martedì 30 settembre 2014

NO AI DEMIURGHI CAPIPOPOLO, MA SIAMO STUFI ANCHE DEI POLITICANTI TRASFORMISTI CHE RESUSCITANO E AI CANTORI CHE NE CELEBRANO LE RESURREZIONI!

Luigi De Magistris

Marco Rossi Doria
La vita fa strani scherzi  a  volte eppure le cose sembrano andare  proprio in questo modo anche se ci sono eccezioni e sono molto rare . Si dice: “ si nasce incendiari e si muore pompieri” ecco, oggi a leggere un fondo di Marco Rossi Doria su tutta la vicenda napoletana di De Magistris mi è venuto in mente proprio questo adagio: da barricadiero anti PCI da giovane che dava del revisionista e me e Silvio militanti del PCI , a sottosegretario del ministero della Pubblica istruzione del governo Monti  e fustigatore degli agitatori di popolo – a suo dire Luigi De Magistris lo sarebbe - a  foriero di modelli di ordine volti a ritrovare " il senso dei ruoli simbolici(?)" atti a far riconoscere che:" le regole possono non essere le migliori, però una volta date lo sono per tutti e lo sono di più per chi ha maggiori responsabilità". Insomma un parlare da indecifrabile uomo politico italiano che utilizza un frasario adattabile ad ogni situazione che adopera luoghi comuni senza affrontare la vera catastrofe che si sta consumando da tempo in Italia: la delegittimazione delle istituzioni e un’anarchia dei poteri attraversata da una crisi economica senza pari che forse ha precedenti solo nello sfaldamento delle Signorie e dei Principati nell’Italia della fine del ‘400 e del primo ‘500  . Una crisi di legittimità radicata tutta nella crisi della partecipazione politica dei cittadini, diventati ormai ininfluenti e insignificanti e nel trionfo della smodata sete di controllo della cosa pubblica a fini di lucro esercitata da potentati  e segreterie di partiti che ormai esistono solo per dar forza alla loro stessa esistenza. A Marco Rossi Doria, vorrei ricordare che, se non ci servono più né demiurghi né capi popolo, non sappiamo che farcene neanche di astrusi e trasformistici politici che sono funzionali a questi potentati.   Scrivere – come ha fatto lui  -di confronti tra "vecchio centro sinistra" e "una proposta seria di nuovo PD", mi crea un malessere strisciante e mi verrebbe da chiedergli se lo avessi davanti: ma che cosa è stato il “vecchio centro sinistra” in Italia e a Napoli soprattutto, quali sono stati i nomi che hanno governato il comune di Napoli e la Campania negli ultimi vent’anni? E quali sarebbero le proposte serie del PD – ammettendo che ve ne siano. Un PD napoletano, il nazionale non lo considero più da tempo, dove principi reggenti hanno truccato i voti delle primarie, tra faide interne e vendette trasversali , tra partecipazioni di cinesi e seggi controllati. Forse le proposte serie sono quelle di mummie che hanno devastato una regione intera e ora risorgono dagli avelli dove erano stati precipitati da tempeste giudiziarie come novelli zombies presentando verginità eburnee tra presentazioni di libri inutili e apparizioni televisive? Come si possono ancora  scrivere certe cose dopo la scoperta della devastazione delle “terre dei fuochi”, dei morti per cancro,degli affari tra camorra e politica, della distruzione ambientale attraverso patti del partito camorristico  del cemento che hanno prodotto normative liberistiche provinciali e regionali col plauso del PD,  finanche in una zona come la costiera sorrentina? Come si fa ad avere il tono da predicatore di bontà istituzionali e difesa delle leggi esistenti fatte da questi stessi uomini per poter conservare i loro poteri. Un sistema trasversale che ha trovato e ancora trova accordi con tutti gli altri che si definiscono di centro destra? Oggi ci sarebbe un lavoro faticosissimo da fare, pari ad una neo evangelizzazione per riportare la gente comune, i cittadini, tutte quelle persone di cui i politici come Marco Rossi Doria si riempiono la bocca , ad avere di nuovo l’importanza che meritano di avere, rifondando così la politica e ridarle il senso che questa deve avere altro che “senso dei ruoli simbolici”!. Non mi sembra che le parole di Marco Rossi Doria, il suo lessico, ma soprattutto le sue scelte politiche vadano in questa direzione, anzi secondo me la tradiscono vistosamente per perpetuare ancora questo stato di cose. Ognuno a Napoli ora, si sta giocando la carta della credibilità per propri tornaconti personali, proprio come facevano i Signori o i Principi nell’Italia del ‘400. Chi vuole resistere deve uscire da questo sistema e mettersi contro. Tutto il resto sono solo difese di interessi e di status. Non sono mai stato un fervente ammiratore di Luigi De Magistris, ma ora ne difendo le posizioni perché ciò che sta accadendo a Napoli è una violenta aggressione delle forze del malaffare tracimate da tempo nei vecchi apparati politici che si stanno ricompattando per riconquistare il controllo della città e della regione.

Franco Cuomo –VAS Verdi Ambiente e Società    

domenica 21 settembre 2014

ART HOUSE GALLERY SECOND STEP –VIA FILANGIERI- VILLA SCARAMELLINO- TEL. 081 8027258 CELL 3383649742 ammurrabi555@yahoo.it.

Daniela Maione matita su carta
Daniela Maione pastelli su cartoncino



Roberta Frascati attrice che reciterà brani tratti da "polveri Condominiali" di Franco Autiero



M Teresa Violeta Vitiello tecnica mista su tela
M Teresa Violeta Vitiello tecnica mista su tela



DANIELA MAIONE, M TERESA VIOLETA VITIELLO, ROBERTA FRASCATI

Tre giovani donne che praticano arte. Attraverso questi incontri vogliamo stimolare l'interesse verso una fruizione dell'arte che riesca a muoversi e vivere anche in ambiti e territori diversi . le mostre negli appartamenti sono una pratica già nota da tempo nel mondo a causa dei prezzi proibitivi delle gallerie d'arte. Ma l'esporre in una casa o far diventare la propria casa un luogo di riflessione per l'arte è un'altra modalità per approcciare ad essa. Il nostro ambiente, la casa i luoghi più intimi e familiari possono diventare così spazi dell’arte. L ’iperrealismo (foto)grafico di Daniela Maione e il surrealismo onirico di M Teresa Violeta Vitiello. La mostra sarà affiancata da una lettura recitata di brani tratti da "Polveri Condominiali" di Franco Autiero, tenuta dall'attrice Roberta Frascati.
ART HOUSE GALLERY –VIA FILANGIERI- VILLA SCARAMELLINO- TEL. 081 8027258 CELL 3383649742
START 27 SETTEMBRE FROM 19,00 TO 22.30. LA MOSTRA SI PROTRARRA’ FINO A SABATO 4 OTTOBRE ORARI: 18,00-20,00.

mercoledì 10 settembre 2014

ASSESSORE!!! TOUCHE'


L'assessore Ing. Antonio Elefante ha scritto una lunga lettera a vico equense on line per dire che io non sono ambientalista e faccio politica per un mio partito che lui neanche nomina, solo perché ho scritto che fa abbattere l'eco mostro di ALIMURI – che è un abuso fatto da privati con soldi presi in prestito che pagheranno i cittadini di Vico Equense. All’assessore rispondo cosi:

“Gentile Assessore,
quanto da Lei dichiarato in ordine alla portata del parere reso dal Consiglio di Stato, Sez. III, n. 7594/2009 scaturisce da una lettura direi troppo frettolosa dello stesso parere e probabilmente dall’omessa acquisizione del ricorso proposto all’epoca dai VAS. Infatti, con il detto ricorso i VAS si opponevano non certo della demolizione dell’ecomostro, da sempre auspicata, quanto piuttosto della previsione, di cui al noto protocollo di intesa, della facoltà di riedificare il complesso in altro sito. Ebbene, il Consiglio di Stato ha in realtà semplicemente statuito che le previsioni del protocollo di intesa, quanto alla demolizione dell’ecomostro, esprimono una evidente attenzione agli aspetti ambientali, escludendo poi, in riferimento alla possibile riedificazione del manufatto in altro sito, “una incidenza concreta e diretta sull’ambiente” in considerazione della portata meramente programmatica dell’atto. Ebbene, in quella sede non era affatto previsto se, quando, dove e come il manufatto sarebbe stato eventualmente ricostruito. Tanto vero che lo stesso Consiglio di Stato si premura di precisare che “si tratterà, semmai, di vagliare le decisioni ed i provvedimenti amministrativi di attuazione che, qualora lesivi, potranno essere fatti oggetto dei rimedi di legge”. E’ chiaro, dunque, che gli atti amministrativi appaiono impugnabili secondo legge, oltre che decisamente contestabili dai VAS sul piano politico.
Al riguardo appare doveroso chiarirLe o ricordarLe che la portata del protocollo di intesa impone, in seguito alla demolizione, di riallocare l’edificio altrove, salvo che l’amministrazione ottenga l’annullamento e/o decadenza dell’accordo del 2007, cosa che non si evince da nessuna parte, o che la Società non risulti sulla questione poi vittoriosa in sede giudiziale”. Se ritiene opportuno la dichiarazione potrà essere resa, in alternativa o congiuntamente, dagli avv.ti domiciliatari Aldo Starace, Umberto Morelli e Lugi Pascariello. Le ricordo poi che lei non ha risposto alla domanda che le ho posto: perché accedere rapidamente ad un mutuo di 530 mila euro a carico dei cittadini di questo paese per abbattere un manufatto abusivo e privato.”
                                                                                          Franco Cuomo
                                                             Coordinatore del Circolo VAS “Giovanni Esposito”


L'assessore , si vede da ciò che scrive, è un ingegnere. I VAS ( Verdi Ambiente e Società ) si occupano di verde, di ambiente e giustappunto anche di società . Lo so che questo disgusta l'assessore ma è così . Gentile assessore, non appartengo a nessun partito politico, e chi si occupa di ambiente fa sempre politica anche se lei da ingegnere non lo sa e me ne dolgo per lei. E siccome mi occupo anche di società io le chiedo ancora perché lei ha predisposto una demolizione di un manufatto privato con un mutuo che pagheranno tutti i cittadini presenti e futuri ? Nonostante la sua dettagliata benché frettolosa argomentazione lei non ha risposto ancora a questa domanda. Mi aspetto una risposta.Sul mio Diario FB è pubblicata la sentenza per intero alla quale in maniera capziosa e imprecisa fa riferimento
L'ing. Antonio Elefante, per il quale gli ambientalisti dovrebbero solo rincorrere e difendere uccellini o salvare la foca monaca, si stupisce che i VAS si occupino anche di costruzioni e manufatti abusivi. No Assessore, non è così forse quello è l'ambientalismo che lei vorrebbe, quello che Lei così bon chic non genre- evidentemente preferisce appuntare sul bavero della sua giacca quando più le conviene. L'ALIMURI è un grosso affare e molte cose in queste operazioni si danno per scontate ma scontate non sono.



martedì 9 settembre 2014

A proposito dell'uccisione di un minore a Napoli: la camorra non è solo un associazione criminale.



"Il cattivo è un professionista del crimine e il buono un coatto dell'illegalità ".
"Vivendo in un deserto civile, abitato dall'illegalità , nessun ragazzo ha fiducia nei poliziotti. In un ambiente, in cui è facile che si mimetizzi un criminale, nessun poliziotto si fida di chi si trova di fronte ".
" Sembra infatti che alcuni abitanti abbiano deciso di traslocare alla chetichella i nuovi cassonetti per la raccolta dell'umido spostandoli [...] dalle adiacenze della propria abitazione a quella degli altri e viceversa"
Le prime due citazioni sono del filosofo Aldo Masullo, la terza è dello scrittore Massimiliano Virgilio. Le ho espunte dagli articoli che parlavano dell’uccisione del giovane diciassettenne perché credo che tutte e tre evidenzino qualcosa che le retoriche analisi dei politici locali e no non fanno. Esse secondo me evidenziano una mancata civilizzazione delle popolazioni di Napoli e provincia. Sia ben chiaro: esistono persone per bene alle Vele di Secondigliano e a Scampia, come nel Rione Traiano, ma qui, quello che viene fuori in questa vicenda, con tutto il portato di montatura mediatica volgare fino all’inverosimile e con tutte le strumentalizzazioni dall’una e dall’altra parte, è lo iato che esiste ancora a Napoli e provincia tra civilizzazione e barbarie: la politica ha contribuito a mantenere la seconda ostacolando la prima. Per civilizzazione intendo un processo psicologico-sociale, che porta i singoli ad interiorizzare un sempre maggiore controllo e ripudio della violenza e di ogni manifestazione di corporeità. Così ritorno alle tre citazioni: il buono, praticando l’arte di arrangiarsi spesso vive nell’illegalità, l’illegalità è spesso diffusa, i poliziotti sono visti come nemici, ma in genere ogni rappresentante dell’ordine costituito: docenti, giudici, medici, ma anche i netturbini che sistemano i cassonetti per la differenziata che sono prontamente rimossi se posti davanti alla propria abitazione. E’ anche vero che va detto che questi vengono rimossi, perché il cittadino individualista napoletano sa che presto quei cassonetti tracimeranno di monnezza fetida perché non raccolta. Dunque  questo coacervo di violenza anti istituzionale presente anche nelle istituzioni sta alla base della mancata civilizzazione di Napoli e della sua provincia, in questa faccio entrare anche Caserta che è provincia a sé. Va un po’ meglio nelle altre: il beneventano, l’avellinese e il salernitano. Non tener conto di questo è un grosso errore . Sostengo da tempo che Napoli è una città ancora profondamente plebea alla quale è mancata la rivoluzione borghese , quando parlo di rivoluzione borghese intendo anche buone maniere, gentilezza, affabilità, cortesia, ovvero comportamenti che si dovrebbero riscontrare dalla strada alle istituzioni, dalla gente agli uffici ecc. ecc. Così non è: per strada c’è una finta disponibilità, quando la si incontra , si è spesso disponibili per fregare l'altro ,e spessissimo nelle istituzioni predomina la cattiva educazione e l’assenza di buone maniere. Vorrei dire che a Napoli si spara e si uccide né più e né meno delle altre metropoli di questo mondo, ma, in molte di queste, la civilizzazione è stata ormai introiettata dalla maggior parte delle popolazioni e dunque il rispetto delle regole, della legge, praticato con le buone maniere crea una differenza sostanziale tra comportamenti violenti e illegali,appannaggio della criminalità, e società detta appunto civile .A Napoli e provincia tutto questo non è ancora avvenuto perché a molti non interessa che avvenga ma anche perché il plebeismo diffuso si è adattato sul trash mediatico diffuso dalle televisioni nazionali e non o viceversa . Non tener conto della diffusione della volgarità mediatica in relazione alla violenza delle giovani generazioni significa essere ciechi e sordi. A Castellammare di Stabia l'altra sera, in villa comunale, una gang di ragazzini quindicenni e sedicenni, ha aggredito un uomo di quarant'anni. I bulli gli hanno sequestrato il motorino, lo hanno portato sull'arenile, lo hanno picchiato e insultato, e poi lo hanno buttato a mare, nonostante il poveraccio gridava di non saper nuotare, tutto questo solo per poterlo filmare e mettere su you tube. E allora ? Cosa scriviamo su questo? La politica ha spesso coniugato demagogia e plebeismo e continua a farlo i politicanti fanno retorica della peggiore specie. Se non si affrontano e si superano queste pratiche non ci saranno politiche occupazionali che tengano. Mia madre 89 enne, mentre scorrevano le riprese televisive che mostravano la gente in rivolta contro la polizia commentava così: “ napulitani scassa campane se vendono e figli e s’accattono o pane” con la variante di “ se vendono e pelli  “. Lo dice sempre ogni volta che vede manifestazioni di piazza fatte da napoletani . Lei, napoletana, ricordava questo detto, che gli recitava suo padre e che era stato affibbiato ai napoletani chissà da chi, forse da loro stessi. Come a dire che i napoletani sono facinorosi e violenti, lo dicevano già Leopardi, Goethe, Stendall, Gide, e per far soldi sono capaci di vendersi i figli o la pelle, altro che piezze e' core e se lo dice lei che è napoletana antica chissà . Mi sono vergognato di questa Napoli e delle chiacchiere inutili di chi non affronta il problema a monte, meglio tacere allora. La camorra non è solo un'associazione criminale. Non parliamo o scriviamo solo di economia e rilancio economico o di Bagnoli . Parliamo di educazione alla solidarietà, umanità, eleganza, gentilezza , cortesia, cultura un patrimonio che sembra ormai non appartenere più a nessuno .


Franco Cuomo