giovedì 7 novembre 2013

L'ornitorinco che non è geloso di Kant


RILETTURA ( a sprazzi, per una cosa alla quale sto lavorando). Pubblicato nel 1997. Sconsigliato ai molti. Consigliato a chi crede che la filosofia possa essere raccontata senza la storia e a chi ama i rebus. 
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" L'ornitorinco, che ama questo genere di cambiamento nel ritmo della scrittura, è rimasto molto colpito dal breve trattato di teologia "La storia dell'arcangelo Gabriele" e dal paragrafo di taglio francofortese dedicato alla critica dell'autoritarismo e del sadismo degli adulti nei confronti dei bambini ("Storia di Pinco"). Ma a strappare l'applauso teoretico dell'ornitorinco è soprattutto il brano ermeneutico "La vera storia del sarchiapone" (dedicato all'interpreta-zione del grande classico di Chiari e Campanini. Dal punto di vista dell'ornitorinco, il sarchiapone è il suo gemello, il suo doppio negativo, l'alter ego che cade oltre lo specchio. Là dove l'ornitorinco ha troppe qualità, il sarchiapone non ne ha nessuna. Tuttavia entrambi sono rompicapi per gli uomini e per le loro strategie cognitive. Questo piace molto all'ornitorinco, che va in sollucchero al pensiero che gli si sia dedicato un libro così (ha il sospetto che il punto di vista dell'autore sul mondo non sia poi così lontano dal proprio). È talmente soddisfatto da non provare nemmeno troppa gelosia per Kant."


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