"... L’iniziazione alla vita di mondo
della ragazza giunta dalla provincia si era compiuta in casa dell’amorale,
corrotta marchesa du Deffant, teatro di una sociabilité
degradata, dove l’allegria innocente e la delicata raillerie avevano veduto il posto alla denigrazione e alla
cattiveria:<< Madame du Deffand, divenuta cieca, fece venire, più di vent’anni
fa, Mademoiselle de Lespinasse per aiutarla a mantenere in auge il suo salotto
e la sua celebrità. La cerchia degli ospiti di Madame du Deffant comprendeva, a
quell’epoca, quanto di più brillante c’era alla corte e a Parigi, tra cui molti stranieri di spicco: tutte
queste persone non amavano e non stimavano Madame du Deffand, né si amavano e stimavano
tra loro. Ma si divertivano a prendersi in giro a vicenda con finezza e con
spirito, e con una sorta di prudenza. D’Alembert andava spesso da Madame du
Deffand e, poiché è portato per carattere a prendersi gioco del prossimo, quella
compagnia gli piaceva molto.[…]All’inizio
del secolo l’ésprit aveva cambiato la
vita e il modo di fare , cinquant’anni dopo trasformatosi in religione di culto
la rallerié improntava di sé la
conversazione dei salotti di Parigi. Compenetrata della sacralità del suo ruolo
di femme d’ésprit, Julie de Lespinasse
sembrava annunciare una convinzione destinata a mettere radici nella cultura
moderna: che l’<<intellettuale>> sia un individuo con uno statuto
speciale, quello di illuminare la società. Di conseguenza, pubblico o privato,
il mecenatismo era un atto dovuto, e un titolo di merito per chi lo esercitava.
Cour, ville, bonne compagnie, Grand Monde: sono queste parole chiave della civiltà mondana a guidare
d’ora in avanti la nuova esistenza. […] Fin dai tempi della Camera Azzurra, l’ideale
mondano si era affermato come un altrove felice, governato dalla bienséances, dal buon gusto, dal tatto e
dal desiderio della seduzione reciproca: centocinquant’ anni dopo al centro del
suo cercle Madame de Laspinasse
sembrava ancora obbedire allo stesso modello estetico: finezza della
conversazione, ricercata presa in giro del prossimo, curiosità intellettuale
oltre ogni limite, eccellenza del tono, eleganza formale, sicurezza del gusto e
amore per ogni forma di arte, scienza o filosofia. Mademoiselle de Scudery ebbe
a dirle: “ Madame, voi piacete oltre ogni riguardo per tutte le molte vostre
qualità”.
Tratto da, Benedetta Craveri, La civiltà della conversazione, pp.419-25,Gli
Adelphi, 2008;
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