa vicenda che lo ha visto “sindaco prestanome” con un minimo di dignità riconquistata, ci farebbe una bella figura, visto che ne avrebbe proprio bisogno. E allora, in questa temperie di inutili chiacchiericci di piazza, con comparsate ridicole su canovacci straconosciuti con attoruncoli di quart’ordine, chi scrive si preoccupa di un fatto molto concreto e importante  e pone, come sempre domande che già sa rimarranno senza risposta: E’ possibile vedere questo progetto di restiling del centro storico? Come si è espressa la Soprintendenza? E’ possibile conoscere il tipo di interventi che si effettueranno? Sarà ripristinato l’antico basolato che ricopriva via Monsignor Natale e via Vescovado e via XI febbraio, e sarà risistemato il bel largo dei Tigli davanti all’antco Episcopio? E chi sarà l’impresa che eseguirà i lavori? Da chi sarà diretta? Non vorrei vedere il solito “capomastro sbracciato e sbracato” urlare ordini a una pletora di scalcagnati esecutori che alla fine sventreranno via Monsignor Natale, via Vescovado e i cardini minori solo per sistemare cavi di plastica per una improbabile a cara fibra ottica o per condutture di gas, cavi che poi, come fiori inquietanti fuoriescono da angoli e incroci e poi ricoprire il tutto con pessimo asfalto . Un comune che si rispetti, al seguito di un annuncio tanto importante, avrebbe già preparato una mostra e presentate tavole di progetto e rendering , nella quale si farebbero  vedere gli esiti di tutta l’operazione , illustrata e spiegata a tutti i cittadini. Il centro storico di Vico Equense è l’anima della città, è la sua storia, il luogo dove tutta la cittadinanza si riconosce, non si possono mettere le mani su di esso e non può metterle un capomastro qualsiasi  se non ci sono competenze atte a farlo. Ecco, la mia preoccupazione è questa.


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