Seiano, parcheggio INGIARC |
Il 27 giugno del 2011 i sei sindaci dei Comuni della Penisola
Sorrentina:di Vico Equense Gennaro Cinque, di Meta Paolo Trapani, di Piano di Sorrento Giovanni Ruggiero, di Sant’Agnello Gian Michele Orlando, di Massa Lubrense Leone Gargiulo e di Sorrento Giuseppe Cuomo,insieme ai rispettivi assessori al turismo sottoscrivevano il Codice Morale
per lo sviluppo del territorio. Questo
codice doveva essere una la carta dei
diritti e dei doveri morali di quanti hanno la responsabilità di salvaguardare
e custodire il paesaggio della
Penisola Sorrentina e di quanti, pur non ricoprendo ruoli pubblici o
privati di responsabilità intendevano aderire alle linee guida tracciate nel
Codice stesso e dunque contribuire a
realizzare le finalità in esso contenute. Questo Codice – tuttora vigente- è una truffa, lo scrissi già due
anni fa e lo ripeto e, fu partorito
dai Sindaci stessi proprio nel momento di maggiore devastazione territoriale,
ovvero proprio quando tutti gli uffici dei loro comuni rilasciavano permessi a
costruire parcheggi interrati in tutta la Penisola Sorrentina
che sventrarono il paesaggio costiero attraverso lo sradicamento di uliveti e
agrumeti storici. Questa cosa, oscena
dal punto di vista ambientale soprattutto perché si stava consumando in una
zona di rilevante importanza paesaggistica internazionale, fu resa possibile forzando e derogando
allo strumento urbanistico di tutela e programmazione per eccellenza ovvero il P.U.T ( Il Piano Urbanistico
Territoriale) attraverso beneplacito della legislazione regionale. Così, mentre le ruspe sventravano anche in
zone non consentite e fino ad allora tutelate, i Sindaci con improvvisata “filosofia ambientale” decisero
di partorire questo Codice, perché, grazie alle allora denunce di V.A.S. e W.W.F la devastazione era finita sulla stampa nazionale ed
internazionale. La
Penisola
Sorrentina si era trasformata in boxlandia, stritolata dal cemento di circa 9000 garage interrati realizzati negli ultimi cinque anni sul
territorio tra Vico Equense e Massa Lubrense sventrando gli uliveti e gli
agrumeti che avevano reso celebre Sorrento nel mondo. In
pratica quei sindaci, molti dei quali gli stessi di ora, si costruivano una
facciata di specchiata sensibilità ambientale
impegnandosi attraverso il codice a tutelare l’ambiente ed il paesaggio
e a ricercare costantemente un
equilibrio tra le proprie iniziative e le imprescindibili esigenze ambientali,
in considerazione dei diritti delle generazioni presenti e future nello stesso tempo autorizzavano gli
sventramenti. All’epoca, ciascun firmatario del Codice – tra cui il nostro sindaco Gennaro Cinque -si
impegnò, per quanto di propria competenza, e nell’ambito delle proprie
funzioni, anche a sostenere l’agricoltura intesa come attività di pubblico
interesse a tutela del territorio, del suolo e delle acque. Sono passati appena
due anni ma la situazione è peggiorata quel Codice risibile non ha opposto
vincoli alle ulteriori devastazioni prodotte, e quei sindaci e quegli uffici
tecnici ed urbanistici, continuano a rilasciare permessi a costruire in aree
non consentite. Oggi, rispetto ad allora, c’è che, ad affiancare l’azione dei
circoli ambientalisti, si è costituito un gruppo di cittadini in un comitato di
civiltà che si sta muovendo con incisiva presenza sul territorio, sto parlando
di Stop a Boxlandia , mentre la Procura della
Repubblica del Tribunale di Torre
Annnunziata indaga su probabili abusi
d’ufficio e su probabili autorizzazioni concesse in difformità dello strumento
urbanistico. A Vico Equense, è opinione di che scrive, per lo meno 4 sono i parcheggi illegittimi,
ovvero costruiti in zona non idonea: quello dell’ex Cinema Aequa in pieno centro antico e quello di Seiano accanto ad una chiesa di Matteo Bottiglieri architetto e scultore settecentesco, costruiti in zona 2 del
P.U.T ovvero Aree di rispetto ambientale e dei tessuti storici, dove, con le
opportune tutele si sarebbe potuto pure costruire, ma a patto che i box
interrati fossero stati pubblici e non privati come invece sono, mentre gli
altri due sono in località Arola e non rispetterebbero la distanza dal locale
cimitero.
Rispetto a ciò che è successo
sono molto scettico e amareggiato, pur continuando a tenere alta la guardia,
troppo è già stato distrutto e ancora permessi a costruire vengono rilasciati.
Le recenti sentenze del TAR Campania e l'accelerazione sul fronte "Fondo del Gesù" a Massa
Lubrense ci impongono di serrare le fila e riorganizzare il lavoro da farsi
nelle prossime settimane, così come pure sta succedendo a Vico Equense
relativamente al rischio scomparsa di un altro agrumeto a via Sconduci immediatamente
alle spalle delle scuole elementari.. Purtroppo la lotta è impari! Si
lotta contro l’indifferenza di buona parte dei cittadini, si lotta contro
normative purtroppo volute dal centro sinistra e peggiorate dall’attuale giunta
regionale, si lotta contro la scarsa educazione
ambientale che dovrebbe essere un insegnamento scolastico al pari delle
discipline canoniche importanti. Cosa c'è da fare allora mentre si
decide sulla incostituzionalità dell’art.9
della legge regionale 11 del 2001 voluta da Antonio Bassolino? Io
ribadisco immediatamente: accertare subito la legittimità o meno di molti di
questi box interrati e agire di conseguenza, subito, attraverso la magistratura
.
Franco Cuomo V.A.S. Circolo AEQUA Vico Equense
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