Alla signora Luisa Bossa
parlamentare del Partito Democratico
“C'è del buono e c'è del
male ovunque. Ma, invece, sembra di no. Tutto il male è la politica, mentre nel
popolo sono tutti santi.
Io trovo questa riduzione molto discutibile”.
Gentilissima sig.ra Bossa,
metto come incipit di questa mia un
Suo periodo estrapolato da una missiva in risposta – credo – ad una sorta di
protesta ( lieve e debole ) inoltrataLe da iscritti al Suo partito. Io trovo
molto discutibile ed anche irritante e con una venatura anche di reprimenda, la
frase in incipit riportata e spiegherò qui di seguito il perché. Io non
sono iscritto al Suo partito, sono il coordinatore dei VAS (Verdi Ambiente e
Società), del mio paese (Vico Equense). Oggi, non so se pure da Lei, ma
certamente da molta parte del suo partito sarei immediatamente collocato in
quella zona che una “neo lingua” astratta chiama riduttivamente antipolitica.
Nell’antipolitica oggi in Italia ci finiscono tutti quelli che non si
riconoscono più nelle “rappresentanze” (di chi?) parlamentari. Tutti quelli che
pensano che la politica sia una pratica per il raggiungimento del bene comune,
tutti quelli che appunto credono nella res
publica, che è un accezione latina, che significa letteralmente
"questione pubblica" o "cosa pubblica". Da questa locuzione
deriva il termine italiano "repubblica". Si lo so, Lei mi dirà che ci
crede anche Lei e il Suo partitoi, ma la legge elettorale nuova, subito ribattezzata dai media porcellinum non è meno vergognosa della vecchia
chiamata porcellum e come la mettiamo
con la scelta delle liste bloccate? O la legge sui fondi ai partiti che non li abbassa di un
euro? “Basta andare sul vostro sito per
scoprire che il Pd usa i “rimborsi elettorali” persino per partecipare al “Dopo
festival di Sanremo” (versione democratica dei bonifici di Belsito per la
rinoplastica di Eridano Sirio Bossi o per i diplomi e le lauree immaginarie del
Trota e del Mosca). E che solo per viaggi, ristoranti e alberghi, nel 2010 il
Pd ha speso 2.165.138 euro” ( M.Travaglio). Così nell’antipolitica ci
finisce chi crede e denuncia che i privilegi siano iniqui e che la misura è
colma nella direzione di un utilizzo (uso) privato del denaro che noi cittadini
versiamo attraverso insostenibili gabelle che oggi servono a mantenere voi
parlamentari e gli istituti di credito, senza avere un ritorno di servizi, come
invece dovrebbe accadere in una società funzionante, equa e giusta. Anche
quelle persone oneste di cui Lei parla non pensano minimamente a rinunciare e
pensano di intascare non a fine luglio, ma magari a ferragosto, quando la gente
è in vacanza e guarda altrove quei soldi del “rimborso spese”. Guai però a
tagliare: si sa dove si comincia, non dove si finisce. “Se molli di un euro,qualcuno ti chiederà di mollare di due, e non
finisci più. Specie se si scopre che con 180 milioni si potrebbe ripristinare
il tempo pieno nelle scuole materne. O se si va a vedere come ha fatto il Pd a
spendere i 200 milioni incassati dallo Stato in quattro anni, e anche di più,
visto che è in rosso di43 e senza nuovi rifornimenti chiude bottega”.(
M.Travaglio). Gli scandali, le ruberie sono diventati
intollerabili! I privilegi rozzamente castali ( pagamenti per cure mediche ridotti, riduzioni
sui trasporti, vitalizi percepiti anche a fine mandato e... molto altro ancora) sono
percepiti integralmente ancora da tutti voi come un corpo unico. Lasci perdere, mi
creda, la retorica penosa che ci sono buoni e cattivi dappertutto! I privilegi,
gentile signora, voi li percepite tutti in egual misura, buoni e cattivi. Io non
metto in dubbio la Sua onestà, quella di essere stata un’insegnante figlia di
pescatori, e quella di altri come Lei, ma io non vedo nessuna volontà di
rinuncia, nessun segno che vada nella direzione di una cessazione di questi
privilegi e intanto ne usufruite tutti: buoni e cattivi. Vorrei invece sapere se qualcuno di voi conosce la frustrazione e l'umiliazione di essere inserito in una lista di attesa di tre
mesi (se va bene) per una TAC, per una dialisi, per una risonanza magnetica,
per un consulto medico appena decente o stazionare abbandonato su una barella
in un corridoio ospedaliero o semplicemente pagare la rata del mutuo e rimanere
senza soldi per mangiare. Il popolo non sarà certamente santo, come scrive Lei
ma certamente è in condizioni economicamente peggiori delle vostre e il popolo
non è una massa indistinta, ma la singola donna, il singolo uomo, la singola
persona anziana, il singolo bambino che fanno i conti giorno dopo giorno con la
povertà e le difficoltà per tirare avanti. Lei scrive: “pensate che risolviamo i problemi dell'Italia togliendo il 10 o
il 20 o il 30 % dello stipendio a mille parlamentari? Se è così, io sono
pronta. Ma temo che sia solo una chiacchiera a vuoto”. Perché non prenderla
in considerazione questa chiacchiera a vuoto! La democrazia ha bisogno
sicuramente di un contributo per evitare che chi ha molti soldi possa
controllare e manomettere le regole del gioco – come è già successo- ma la
democrazia ha bisogno non solo di soldi, ma di coscienza civile, di esempi
magistrali di probità etica e di credibilità istituzionale. D’altra parte
queste leggi elettorali appena varate non vanno nella direzione di una
partecipazione reale della gente nelle scelte dei propri rappresentanti, ma
nella direzione delle scelte degli apparati e delle segreterie e dunque, soldi
o non soldi è sempre un’oligarchia che difende il suo privilegio a essere tale e i suoi interessi.
Oggi, gentile signora Bossa, la vera e autentica antipolitica, a mio parere, è il vostro
sistema castale chiuso e non quegli apprendisti stregoni che, voi e i media che
controllate, create su misura e che secondo voi generano il vento del populismo
e del qualunquismo. Io parlo di politica ovvero: prendersi ognuno di noi a
cuore il proprio destino e difenderlo dal sopruso e dalle angheria per
governare uno spazio pubblico per il bene della collettività e per la sua
crescita civile e mi creda, per questo non ci vogliono molti soldi, ma solo coscienza civile. Saluti antipolitici.
Franco Cuomo Coordinatore del Circolo V.A.S
di Vico Equense ( Na)
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