Quando le signore si inviperiscono, loro
malgrado, diventano ridicole, così ostentano cultura a piè sospinto,
manifestando finta distanza e malcelata superiorità. Eccole allora di-menarsi,
come menadi appunto invasate dal dio, e lasciare in giro per la rete, ma anche
per la strada, preferibilmente, agli angoli, piccole perle di moralismo d’accatto,
elucubrate citazione ai classici latini e greci, sermoni sulla bontà d’animo ( solo
la loro naturalmente),ma in realtà pronte a dilaniare il malcapitato o la
malcapitata che ha osato evidenziarne i tic, e il modo di fare. La signora
inviperita allora divorata dall’atrabile si scaglia sul suo avversario e da il
meglio di sé nella distillazione dei veleni che inocula nelle mele, che sempre lascia
in giro e da cui non si separa mai: piccole allusioni, frecciatine, sospiri,
piccoli tentennamenti del capo evitando di fare vedere che in realtà è rosa
dall’ira e nell’ira commette errori, ne commette tanti che il colore del viso
dal giallo vira al verde, ma, l’errore più grande lo commette quando, nella
rabbia lascia sperticati commenti che proprio per ostentare la sua
classicheggiante cultura vasta e sconfinata finiscono col copiare lo stile descrittivo
di povere penne e mediocre menti. Ad maiora signora inviperita e nella rabbia non
dimentichi le mele?
grande franco.
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