Sul quotidiano METROPOLIS, oggi in edicola, ho letto la notizia
della denuncia firmata WWF per la constatazione del taglio indiscriminato di
alberi sul Monte Faito, ed in particolare di due grandi faggi secolari. Claudio
D’Esposito mi aveva già segnalato la notizia qualche giorno fa ed io la
diffusi, oggi però credo che si debba dire qualcosa in più, perché anche il
Circolo VAS di Vico Equense si è occupato di questo grave problema. Domenica
pomeriggio alla nota trasmissione di Licia Colò, “Alle falde del Kilimangiaro”,
hanno ricordato Wangari Maathai soprannominata anche “la madre degli alberi”,
prima donna africana premio Nobel per la pace, morta in Kenya a 71 anni, leader
storica degli ambientalisti. Questa grande donna aveva fondato il movimento Green Belt contro la
deforestazione, mi sono immediatamente reso conto in che mondo di insensibilità
e di barbarie ci troviamo a vivere noi e ancora di quanto lavoro ci resta da
fare per la difesa degli alberi. Voglio ricordare pure che con
il termine Green Belt (cintura verde), nel Regno Unito, si definisce una norma
che regola il controllo dello sviluppo urbano. L'idea è che debba essere
mantenuta, attorno ai centri abitati, una fascia verde occupata da boschi,
terreni coltivati e luoghi di svago all'aria aperta, il cui scopo fondamentale
è impedire la scomposta proliferazione di costruzioni che vadano ad inquinare
questo spazio di rispetto. Anche su questo siamo nella notte dei tempi! A Vico
Equense infatti ci si muove in direzione opposta e, per ritornare agli alberi
di alto fusto tagliati a Faito devo segnalare una situazione a dir poco assurda
che ho dedotto dalla lettura di una autorizzazione rilasciata dal Dirigente del
Servizio Territorio il 7 dicembre u.s. per il taglio in via della Funivia a
Faito, di tre essenze arboree di alto fusto
(pino nero)! In altri termini funziona così: una persona segnala al
Comune che ci sono alberi da abbattere in quanto pericolosi per la pubblica e
privata incolumità, ed allega una relazione agronomica a firma di un professionista
ricercato dalla medesima persona!
Il comune rilascia l’autorizzazione in quanto dà atto che – si riporta
testualmente –“ la Presidenza dell’Ente Parco Regionale <<Monti
Lattari>>, nel cui perimetro rientrano le alberature oggetto della
presente, ha disposto verbalmente
(sic!) che, nelle more dell’attribuzione
del personale dell’Ente, il
Comune possa continuare ad autorizzare i tagli delle alberature previa
acquisizione di perizia agronomica”
Tutto questo è veramente assurdo! L’Ente Parco dei Monti Lattari,
come un novello Ponzio Pilato, si lava le mani di fronte ad un problema che lo
dovrebbe vedere protagonista in primo piano e affida tutta la responsabilità al buon cuore del sindaco !
Questa è
un’ingiustizia perpetrata nei confronti degli alberi e nei confronti di tutto
l’ecosistema che va DENUNCIATA CON FORZA!
Nelle more di
attribuzione di Personale o di non personale, i VAS ritengono che gli alberi all’ interno del
Parco dei Monti Lattari debbano essere protetti dall’Ente Parco e nessuno può
procedere ad abbatterli senza l’esplicito consenso del Presidente dell’Ente,
che in tal modo se ne assume tutta la responsabilità!
I VAS dunque, denunciando all’opinione pubblica e alle
istituzioni preposte questa gravissima situazione, si rivolgono appunto, al
Presidente in questione, al quale non si richiede la sensibilità verso gli
alberi che aveva Wangari Maathai, ma per lo meno un minimo di rispetto per il
ruolo e l’incarico ricoperto. I VAS chiedono al Presidente dell’Ente Parco, che
non si protragga ulterioremente questo disinteresse per il nostro patrimonio
boschivo e dunque attendono un cenno di risposta da parte del Presidente in
carica.
Franco Cuomo –VAS. Verdi Ambiente e Società
Circolo AEQUA, Vico Equense.
Franco ma tu sai chi è il nuovo presidente dei Monti Lattari...?
RispondiEliminaEh? Lo sai...?
Un presidente "contro" il parco, ma direi contro il concetto stesso di tutela ambientale, lotta all'abusivismo, riqualificazione in chiave turistica non in chiave fravica...
RispondiEliminacerto che lo so chi è il presidente e proprio per questo sollecito responsabilità latitanti
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