L'altro ieri manifestazione alla stazione
di Porta Nolana di Napoli, 300 o 400 pendolari, incluso lo scrivente, si sono ritrovati
a manifestare contro i disservizi e la distruzione della rete ferroviaria della
Circumvesuviana. Eravamo in buona parte quelli facenti parte del gruppo
facebook “ No al taglio dei treni dei terni della Circumvesuviana”. Abbiamo
portato in processione una serie di croci, quasi a voler rappresentare la via
crucis quotidiana che ci viene inflitta con spietata indifferenza da dirigenti
latitanti e super pagati, ma anche dal personale viaggiante, spesso rozzo e
arrogante e super garantito. C’era qualche rappresentanza dell’Ente, insieme ai sindaci di alcuni comuni
fortemente penalizzati, non c’era il personale viaggiante. Il mio punto di vista su questo argomento è
molto drastico, forse perché sono stanco e devastato dall’esperienza quotidiana
di andata e ritorno da Vico Equense a Napoli. Credo che in questo disastro annunciato e anche voluto, la voce più rilevante
della protesta sia quella dei pendolari; le altre figure, quelle che fanno la
passerella o che si fanno vedere solo quando ci sono i giornali, obbediscono ai cliché tipicamente italioti di cavalcare la
tigre e cercare di ricavarne un proprio tornaconto, alla faccia dell’efficienza
e della funzionalità del servizio, sto parlando dei politici e di qualche sparuto
dirigente al quale viene ordinato di farsi vedere. In questa settimana, tra
lunedì e martedì, credo di aver fatto l'esperienza della più totale mancanza di
dignità che si può infliggere ad un uomo che prende un treno. I malcapitati turisti, sulla linea
Napoli – Sorrento erano sconvolti, disorientati, confusi e avviliti,
abbandonati all’arrogante indifferenza ed all’ottusa volgarità del personale
viaggiante, costretti a scendere improvvisamente dai convogli e sostare a tempo
indeterminato su piattaforme brulicanti di altri sventurati, sotto il sole o sotto una fastidiosa pioggerella, senza sapere nulla
sulla loro destinazione, per poi far rientrare tutti, tra spintoni e urla, schiacciati l'uno contro l'altro in vagoni asfissianti. Nonostante questo inferno, ho comunque rinnovato l’abbonamento di aprile,
mercoledì 4: non avrei voluto farlo questo mese, ma poi mi sono detto che non rinnovarlo da solo non sarebbe servito
a nulla. L'ho rinnovato e mi sono pentito ed è quello che vedete nella foto. Lo faccio vedere perché io non lo
esibirò più a nessun controllo come unica forma di protesta che mi rimane, fino
a quando non sarà ripristinato un servizio degno di questo nome e degli 82 euro
e dieci che continuo a pagare ogni mese.
Un argomento che non ho ancora affrontato relativamente alla distruzione
della Circumvesuviana è: il silenzio del suo personale viaggiante, diviso tra
Circumvesuviana, Consorzio Unico Campania e Eav, rispetto a tutto quello che
sta accadendo. Ebbene, io credo che mai personale sia stato ed è tanto complice e connivente con questa
dimensione di disastro. Quegli stessi che mi hanno strattonato qualche giorno fa e spinto contro
il muro perché – appunto - mi rifiutavo in segno estremo di protesta, di
mostrare loro il mio abbonamento ( senza farsi riconoscere, qualcuno mi ha
detto che erano del Consorzio Unico Campania) , quasi fossi stato un
mascalzoncello qualsiasi e non un uomo di 61 anni. Hanno fatto i loro porci
comodi fino a quando c'erano i soldi, accampando pretese assurde per qualsiasi
linea ferroviaria( la pausa nei periodi festivi come Natale per es.), privilegi
che certo hanno contribuito al disastro attuale. Moltissimi, quasi tutti,
assunti con sistemi clientelari, oggi
assistono allo sfascio dell'azienda nella quale lavorano senza schierarsi dalla
parte dell'utenza disagiata ed esasperata, senza organizzare con quest'ultima
forme di lotta e di protesta contro la dirigenza ladrona e nessuno si chiede il
perché? Ebbene, il perché ve lo dico io: questa gente si aspetta l'ennesima
trasfusione di soldi pubblici,l'ennesima salvezza che dovrà arrivare con
finanziamenti a pioggia e allora, molte volte, contribuisce - con una vera e
propria logica da sabotaggio- a creare i disordini, su una situazione già
incancrenita, che tutti noi sperimentiamo in una banalissima giornata di
trasporto, badate bene, trasporto, non viaggio, perché accomuno l'utenza a
merci o animali, non viaggiatori. Ma ora, quello che questi “grandi lavoratori”
non sanno o forse non vogliono sapere è che i soldi sono finiti! Che la festa
si è conclusa, e che gli converrebbe schierarsi con i cittadini che utilizzano
questa linea ferroviaria disastrata, per trovare insieme soluzioni e rifiutarsi
di fare i cani da guardia per i loro padroni corrotti.
Franco Cuomo Coordinatore V.A.S. Vico Equense
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