sabato 14 aprile 2012

A Sorrento le denunce ottengono risultati mentre a Vico da più parti si tace o si interroga!


Gli scalini a via Bonea-S.Andrea, eliminati senza autorizzazione, non sono stati ancora ripristinati! La Scuola Pascoli di via Sconduci, nonostante finanziamenti già nella disponibilità comunale destinati ad ampliarla e a renderla più vivibile, rimane piccola e angusta, mentre intorno ad essa si costruiscono e si costruiranno i soliti parcheggi interrati! Le sberle in pieno viso nella faccenda delle antenne di telefonia mobile sulla Casa Comunale sono all’ordine del giorno! E potrei continuare per molto e con molto altro ancora! Tutti però stanno a guardare perché la pratica della denuncia agli Organi Competenti non viene perseguita perché ritenuta in molti ambienti oscena, inutile e poco educata! Noi V.A.S. non staremo più a guardare, anche se, per molte vicende siamo già intervenuti. Ma leggete di seguito il testo integrale dell’articolo apparso sul quotidiano Metropolis  circa lo sviluppo della lotta contro Boxlandia in corso a Sorrento! Che ve ne pare? L’azione di WWF, degli ambientalisti, dell’Italia dei Valori è da definirsi – per i risultati ottenuti- indelicata, inutile e/o poco civile?

Sorrento, inchiesta sulla realizzazione di 256 box interrati: 4 imputati eccellenti, nei guai l'assessore alla provincia di Salerno Adriano Bellacosa
Saranno processati l'amministratore della Edilgreen, il proprietario del terreno e l'assessore all'ambiente





Quattro rinvii a giudizio per il maxi-parcheggio di Vico Rota a Sorrento. Saranno processati dal tribunale di Torre Annunziata, l’amministratore della Edilgreen, Giuseppe Langellotto, il proprietario del terreno, Adriano Bellacosa,  assessore all’Ambiente della Provincia di Salerno, in forza al Pdl e già candidato sindaco a Nocera Inferiore, e i due commissari ad acta (nominati dalla Provincia di Napoli) Dario Perasole e Lucio Grande, che accordarono l’autorizzazione. Sono accusati di abuso d’ufficio e di opere in difformità dello strumento urbanistico.
E in precedenzaun’altra stangata: la Corte di Cassazione ha confermato il sequestro del maxi-parcheggio di vico Rota. Un’area in cui sarebbero dovuti sorgere 256 box interrati su tre livelli. I magistrati hanno respinto il ricorso dell’Edigreen srl che, nel dicembre del 2010, fece avviare i lavori nel fondo di proprietà di Adriano Bellacosa,  assessore all’Ambiente della Provincia di Salerno, in forza al Pdl e già candidato sindaco a Nocera Inferiore. No, dunque, all’ipotesi di riaprire i cantieri. L’area resta sigillata nonostante sia stata già sventrata, con decine d’alberi da frutto tagliati ed oltre 30mila metri cubi di terreno portati via.

C’è di più. Confermando il sequestro sancito dal Gip titolare dell’inchiesta aperta all’epoca dalla Procura, nel dispositivo della terza sezione penale della Cassazione, i magistrati dicono “no” all’intenzione di costruire il parcheggio in zona 6 del Piano urbanistico territoriale, allacciandosi al decreto del giudice per le indagini preliminari. Parcheggio fuorilegge “perché – evidenzia la sentenza - in contrasto con la normativa urbanistica la quale in quell’area non prevedeva nuove costruzioni fatta eccezione per le attrezzature pubbliche e per gli interventi di restauro, risanamento conservativo, manutenzione ordinaria e straordinaria e ristrutturazione edilizia”.

Neppure il tempo di aprire i cantieri che, nel dicembre del 2010, partirono segnalazioni all’autorità giudiziaria. Contro quel parcheggio, autori di più denunce, il coordinatore dell’Italia dei Valori di Sorrento Giovanni Antonetti, il responsabile del Wwf penisola sorrentina Claudio d’Esposito e Rosario Fiorentino, consigliere comunale d’opposizione del gruppo Insieme per Sorrento. La Procura della Repubblica di Torre Annunziata aprì un fascicolo e due mesi dopo l’avvio dei lavori, nel febbraio 2011, il Gip fece sequestrare l’area. Una decisione contestata dall’impresa incaricata del progetto, la Edilgreen srl dell’amministratore unico Giuseppe Langellotto, che ha impugnato il provvedimento prima al Tribunale della Libertà e poi in Cassazione.Ma senza risultati.

Quel parcheggio è sempre stato al centro di veleni. E già per l’iter che ha portato all’ok per l’inizio dei lavori. Anni fa la commissione edilizia comunale s’oppose al progetto. Quindi, per ottenere il rilascio del permesso, l’Edilgreen si rivolse alla Provincia di Napoli. Che con decreto del presidente Luigi Cesaro nominò due commissari ad acta, Dario Perasole e Lucio Grande. I tecnici valutarono gli incartamenti e accordarono l’autorizzazione. A quel punto l’Edilgreen, avuto il sì per i box, commissionò i lavori ad un’altra società, la Sias srl, con progettista l’ingegnere Graziano Maresca, ex vicesindaco di Meta e capo dell’ufficio tecnico in carica del Comune di Piano di Sorrento.


Fu caos. Anche perché emersero legami con la politica. Il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, ammise di essere socio dell’amministratore dell’Edilgreen, Langellotto, ma nella Nizza srl. Una società quindi differente da quella protagonista dello scempio di vico Rota. Un legame nato prima delle elezioni amministrative del 2010 in cui Cuomo venne eletto. Nata per costruire parcheggi la Nizza srl cessò la sua attività sul territorio appena Cuomo divenne sindaco. Scoppiò un putiferio perché il leader dell’amministrazione comunale era in affari con un imprenditore intenzionato a realizzare un intervento su cui proprio il Comune guidato dal sindaco avrebbe dovuto effettuare controlli.

Ecco perché la giunta, tramite l’allora assessore all’ambiente Mariano Pontecorvo (si è dimesso tre mesi fa), stabilì d’incaricare un legale del compito di passare in rassegna tutta la documentazione per il parcheggio di vico Rota, in particolare sul permesso dell’Edilgreen. Il Comune scelse l’avvocato Aldo Starace, attualmente consigliere comunale di minoranza a Vico Equense in forza al gruppo consiliare “In movimento per Vico” che di recente organizzò un convegno sui nuovi scenari per i parcheggi pertinenziali. Il legale produsse una relazione sul parere, non intaccato, dei commissari ad acta della Provincia che dissero sì all’Edilgreen. Ma ora la Cassazione dà ragione a Wwf, Idv e Insieme per Sorrento.

La sentenza per il caso vico Rota è stata pubblicata il 19 gennaio scorso. Otto giorni dopo, il 27 gennaio, la Regione Campania ha modificato la legge 19 del 2001 con cui c’è l’obbligo di reimpiantare alberature sulle coperture dei box interrati a lavori conclusi. Variato l’articolo 9 della normativa che adesso prevede che le disposizioni della legge, qualora ci fosse contrasto, prevalgono sul Put. Una realtà sconfessata dalla Cassazione.
 

14/04/2012 SALVATORE DARE




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