sabato 5 aprile 2014

Villa dei Misteri ... passengers are advising





Il treno si riempie di turisti:cosce bianche di vecchie signore, macchine fotografiche, cappellini, bottigline di acqua diventata ormai caldissima. L’altoparlante ripete in più lingue: “si avvisano i signori viaggiatori…con la pessima traduzione di passengers are advising that the next train for naples is arriving on deck two….qualche inglese sorride. La voce va avanti per quasi dieci minuti. Il caldo del pomeriggio è insopportabile e la lunga sosta pure. Sono questi i  momenti in cui si verifica un allargamento del campo dell’esperienza fisica, messa sempre a dura prova nei treni della Circum è un’esperienza corporea che si omogeinizza a quella degli altri: in quei momenti scopriamo che abbiamo tutti le stesse fantasie. Nella calura i pensieri vagano ci si soppesa con gli sguardi –anche quelli di noia- ma io guardo soprattutto i look le differenze tra italiani e stranieri. Noi italiani moltiplichiamo le apparenze di pari passo con la conquista dell’uniformità nell’aspetto: Gli stranieri no:sono più vari e hanno più estro personale, anche nella maggiore povertà estetica. Ci si libera dall’illusione del modello <<esclusivo> o magari dalla sua libera interpretazione e riproduzione, e si giura fedeltà a un design o meglio, ad un look. I ragazzi italiani hanno sempre occhiali da sole e scarpe o jeans firmatissimi: in quel vagone se stessero tutti zitti sarebbe facilissimo riconoscere gli italiani da tutti gli altri. Il grande salice piangente sulla destra nasconde gli antichi scavi la folla è rumorosa e si accalca comincia il rito della gente che protesta per la soppressione di corse: io comincio ad assentarmi per sopravvivere: il processo può spingersi fino all’obliterazione pressoché totale della linea di confine tra reale e immaginario: Osservo un ragazzo alto con frangia sugli occhi e occhialini tondi, tedesco, forse olandese…non decifro bene la lingua ma i suoni sembrano quelli il look è trasandato, mi vengono immediatamente in mente associazioni visive: coffee shop, jeans logori, montgomery sporchi, capelli spettinati. Noi crediamo che l’abito esprima l’essenza più intima di noi stessi, mentre di fatto esso esprime il nostro environment, il nostro essere ambiente, e come la pubblicità, la musica pop, la pulp finctione, lo fa ad un livello istintuale, emotivo, non intellettuale. Il ragazzo sorride schiacciato tra rumorosissimi studenti italiani e un gruppo di operai edili con pantaloni schizzati di pittura e grossi scarponi: Il treno è ancora fermo, mentre la voce dell’altoparlante continua ad annunciare l’arrivo del prossimo treno: E’ la lunghezza interminabile della sosta e il caldo asfissiante che mi riportano fuori dalla mia pcnolessia. L’era del tempo intensivo non è più quella del mezzo di trasporto fisico. La visione più o meno lontana del nostro viaggio cede così a poco a poco alla previsione, alla preveggenza, mentre l’arrivo rapido ad una destinazione anche prossima viene messo in forza dall’inerzia generalizzata di immagini e informazioni che ormai sono il tratto più vivido di una conoscenza immaginifica: In Circumvesuviana si viaggia molto più nel tempo che non nello spazio.

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