venerdì 28 marzo 2014

E' andata come è andata. Comunque è finita.




Oggi finisce la mia ultima settimana di lavoro e lunedì sarà l'ultimo giorno. Il primo aprile ho finito di lavorare a maggio compio 63 anni. Ho scelto di riscattare 4 anni della mia laurea e andarmene e li sto pagando, nessuno mi ha regalato niente. Si fa molta retorica su questo momento. Quelli che dicono: sei ancora giovane avresti potuto e dovuto ancora dare molto a questo paese fino a 67 anni ( se non muori prima dico io). Sono i forneriani, molti di essi sono donne, come la Fornero appunto, quelli che credono di salvare loro stessi e il mondo e di redimerlo dal welfare state che per loro non serve più: mi fanno pena ma anche molta rabbia. Sono quelli e quelle che dicono: ora ti dobbiamo mantenere noi e io chiedo a loro: e per 40 anni chi ho mantenuto io? Con governi esosi che continuano a dissanguare chi ha un reddito fisso e una pensione? Ora qualcuno parla di far marcia indietro per occupare i giovani ( sic!) e dunque smettere a 57 per le donne e 62 per gli uomini con 35 anni di contributo. Anche in questo caso rientrerei nel range: ho fatto il mio dovere, quello che dovevo fare l’ho fatto nella pubblica amministrazione e anche con gli anni di docenza all’università, nel bene e nel male. Non mi pento della scelta . Avrò voglia finalmente di fare quello che mi pare anche di annoiarmi o di angosciarmi, mi succedeva anche durante il lavoro e dunque qual è il problema? Ma avrò anche voglia di provare a pensare un poco a me stesso, sono ancora tante le cose che ho da fare e magari guadagnarci anche su pèrché no, quindi da martedì mi rimbocco le maniche e parto per un nuovo inizio se il caso e la necessità vorranno.


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