sabato 20 aprile 2013

Napolitano bis: il golpe istituzionale della casta!



Mentre seguo la televisione, La7 senza l’illusione di sentirmi di sinistra ( Mentana ha fatto una domanda vergognosa al rappresentante dei 5Stelle, sulla laicità di Rodotà), si fa strada che in Italia è appena passato  “ un golpe istituzionale”: la casta attraverso la riproposizione di Napolitano bis, si arrocca per difendere le sue posizioni e i suoi privilegi. Il PD è morto, ma in Italia è morta la democrazia, nonostante il ciarlare dei vari direttori di TG. I poveri, la gente comune  in Italia, cioè noi, è ostaggio di un’oligarchia amministrativo tecno mediatica che solo una rivoluzione di piazza forse potrebbe spazzare via. Il teatrino vergognoso, diventato spettacolo con share e audience in queste sere in questi giorni è il de profundis  del rispetto verso gli elettori, verso i cittadini che si erano espressi e ancora richiedono il nome di Stefano Rodotà. Cosa farà ora Grillo, a chi manderà affanculo? Qui si gioca una partita grossa: Napolitano farà un governo con Giuliano Amato, tutto il peggio della storia italiana rientra in una scelta simile! Si riproporrà un nome che è stato  un jolly utilizzato dai  peggiori governi italiani. Un gioco condotto dai burattinai del PD D’Alema, Finocchiaro & Company, con i vertici del PDL Letta, Alfano, Berlusconi che riconfermerà tutta la casta con i suoi privilegi . Le elezioni ,se non fanno la legge elettorale – e non la faranno – saranno la riconferma di un’oligarchia che è la rappresentazione di una nuova forma di dittatura che i politologi dovrebbero cominciare a considerare possibile e vera, quella Amministrativo-Tecnica- Mediatica .  La gente ognuno di noi  ha il dovere di opporsi a questo progetto! Napolitano è un uomo della vecchia nomenclatura, questo stupido mantra del presidente di tutti è stomachevole se si pensa che è proprio grazie a questo presidente che sono passate le cose peggiori di politica sociale di questi ultimi anni, una fra tutte la legge Fornero sulle pensioni!  Chi ha ancora  qualche responsabilità e qualche dovere di fronte ai cittadini li deve portare in piazza contro  questo golpe: Mentana è la terza volta che rilegge le parole di Giorgio Napolitano “ sull’assunzione di responsabilità”: è veramente un teatrino talmente manifesto che si vedono i fili che muovono le marionette.

Franco Cuomo

4 commenti:

  1. Alle primarie PD ho partecipato mosso da sentimenti contrastanti. Ero un elettore fratto, dissociato, un doppio mostruoso: voto Vendola, nonostante Vendola e nonostante non c'è proprio il rischio che io voti centro-sinistra; anzi no, voto Renzi e così la facciamo finita co' 'sto centro-centro-sinistra-riformista-migliorista con scappellamento a destra.
    Purtroppo prevalse il "senso di responsabilità in questa grave emergenza nazionale etc". Votai Vendola con buona pace del mio Dantès interiore e del suo piano letteralmente diabolico (dall’etimo greco "dia-bolein": "lanciarsi attraverso per separare") di rinascita della sinistra radicale.
    Mi compiaccio però che i fatti abbiano preso l'indirizzo del mio disegno dadaista di renzismo funzionale nonostante la mia rinuncia.
    Il PD è morto? Tutto concime per i nostri semi. Buona resurrezione, Sinistra!

    PS: Non bisogna sottovalutare l'importanza di avere Napolitano presidente: è un grande esempio in negativo. Di presidente, di comunista e di cittadino.

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  2. Il tuo senso di responsabilità ti fa onore, ma forse è stato mal riposto frutto anche dell'inganno mediatico. Sei sempre così attento e raffinato e un giovane come te meriterebbe sicuramente uomini e ideali più alti di quelli che abbiamo purtroppo e degli spettacoli indecenti ai quali hanno sottoposto tutti in diretta televisiva. Io a 62 anni sono profondamente disilluso e relativamente al grande esempio in negativo cosa dirti:sono assolutamente d'accordo con te, peccato che buona parte degli italiani non abbia bisogno del suo esempio perché lo hanno realizzato e superato alla grande.

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  3. Chiariamo. Il riferimento al continuo e generale appello alla "responsabilità" era fortemente ironico. Uno dei paradossi più violenti di quest'epoca è proprio l'appello alla responsabilità con cui il riformismo vende il suo nuovo prodotto, la salvezza, senza un minimo di riflessione sulle cause e la natura di questa tanto sottolineata emergenza (che emergenza/crisi non è, bensì condizione strutturale).
    Votare Vendola è l'errore di chi segue la logica del meno-peggio, con la quale non si va da nessuna parte. Ma, non essendo elettore della coalizione di centro-sinistra, la mia partecipazione alle primarie è rimasta soltanto un brutto esercizio di stile. Potendo tornare indietro, ripeto, mi sarei coraggiosamente cimentato un un gesto dadaista. Ma tanto ci ha pensato Re Giorgio.
    Quello che ci tenevo a proporti era la riflessione sulla bella occasione che la fine del PD offre per la rinascita della sinistra radicale.

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  4. Purtroppo caro Carlo ci vorrà molto tempo ancora affinché una sinistra radicale possa rinascere e il PD - dalle cose che sto sentendo- mi sembra lontano dall'essere defunto. Conosco molta gente che ancora ne parla come di un polo di salvezza, mentre i suoi svariati dirigenti saltellano e cinguettano da una tv all'altra. Ci vuole il lavoro di intelligenza e sensibilità e cultura, verso la natura, il sociale, il senso di giustizia e di eguaglianza e non l'abusato mantra sul senso di responsabilità, e poi, ci vuole gente che voli, culturalmente parlando, alto. Un'élite che sappia di storia, di filosofia, di arte e che con cianci continuamente di posti di lavoro che comunque non ci sono, di economia, di spread, di prodotto interni lordo. Ogni volta che leggo un tuo intervento, e sono onorato che tu lo faccia sul mio blog, la mia disillusione si fa meno amara: ci sono giovanissimi come te e questa è una gran cosa. Grazie! :-)

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