Scoglio della Margherita
Ebbene Sì, anche io ho presentato la richiesta per un’autorizzazione per occupare uno spazio pubblico a Vico Equense. Ho
presentato regolare domanda ed un progetto. A dire il vero ho avuto qualche
difficoltà a rintracciare lo spazio, non c’era rimasto neanche più un metro quadrato
che non fosse stato già dato in concessione. Sono state occupate – e questa sembra
essere la tendenza cool ( cioè di moda) di questa prossima estate-
persino le scogliere frangiflutti, dove in altri posti del paese Italia, devono
restare tali, pena multe salatissime vista la funzione che hanno, a Vico
Equense sono state concesse pure quelle e riconvertite in
solarium/bar/ristoranti. Allora mi sono chiesto: e dove la faccio io la
richiesta ? Ho preso un po’ di informazioni, mi sono guardato intorno e come un
flash mi è scattata l’idea: L’unico posto non ancora occupato da lettini sdraio,
palafitte, gazebo con tende al vento, ristorantini o baretti vari era lo
scoglio della Margherita, rimaneva anche quello della Tartaruga, ma il progetto
da realizzare era più complicato per ragioni morfologiche e allora ho superato
lo scoglio – è il caso di dirlo – ho rotto gli indugi ed ho affidato il
progetto ad un notissimo geometra di Roccacannuccia, uno molto bravo e
sensibile alle problematiche ambientali e del paesaggio. Di architetti non ne
ho trovati anche perché quelli della facoltà di Napoli erano una buona parte
agli arresti domiciliari e quelli rimasti avevano già realizzate opere di
grande rilievo paesistico sulle suddette scogliere e per tutta la costa. Ho
fatto allora domanda al sindaco, io avrei voluto realizzare un solarium per naturisti,
allietato da letture filosofiche: chessò, tra un bel tuffo dalla Margherita,
che è bella alta, e un bagno di sole letture tratte dalla Gaia Scienza, o da Parmenide
o da Dionigi d’Alessandria, poi di nuovo il bagno e poi il sole. Il sindaco è
inorridito! Mi ha stoppato e ha detto: “ prufessò,
chimma fa cu sta filosofia e ca genta
annura, se volete la concessione,
dovete realizzare un solarium con annesso ristorantino e magari anche un piano
bar di sera”. Ho provato a far notare che a Vico Equense ormai si mangia
dovunque, anzi che a Vico Equense ormai si mangia solo, ma lui, irremovibile mi
ha ribadito:” o ristorante o niente!”,
anche lui sostenitore della tendenza cool
che ormai vedeva ristoranti dovunque e poi, con fare sbrigativo ha detto:” sbrigatevi a consegnare il progetto ché deve
passare in commissione edilizia e per il commercio e deve avere autorizzazioni paesistiche
e della Soprintendenza che è molto sveglia e vigile per queste cose”. Così,
ho chiamato il geometra di Roccacannuccia esperto di tipologie costruttive
simil ambiental paesistiche e ho commissionato il progetto. Quello che vedete
nella foto è il rendering di ciò che sarà realizzato a inizio giugno. Una
piattaforma ellissoidale in acciaio cromato, attraversata da assi di pvc posti
a raggiera su una rete di grigliato keller, sostenuta da pilotine di acciaio
fissate alla roccia da viti, una scala sempre in grigliato kellerl che porta al
piccolo moletto di attracco sempre in acciaio cromato, sempre con assi in pvc,
il tutto coperto da una tensostruttura con tenda in poliestere bianco ghiaccio.
Ci siamo posti il problema di dove scaricare residui di cibo , rifiuti organici
e servizi igienici, ma il geometra, strizzando l’occhio mi ha assicurato con un
“ prufessò, mo ved’io”. E allora mi
sono detto : SI…PUO’…FARE, A Vico Equense si può ormai fare tutto. Il progetto
è stato approvato ed io ho avuto la concessione sulla scoglio della Margherita
ultimo baluardo di una costa trasformata in un unico grande ristorante.
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