Sala semivuota del Consiglio Comunale del 29.4.2013 a Vico Equense
Il
sindaco fa le bizze e calcoli elettorali e non si presenta al Consiglio, lui padrone assoluto snobba
Consiglio e cittadini con una maggioranza spaccata mentre si sarebbe dovuto
discutere il rendiconto. Gennaro Cinque fa pagare alla città e al Consiglio
Comunale con i suoi fedeli lo "sgarro" subito sull' elezione del
Presidente del Consiglio. Un sindaco che si fregia di fare a meno di tutti,
monarca indiscusso ma - opinione di chi scrive- di bassa cultura politica. Un
atteggiamento che è solo finalizzato alla sua prossima presentazione
elettorale, un atteggiamento che fa a meno di considerazioni socio politiche ed
economiche della città che versa in condizioni disastrose senza uno straccio di
programma economico, ma è volto solo al mantenimento del suo potere e alla sua
riconferma, con una città degradata da ogni punto di vista ma – a mio avviso tristemente - pronta a riconfermarlo perché questo è il materiale umano: i governanti si sa, rappresentano sempre fedelmente i governati e - come diceva Montanelli – spesso
i primi ne sono la parte migliore e dunque provate a immaginare come sono i
cittadini di questo posto. Ora se questo deve essere destino di questa città che sia! Ma è giusto
sottolineare la posizione di chi come i VAS stanno denunciando da tempo questo stato di cose.
Lui non c'era in Consiglio boriosamente assente , ma la sala era piena di suoi
seguaci che stavano li a rappresentare la sua forza e quasi a ridicolizzare chi
era dall'altra parte . Bene hanno fatto i consiglieri Dilengite , Antonio
Cioffi e Saverio Buonocore che sono usciti e hanno fatto mancare il numero legale per il
voto sul rendiconto, laddove non c’era nessuno che ne spiegasse il contenuto,
come a dire: " questo sindaco e la
sua giunta va sfiduciato, si ripresenterà? Bene
saranno le elezioni a decidere anche se dovesse essere rieletto non
vogliamo prestare il fianco ad inutili rattoppi". Questa è Vico
Equense, una città senza appello prona agli ordini di un monarca assoluto dai rozzi modi politici. E’ proprio
alla luce di queste vicende che i VAS rinnovano l'appello al Prefetto: qui non
c'è più nessun equilibrio politico da difendere! E allora che si sospenda il Sindaco,
subito, alla luce dell'art. 11 del
decreto legislativo 235 del 2012 che introduce l'istituto della "sospensione e decadenza del diritto degli
amministratori locali in condizione di incandidabilità ". Ora, se le
parole hanno ancora un senso, decadenza del diritto significa che, una volta
verificatesi le condizioni previste dalla legge non dovrebbe più essere
possibile procedere ad una valutazione
discrezionale circa l'applicazione della stessa ai soggetti che
dovrebbero incorrere nelle sanzioni previste. A Vico Equense invece a
opinione dei VAS, sembrerebbe che non sia stata data una interpretazione
corretta al dettato della norma in quanto nei confronti del sindaco condannato in primo grado per
tentato abuso di ufficio, il Prefetto ha ritenuto, con una valutazione discrezionale di non procedere
alla sospensione della carica. Invece nei confronti del consigliere Giovanni
Starace si è proceduto alla sospensione per una condanna per abuso in atti
d'ufficio. Ora è opinione dei VAS che - se non si fa in fretta a rendere
attuativo questo decreto - con i tempi lunghi della giustizia che ci troviamo
entrambi questi reati potrebbero essere prescritti e potremmo rivedere entro il
2013 il consigliere sospeso reintegrato mentre il sindaco potrebbe ricandidarsi
a nuove elezioni. Ecco allora perché i VAS chiedono con forza per la terza volta al Prefetto
di rendere applicabile ed efficace l'art.11 del decreto legislativo 235 del
2012.
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