martedì 11 marzo 2014

Un ritorno d’immagine nazionale e una grande risonanza per l’abbattimento dell’ecomostro come accadde per il FUENTI e poi?



Stamattina a caratteri cubitali su Metropolis si leggeva.” Ecomostro DEMOLIZIONE IMMINENTE: il Comune di Vico Equense annuncia<<Trovato il modo per abbatterlo subito>>. Domani conferenza stampa nella quale il neo assessore di Piano di Sorrento, ing. Antonio Elefante, svelerà, come un disvelamento heideggeriano, il suo dossier di circa quaranta pagine e allora sapremo la verità. Credo di aver già dichiarato come VAS, che la demolizione ci sta bene a patto che, essa non sia un affare ai danni dell’ambiente, ovvero non riproponga mutatis mutandis   le condizioni che ormai sanno tutti ovvero: una ricostruzione dei volumi dislocati in altra zona e la riproposta sul sito di un qualsiasi altro complesso, e questo non perché i VAS siano contro gli affari e le economie, ma perché i VAS, insieme ad altri prima di loro ( Autorità di Bacino del Sarno) ritengono essere quella zona una delle più pericolose per gli sfaldamenti delle falesie calcaree con conseguenti crolli, quindi zona estremamente pericolosa per l’incolumità di chiunque. Questa premessa al fine che non si dica che gli ambientalisti sono sempre contro. Su tutta la faccenda ho anche espresso la mia opinione e aspetto la fine della conferenza stampa anche se, su tutta l’operazione e su tutte le dicerie che si sono sentite ho molti dubbi, molte perplessità ma soprattutto – e lo dico fuori da ogni riserva – mi appare poco credibile l’edificante ambientalismo di un costruttore molto attivo in boxlandia, chiamato ad hoc da un sindaco che ha contribuito e ancora contribuisce a devastare ciò che ancora rimane di territorio incontaminato a Vico Equense. Staremo a vedere anche se già intuisco ciò che succederà. Posso provare ad immaginare e allora ci provo. Si è scoperto – guarda caso- che l’immobile è abusivo e quindi con una delibera da farsi o già fatta lo si acquisirà al patrimonio comunale, poi, successivamente, se ne chiederà la demolizione in danno, alla famiglia Normale (imparentata Cozzolino, già assessore regionale ora deputato europeo PD). Le mie domande sono: ma non si sapeva già che l’immobile era abusivo? La licenza rilasciata a metà anni ’60 non fu contestata dal parere della Soprintendenza di allora? La famiglia impugnò quel parere ma sapeva bene di acquistare un bene sul quale erano venute fuori pesanti illegittimità dovute al luogo sul quale era stato edificato? Ora la famiglia ne eseguirebbe la demolizione in danno? E cosa riceverebbe in cambio? Potrebbe fare un ricorso e andare avanti per chissà quanti anni ancora? O forse essere più duttili e gestire diversamente la cosa?Poi magari si deciderà di fare un progetto di finanza per realizzare su quello stesso posto ( ovvero una zona ad alto rischio)  una <<maxi opera>> di pubblica utilità chi gestirebbe il Project financing? O meglio: chi avrebbe interesse a gestirlo? O meglio ancora a chi verrebbe affidato?
Ripeto: l’interesse dei VAS  è quello di vigilare affinché da un abuso non ne vengano altri , mentre tutto questo rumore potrebbe servire all’amministrazione Cinque a distogliere l’opinione pubblica da altre possibili operazioni. Un ritorno d’immagine nazionale e una grande risonanza per l’abbattimento dell’ecomostro come accadde per il FUENTI e poi?


Franco Cuomo -VAS- Verdi Ambiente e Società

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