Gli scalini a via Bonea-S.Andrea,
eliminati senza autorizzazione, non sono stati ancora ripristinati! La Scuola
Pascoli di via Sconduci, nonostante finanziamenti già nella disponibilità
comunale destinati ad ampliarla e a renderla più vivibile, rimane piccola e
angusta, mentre intorno ad essa si costruiscono e si costruiranno i soliti
parcheggi interrati! Le sberle in pieno viso nella faccenda delle antenne di
telefonia mobile sulla Casa Comunale sono all’ordine del giorno! E potrei
continuare per molto e con molto altro ancora! Tutti però stanno a guardare perché
la pratica della denuncia agli Organi Competenti non viene perseguita perché ritenuta
in molti ambienti oscena, inutile e poco educata! Noi V.A.S. non staremo più a
guardare, anche se, per molte vicende siamo già intervenuti. Ma leggete di
seguito il testo integrale dell’articolo apparso sul quotidiano Metropolis circa lo sviluppo della lotta contro Boxlandia
in corso a Sorrento! Che ve ne pare? L’azione di WWF, degli ambientalisti, dell’Italia
dei Valori è da definirsi – per i risultati ottenuti- indelicata, inutile e/o
poco civile?
Saranno processati l'amministratore della Edilgreen, il proprietario del terreno e l'assessore all'ambiente
C’è di più. Confermando il sequestro sancito dal Gip titolare dell’inchiesta aperta all’epoca dalla Procura, nel dispositivo della terza sezione penale della Cassazione, i magistrati dicono “no” all’intenzione di costruire il parcheggio in zona 6 del Piano urbanistico territoriale, allacciandosi al decreto del giudice per le indagini preliminari. Parcheggio fuorilegge “perché – evidenzia la sentenza - in contrasto con la normativa urbanistica la quale in quell’area non prevedeva nuove costruzioni fatta eccezione per le attrezzature pubbliche e per gli interventi di restauro, risanamento conservativo, manutenzione ordinaria e straordinaria e ristrutturazione edilizia”.
Neppure il tempo di aprire i cantieri che, nel dicembre del 2010, partirono segnalazioni all’autorità giudiziaria. Contro quel parcheggio, autori di più denunce, il coordinatore dell’Italia dei Valori di Sorrento Giovanni Antonetti, il responsabile del Wwf penisola sorrentina Claudio d’Esposito e Rosario Fiorentino, consigliere comunale d’opposizione del gruppo Insieme per Sorrento. La Procura della Repubblica di Torre Annunziata aprì un fascicolo e due mesi dopo l’avvio dei lavori, nel febbraio 2011, il Gip fece sequestrare l’area. Una decisione contestata dall’impresa incaricata del progetto, la Edilgreen srl dell’amministratore unico Giuseppe Langellotto, che ha impugnato il provvedimento prima al Tribunale della Libertà e poi in Cassazione.Ma senza risultati.
Fu caos. Anche perché emersero legami con la politica. Il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, ammise di essere socio dell’amministratore dell’Edilgreen, Langellotto, ma nella Nizza srl. Una società quindi differente da quella protagonista dello scempio di vico Rota. Un legame nato prima delle elezioni amministrative del 2010 in cui Cuomo venne eletto. Nata per costruire parcheggi la Nizza srl cessò la sua attività sul territorio appena Cuomo divenne sindaco. Scoppiò un putiferio perché il leader dell’amministrazione comunale era in affari con un imprenditore intenzionato a realizzare un intervento su cui proprio il Comune guidato dal sindaco avrebbe dovuto effettuare controlli.
Ecco perché la giunta, tramite l’allora assessore all’ambiente Mariano Pontecorvo (si è dimesso tre mesi fa), stabilì d’incaricare un legale del compito di passare in rassegna tutta la documentazione per il parcheggio di vico Rota, in particolare sul permesso dell’Edilgreen. Il Comune scelse l’avvocato Aldo Starace, attualmente consigliere comunale di minoranza a Vico Equense in forza al gruppo consiliare “In movimento per Vico” che di recente organizzò un convegno sui nuovi scenari per i parcheggi pertinenziali. Il legale produsse una relazione sul parere, non intaccato, dei commissari ad acta della Provincia che dissero sì all’Edilgreen. Ma ora la Cassazione dà ragione a Wwf, Idv e Insieme per Sorrento.
La sentenza per il caso vico Rota è stata pubblicata il 19 gennaio scorso. Otto giorni dopo, il 27 gennaio, la Regione Campania ha modificato la legge 19 del 2001 con cui c’è l’obbligo di reimpiantare alberature sulle coperture dei box interrati a lavori conclusi. Variato l’articolo 9 della normativa che adesso prevede che le disposizioni della legge, qualora ci fosse contrasto, prevalgono sul Put. Una realtà sconfessata dalla Cassazione.
14/04/2012 SALVATORE DARE
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