domenica 30 giugno 2013

Quando gli angeli scappano via i demoni ritornano sempre



Ci risiamo, ritornano sempre, arroganti e baldanzosi, senza “scuorno”, come si dice dalle nostre parti. Dopo aver causato un disastro di proporzioni bibliche alla Regione Campania nel sistema trasporti e in quello dei rifiuti e dopo essere stato sindaco di Napoli dal 1993 al 2007e Presidente della Regione Campania  Antonio Bassolino   invece di sparire dalle scene e rimanere in silenzio per sempre,  si sta facendo notare per le sue esternazioni e per le sue apparizioni come quella fatta appunto a Palazzo Partanna presso l’evento organizzato da un suo fedelissimo. Sto parlando di due fatti che rappresentano la faccia di una stessa medaglia: l’inaugurazione della galleria in palazzo Partanna di Eduardo Cicelyn  e le dichiarazioni rilasciate da Antonio Bassolino al Corriere del mezzogiorno di venerdì 28 giugno 2013. Non entro nel merito delle dichiarazioni, né tanto meno  nella descrizione dell’evento mondano, che non oso chiamare culturale, ma a limite paratattico, ovvero un modo di costruire un periodo caratterizzato dall'accostamento di frasi dello stesso ordine, ossia coordinate tra loro. In questo caso la proposizione principale è il ritorno di Bassolino mentre la coordinata dello stesso ordine, è la riapparizione di Cicelyn-gallerista, finalizzato a tutt’altri obiettivi che non quelli cari all’arte contemporanea. Non entro nel merito perché lo hanno fatto già egregiamente i giornalisti, ma voglio soffermarmi sul valore simbolico di simili fatti per una città come Napoli. Ebbene, il ritorno di questi personaggi sulla scena dei media e dell’informazione rappresenta nella maniera più macroscopica il destino atavico di miseria civile per una città che non riesce più ad elaborare un suo progetto di autentica crescita socio culturale. Il fallimento di una crescita democratica e culturale che vede sparire dalla scena della città forze vive e autenticamente innovative, che, o si sono ritirate per salvare la propria  dignità personale dalla contaminazione del malaffare e della malavita frammista alla politica, o che sono emigrate altrove per poter meglio portare a compimento i loro progetti ( quest’ultimo dato lo riferisco proprio al mondo dei galleristi e dell’arte contemporanea). “Quando gli angeli scappano via” ritornano i demoni, e qui stanno ritornando alla grande ad impadronirsi di un territorio che culturalmente, e socialmente è una ormai una landa devastata. Sono pretestuose e al limite dell’oltraggioso le critiche che Bassolino rivolge al sindaco De Magistris e bene fa quest’ultimo a passar oltre. Un gattopardo che tra mille mascheramenti a anche aiuti economici prontamente sollecitati dal PD alla sua fondazione utile solo alla sua personale sopravvivenza clientelare e feudale, come tutte le fondazioni gestite da politici in disarmo, è stato il soggetto principale in quel processo di amministrazione distruttiva che ha prodotto lo sfacelo che tutti i cittadini della città e della regione ancora vivono sulla loro pelle: leggi urbanistiche che hanno distrutto interi territori tutelati e protetti come la costiera sorrentina, sistema dei trasporti collassato e sanità pubblica diventato quel coacervo di sperperi di soldi pubblici, per non parlare dei rifiuti. Cosa altro potremmo elencare ancora? Ce ne vuole di coraggio per riapparire in pubblico! Ma purtroppo questa è Napoli, questa è la città che permette e consente queste cose. Il valore simbolico di questo ritorno è fortemente carico di segni negativi, al peggio non c’è mai limite. Se la città dovesse contribuire a un suo ritorno sarebbe la riprova che la lazzaronia del cardinale Ruffo scorre nel dna dei cittadini di Napoli e le persone per bene contro questo possono oppore solo la loro dignità da salvare e da difendere da questo universo orrendo in cui i cacicchi e i loro maggiordomi non riescono a morire.

Franco Cuomo- Coordinatore VAS- Vico Equense     

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