lunedì 17 febbraio 2014

Il Cinema Aequa e le statue di sale

Su FB :"Stasera, dopo una giornata di lavoro intenso e faticoso, sono andato in Consiglio con lo spirito di chi, anche se da una posizione critica su alcuni aspetti che non mi avrebbero consentito un voto pienamente favorevole, è contento di partecipare ad una seduta per certi aspetti storica: quella che avrebbe permesso alla mia Città di riavere il suo cinema. Purtroppo inghippi procedurali hanno portato ad un ulteriore rinvio della decisione."



Ho letto su Punto Rosso questa citazione che riporto. Confesso che l’avevo letta anch’ io, subito dopo quella pesantissima ( nel senso di asfissiante e lunga) seduta del Consiglio Comunale nella quale – tra le altre cose – si discusse a tarda serata del Cinema Aequa. Non sono intervenuto subito, per stanchezza, per le molte versioni (quella della ditta che fa i lavori, quella del proprietario, quella del Comune) che circolano su questa costruzione che non si farà per ora e non si farà com’era stato previsto che si facesse, , non sono intervenuto perché altrimenti si sarebbe detto che cercavo la polemica con In Movimento per Vico. Poi Gianni, l’ing. Esposito, col quale molti interventi e denunce abbiamo fatto come VAS per le molte illegittime varianti di progetto presentate,  si è aggravato, e ora che non c’è più, mi rimbombano nella testa le parole che mi disse, già stanco e provato, qualche mese fa :” Caro Franco io il cinema a Vico non lo vedrò” e così è stato e chissà chi vedrà e quanto il cinema di nuovo a Vico Equense. Proprio per questo, il leggere questa dichiarazione così taroccata, così vistosamente ipocrita, così inopportuna del dottore Maresca mi ha suscitato un’insofferenza e un fastidio senza pari: Io non ero presente al quel Consiglio Comunale, ma – per documentarmi – ho guardato la lunghissima e snervante ripresa on line di 4 ore e più e chiedo al dottore Maresca : come mai durante tutto l’intervento dell’avvocato Migliaccio e la successiva replica dell’avvocato Dilengite, non ha proferito una sola parola, che sia una, sull’argomento? Perché non ha aperto bocca su quelli che lui ha definito con un eufemismo patetico “ inghippi procedurali” ? E com’è che anche i suoi compagni hanno taciuto, immobili come farinose statue di sale? 



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