movida a Seiano- immagine di repertorio
Scrivere su quanto di brutto
avviene nel posto dove vivi, secondo la filosofia dei commercianti o di tutti
quelli che gestiscono qualche attività commerciale, non si può più, perché così
facendo si attenta all’immagine del paese. Questo è quanto è emerso dalla
pubblicazione di miei due articoli: uno sul mare inquinato, sul quale rilascerò
un’intervista a Metropolis TV domani 27 giugno, e un altro su una rissa
avvenuta domenica scorsa nel borgo marinaro della spiaggia di Seiano. Diciamo
subito che le cose stanno in questo modo:il paese non è solo ad immagine e somiglianza dell'idea che se ne sono fatti i commercianti: se difendi l’ambiente dal degrado sei
tacciato di essere catastrofista e nostalgico, se denunci il degrado sociale
vieni descritto come uno non al passo con i tempi, che non è giovane, insomma
un vecchio: filosofia berlusconiana che dopo 25 anni ha prodotto effetti
devastanti in tutti quelli al di sotto dei 40 anni. Io ho 62 anni, e dunque non
sono certamente più giovane, ma mia mamma ne ha 88 e dunque per lei sono ancora
giovane, questo per dire che tutta la retorica che si consuma sui giovani e sui
vecchi mi fa venire il voltastomaco. La
verità è che sono stufo di sentir dire fesserie e sentirle da gente che pensa solo
a far girare i propri interessi! La genericità di certe affermazioni è pari
solo alla disinformazione e all’ignoranza pesante di chi le fa, attraverso
minacce sul web e accuse sul mio blog, tutte anonime e che ho lasciato tutte,
senza censurarne nessuna. Questi signori facessero i gestori e li facessero al
meglio contribuendo a migliorarla pure loro l’immagine del paese! Come? Attraverso
richieste serie di maggiori controlli, di migliore qualità della vita e
dell’ambiente del posto dove gestiscono le loro attività sacrosante, verso le
quali, il sottoscritto non ha nessuna riserva visto che, è uno dei più proficui
frequentatore di bar e di pizzerie, e contribuisce non poco anche con i suoi
soldi a farle andare avanti queste attività! Di contribuire pure loro a elevare
la qualità della vita del luogo dove hanno installato le loro attività e non di
spremerlo come un limone solo per ricavarne gli utili. Il mio articolo parla di
violenza, di machismo ritornato in auge, di abuso di alcool e stupefacenti , il
mio articolo parla di giovani che camminano col coltello in tasca e lo usano se uno
guarda la ragazza di un altro. Chi si è
ritenuto danneggiato da tutto questo dovrei pensare che: ho ha la coda di
paglia o, come è possibile, visti i livelli di grado zero della cultura - non
ha capito una mazza di quello di cui si stava parlando. Allora a questi signori
dico: prima di usar la bocca alla maniera di Barbariccia “ che del cul fece trombetta”, riflettano e si sforzino di
comprendere chi questo posto lo ama e vuole preservarne ancora gli aspetti
migliori e fa quello che fa, senza ricavarne un utile ma solo fastidi . Non
basta difendere l’immagine di un posto bisogna impegnarsi affinché
all’immagine corrisponda anche una
qualità che purtroppo scarseggia ogni giorno di più.
Franco Cuomo
Lettori ricordate che questo è un blog.
RispondiEliminaDate il giusto peso a ciò che leggete!
Se si è interessati da alcuni dei post si dovrebbe avere la premura di informarsi sui fatti personalmente senza lanciare crociate verso l'autore o i soggetti degli articoli.
L'autore talvolta scrive fregnacce e talvolta riporta qualcosa di veritiero e raramente fa qualcosa di buono...è solo un blog.
Io trovo che difficilmente ho letto fregnacce su questo blog . È vario e sbatte la verità in faccia al potere. Pochi lo fanno
RispondiEliminaha fatto bene a scrivere quello che succede alla spiaggia di seiano!il venerdì sera è un inferno!Quello che ha riportato è successo veramente la domenica scorsa, poi ognuno è libero di farsi un'opinione, ma il prof ha stoccato bene!
RispondiEliminaSe è solo un blog perché perdi tempo a scriverci su?
RispondiEliminaInfatti quel commento non l'ho scritto io
RispondiEliminaMa on era rivolto a te ma al commento dell' Anonimo28 giugno 2013 10:56.
RispondiEliminaCiao
Mi ha rattristato molto leggere l'acceso scambio che avete avuto tu e tale Francesco Paolo Esposito. Non solo perché riporta il perdurare delle condizioni poco eleganti in cui si trova la marina di Seiano, ma perché Francesco Paolo Esposito è il nome di un ragazzo, mio coetaneo, che conosco.
RispondiEliminaRitengo che l'origine del problema è squisitamente tecnica: gli esercizi in questione sono ascrivibili al fenomeno del "barismo predatorio/estrattivo": restano aperti solo nei mesi caldi (la stagione di caccia) durante i quali devono, ovviamente, lavorare fino allo sfinimento. Arrivati i primi freddi, chiudono i battenti e vanno in letargo con la pancia piena. Attenzione, nulla di offensivo: tecnicamente, è proprio quello che sono. Ora, è chiaro che chi fa questo mestiere non bada a selezionare la clientela o inibirne comportamenti sgradevoli. Il più delle volte, come sono certo è il caso di Francesco Paolo e gli altri ragazzi dei baretti di seiano, non lo fa semplicemente perché non ce la fa. Le risse non sono un accidente per questo tipo di attività, sono problemi di natura ordinaria e strutturale la cui gestione è assai difficile.
Il punto è che la questione, grazie al cielo, non è affatto tecnica. Franco, esprimendo il suo punto di vista, ha posto un tema di più ampio respiro che non c'entra nulla con le vostre buone intenzioni a non avere casini o col fatto che la colpa non è ovviamente vostra se si picchiano davanti al bar (magari non erano neanche vostri clienti, e in qualunque caso non è ciò che gli versate nel bicchiere che li fa diventare violenti, questo è chiaro). Franco si è chiesto: è questo il tipo di esercizio commerciale adatto a quel posto? è questo il tipo di esercizio commerciale che vogliamo nel nostro porticciolo turistico? La sua personale risposta è, ovviamente, no.
Ma io penso che non si tratta di un'opinioni. E' questione di buon senso e onestà. Quei ragazzi lavorano sodo, cercano strenuamente di evitare problemi, lasciare tutto pulito; e Francesco Paolo difendeva entusiasticamente le prerogative di chi in quei bar realizza un "sogno". E' giusto, mi sembra proprio questo il punto: lavorare per rendere una notte in spiaggia con gli amici ancora più piacevole deve essere un sogno. Si è, in qualche modo, custodi di quel bellissimo contesto e bisogna usarlo da "sognatori". Questo non mi pare che avvenga.