Antonio D'Acunto - Presidente VAS Campania
Carissime tutte/i,
con riferimento alla comunicazione di ieri sul ddl costituzionale
sul pareggio di bilancio nella Costituzione, Vi rimetto la importantissima
comunicazione di Paola Ghini che non solo conferma le drammatiche
preoccupazioni da me espresse sul nefasto effetto sullo Stato Sociale nella sua
complessiva identità nel totale interesse dei grandi capitali privati,
ma ne espone un percorso ancora più tragico nel contesto
europeo. Ritengo importante sottolineare ulteriormente che per tempi
indefinitamente lunghi non sarà possibile modificare la modifica
perché anche se, come è speranza di tanti di noi, dovessero vincere
le elezioni forze alternative che vedono nel Pubblico il cuore di ogni scelta
del Paese, estremamente difficile sarebbe avere maggioranze qualificate
idonee a fare modifiche costituzionali, come quelle che oggi si sono unificate
attorno al governo Monti. Non so come e non ho gli strumenti, nè
purtroppo li ha l'Associazione Ambientalista, i VAS, cui aderisco, ma occorre,
unitamente alla urgente adesione a quanto ci propone Paola Ghini ed alla
massima estensione della sua comunicazione, l'attivazione di un
urgentissimo strumento di pressione verso alcune forze politiche al Senato (è
solo ciò che ormai resta!) per impedire l'approvazione del ddl. Credo che
tantissime Persone e gruppi Sociali, Sindacati non abbiano la consapevolezza di
quello che si sta decidendo al Parlamento Italiano e in Europa.
Con affetto,
Antonio D 'Acunto Presidente VAS- Campania
Buonasera a
tutti voi
e grazie a
Katia per questa segnalazione.
Nel deserto
di informazione su quanto sta accadendo è un piacere trovare qualcuno che è
sconvolto
da quanto
sta accadendo.
Sono Paola.
Sono la prima firmataria di una Campagna che forse vi può interessare.
Si ispira al
titolo di un libro di John Maynard Keynes: "L'inutilità dei
sacrifici".
Egli negli
anni '30 dimostrò che uno stato sovrano, cioè padrone dei suoi mezzi, dei suoi
strumenti,
delle sue politiche
e della sua moneta, quando spende a deficit (cioè più di quanto ritira con le
tasse),
ha il potere
di elevare in positivo il bilancio di aziende e famiglie.
Se uno stato
ha moneta sovrana e può crearne nelle quantità necessarie (non di più, non di
meno) alla congiuntura economica, e poi metterne in circolo con deficit
positivo (cioè spendendo miratamente per lo sviluppo di attività lavorative e
per la piena occupazione) esso genera (per le famiglie e le aziende, per il
territorio, per l'agricoltura) una ricchezza quantificabile. Al contrario,
quando lo stato rifiuta di spendere a deficit, cioè va verso il pareggio di
bilancio, i cittadini vengono impoveriti e le aziende crollano, la
disoccupazione poi innesca inabissamenti a catena.
Oggi questa
teoria viene ripresa dagli economisti circuitisti (Randall Wray, Stephanie
Kelton, Michael Hudson, Marshall Auerbach, John Minsky, ...) che sono i
consulenti dell'Argentina.
Questa
teoria economica ispira la nostra Campagna "Lettera No al Patto dell'Euro,
per un'Europa dei Beni Comuni.
Abbiamo
partecipato per questo al Convegno di 2 gg a Rimini "Summit MMT
Italia", dal 25 al 26 febbraio, per ascoltare le lezioni di economia di
questi economisti. Essi hanno provato matematicamente, con i bilanci
settoriali, che ciò è quanto avvenuto puntualmente nei paesi Europei, negli
stati uniti, nel Giappone.
Noi
riteniamo, pur mantenendo un'ottica di ricerca e di miglioramento, che questa
teoria economica sia ora strategicamente quella che può dimostrare la non
tecnicità di queste scelte, ma la loro aderenza ad un piano di distruzione
dello stato sociale, ma anche delle basi industriali dei paesi del sud Europa,
e poi a scalare anche del nord Europa.
Cosa stiamo
facendo?
Abbiamo
inviato una mailbombing che poi allego.
Ma la cosa
più importante sia tentare di coinvolgere le associazioni tutte e informare di
questa alternativa.
Abbiamo una
lettera a cui aderire e un gruppo di lavoro (ancora molto esiguo). Allego tutto
il materiale utile.
In
particolare abbiamo fatto analisi dei Trattati europei appena firmati.
E' con
grande dolore che vi devo informare che il Pareggio di Bilancio è solo
l'antipasto.
Il Trattato
di Stabilità (conosciuto come Fiscal Compact) prevede entro il 2013 (entro,
perciò io credo che se ne darà attuazione durante l'estate 2012) il surplus di
Bilancio gestito direttamente dalla Commissione Europea per gli stati di
Euro-zona. Il surplus di bilancio è il ritiro con tasse di più denaro di quanto
si immetta. Ciò si innesta sul trattato MES che è talmente spaventoso, che
lascio alla vostra scelta la lettura. Allego anche quello trovate tutto sul
sito.
Paola Ghini
TESTO INVII
PARLAMENTARI
NON
APPROVATE IL TRATTATO EUROPEO FISCAL COMPACT
Gentile Parlamentare,
A causa del recente Trattato europeo Fiscal Compact, firmato per l'Italia
da Monti, e che approderà presto in Parlamento Italiano per la ratifica, con la
modifica dell’art.81 della Costituzione, si istituirà l’obbligo a un saldo in
bilancio pubblico tra il pareggio e il surplus. Quali le conseguenze?
Il trattato “Fiscal Compact stabilisce due punti preoccupanti:
·
Impone agli stati euro-zona l’obbligo in Costituzione a un range di
bilancio tra il pareggio e il surplus di bilancio.
Surplus di bilancio
significa che lo stato, che immette in circolazione una già molto ridotta
quantità di denaro (per la sanità, le pensioni, la disoccupazione, il sostegno
alle imprese etc..), ne ritira poi una quantità maggiore attraverso le
tasse. Poiché il parametro del pareggio/surplus, se ratificato dal nostro
Parlamento, entrerà in Costituzione, questa scelta
diventa permanente e obbligatoria anche per il futuro. Ciò si traduce, per una semplice legge contabile, nella riduzione di denaro in possesso della gente comune. La popolazione verrà in questo modo impoverita progressivamente e inevitabilmente;
diventa permanente e obbligatoria anche per il futuro. Ciò si traduce, per una semplice legge contabile, nella riduzione di denaro in possesso della gente comune. La popolazione verrà in questo modo impoverita progressivamente e inevitabilmente;
·
Le scelte relative al bilancio degli stati sono
delegate totalmente alla Commissione Europea, in modo permanente. La Commissione
Europea, 27 persone non elette, ma nominate dai Capi di Governo, avrà il
potere di decidere quanto gli stati di Euro-zona possono spendere. Gli
stati ribelli vengono privati del diritto di voto in Commissione Europea. A
questo secondo punto si legano i contenuti del Trattato MES, il quale
destituisce gli stati delle competenze sulle vendite dei titoli di stato
per gli stati di Euro-zona e le attribuisce a un istituto finanziario privato,
il MES appunto. Il MES avrà competenze per stabilire tutti i dettagli
macroeconomici in Euro-zona (si consiglia di leggere anche il nostro commento
sul MES). Quindi il nostro Governo, con due firme, ha rinunciato alle sue
competenze in materia economica e a risponderne agli elettori.
Questo provvedimento viene descritto come “tecnico” cioè neutrale, ma ciò è
falso. Il pareggio/surplus di bilancio è un parametro totalmente
neoliberista.
Esso infatti immobilizza la voce del bilancio pubblico su una spesa bassa
e, come qualunque economista sa, è un provvedimento recessivo, che acutizza la
crisi e provoca il deficit dei bilanci per aziende e famiglie.
Vi chiediamo quindi di riflettere attentamente sulle conseguenze disastrose
che l’approvazione in Parlamento del vergognoso trattato Fiscal Compact
imporrebbe agli uomini e alle donne del nostro paese. Il Trattato non deve
essere ratificato, ma al contrario si deve lavorare per l'adozione di una
moneta sovrana, che gli stati possano creare per il fabbisogno dei cittadini e
delle imprese italiane.
NON
APPROVATE IL TRATTATO EUROPEO FISCAL COMPACT
Gentile Parlamentare,
A causa del recente Trattato europeo Fiscal Compact, firmato per l'Italia
da Monti, e che approderà presto in Parlamento Italiano per la ratifica, con la
modifica dell’art.81 della Costituzione, si istituirà l’obbligo a un saldo in
bilancio pubblico tra il pareggio e il surplus. Quali le conseguenze?
Il trattato “Fiscal Compact stabilisce due punti preoccupanti:
·
Impone agli stati euro-zona l’obbligo in Costituzione a un range di
bilancio tra il pareggio e il surplus di bilancio.
Surplus di bilancio
significa che lo stato, che immette in circolazione una già molto ridotta
quantità di denaro (per la sanità, le pensioni, la disoccupazione, il sostegno
alle imprese etc..), ne ritira poi una quantità maggiore attraverso le
tasse. Poiché il parametro del pareggio/surplus, se ratificato dal nostro
Parlamento, entrerà in Costituzione, questa scelta
diventa permanente e obbligatoria anche per il futuro. Ciò si traduce, per una semplice legge contabile, nella riduzione di denaro in possesso della gente comune. La popolazione verrà in questo modo impoverita progressivamente e inevitabilmente;
diventa permanente e obbligatoria anche per il futuro. Ciò si traduce, per una semplice legge contabile, nella riduzione di denaro in possesso della gente comune. La popolazione verrà in questo modo impoverita progressivamente e inevitabilmente;
·
Le scelte relative al bilancio degli stati sono
delegate totalmente alla Commissione Europea, in modo permanente. La Commissione
Europea, 27 persone non elette, ma nominate dai Capi di Governo, avrà il
potere di decidere quanto gli stati di Euro-zona possono spendere. Gli
stati ribelli vengono privati del diritto di voto in Commissione Europea. A
questo secondo punto si legano i contenuti del Trattato MES, il quale
destituisce gli stati delle competenze sulle vendite dei titoli di stato
per gli stati di Euro-zona e le attribuisce a un istituto finanziario privato,
il MES appunto. Il MES avrà competenze per stabilire tutti i dettagli
macroeconomici in Euro-zona (si consiglia di leggere anche il nostro commento
sul MES). Quindi il nostro Governo, con due firme, ha rinunciato alle sue
competenze in materia economica e a risponderne agli elettori.
Questo provvedimento viene descritto come “tecnico” cioè neutrale, ma ciò è
falso. Il pareggio/surplus di bilancio è un parametro totalmente
neoliberista.
Esso infatti immobilizza la voce del bilancio pubblico su una spesa bassa
e, come qualunque economista sa, è un provvedimento recessivo, che acutizza la
crisi e provoca il deficit dei bilanci per aziende e famiglie.
Vi chiediamo quindi di riflettere attentamente sulle conseguenze disastrose
che l’approvazione in Parlamento del vergognoso trattato Fiscal Compact
imporrebbe agli uomini e alle donne del nostro paese. Il Trattato non deve
essere ratificato, ma al contrario si deve lavorare per l'adozione di una
moneta sovrana, che gli stati possano creare per il fabbisogno dei cittadini e
delle imprese italiane.
Campagna
"Lettera No al Patto dell'Euro, per un'Europa dei Beni Comuni"
Commenti ai trattati Fiscal Compact e MES
La questione
è di una gravità inaudita, al di là di ogni altra malefatta di questo
governo, perché è l'attacco finale allo stato sociale, e cioè alla
Scuola Pubblica, alla Università Pubblica, alla Sanità Pubblica,
alla Solidarietà verso i più deboli, alla Cultura, alla Tutela della
Biodiversità e del Patrimonio Ambientale, Storico, Culturale, alla diffusione
dell'Energia del Sole, al Riciclo della Materia, al Lavoro quale costruzione
di ricchezza vera per l'oggi e per il futuro per l'Uomo e per il
Pianeta.;
E'
incredibile che un governo cosiddetto tecnico possa permettersi un'azione tanto
violenta e reazionaria nell'interesse esclusivo del privato; è una
vergogna che partiti come IdV e PD votino a favore di questa modifica
costituzionale ed è incomprensibile che lo stesso Capo dello
Stato consenta ad un governo tecnico, non eletto dal popolo e non
rappresentativo di alcuna volontà popolare, tale atto. Noi come VAS
abbiamo fatto l'appello che è rintracciabile sul sito nazionale VAS e che
comunque Vi allego unitamente ad un mio contributo sulla questione,
nella triste consapevolezza che non vi è purtroppo nulla da
fare, quando destra e cosiddetta sinistra stanno uniti a servizio dei grandi
capitali finanziari ed economici. Naturalmente tentare fino all'ultimo
non è male e perciò potrebbe essere utili cercare di attivare
iniziativa politica verso, verso chi?? fateci sapere con
urgenza.
Antonio D'Acunto
Gentile Dott. D'Acunto, grazie per avere proposto all'attenzione del pubblico la nostra Lettera ai Parlamentari. Invitiamo tutti coloro che ci leggono ad approfondire i contenuti disastrosi dei Trattati MES e FISCAL COMPACT del 31 gennaio e 2 febbraio 2012 (un mese fa).
RispondiEliminaVorrei precisare che non c possiamo stupire della condotta del Capo di Stato. Egli come chiunque altro non fece parola di quanto stava accadendo e ne era a conoscenza. Come? Per capirlo dobbiamo fare un salto indietro di un anno, esattamente al 25 marzo 2011. Infatti, la madre di questi due nuovi trattati e di tutti i provvedimenti economici che stanno passando è la Decisione del Consiglio Europeo 25 marzo 2011, firmata da SIlvio Berlusconi per lo stato Italiano. In quel provvedimento, si faceva OBBLIGO ai Capi di stato dell'EURO-zona a garantire che nei singoli parlamenti nazionali fossero introdotte le modifiche costituzionali oggi al voto, insieme alle riduzioni pensionistiche e all'incenerimento dei contratti nazionali dei lavoratori, insieme alle privatizzazioni, insieme all'ingresso del FMI a governo dell'Euro-zona, insieme al pareggio di bilancio e successivi. La nostra campagna iniziò un anno fa e nessun politico nè sindacato, pur informato. I sindacati ne sono informati, almeno i più rappresentativi, in quanto la Confederazione dei Sindacati Europei (che vengono "ascoltati" in Commissione Europea) condannarono pubblicamente alcuni aspetti di questi provvedimenti. Altri non li nominarono. Ma una discussione interna deve esserci stata.