sabato 11 aprile 2015

Ma basta Parlare di Gennaro Cinque ! E' una storia vecchia ormai!


“Pagliacciata suprema, la legalità ridotta a letame”, qualcuno lo ha postato e lo faccio mio, in sintesi estrema di questo si tratta; commentassero pure i giornali, i giornalai, pardòn, giornalisti . Ormai ci si inebetisce e ci si annoia su queste notizie, ma la verità è che la vita sta altrove. Negli affetti veri, nella salvaguardia della natura, nella difesa dei diritti dei più deboli. Chissenefrega di Gennaro Cinque e dei suoi giochini vistosamente palesi per conservare la poltrona in un modo o nell’altro! Chissenefrega dei suoi calcoli, delle sue furberie pulcinellesche. E non è neppure una blandissima opposizione consiliare che cambierà lo stato di cose: fossi io mi sarei già dimesso, che governassero da soli questo paese di para…ninfi! O se vi piace di più, di lenoni, di ruffiani, di mezzani!  È la popolazione che dovrebbe reagire, ritrovare dignità, se questo non succede ma che si azzuffino tra loro. Ma di cosa stiamo Parlando !?! Qui concorrono tutti per un morso di pane, per un piacere, per una prebenda! Qui tutti si calano le braghe, per aggiustare un affaruccio loro, tutti servi per una pacca sulle spalle data da gente che nella cosa pubblica ha trovato la panacea per fare e aggiustare i fatti propri. E’ una storia vecchia ormai! Faccioni di signore sorridenti e vistosamente truccate e incannaccate su gigantografie che da Napoli, all'aereoporto, alla penisola sorrentina sorridono tronfie del loro potere e dicono che loro sono come voi, voi però non campeggiate su gigantografie, non siete ingioiellate! Il  potere smargiasso esibito alla faccia di chi arranca giornalmente. E allora? Di cosa vogliamo parlare ? Di tutta questa miseria umana? Di questa volgare pantomima spacciata per democrazia, di questo cattivo gusto, di questo arraffa arraffa? Mai termine è stato più stracciato e stravolto di questo! Ma via ! Cominciamo noi ad esibire i nostri stili di vita diversi dai loro, la nostra cultura, i nostri valori, facciamo comprendere attraverso questo orgoglio di essere diversi da loro e disprezziamoli con l’indifferenza che si meritano! Non spetta ai pochi ma a tutta la popolazione dire basta, se questa non lo fa, allora la gente è collusa con tutti ciò e l'unica cosa da fare è differenziarsi nelle scelte, badando bene che quelle dominanti non limitino le tue: tutto qua, e vi assicuro che non è poco, vi assicuro che fare scelte diverse da quelle dominanti e saperle mantenere è un lavoro faticosissimo: bisogna crederci. Non mi riguarda proprio, se la gente vuole questi rappresentanti, che se li tenesse pure. In più quello che sta facendo Gennaro Cinque credo che lo abbia fatto pure De Luca e altri sindaci, ormai e diventata semplice routine. Questa è la deriva della legalità niente altro. Ora tutti i giornaletti ci ammorbano sul destino di Gennaro Cinque che vuole andare alla Regione, ma vuole rimanere anche in sella a Vico Equense, due piedi in una scarpa: ma ci andasse alla Regione, se ci riesce ( cosa di cui dubito), ma se lo tenesse il Comune o lo affidasse ad un suo luogotenente! Cosa cambia se tutta la popolazione è amorfa? Cosa cambia se tutta la popolazione ne confermerà il suo potere? Il punto è un altro: il punto è, anzi uno dei tanti punti è che pochi giorni, fa sono stati espiantati 7 o 8 tigli, perché qualcuno ha scritto da qualche parte che forse il marciapiede si stava spaccando, che forse quegli alberi non dovevano stare lì perché piantati da vent’anni prima da un’amministrazione precedente: ebbene quegli alberi frondosi sono stati divelti in una giornata con un ordinanza. Poi ci sono cancelli sulle spiagge, poi c’è  una collina circostante dove ognuno ha costruito quello che poteva e quello che voleva senza un piano, poi ci sono rivi pieni di amianto e discariche abusive. Ma di cosa altro vogliamo ancora parlare? Sempre di Gennaro Cinque ? Ma basta! Tutto quello che ha fatto questo sindaco sta sotto gli occhi di tutti, ma sembra andar bene a tutti. E allora? Poi magari ci metti pure che tra quelli che dovrebbero essere i cittadini, diciamo illuminati, si erge qualche agronomo competente e di sinistra ( anche questa, parola devastante e devastata) che dice: vabbé ma in fondo sono tigli, non sono alberi di pregio, e allora capisci che fine ha fatto ogni singola possibilità di scampo, liberazione, rimedio, via d’uscita, redenzione.  Di fronte a tutto questo mi vengono solo in mente le parole che Franco Autiero fa scrivere a  Rusinella,  ovvero, la gatta del condominio interno undici della piéce Espiantati , in defecati messaggi sul tappetino di nostra signora delle polveri: S A L V A T E V I.

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