mercoledì 16 aprile 2014

ITALIA il paese in cui la P2 rende liberi



«P2 macht frei». E allora?  Dove sta l’oscenità? La parafrasi della poesia Se questo è un uomo di Primo Levi e della frase sul cancello di Aushwitz, “il lavoro rende liberi” con “ la P2 rende liberi”, utilizzata da Beppe Grillo riesce a dare veramente la dimensione di ciò che è diventata l’Italia oggi. Le anime belle del giornalismo italiano al giogo dei poter super forti: i Severgnini con caschetto argentato, le Gruber siliconate, i Formigli scalmanati, i Floris morigerati,  e poi Mentana, tutte le sere a ogni ora del giorno e della notte a ricordarci che il Movimento 5 stelle è  un’accolita di nazifascisti squadristi. Che il loro leader è un guitto violento sostenuti da  La Repubblica e il Corriere della sera e Paolo Mieli, e Pier Luigi Battista, insomma tutto il regime mediatico di ballerini e ballerine, paludato da gotha intellettuale di sinistra democratica piddina, di mosche cocchiere, che ha scatenato un putiferio, con la sollecitata reazione, fuori luogo, di Renzo Gattegna il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane su questa centratissima parafrasi fatta da Grillo. Giustissima la reazione di Grillo di non fare le scuse a nessuno e di aver sottolineato l'inapproriatezza comunicativa di Gattegna. Vorrei solo ricordare per dovere di cronaca per chi ha la mia età, che quella foto con la scritta giusta è stata anche una copertina di un Lp del gruppo gli Area negli anni settanta, 1973 per  essere precisi  nonché il titolo dello stesso album e che allora non suscitò alcuna indignazione. Oggi, a 62 anni suonati mi vengono in mente le parole del mio amico comunista Gianni Arpino, scomparso da tempo ormai. Quando uscì La Repubblica, io giovane comunista  di allora, la acquistavo tutti i giorni e volevo commentare con lui le notizie e i fatti politici che vi leggevo e lui flemmatico mi rispondeva : “ io leggo solo  L’Unità, il tuo giornale è il giornale della loggia massonica P2 e dei padroni”. Credo che mai parole siano state più vere. Con l’avvento del quotidiano di Eugenio Scalfari cominciò lo sfaldamento del Partito Comunista, ma soprattutto iniziò l’avvento di una nuova forma di pensiero unico che sarebbe poi diventato il tratto ormai più vistoso di tutta l’informazione attuale. Sono andato a leggermi il post di Beppe Grillo e invito chiunque a farlo ebbene,  in quel post sul blog non c'è niente di offensivo verso nessuno, e la mastodontica e falsa '"operazione indignazione" messa su da giornali e  televisioni è stata fatta solo per cancellare e far dimenticare il contenuto del messaggio, ovvero quello che con elegante bravura, a mio avviso, è la reinterpretazione di Se questo è un uomo di Primo Levi e che poi è riassumibile nella constatazione che questo è un paese nato dalle morti di Falcone e Borsellino, dalla trattativa Stato mafia,schiavo della P2, comandato da un vecchio impaurito delle sue stesse azioni che ignora la Costituzione, un paese consegnato da vent'anni a Dell'Utri e a Berlusconi. Insomma un’operazione di indignazione  che e in Italia, chiaramente, funziona sempre, perché serve a distrarre da ciò su cui si dovrebbe realmente riflettere. Ormai difficilemente guardo i programmi macelleria fatti passare per informazione politica che si succedono a scacchiera sulle varie televisioni dal lunedi al venerdì, preferendo guardare un buon film. Preoccupa però che c’è ancora molta gente in giro che è convinta che quei programmi dicano la verità su questo sfortunato paese.
 Franco Cuomo


2 commenti:

  1. Tutta l'indignazione per il post di Grillo è chiaramente uno strumento di becera propaganda anch'essa (come il post stesso lo è dal mio punto di vista).
    Quello per cui sono realmente indignato è il fallimento totale del nostro paese al quale anche il movimento capitanato dal comico genovese contribuisce a suo modo estrinsecandosi semplicemente in una critica continua, nell'urlare contro tutto e tutti senza lasciar presagire uno spiraglio di fuoriuscita propositiva dalla palude nella quale affondiamo.
    Sono sinceramente e profondamente deluso dal M5S per tutto ciò che avrebbe potuto rapresentare ed essere per questo martoriato paese e per il suo popolo che, probabilmente, merita sempre meno di salvarsi.

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  2. Non è un male fare critica continua a malefatte degne esclusivamente di essere criticate. "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" diceva Marco Fabio Quintiliano 2000 anni fa; io aggiungo che criticare e odiare i criminali che hanno distrutto il paese e continuano a farlo, certi della protezione e connivenza dei mezzi di disinformazione, è doveroso, oltre che nobile. Se poi ti informassi, sapresti che il M5S non è solo quello.

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