lunedì 24 giugno 2013

Domenica 23 giugno 2013: il mare a Vico Equense. Emergenza ambientale e disastro ecologico



Come VAS ne stiamo parlando da anni e ne parliamo anche d’inverno quando non si fanno i bagni di mare, poi appena arriva l’estate ecco che tutti scoprono che il nostro mare sta morendo e in costiera sorrentina non c’è più nessun richiamo naturalistico per rendere invitante una vacanza nella zona. Il punto è che molto alta è l’inciviltà di chi abita queste zone: i politici e gli amministratori locali, sono solo l’espressione più accreditata di quello che è la gente che abita questi posti. Indifferente, ignava, incolta, egoista, inquinante assolutamente insensibile alla tutela della natura. Sorrento chiude il suo collettore perché gli albergatori vorrebbe avere la pretesa di tenere pulito la loro fettina di mare e così, insieme a S.Agnello, Piano e Meta convertono tutti i liquami bianchi e neri nel collettore di Punta Gradelle ( Scutolo) che scarica in profondità a settecento metri appena dalla costa di Vico Equense, dove i lavori del depuratore iniziati più di dieci anni fa sono inspiegabilmente fermi da anni. Campanilismi mediocri e, appunto, inciviltà e interessi particolaristici.I risultati li vedete dalle foto, questa di domenica 23 giugno, ma il mare è sporchissimo già da tempo: verdastro giallognolo, che emana cattivo odore con residui e rifiuti di ogni genere: L’ARPAC ovvero l’ Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania ( non sorprende  che la Campania sia una delle regioni più inquinate d’Europa sic!), ha redatto il solito Ok di balneabilità per accontentare tutti: per il resto: silenzi, connivenze, spartizioni degli arenili a dubbi concessionari, squali che hanno devastato intere aree di costa e ai quali, la morte del mare non può fregargliene di meno! Questa è la realtà delle cose. Sarò provocatorio: il depuratore va completato, ma il depuratore è un falso problema: qui necessita urgentemente costruire i mattoni per una cultura ambientale forte, con dosi massicce con la divulgazione nelle scuole di etica ambientale e di una teoria dei diritti degli enti non umani ovvero. In paesi molto più civili dei nostri si parla di queste cose già da vent’anni. La Campania fa inorridire per i dati sull’ inquinamento e per le malattie provocate dall’inquinamento! Costituire una carta dei diritti per l’aria che respiriamo, per il mare, per le acque, per gli alberi, così come nel settecento fu già costituita quella dei Diritti per gli uomini. Successivamente colpire il reato ambientale come un reato penale e inasprire le pene per chi scarica siero del latte nei rivi, fogne, residui chimici o per chi abbatte e distrugge intere aree di verde, insomma sollevare la questione ambientale come una questione assolutamente svincolata dalla stupida idea di produttività turistica. Il mare, il verde non vanno tutelati e protetti per meglio fare affari, ma per il loro valore intrinseco e perché questi, sono enti a se stanti, universi di vita e di varietà biologica sulla terra. Finché non si diranno queste cose, non si faranno passi avanti. I lavori del depuratore di Punta Gradelle devono riprendere urgentemente, ma il depuratore, ammettendo che si completi, sarà solo un’ ulteriore pezza a colore ad un problema che è più vasto e che dovrebbe sollecitare le coscienze di tutti e formare quelle dei bambini che genitori incoscienti fanno bagnare in queste acque.

Franco Cuomo V.A.S. Circolo Aequa Vico Equense


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