mercoledì 12 giugno 2013

Inganni e lotte: BOXLANDIA la battaglia è ancora dura e non sempre l'ambiente è vittorioso!

Seiano, parcheggio INGIARC



Il 27 giugno del 2011 i sei sindaci dei Comuni della Penisola Sorrentina:di Vico Equense Gennaro Cinque, di Meta Paolo Trapani, di Piano di Sorrento Giovanni Ruggiero, di Sant’Agnello Gian Michele Orlando, di Massa Lubrense Leone Gargiulo e di Sorrento Giuseppe Cuomo,insieme ai rispettivi assessori al turismo  sottoscrivevano il Codice Morale per lo sviluppo del territorio.  Questo codice doveva essere una  la carta dei diritti e dei doveri morali di quanti hanno la responsabilità di salvaguardare e custodire il paesaggio della Penisola Sorrentina e di quanti, pur non ricoprendo ruoli pubblici o privati di responsabilità intendevano aderire alle linee guida tracciate nel Codice stesso e dunque  contribuire a realizzare le finalità in esso contenute. Questo Codice – tuttora vigente- è una truffa, lo scrissi già due anni fa e lo ripeto e, fu partorito dai Sindaci stessi proprio nel momento di maggiore devastazione territoriale, ovvero proprio quando tutti gli uffici dei loro comuni rilasciavano permessi a costruire parcheggi interrati in tutta la Penisola Sorrentina che sventrarono il paesaggio costiero attraverso lo sradicamento di uliveti e agrumeti storici. Questa cosa, oscena dal punto di vista ambientale soprattutto perché si stava consumando in una zona di rilevante importanza paesaggistica internazionale, fu resa possibile forzando e derogando allo strumento urbanistico di tutela e programmazione per eccellenza  ovvero il P.U.T ( Il Piano Urbanistico Territoriale) attraverso beneplacito della legislazione regionale.   Così, mentre le ruspe sventravano anche in zone non consentite e fino ad allora tutelate, i Sindaci con improvvisata “filosofia ambientale” decisero di partorire questo Codice, perché, grazie alle allora denunce di V.A.S. e W.W.F la devastazione era finita sulla stampa nazionale ed internazionale. La Penisola Sorrentina si era  trasformata in boxlandia, stritolata dal cemento di circa 9000 garage interrati realizzati negli ultimi cinque anni sul territorio tra Vico Equense e Massa Lubrense sventrando gli uliveti e gli agrumeti che avevano reso celebre Sorrento nel mondoIn pratica quei sindaci, molti dei quali gli stessi di ora, si costruivano una facciata di specchiata sensibilità ambientale  impegnandosi attraverso il codice a tutelare l’ambiente ed il paesaggio e a  ricercare costantemente un equilibrio tra le proprie iniziative e le imprescindibili esigenze ambientali, in considerazione dei diritti delle generazioni presenti e future nello stesso tempo autorizzavano gli sventramenti. All’epoca, ciascun firmatario del Codice – tra cui il nostro sindaco Gennaro Cinque -si impegnò, per quanto di propria competenza, e nell’ambito delle proprie funzioni, anche a sostenere l’agricoltura intesa come attività di pubblico interesse a tutela del territorio, del suolo e delle acque. Sono passati appena due anni ma la situazione è peggiorata quel Codice risibile non ha opposto vincoli alle ulteriori devastazioni prodotte, e quei sindaci e quegli uffici tecnici ed urbanistici, continuano a rilasciare permessi a costruire in aree non consentite. Oggi, rispetto ad allora, c’è che, ad affiancare l’azione dei circoli ambientalisti, si è costituito un gruppo di cittadini in un comitato di civiltà che si sta muovendo con incisiva presenza sul territorio, sto parlando di Stop a Boxlandia , mentre la Procura della Repubblica  del Tribunale di Torre Annnunziata  indaga su probabili abusi d’ufficio e su probabili autorizzazioni concesse in difformità dello strumento urbanistico. A Vico Equense, è opinione di che scrive, per lo meno 4 sono i parcheggi illegittimi, ovvero costruiti in zona non idonea: quello dell’ex Cinema Aequa in pieno centro antico e quello di Seiano accanto ad una chiesa di Matteo Bottiglieri architetto e scultore settecentesco, costruiti in zona 2 del P.U.T ovvero Aree di rispetto ambientale e dei tessuti storici, dove, con le opportune tutele si sarebbe potuto pure costruire, ma a patto che i box interrati fossero stati pubblici e non privati come invece sono, mentre gli altri due sono in località Arola e non rispetterebbero la distanza dal locale cimitero.
Rispetto a ciò che è successo sono molto scettico e amareggiato, pur continuando a tenere alta la guardia, troppo è già stato distrutto e ancora permessi a costruire vengono rilasciati. Le recenti sentenze del TAR Campania e l'accelerazione sul fronte "Fondo del Gesù" a Massa Lubrense ci impongono di serrare le fila e riorganizzare il lavoro da farsi nelle prossime settimane, così come pure sta succedendo a Vico Equense relativamente al rischio scomparsa di un altro agrumeto a via Sconduci immediatamente alle spalle delle scuole elementari.. Purtroppo la lotta è impari! Si lotta contro l’indifferenza di buona parte dei cittadini, si lotta contro normative purtroppo volute dal centro sinistra e peggiorate dall’attuale giunta regionale, si lotta contro la scarsa educazione ambientale che dovrebbe essere un insegnamento scolastico al pari delle discipline canoniche importanti. Cosa c'è da fare allora mentre si decide sulla incostituzionalità dell’art.9 della legge regionale 11 del 2001 voluta da Antonio Bassolino? Io ribadisco immediatamente: accertare subito la legittimità o meno di molti di questi box interrati e agire di conseguenza, subito, attraverso la magistratura .

Franco Cuomo V.A.S. Circolo AEQUA Vico Equense   

Nessun commento:

Posta un commento