martedì 3 dicembre 2013

Guru o ciarlatano? Né l'uno, né l'altro , solo super star mediatica al pari di lady GaGa o Michael Jackson




Ho visto Slavoij Zizeck ( per un poco ) domenica sera a che tempo che fa. Ho letto tutto un articolo che lo distrugge, però è stato scirtto da un giornalista de Il Foglio (1), quindi preso con la debita diffidenza. Cosa dire? Alcune cose scritte sono verissime: la maniacale cura del personaggio, le boutades sparate ad effetto, l'estetica della trasandatezza super studiata. vezzi tra le altre cose, tipici di altri filosofi (penso a Gilles Deleuze negli anni '70). Questo filosofo,come anche Alain Badiou è diventato talmente personaggio che il suo pensiero non produce nessun effetto, anche quello di Badiou. E' certamente affascinate l'affabulazione linguistica al limite dell'incomprensibilità e dell'oscurità mutuata da Jacques Lacan, non riesco però ancora a valutarne il peso reale sui sistemi filosofici precedenti. Io per esempio resto un faucoltiano convinto invece lui pensa che Michel Foucault era una creatura prodotta dal sistema di pensiero liberale. Non lo so, alcuni suoi libri mi sono piaciuti, Il Grande Altro. Nazionalismo, godimento, cultura di massa, Milano, Feltrinelli, 1999 o anche L'isterico sublime. Psicanalisi e filosofia, Milano, Mimesis Edizioni, 2003 o ancora Dalla Tragedia alla Farsa. Ideologia della crisi e superamento del capitalismo, Milano, Ponte alle Grazie, 2010. Altri invece decisamente no: Dello sguardo e altri oggetti. Saggi su cinema e psicoanalisi, Pasian di Prato, Campanotto, 2004; credo che  Gilles Deleuze abbia scriito cose molto superiori sull'argomento e Considerazioni politicamente scorrette sulla violenza metropolitana, Udine, Forum, 2007. un libro inutile, anche se infine trovo ininfluenti tutti i suoi scritti sul piano della prassi, nel senso che non produrranno o innescheranno alcuna rivoluzione e soprattutto ben metabolizzati dal super star system: voglio dire, non è  Antonio Gramsci o Herbert Marcuse, specialmente per gli studi sul marxismo. .Allora cosa? E' un personaggio ad alta compatibilità massmediologica è pura spettacolarità anche se argomenta partendo da  interpretazioni di Martin Heidegger, il quale rimane uno dei suoi riferimenti, assieme alla Scuola di Francoforte (in particolar modo Theodor Adorno e Walter Benjamin). Certamente si può dire che leggerlo, oltre che faticoso un po' fa pensare e questo di per sé non è un male.

(1) 

1 commento:

  1. Oggi, 8 dicembre 2013, il KKE compie 95 anni di incrollabile lotta.

    Con buona pace di Zizek e Badiou, il marxismo-leninismo continua ad essere il vivo intelletto degli oppressi e non un putrefatto cadavere su cui praticare stravaganti sofismi necrofili.

    Viva il KKE!

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