martedì 26 marzo 2013

Gli Architetti per la penisola sorrentina. Confronto su Piano casa, vincoli ambientali e opportunità di sviluppo: tra Fuffas e "architetturese"


Ci sarebbe da ridere, anzi da sorridere, se non ci fosse invece da piangere, a proposito dell’incontro promosso dall’Ordine degli Architetti di Napoli e provincia tenutosi venerdì 22 marzo alle ore 17 ( iniziato con un’ora di ritardo alle 18) nella sala della SS. Trinità e Paradiso di Vico Equense, da sorridere, perché quando si sentono parlare tanti architetti tutti insieme, non può non venire in mente l’ acuta e brillante parodia che ne fa Crozza/Massimiliano Fuffas. Tra i temi trattati:  Piano casa e vincoli ambientali in penisola sorrentina ma anche gestione delle emergenze territoriali, nuove opportunità di sviluppo dei territori e delle aree urbane, potenzialità naturalistiche, ambientali e storico-artistiche di una delle aree di maggiore impatto sull'economia turistica della regione, ma anche di comunicazione e di cambio di immagine dell’Ordine. Sembra che la comunicazione non sia mai stata così importante come in questo periodo e giù a trovare o incaricare responsabili o conoscenze di fama, buone per tutte le occasioni, come il mass mediologo professore Derrick de Kerckhove spesso in costiera. Molto forte la presenza femminile molto attiva nell’architettura. Tra gli intervenuti si notavano: la responsabile di zona della Sovrintendenza arch. Ricciardelli, il professor arch. Vincenzo Meo, urbanista, il Presidente dell’ordine professionale architetto Gennaro Polichetti.

Grande Crozza! Grande perché con quella parodia di Massimiliano Fuksas ha riassunto la quintessenza dell’aria fritta dell’”architetturese”, ovvero quel linguaggio usato spessissimo dagli architetti che, riesce a mescolare con grande disinvoltura e molta leggerezza: semiologia, sociologia, filosofia, arte, comunicazione appunto, rimanendo sempre sul molto vago e sul molto generico, mentre tutt’ intorno, l’ambiente degrada sotto il pesante e massiccio peso di deprecabili operazioni, firmate con buona pace dell’anima, dell’estetica e dei vincoli, sempre da solerti professionisti locali e non con operazioni al soldo di privati o di amministrazioni comunali.

Mi sto ancora chiedendo a chi può servire un incontro del genere ma soprattutto a cosa, soprattutto quando, il  cosa, è il territorio della costiera, orrendamente devastato da interventi che molto poco hanno a che fare con l’architettura che questi professionisti,continuano a considerare una disciplina autonoma, nella quale essi stessi continuano a considerarsi autonomi.

Interventi che sono stati fatti in dispregio di qualsiasi vincolo e di qualsiasi rispetto ambientale. Da Vico Equense a Massalubrense è un continuum di scempi ambientali senza pari che hanno ormai reso irriconoscibile moltissime zone collinare e costiere della Penisola sorrentina. La zona alta di Vico Equense per esempio è disseminata di pessime costruzioni, tutte abusive, fatte malissimo, con pessimi materiali costruite su strade anch’esse improvvisate, magari su sentieri o mulattiere preesistenti che sicuramente sostenevano altri carichi, senza allacci fognari, alla faccia di qualsiasi programmazione urbanistica: un “architettura” ed un’”urbanistica” “fai da te” che ormai è diffusissima. Allora mi chiedo: ma di che cosa stanno parlando questi professionisti? Di quale universo onirico si nutre il loro mondo?  Stupisce che questi professionisti, come se abitassero su un altro pianeta si riuniscono, anche con l’imprimatur dell’amministrazione di Vico Equense a discutere di: a) Legge per l’ architettura: Governo del territorio che deve coinvolgere gli urbanisti, gli architetti e i costruttori; b) Introduzione dei concorsi di architettura in due fasi per tutti i progetti di trasformazione urbana; c) Azione tendente ad uniformare e semplificare tutte le procedure di carattere amministrativo che riguardano l’attività professionale: chiarezza, trasparenza e solidarietà; d) Il ruolo dell’ architetto nelle istituzioni; e) Rilettura e sensibilizzazione delle norme di deontologia professionale; f) Formazione continua e azioni concrete per iniziare i giovani architetti all’ attività professionale; g) Azioni volte a coinvolgere capitali privati nel processo di trasformazione e conservazione del costruito.

Le traduzioni dall’”architetturese” che vorrei fossero fatte sono:Governo del territorio! Da parte di chi? Chiarezza, trasparenza e solidarietà tra chi, con chi? Il ruolo dell’architetto nelle istituzioni per fare cosa? Azioni volte  a coinvolgere capitali privati  nel processo di trasformazione del costruito, cosa significa? Se non me lo traduce nessuno allora interpreterò secondo la vulgata di Maurizio Crozza, che al momento mi sembra la più attendibile.

Capisco che i professionisti giovani e meno giovani debbano lavorare, ma forse bisognerebbe mettere bene in chiaro una volta e per tutte la valenza politica di interventi e scelte, soprattutto quando l’ambiente e il territorio, in Costiera Sorrentina, sono diventati un’emergenza. L’Ordine degli Architetti, come pure la Soprintendenza, non può sedersi a tavoli concertati con le amministrazioni, tra inchini e piroette e ignorare tutto quello che queste ignorano in materia di Piano Regolatore o Piano Urbanistico Territoriale! Occorrerebbero scelte politiche forti o una critica serrata, che non si è notata in questo incontro, come non si notano in altri incontri simili. L’Ordine vuole rinnovare la comunicazione e l’immagine e forse sarebbe il caso di farlo al più presto, ma allora rinnovo la domanda alla quale vorrei una risposta non in “architetturese”: quale è stato il senso ultimo di questo incontro e quale quello di incontri precedenti simili a questo sponsorizzati in pompa magna dall’amministrazione del sindaco Gennaro Cinque?

Franco Cuomo – Coordinatore V.A.S.
Circolo di Vico Equense





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