martedì 11 aprile 2017

IL MARE AIUTA GLI IMPRENDITORI E PENALIZZA I CITTADINI? NO, NON IL MARE, MA QUESTA AMMINISTRAZIONE COME QUELLE CHE L’HANNO PRECEDUTA.

dove arrivava il mare e la scala chiusa
L'area che potrebbe ulteriormente essere occupata da sdraio lettini e ombrelloni
il limite della concessione già ampliato abbondantemente
come era prima
Come è ora
il muro che non permette più l'accesso dal Pezzolo
Sporting beach lavori recenti
Sporting Beach



In premessa scrivo che d’estate, se faccio i bagni di mare nel mio paese, li faccio allo Sporting beach, pagando ascensore per la discesa e la salita e la sedia a sdraio, che prendo regolarmente, perché a stare seduto per terra mi viene mal di schiena.

E’ una premessa necessaria affinché non si dica che sono contro i gestori di stabilimenti balneari soprattutto per quello che scriverò in questo articolo.

 In premessa dico pure che qui sono diventati tutti imprenditori e imprenditrici e propongono tutti, degustazioni di prodotti tipici, passeggiate amene ecc. ecc. una cosa buona, sicuramente, ma ognuno coltiva il suo orticello e ognuno non va al di là della salvaguardia del proprio fondo schiena: senso civico, benessere comune,comportamenti scevri da retorica e grossolana ignoranza, se non proprio di manifesta inciviltà, sono cose che latitano, ammettendo che ci siano mai state in questo posto. 

Dico subito che se sono contro qualcuno o qualcosa, lo sono contro l’amministrazione comunale di questo paese e contro la politica dissennata di svendita di beni comuni ai privati a discapito di tutta la collettività. Basta andare a leggere le delibere e le autorizzazioni sull’albo pretorio on line del comune di Vico Equense per rendersi conto del mercimonio operato in questa direzione. 

In più, ultima tra le notizie si sarebbe anche deliberato di "destagionalizzare" le concessioni per le occupazioni di suoli demaniali, che significherebbe far diventare i gestori degli autentici proprietari e in più di non dover smontare ( non lo hanno mai fatto) le strutture dagli arenili.

Le foto che vedete però, illustrano uno stato di cose che forse dovrebbero far riflettere tutti: si tratta della spiaggia dello Sporting, una spiaggia alla quale un tempo si poteva accedere dal Pezzalo; ebbene cosa è successo e cosa sta succedendo a questa spiaggia? Per effetto della scogliera soffolta, voluta per proteggere la costa alta dall’erosione marina ( così si giustificò all’epoca questo intervento), la spiaggia dello Sporting ha raddoppiato i suoi metri quadri. 

In zone dove prima arrivava il mare e c’erano scogli ora è possibile vedere un’ampia distesa di sabbia. Di contro, il mare si sta mangiando il Pezzolo, che sta scomparendo e scomparirà e parte di costa sotto la Chiesa del Vescovado, ovvero dove una volta, chi è della mia età la ricorderà, c’era “ la zampa del leone”

Uno potrebbe dire: bene! Si sta allargando una spiaggia che potrà essere usufruita dai cittadini! Purtroppo non è così. Il mare sta erodendo quelle zone che – guarda un po’ – erano rimaste non cedute ai privati e lasciate alla libera balneazione, mentre ne ha ampliato altre che, sono diventate subito “patrimonio” dei gestori di stabilimenti. 

Voglio solo ricordare al Sindaco, arrogante al pari e forse più di quello di prima e ai suo fidi assessori arroganti al pari suo, e subito dopo ai gestori dello Sporting così come pure degli altri stabilimenti dati in concessione( ciò che succede ai Bikini chiederebbe vendetta,  tra poco Scarsella passerà sotto la strada) 

che: 

1) questa spiaggia è mia! Lo è sempre stata e lo sarà sempre . Mi appartiene, e prima che fosse mia, lo è stata di mio padre e prima ancora di mio nonno! Eppoi di Gennaro, di Tommaso, di Ninì, e di tutte le generazioni di ragazzi che andavano a giocare su quella spiaggia, accedendovi dal Pezzolo e che non c’era nessun muro che ne impedisse l’accesso.

Che:

2) la muraglia di cemento e pietra costruita dai titolari dell’albergo Sporting su quella sabbia è un abuso tollerato solo da amministrazioni indegne di essere chiamate tali! 

che.

Quel muro che separa le due spiagge è anch'esso un abuso oltraggioso verso tutti i cittadini.

Non so chi abbia fatto i lavori di messa in sicurezza del costone accanto all’albergo Sporting, che dovrebbe essere di proprietà della SS. Trinità forse i proprietari, forse hanno chiesto un finanziamento pubblico,non lo so, ma questi lavori non autorizzano nessuno a gestire una spiaggia come se fosse una proprietà privata, perché così non è.

L’ipocrisia di chi ha amministrato fino ad ora e di chi amministra ora in continuità di intenti con le precedenti amministrazioni è di aver sostenuto che quella era una zona a caduta massi, ma, che i massi potevano cadere solo sulle aree non date in concessione, mentre su quelle date in concessione i massi non sarebbero potuti cadere.Insomma una caduta massi a " macchia di leopardo".

Tutto questo, per giustificare quel muro e per consentire di accedere a quella spiaggia solo prendendo per forza l’ascensore dell’albergo. Ora se il costone è stato bonificato demolite subito quel muro che non ha più ragione di stare dove sta.

Vorrei ancora ricordare che, a parte i metri quadri ridottissimi dati un tempo in concessione allo Sporting e ora quadruplicati, nella seconda metà degli anni settanta si poteva utilizzare anche una scala nella roccia per la salita e la discesa, una scala che è stata arbitrariamente chiusa, pure quella con le scuse più incredibili per evitare che le persone potessero scendere e accedere alla spiaggia senza il pedaggio dell'ascensore.

Allora, e concludo: non pensiate che questa cose la gente non le sappia! Non abusate della pazienza dei cittadini! Ridate ai cittadini la possibilità di poter accedere a questa spiaggia, senza dover per forza passare dalle forche caudine del pagamento dell’ascensore (che aumenta ogni anno) demolendo quel muro e costruendo scalette per il passaggio e riaprite la vecchia scala nella roccia: è una questione di lungimiranza e di rispetto per i beni comuni e non occupate ulteriormente con sedie e ombrelloni le aree prosciugate

Chiunque poi andrà su quella spiaggia, io per primo, vorrà andarci  sentendosi  libero di usufruire dei servizi offerti dallo stabilimento se li vorrà, oppure di stendersi sulla sabbia senza dover pagare niente a nessuno ma soprattutto, di esserci arrivato con le sue gambe.


FRANCO CUOMO-  VAS- Verde Ambiente e Società      










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