giovedì 26 ottobre 2017

LA SINISTRA E’ MORTA, IL DISEGNO DELLE CAMARILLE POLITICHE CON L’APPROVAZIONE DI QUESTA LEGGE ELETTORALE ORMAI E’ PLATEALMENTE CHIARO! MENTRE L’OFFENSIVA CAPITALISTA VA AVANTI.



La sinistra ormai è definitivamente spacciata, oggi il mondo avrebbe bisogno di comunismo, ma l’ideologia imperante ne ha cancellato persino il ricordo. Con una mistificazione ideologica aggressiva e falsa si è raccontata una grande menzogna e si continua a dire che ormai è una ideologia del secolo scorso, come se il capitalismo fosse invece una ideologia e un sistema economico nato oggi. Non è vero e se si guarda a ciò che sta accadendo in Italia, soprattutto, ma anche in Europa e nel resto del mondo, ce ne possiamo fare un’idea.   La gente comune, i cittadini comuni, vogliono un salario garantito, vogliono diritti sociali, un welfare state, questa gente comune oggi non può seguire più una sinistra che invece propone più Europa, più globalizzazione, più fiscal compact, più teologia del libero mercato.  Ecco che allora questa gente viene diffamata perennemente con un termine, che oggi ascoltiamo fino alla nausea da TV e giornali, come populista, xenofoba, razzista, nella misura in cui non aderisce ai dettati delle élites finanziare chiedendo con forza di sopravvivere e perseguendo i suoi obiettivi che sono quelli di avere un salario fisso, garantito. Questo è il punto fondamentale: sono sparite la tutela, le garanzie e la dignità del lavoro e dei lavoratori. A mio avviso il 1989, la data della caduta del muro di Berlino è stata la data decisiva della sparizione della sinistra e il momento in cui l’offensiva capitalista ha potenziato la sua strategia di controllo totale . Oggi la sinistra ha come unica funzione, quella di ingessare  in senso globalista, liberista e atlantista le masse nazionali popolari, le quali, ancora danno credito a questa sinistra in forza del giacimento di consensi che, essa sinistra, ha maturato ai tempi del forte Partito Comunista italiano e che oggi utilizza tale consenso per traghettare le masse nazionali popolari ( termine non disprezzato, come è oggi, ma utilizzato da Antonio Gramsci), verso l’abisso, verso la loro disintegrazione, cioè verso l’adesione a un modello che va negli interessi opposti di queste masse nazionali e popolari.  Chiediamoci allora perché mai dovrebbe essere di sinistra difendere l’immigrazione di massa, non quella che fugge dalle guerre, ma quella organizzata in quei paesi come nuovo schiavismo?  Chiediamoci che vantaggio ne ha un lavoratore italiano dell’arrivo di milioni di masse di migranti che lavorano in tutte le condizioni, schiavizzati, in condizioni tali per cui il salario si abbassa anche per i lavoratori italiani. Questi immigrati, questi nuovi e sempre vecchi dannati della terra, come li definì Franz Fanon, non vengono integrati oggi dal capitale, è bene ricordarlo, vengono invece  disintegrati e sfruttati come bassa manodopera, per abbassare i costi della forza lavoro. Perché mai la sinistra dovrebbe dire: ci vuole più Europa, se l’Europa oggi è un meccanismo finanziario a beneficio del capitale europeo contro le classi lavoratrici e il ceto medio?  Perché mai una sinistra dovrebbe dire più globalizzazione, se la globalizzazione dovrebbe mettere in competizione i lavoratori italiani che ancora beneficiano, chissà fino a quando ancora, di alcuni diritti sociali conquistati e oggi fortemente messi in discussione e metterli in competizione con chi in India, Cina o Bangladesh non ha alcun diritto sociale, sicché gli italiani, per competere meglio, perché ormai il mantra recitato da tutti è la parola competitività anche per la sinistra, dovranno privarsi dei loro diritti conquistati per essere più competitivi  con lavoratori schiavi? Se questa è la sinistra, ebbene questa sinistra ha rinunciato alla dignità del lavoro, ai diritti sociali, e assume come proprio orizzonte di riferimento la competitività di mercato, la liberalizzazione dei mercati, il valore dei mercati, se tutto questo è ciò che stiamo vedendo allora la sinistra è finita. E allora, oggi, non vi è nel mondo globalizzato, altro modo per difendere il lavoro e i suoi diritti se non  fare opera di protezionismo, sovranità nazionale, che, badate bene, non significa nazionalismo imperialistico come solerti giornaliste televisive col sorriso di plastica imboniscono dalle varie TV, significa invece difesa dell’interesse nazionale e quindi difesa del lavoro e delle classi medie . Questo è il punto fondamentale sul quale riflettere tutti. Finché la sinistra non farà questo riorientamento formale e simbolico e non assumerà la sovranità come baluardo per difendere la democrazia  e i diritti sociali, strappandola  alla protervia dei gruppi, questi si, nazionalisti e xenofobi di destra,non vi sarà più sinistra. Perché, e questo lo sostengono insigni costituzionalisti, e non il ciarpame politico giornalistico nostrano, non vi può essere democrazia in assenza di sovranità, ogni volta che sentiamo dire : cessione di sovranità , superamento delle sovranità, state pur certi che questo significa superamento degli ultimi residui di democrazia possibile di democrazia reale di manifestazione del volere dei cittadini, questa legge elettorale ultima approvata ne è l’esempio più vistoso. Questo al di là di tutte le formule buoniste e pseudo garantiste e politically correct che tutte sere i talk show delle televisioni generaliste, io direi di tutte le TV, ci ammansiscono. Chi sono oggi gli ultimi? Sono gli sconfitti dalla globalizzazione:  il proletariato dissolto nel precariato, le masse di dannati della terra che sono diventata carne da macello per il capitalismo e la vecchia classe media rapinata a colpi di rapine legalizzate finanziarie come il “bail in”, il prelievo forzato che le banche sono autorizzate a fare con i soldi dei correntisti, n caso di difficoltà. Tutto questo, abilmente pilotato dai media , finisce con lo scatenare una guerra tra ultimi che, invece di solidarizzare contro il capitale finanziario  sovranazionale,  finiscono col farsi la guerra tra loro: questo è il vero capolavoro del potere supportato dal sistema dei media al suo totale servizio. Ora il punto è che questa sinistra, se fosse veramente tale si opporrebbe con tutte le forze al CETA, al trattato di liberalizzazione E di libero scambio tra Canada e Unione Europea, in fase di ratifica da parte degli stati membri dell'UE nel 2017, tutto a detrimento dell’interesse economico e sociale nazionale. Oggi, per dirla tutta, e lo scrivo in chiave paradossale, l’unico partito veramente riconoscibile e che gioca a carte scoperte in Italia, è il Partito Democratico, il PD, che ha apertamente preso le parti dell’aristocrazia finanziaria europea  mentre come propri nemici diretti ha eletto le masse dei lavoratori ( precari ) , quelli esclusi dal lavoro, il ceto medio e gli ultimi del mondo in senso lato Tutto questo  rappresentato  in tre scelte di questo partito:  la riforma della Costituzione, che che in un certo senso è la distruzione della Costituzione voluta dalle èlites finanziarie,  la riforma della scuola che è stata la distruzione della scuola per dissolvere, dietro formulette tecnocratiche , lo sviluppo e la cultura alle poche teste pensanti che ancora potevano trovarsi in questo paese, e infine il jobs act ovvero la distruzione totale dei diritti del lavoro. Non credo vi sia niente altro da dire, se non il prendere atto di una debacle di ciò che oggi impropriamente ancora si continua a chiamare sinistra e, di riconoscere che nello scrivere o riflettere su tutto questo avevo davanti a me alcuni testi di Antonio Gramcsi, che gli americani stanno studiando nelle loro università più prestigiose  mentre i cosiddetti quarantenni d’assalto del Partito Democratico ne ignorano anche il nome, da qui, la mia ferma convinzione che bisognerebbe riparlare di nuovo di comunismo, che questo non è una cosa vecchia e obsoleta come vogliono farci credere e che le forze per opporsi a questa offensiva globale del capitalismo ci sono ancora tutte solo che bisognerebbe di nuovo organizzarle in un progetto di riscatto della dignità degli uomini rispetto alla dignità del mercato.



Franco Cuomo 

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