mercoledì 29 marzo 2017

IO VORREI RITORNARE SULL'ARGOMENTO.

via Arcoleo, marina di Seiano Vico Equense (Na)


Dalla foto sembra chiaro che si tratta di lavori per impianti fognari o altro. Ciò che andrebbe precisato è che lavori del genere dovrebbero prevedere nel preventivo dei costi anche la posa in opera di ciò che viene tolto prima, perché questo dovrebbe essere il metodo giusto per un lavoro del genere. Qui ci troviamo di fronte ad una vera e propria sciattezza, un'orribile ferita inferta ad una pavimentazione antica di un borgo marinaro antico come la Marina di Seiano! Uno schifo del genere forse lo si può rintracciare solo sul litorale Domizio! Qualcuno però avrebbe detto che forse il basolato verrebbe risistemato in autunno, ma chi ci crede? E quei basoli rimarranno lì tutta l'estate? Perché non farlo ora il lavoro di risistemazione di un borgo già distrutto da parecchie altre schifezze? Sempre qualcuno mi avrebbe riferito che il Comune non ha i soldi per completare l'opera e avrebbe chiesto agli esercenti del posto di pagare i lavori di completamento. Ammettendo che fossero vere queste voci, tutto questo mostra lo stato di inefficienza amministrativa nel quale ci troviamo. Dubito che qualche ristoratore o albergatore sborserà un euro, concentrati come sono solo sui loro affari, in ogni caso, lasciare via Arcoleo in questo stato è un'indecenza inaudita!


lunedì 27 marzo 2017

In base a non si sa quale principio, ci stanno rubando e distruggendo ciò che per diritto ci appartiene!

via Arcoleo, marina di Seiano
Basolato rimosso marina di Seiano
scogliera frangiflutti marina di Seiano 
Torretta di Punta la Guardia
Muro tra il Pezzolo e lo Sporting
Axidie, cabine in cemento

Qualche giorno fa mi sono divertito – con amarezza-  e ho immaginato che mi fosse data una concessione sullo scoglio della Margherita, unico posto rimasto ancora libero e di tutti, ora invece queste cose che scrivo sono maledettamente vere! E voglio essere insistente, e voglio esserlo per soprattutto per me stesso, perché i cittadini di Vico Equense  forse non meritano quello che sostengo, perché questi stessi cittadini tacciono su abusi che meriterebbero il pubblico ludibrio, la ferma riprovazione e la condanna pubblica e ludibrio e condanna e riprovazione la meriterebbero gli amministratori di questa città: primo fra tutti Gennaro Cinque, già sindaco di Vico Equense e ora assessore ai lavori pubblici, poi il sindaco Andrea Buonocore, eppoi l’assessore all’urbanistica Angelo Castellano e poi tutta la Giunta e il Presidente del Consiglio Massimo Trignano! Quello che ormai sta avvenendo in questa città ha del parossistico. Concessioni su tratti di costa in zona rossa e su scogliere frangiflutti, elementi costruttivi non removibili in aree demaniali, rimozione di pavimentazione con basolato in centri storici e gettate di asfalto invece del ripristino della vecchia pavimentazione, uso indebito della vecchia pavimentazione, muri eretti sul demanio per evitare l’accesso ai cittadini a residue spiagge libere. Tutto per favorire esclusivamente l’interesse dei privati, siano essi albergatori, ristoratori, gestori di stabilimenti balneari. Nessuno vuole vietare l’attività commerciale, ma rispettate almeno la decenza di lasciare qualche possibilità anche al resto degli altri cittadini! Senza andare a Marx , Il diritto romano distingueva le “res in commercio” e le “res extra commercium” , ovvero le cose di cui si può fare commercio da quelle che invece devono sempre rimanere a disposizioni di tutti. Ovvero cose che esprimono utilità individuale e cose incommerciabili che esprimono utilità collettiva e sono per questo ,” in proprietà collettiva dei cittadini”. Voglio ricordare a questi sedicenti amministratori che questa distinzione è rimasta nella nostra Costituzione, la quale al primo comma dell’art.42, afferma che:” La proprietà è pubblica o privata”, dichiarando con ciò, che esistono due tipi di appartenenza: una proprietà collettiva demaniale dei cittadini, che per il fatto di appartenere a tutti è fuori commercio e una proprietà privata, che, riguardando i beni economici commerciabili e può essere in proprietà dello Stato o della Pubblica Amministrazione, di Enti o di privati. Questo vuol dire che anche in pieno regime liberistico, ovvero quello che si sta facendo passare in tutta l’Italia, ci sono regole che devono essere comunque rispettate, mentre il successivo art.43 recita che “ mai dovrebbero essere privatizzati, demani, le spiagge i beni artistici e storici”, perché nel fare questo significa che si sta sottraendo ai cittadini beni che appartengono a loro a pieno titolo di sovranità “. Ora è veramente uno schifo, quello che succede a Vico Equense ! L'assoluta mancanza di rispetto per l'estetica dei luoghi abbandonata nelle mani  di  commercianti rozzi ha definitivamente distrutto parte di quel patrimonio che apparteneva a tutti noi. Mi chiedo retoricamente, perché io la risposta già la conosco:ma esiste una opposizione in consiglio comunale? O qualche consigliere che abbia voglia di fare una interrogazione e controllare se, per esempio, il progetto giù alla marina di Seiano, permetteva l'abolizione del basolato e la sostituzione con schifosissime pezze di asfalto? E ancora era necessario dare la concessione per una piattaforma su una scogliera frangiflutti che  negherà la visuale verso il golfo di Napoli dalla piazzetta di Seiano, già ingombrata da un gazebo ottagonale vicino alla antica chiesetta di Sant’ Antonio? O è necessario il muro di cemento eretto già qualche anno fa che non permette di passare dal Pezzolo alla spiaggia occupata dello Sporting, scavalcato pericolosamente dai ragazzi? Perché mantenerlo ancora? Perché è zona caduta massi, ma allora se è zona caduta massi perché lo è solo per quel tratto e non per tutta la spiaggia occupata dallo Sporting? Era necessario autorizzare una concessione su un’altra scogliera frangiflutti in zona rossa accanto a una galleria paramassi che se si chiama così, una ragione ci sarà? Ecco, qui ormai si è perso tutto il buon senso che invece dovrebbe avere una pubblica amministrazione in virtù di esclusivi interessi economici di privati! E allora basta! Questi suoli occupati sono i miei, mi appartengono di diritto! E vorrei che lo sapessero anche gli altri cittadini! Si, cittadino dormienti di Vico Equense, vi hanno portato via interi pezzi di costa, vi stanno distruggendo un patrimonio di bellezza che vi appartiene, solo per fare un piacere a qualcuno. L’altro giorno esternavo questa mia rabbia al Presidente del Consiglio, uomo che si definisce di sinistra, piddino naturalmente, e gli chiedevo come era possibile che accadesse tutto ciò, e lui, neutro: “ma che ci possiamo fare se la Soprintendenza approva”. Non gli ho risposto male, perché lo conosco da quand’era ragazzo, ma avrei voluto dirgli: “ ma perché, la città ora è amministrata dalla Soprintendenza? Ma non esiste un assessore all’urbanistica, non c’è forse un ufficio commercio? Non abbiamo una Commissione Edilizia Integrata? Ma lo amministrate questo comune o cosa?
Franco Cuomo VAS- Verde Ambiente e Società


giovedì 23 marzo 2017

SI PUO' FARE, A VICO EQUENSE SI PUO' FARE TUTTO

Scoglio della Margherita

Ebbene Sì, anche io ho presentato la richiesta per un’autorizzazione per occupare uno spazio pubblico a Vico Equense. Ho presentato regolare domanda ed un progetto. A dire il vero ho avuto qualche difficoltà a rintracciare lo spazio, non c’era rimasto neanche più un metro quadrato che non fosse stato già dato in concessione. Sono state occupate – e questa sembra essere la tendenza cool ( cioè di moda) di questa prossima estate- persino le scogliere frangiflutti, dove in altri posti del paese Italia, devono restare tali, pena multe salatissime vista la funzione che hanno, a Vico Equense sono state concesse pure quelle e riconvertite in solarium/bar/ristoranti. Allora mi sono chiesto: e dove la faccio io la richiesta ? Ho preso un po’ di informazioni, mi sono guardato intorno e come un flash mi è scattata l’idea: L’unico posto non ancora occupato da lettini sdraio, palafitte, gazebo con tende al vento, ristorantini o baretti vari era lo scoglio della Margherita, rimaneva anche quello della Tartaruga, ma il progetto da realizzare era più complicato per ragioni morfologiche e allora ho superato lo scoglio – è il caso di dirlo – ho rotto gli indugi ed ho affidato il progetto ad un notissimo geometra di Roccacannuccia, uno molto bravo e sensibile alle problematiche ambientali e del paesaggio. Di architetti non ne ho trovati anche perché quelli della facoltà di Napoli erano una buona parte agli arresti domiciliari e quelli rimasti avevano già realizzate opere di grande rilievo paesistico sulle suddette scogliere e per tutta la costa. Ho fatto allora domanda al sindaco, io avrei voluto realizzare un solarium per naturisti, allietato da letture filosofiche: chessò, tra un bel tuffo dalla Margherita, che è bella alta, e un bagno di sole letture tratte dalla Gaia Scienza, o da Parmenide o da Dionigi d’Alessandria, poi di nuovo il bagno e poi il sole. Il sindaco è inorridito! Mi ha stoppato e ha detto: “ prufessò, chimma fa cu sta filosofia e ca  genta annura, se volete la concessione, dovete realizzare un solarium con annesso ristorantino e magari anche un piano bar di sera”. Ho provato a far notare che a Vico Equense ormai si mangia dovunque, anzi che a Vico Equense ormai si mangia solo, ma lui, irremovibile mi ha ribadito:” o ristorante o niente!”, anche lui sostenitore della tendenza cool che ormai vedeva ristoranti dovunque e poi, con fare sbrigativo ha detto:” sbrigatevi a consegnare il progetto ché deve passare in commissione edilizia e per il commercio e deve avere autorizzazioni paesistiche e della Soprintendenza che è molto sveglia e vigile per queste cose”. Così, ho chiamato il geometra di Roccacannuccia esperto di tipologie costruttive simil ambiental paesistiche e ho commissionato il progetto. Quello che vedete nella foto è il rendering di ciò che sarà realizzato a inizio giugno. Una piattaforma ellissoidale in acciaio cromato, attraversata da assi di pvc posti a raggiera su una rete di grigliato keller, sostenuta da pilotine di acciaio fissate alla roccia da viti, una scala sempre in grigliato kellerl che porta al piccolo moletto di attracco sempre in acciaio cromato, sempre con assi in pvc, il tutto coperto da una tensostruttura con tenda in poliestere bianco ghiaccio. Ci siamo posti il problema di dove scaricare residui di cibo , rifiuti organici e servizi igienici, ma il geometra, strizzando l’occhio mi ha assicurato con un “ prufessò, mo ved’io”. E allora mi sono detto : SI…PUO’…FARE, A Vico Equense si può ormai fare tutto. Il progetto è stato approvato ed io ho avuto la concessione sulla scoglio della Margherita ultimo baluardo di una costa trasformata in un unico grande ristorante. 


sabato 18 marzo 2017

Depuratore di Punta Gradelle ...una storia infinita


Gennaro Cinque assessore ai lavori pubblici comune di Vico Equense
Ma da quanti anni ormai dura la vicenda del depuratore di Punta Gradelle: i fanghi da trasportare, la strada inutile di cemento, la diatriba con l’ENEL e gli scavi per le strade per portare l’energia elettrica col voltaggio adatto? Ma chi è il responsabile di tutto ciò? Ma per quando tempo ancora i cittadini dovranno essere presi per i fondelli? Per quanto tempo ancora dovremo vedere i continui rinvii delle annunciate entrate in funzione? Per quanto tempo ancora il nostro mare sarà a rischio liquami subito dopo le piogge? Sono domande che mi vengono dopo aver letto le dichiarazioni di Gennaro Cinque sul depuratore, oggi assessore ai lavori pubblici, ieri sindaco della città di Vico Equense che usando il suo solito linguaggio, dice che siamo nella m… fino al collo. Condivido questa affermazione , ma la rispedisco al mittente, perché se siamo nella m….fino al collo come dice lui , forse qualche responsabilità dovrebbe prendersela, visto che è stato sindaco di Vico Equense  per circa vent’anni, invece di ergersi a paladino dell’ambiente e di discettare di overflow, perché a me sembra e posso sbagliarmi che questa vicenda della separazione acque bianche e nere, che lui sostiene in maniera veemente sia un ulteriore escamotage per mettere in moto altri meccanismi , mentre tace su tutto il pregresso che la vicenda depuratore porta con sé. Gennaro Cinque ambientalista non mi ha mai convinto e ancora oggi non mi convince: Guardo al triste destino della marina di Seiano, alla sua svendita ai privati, guardo alla cementificazione di ogni piccolo tratto di costa o di sentieri, al vanto auto celebrativo che mette in essere quando si parla di illuminazione: tra poco porterà i pali dell’’illuminazione pure sulla Conocchia o sul Molaro, o al vanto dell’installazione di non so quante telecamere da sistemare su tutto il territorio. Mi chiedo quanto queste attività non siano il solo modo di oleare l’unica attività che egli conosca e che gli sta a cuore, ovvero: appalti, appalti, appalti, cemento, cemento, cemento, pali, ringhiere dovunque. Si, Gennaro Cinque! Siamo nella m… fino al collo, ma tu non sei esente da responsabilità grosse se lo siamo ancora oggi! E il depuratore di Punta Gradelle sul quale oggi fai la voce grossa è l’esempio più vistoso del tuo operato. Vendile a chi non ti conosce le tue ragioni, no a chi da anni denuncia lo scempio del territorio. E vecchia la storia Gennaro Cinque è assai vecchia e la tua unica fortuna è che non hai nessuno che concretamente si opponga al tuo operato.