venerdì 14 agosto 2015

Sta tornando Marx o è solo moda culturale?


Dopo vari post e commenti – anche un poco scemi e superficiali – come tutto quello che scorre su FB su attualità del marxismo e sue possibili rivisitazioni (è mia opinione) in chiave fideistica e scarsamente teorica, mi sono messo a scartabellare tra cose scritte tanti anni fa da un me fresco laureato e dimenticate; una di queste era una “fortuna” critica delle opere di Karl Marx del 1978, fatta per il corso di storie delle Dottrine Politiche, col prof. Riccardo Campa a Scienze Politiche alla Federico II. Mi ero laureato da due anni e il prof mi affidò la conduzione di un seminario su Marx, avevo 27 anni. Ricordo che iniziai il seminario citando un'opera di  Umberto Cerroni , La libertà dei Moderni ( La teoria alla prova della società di massa) allora membro del Comitato direttivo dell’Istituto Gramsci e se ricordo bene anche del Comitato centrale del PCI e insieme portai  una breve relazione sulla storia avventurosa della diffusione dell’opera di Marx. Si parlava già di “morte del marxismo” e il post modernismo e i "nouveaux Philosophes" dilagavano, il TIME annunciava “ Marx is dead”. Le cose poi sono andate come sono andate, quello fu l’ultimo anno che presi la tessere del PCI, presa la prima volta nel 71.Nel frattempo molti magisteri filosofici sono tramontati, ma il padre del socialismo scientifico sembra essere ancora oggi un grande problema aperto e soprattutto sono in molti che lo stanno ristudiando.

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 Dunque iniziai quel seminario facendo mie le parole di Umberto Cerroni.
“La diffusione dell’opera di Marx è la storia di una colossale sfortuna editoriale”. Poi continuai “ La prima opera marxiana importante, la Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico, che è del 1842-43, vide la luce tra il 1927 e il 1929, uno stacco incredibile. La Questione ebraica esce nel 1844 in tedesco ma in italiano solo nel 1899. I Manoscritti economico filosofici del 1844 si pubblicarono postumi in Inghilterra nel 1932  e in Italia nel 1949. L’Ideologia tedesca, composta nel 1845, venne stampata nel 1932 sempre in Inghilterra. Sono testi fondamentali , come ognuno sa per un approfondimento della filosofia marxiana, eppure questi testi rimasero ignoti per moltissimi anni, quasi un secolo, sicché, alcuni ideologi del marxismo – Lenin e lo stesso Gramsci – li ignorarono. Il secondo volume del Capitale vide la luce in Italia nel 1946 e il terzo dieci anni dopo. I famosi Grundrisse , composti attorno al 1859, appaiono in lingua originale nel 1939-41 e in appena dieci anni fa. Si può parlare allora di “un” marxismo? Tutto quello che abbiamo ricevuto fino ad ora è il frutto di un marxismo stratificato, filtrato attraverso una congerie di interpretazioni che sicuramente andrebbero tenute separate dall’autentico cammino di Marx. Ora, se proprio si vuole istituire un rapporto tra Karl Marx e i paesi socialisti si potrebbe dire: Marx previde che una serie di paesi sarebbero diventati socialisti, sbagliando pure, e questa previsione non l’ha fatta Kant, né Smith, né Hegel. Dopodiché la responsabilità è di chi ha costruito quelle società così come sono. Marx, si sa, aveva dato ben poche prescrizioni per l’avvenire.
Gli studenti sono invitati alla discussione. 

Febbraio 1978
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Il seminario durò fino a maggio mese in cui finì il corso e fu molto seguito, con grande soddisfazione del prof che però, dopo la morte di mio padre, avvenuta nel giugno di quello stesso anno, mi scaricò molto impietosamente privilegiando due suoi protetti che oggi sono ordinari a Napoli nella stessa facoltà o forse in pensione. Oggi, dopo tanti anni, i commenti che - ripeto ho trovati un po' provvisori e generici, compresi i miei - mi hanno riportato alla memoria quel seminario e mi chiedo se veramente c'è una ripresa degli studi marxiani o ci troviamo davanti a una delle ennesime mode culturali.

domenica 9 agosto 2015

Derrick de Kerckhove e Vico Città cablata

Derrick de Kerckhove


8 agosto, ovvero ieri, ma già il 7 sera a Vico Equense black out telematico: telefoni muti, bancomat scollegati, internet assente, non si naviga né con smartphone, né con chiavette. Forse lunedì o martedì si ritornerà alla normalità ma quella normalità non sarà molto dissimile dall'isolamento di questi giorni:  internet a Vico Equense è una chimera, la connessione wifi Free City, fa ridere, se stai in piazza il tuo smartphone è praticamente bloccato e gira a vuoto col 3G, se va bene, altrimenti gira a vuoto con E!  Qualche mese fa con un convegno a cui prestarono la loro faccia e la loro professionalità un massmediologo di fama internazionale e la Società di Cominucazione Media 2000 e vari mammasantissima della cultura accademica e non : Derrick de Kerckhove direttore del Programma McLuhan in cultura e tecnologia, Lello Savonardo, docente presso l’Università Federico II, Maria Pia Giovannini, dell’Agid, Cesare Protettì, direttore del master di giornalismo alla Lumsa, Giovanni Santella, dell’Agcome e Maria Pia Rossignaud direttore della rivista Media 2000 sancirono che Vico Equense, grazie alla rete di fibra ottica che l'ex sindaco Gennaro Cinque aveva sistemato insieme si tubi del gas - era diventata la città più connessa del mondo, in pratica in quel convegno si disse che stavamo più avanti di Olanda e Danimarca tanto da fargli dichiarare:” A Vico Equense siamo arrivati prima degli obiettivi fissati dall’agenda digitale europea dotando la città di un’infrastruttura in fibra ottica capace di garantire ai cittadini e alle aziende una banda massima di 1gigabyte”, non so quanti siano d’accordo a Massaquano , Moiano, Arola  e molte zone alte . Tralascio i contenuti espressi in quell'occasione dai due insigni intellettuali, soprattutto de Kerckhove, che forse, consapevole di non andare oltre Vico Equense, dette il meglio di sé nelle sue incomprensibili affabulazioni, dimentichi forse che la UE, ha collocato l'Italia al penultimo posto ( dopo ci sono solo la Grecia e la Turchia) per la copertura la velocità dei collegamenti internet in Europa. Tralascio che quel convegno farsesco e bugiardo incuriosì - per i contenuti mirabolanti sostenuti dai due mega intellettuali - anche Rai 2 che tramite i giornalisti di Caterpillar, intervistò l'ex sindaco- ridicolizzando tutta l'operazione: l’ascolto di quell’intervista, per chi riesce ancora a trovarla è esilarante. Di fronte a questo scatafascio mediatico e a queste bugie mi chiedo sempre perché professionisti, che si professano seri, si prestano a simili buffonate, ma soprattutto perché poi tacciono di fronte a simili disservizi. Il black out di due giorni fa certamente non è dipeso da loro, ma sulla completa inefficienza dei collegamenti internet a Vico Equense, forse dovrebbero dire qualcosa, soprattutto de Kerckhove che molto invece disse in quel convegno farsa del 28 marzo scorso. L’onestà intellettuale è una cosa seria, molto ma molto,seria!


Franco Cuomo VAS- Verdi Ambiente e Società



domenica 2 agosto 2015

Martedi in Regione Campania i sindaci della Penisola Sorrentina come giovani vergini




Martedì 4 agosto ci sarà l'incontro in Regione dei sindaci della Penisola Sorrentina con l'assessore regionale all'ambiente. Questi sindaci andranno a difendere la vita distrutta del nostro mare, portando un documento stilato da alcuni componenti del gruppo FB la Grande Onda. Un documento risibile e ingenuo per i contenuti, ma è solo una mia opinione. Ebbene questi sindaci andranno a questo incontro come se loro non c'entrassero niente col disastro ecologico che sta sotto gli occhi di tutti, questi sindaci si presenteranno come giovani vestali con l’imene integra, questi sindaci andranno in Regione come se per anni i comuni della penisola fossero stati amministrati da alieni venuti da altri mondi. Questi sindaci di meta, Piano, S.Agnello e Sorrento, dovrebbero intanto dirci perché Vico Equense, nel cui territorio ricade il depuratore di Punta Gradelle, dovrebbe prendersi tutta la cacca della penisola sorrentina?  Ma dovrebbero spiegarci pure : Meta, Piano , S. Agnello e Sorrento perché non hanno mai fatto un progetto di separazione delle acque nere da quelle bianche; progetto che , con tutti i limiti è stato fatto dal comune di Vico Equense, da un sindaco che – come ho più volte denunciato – e sono ancora convinto,  ha fatto molti disastri ambientali ma che forse, alla sua maniera, che non è la mia, aveva visto giusto sulla separazione delle acque. Il sindaco di Sorrento poi dovrebbe dirci perché non vuole aprire il depuratore di Marina Grande o perché non lo si mette in funzione? Queste sono le domande che il nostro sindaco facente funzione, l’avvocato Benedetto Migliaccio dovrebbe rivolgere in primis ai suoi colleghi peninsulari e poi all’assessore all’ambiente della Regione Campania. Domande che vanno fatte non per stupido campanilismo ma semplicemente perché - ammettendo che Punta Gradelle entrerà mai in funzione (doveva essere a regime il 31 luglio scorso su assicurazioni della signora Flora Beneduce), quel depuratore non potrà mai smaltire il flusso di acque da depurare di tutti i comuni della costiera, soprattutto senza prima aver fatto una separazione tra acque bianche e nere cosa che nessun comune costiero ha fatto, ne sembra intenzionato a fare . Tutto queste cose questi i sindaci le conoscono e sanno pure che  sono i diretti responsabili, eppure, stanno cavalcando la grande bara/ONDA mediatica messa su ad arte da qualcuno di loro e lo stanno facendo ancora una volta sulla pelle dei cittadini per salvaguardare interessi e magari far passare altri “progettoni” inutili . Non è una cosa di poco conto: lo ripeto, c’è chi si ostina ancora a non capire, il livello di disastro ambientale del nostro mare non è una casualità ma il risultato di politiche amministrative miopi e dissennate che queste amministrazione costiere hanno gestito fino ad ora e continuano a farlo con gli stessi sistemi e le stesse procedure, gli stessi uomini e gli stessi politici . Ora che questi sindaci, con la copertura di questo gruppo la Grande baraOnda, si stiano ricostruendo una verginità è assolutamente inaccettabile ma ancora più inaccettabile è il mantenimento dello status quo sul regime delle acque e su tutto il carico dei flussi delle acque che dovrebbe sopportare solo punta Gradelle. Allora alla civile Grande Sorrento si chiede intanto: 1) di cominciare o attivare progetti di regimentazione delle  proprie acque e 2) di far entrare in funzione anche  il depuratore di Marina Grande! Ma a questi sindaci e ai loro sodali si chiede soprattutto di togliersi la maschera dell’innocenza e di programmare serie politiche di recupero ambientale, perché ormai da noi possiamo solo recuperare e soprattutto non pensare solo agli interessi di ristoratori e albergatori, solitamente defilati sulle battaglie di civiltà, perché i loro interessi non possono più essere gli unici da difendere, perché quelli dei cittadini comuni sono molto più importanti.

Franco Cuomo –VAS – Circolo “Giovanni Esposito” Vico Equense