L’altro giorno, in stazione
Circumvesuviana a Vico Equense, ai varchi, su richiesta di favorire
l’abbonamento, non ho dato alcun cenno e sono passato. Alla richiesta ho
opposto un silenzio/rifiuto e sono andato avanti. Sono stato raggiunto, strattonato,
preso per un braccio e spinto contro il muro da due figuri senza alcuna divisa
e senza tesserini di riconoscimento, come fossi stato un ladro o un delinquente
e non un uomo di 61 anni che tornava da una giornata di lavoro dopo un viaggio
terrificante. Ero salito a Napoli, dopo la soppressione di un treno e l’attesa
di quasi un’ora di un altro che era talmente sovraffollato che per un momento ho
pensato che saremmo morti asfissiati tutti quanti. Il viaggio – se così si può
chiamare- è durato 40 minuti più del previsto: in pratica, la tratta di un’ora
è stata fatta in un’ora e quaranta, in condizioni inumane. A Vico poi
l’epilogo. Ad uno dei due ho detto che per conto mio potevamo stare lì tutta la
sera, ma l’abbonamento non glielo avrei mostrato, l’altro continuava a
spingermi contro il muro: gli ho urlato in faccia le condizioni in cui si è
svolto il viaggio, che ormai sono diventate una realtà quotidiana. Di tutta
risposta, sempre spingendomi contro il muro, il tizio in maniera brusca e
sprezzante, mi ha detto di presentare un esposto all’azienda, che era la sua
azienda, quella per la quale lui mi stava schiacciando contro il muro. Solo
allora, ho reagito e gli ho urlato in faccia che l’esposto l’avrebbe dovuto
fare lui alla sua azienda, descrivendo le reazioni a cui è portata l’utenza per
le condizioni in cui la si fa viaggiare e che il mio rifiuto era l’unica
reazione civile che un utente poteva opporre a quello stato di cose e che per
conto mio avremmo potuto chiamare anche i carabinieri ma io l’abbonamento non
lo avrei mostrato. Solo allora uno dei due ha detto all’altro di lasciarmi
andare. Questo mese non rinnoverò l’abbonamento perché ho deciso di abbandonare
la Circumvesuviana.
L ’episodio che ho descritto è stato l’ultimo di una serie di
disagi e vessazioni che stanno durando da troppo tempo, logorando la mia
salute. Ho optato per un trasporto
privato, organizzato già da altri cittadini in risposta all’indifferenza di chi
ha gettato i trasporti nel caos: direzioni amministrative in primis e politici
regionali preposti ai trasporti. Nella vicenda Circumvesuviana/Eav ci sono
troppi lati oscuri, uno tra tanti: i soldi dati dalla Regione all’Eav (37
milioni di euro per evitarne il fallimento). Si continua cioè a versare cifre
rilevanti ad una società ( nata come carrozzone politico) indebitata fino al
collo e a fare ingrassare le banche creditrici con interessi milionari, mentre un
territorio con mezzo milione di persone, la metà dei quali probabilmente sono
pendolari, è mandato allo sbando. Forse qualcuno dovrebbe intervenire: il
Prefetto o la Procura
della Repubblica per esempio. Fino ad un anno fa i treni c’erano,
improvvisamente ci si ritrova – come è successo- in un giorno con soli sei
treni, con riduzioni del 40% delle corse, con treni che si fermano inspiegabilmente
in qualche stazione per motivi tecnici, per poi ripartire dopo tre quarti
d’ora, dopo che un personale irresponsabile ha fatto uscire tutti dal treno per
dirottarli su un'altra piattaforma sulla quale arriva un altro treno già
stracolmo di passeggeri. Non voglio pensare ad una strategia del sabotaggio, ma
sono convinto che forse sarebbe il caso che qualcuno facesse chiarezza su una
vicenda tutt’altro che limpida. Il servizio è collassato ormai, pochissimi
treni in giro, pendolari stremati e incavolati, Corse soppresse a ripetizione,
e spesso senza annunci agli utenti. ritardi di 30, 40 minuti, un'ora. Centinaia
di passeggeri in attesa nelle stazioni terminali di Porta Nolana e Piazza
Garibaldi a Napoli, bisognerebbe organizzare una protesta, fare una class action, rifiutarsi di pagare gli
abbonamenti per un periodo? Io ho scelto: un trasporto alternativo su gomma
organizzato da altri utenti che esasperati hanno abbandonato la Circumvesuviana
prima di me.
Franco Cuomo – VAS- Vico Equense
Quegli sgherri che ti spingevano contro il muro hanno un contratto da metalmeccanico che gli fa guadagnare il 30% in più della media nazionale. Per anni la Circumvesuviana è stata la Bengodi del posto pubblico, dove si poteva scioperare ad libitum per accaparrarsi l'ennesimo super-aumento, mentre alla dirigenza venivano nominati incapaci politicizzati e tirapiedi vari. La recenti nomina di Nello Polese alla guida dell'Eav, in questo senso, è illuminante.
RispondiEliminaAddio alla Circum!