mercoledì 29 febbraio 2012

Una lettera a Fabrizio Geremicca del Corriere del mezzogiorno




Ciao Fabrizio,

i V.A.S. di Vico Equense leggono con attenzione i tuoi articoli sugli scempi ambientali nella penisola sorrentina, dovuti, negli ultimi anni, prevalentemente alla dissennata costruzione di parcheggi interrati. Devo dirti però, che siamo dispiaciuti e preoccupati che un rilevante problema di illegittimità urbanistica non sia stato mai preso in seria considerazione, nonostante nostre ripetute segnalazioni, neanche negli ultimi mesi, quando, finalmente sembrerebbe essersi costituito un fronte di opposizione a questa scellerata politica urbanistica. La questione  che poniamo è la seguente e te la espongo qui di seguito. Quando si vuole costruire un parcheggio in difformità con le previsioni del Piano Regolatore, la deroga, a parere dei V.A.S., non dovrebbe essere immediata, ma dovrebbe seguire le procedure dell’art.14 della vigente legge urbanistica, e cioè dovrebbe avere la preventiva approvazione del Consiglio Comunale. Questo, comunque, non è  solo il parere dei V.A.S., ma anche  della Sezione Urbanistica della Regione Campania che a tal proposito si è espressa chiaramente già nel 2005, affermando che “ la facoltà di realizzare pargheggi in deroga allo strumento urbanistico deve soggiacere necessariamente al rispetto dell’art. 14 del D.P.R. 380/2001”  , cioè dovrebbe passare per il Consiglio Comunale! E se ciò non dovesse bastare, ti dirò altresì che lo afferma anche un valente docente di Diritto Amministrativo, il prof. Guido D’Angelo all’interno di un suo parere rilasciato su istanza del Commissario Prefettizio al Comune di Vico Equense nel lontano 2005! Questo è quanto.
Il circolo dei V.A.S. di Vico Equense, ti chiede allora, di esporre questa questione in un tuo articolo e di sollecitare – se puoi – la Procura della Repubblica ad aprire un fascicolo per indagare su questo preciso quesito: i permessi a costruire parcheggi interrati siti in aree non conformi agli strumenti urbanistici vigenti, senza ottemperare alle procedure di cui all’art.14 della legge urbanistica nazionale, sono atti illegittimi?
I V.A.S. si aspettano una risposta anche dal convegno sui parcheggi a Vico Equense del 3 marzo prossimo, organizzato dal gruppo In Movimento per Vico, che esprime i tre consiglieri comunali della minoranza. Per la verità, lo abbiamo già chiesto, ma a tutt’oggi non abbiamo ancora ricevuto risposta.
Un caro saluto,

                                           Franco Cuomo – Coordinatore del Circolo V. A.S.  Aequa
                                                                                 di Vico Equense 

lunedì 27 febbraio 2012

Boxlandia a Vico Equense, lo stato dell' "arte"



Questa foto rende l’idea di quello che è stato fatto a Vico Equense nel giro di sei o sette anni e di quello che ancora si vuole fare, relativamente a parcheggi interrati. L’area è quella del centro di Vico Equense e quella immediatamente limitrofa (Seiano e Piatrapiano) è stata oggetto di una aggressione violenta forse paragonabile solo a quella che negli anni ’60 contribuì a stravisarla in altezza. Oggi concordo pienamente con Claudio D’Esposito del WWF : “Francamente c’è da essere scettici sui reali intenti della politica…proclami, dichiarazioni e convegni inclusi…viste le continue modifiche di legge che sembrerebbero “cucite ad arte” sui problemi economici e giudiziari di taluni imprenditori dei baratri sotterranei!”. Dal mio punto di vista  parcheggi interrati non sono mai stati una risorsa in costiera sorrentina, ma sempre un problema, quindi se qualcuno li ha visti come risorsa è già opinabile questa posizione. Qualsiasi urbanista serio avrebbe disincentivato l’utilizzo della auto in favore di una mobilità sostenibile. Oggi tutti sembrano essersi svegliati dalla letargia di questi anni e stanno scoprendo il problema, ma nel farlo ora è come ste stessero seguendo un detto antico  caro a mia madre: “ Santa Chiara aropp arrubbata mettete e porte e’ fierro”, ovvero Santa Chiara dopo il furto mise le porte di ferro. Questa reazione oggi è risibile dopo lo scempio e il disastro ambientale prodotto e  io trovo francamente ipocrita ed elettoralistica questa reazione. Si chiamano a dissertare “esperti della materia che possono aprire spiragli a una rivistazione di una norma che rappresenta un ulteriore attentato all’ambiente e alle legalità”, spiragli per cosa? Questa mappa pubblicata dovrebbe dare l’idea di quello che è successo. La legenda e i colori indicano lo stato di esecuzione: i riquadri in verde indicano pargheggi in corso di esecuzione, quelli rosso in corso di autorizzazione e in blu quelli operanti. Dalla mappa si puo notare che a distanza di venti o trenta metri l’uno dall’altro ci sono stati scavi e voragini per ospitare box auto previsti come pertinenziali, interi ettari di giardini e di verde sono stati sacrificati dal centro urbano, molti di questi box sono rimasti invenduti, mentre a dispetto di ciò si richiedono altre autorizzazioni. Molti di quelli che dovrebbero essere già stati ultimati sembrerebbero aver disatteso le direttive del progetto che prevedeva il ripristino del verde distrutto.
VERDE: 1) Seiano, 2) Via Cavottole, 3) ex Cinema, 4) via De Feo ( De Rosa), 6) via Nicotera, 7) via Sconduci, 8) via Sconduci ( Ferraro), 19) via R.Bosco ( 20m. di fronte CC),11) via Satrulo.
ROSSO: 5) Via De Feo ( Migliaccio ), 9) via Sconduci (Arpino).
BLU: 12) via S. Ciro ( Feraro), 13) via S. Ciro Simpatia, 14) via S.Sofia, 15) via Filangieri, 16) via Nicotera(Pizza a Metro).
In totale  sedici parcheggi nell’immediato centro di Vico Equense. Noi VAS rispetto a questa situazione ormai tragicamente irreversibile chiederemo per quelli verifiche per quanto riguarda la pertinenzialità, le autorizzazioni, i permessi di agibilità e il rispetto del progetto originario per il ripristino del verde di copertura, nonché i tempi di apertura e chiusura dei lavori.

Franco Cuomo –VAS- Vico Equense 

sabato 25 febbraio 2012

Antenne di telefonia mobile: uno schiaffo al sindaco Gennaro Cinque e alla sua Amministrazione dalla città di Ercolano.




Uno schiaffo in pieno viso al Sindaco Gennaro Cinque e ai suoi amici di Giunta , sulla problematica della telefonia mobile, arriva con un articolo di stamattina apparso su Il Mattino (25/2/2012), firmato Francesco Catalano, che titola: “ Antenne, piano  per la delocalizzazione degli impianti”.  Purtroppo i nostri corrispondenti locali dello stesso giornale – a parte laconici comunicati di parte – non hanno mai sottolineato l’importanza della lotta fatta dai cittadini di Vico Equense e la gravità della situazione a Vico Equense. Se le antenne di telefonia mobile di Vodafone Wind e Tim non stanno più sul terrazzo della casa Municipale di Vico Equense lo si deve ai cittadini del Comitato “art.32” e alle associazioni ambientaliste ( VAS) scesi in campo insieme alle forze politiche della minoranza. Ma dopo l’ ultimo Consiglio Comunale straordinario e dopo gli impegni presi in quella sede, di monitorare i territori, e programmare una delocalizzazione e un nuovo piano antenne nulla è stato ancora fatto e, i VAS denunciano questo silenzio e questa acquiescenza che potrebbe mirare a far cadere la faccenda nel dimenticato e poi, allo scadere dei quattro mesi di tempo richiesti, risistemare le antenne dove stavano cioè, in pieno centro urbano. A due mesi di distanza non è successo ancora nulla. L’articolo in questione apre in questo modo: “ERCOLANO. Mai più antenne e ripetitori nei centri abitati in prossimità di scuole e uffici pubblici: Tutti gli impianti attualmente in funzione verranno ricollocati in area di pertinenza comunale aldi fuori delle zone più densamente popolate e i canoni d’affitto versati dai gestori saranno utilizzati per la ricerca e la prevenzione degli effetti delle onde elettromagnetiche sulla salute pubblica. Sono questi gli aspetti fondamentali del nuovo Regolamento sull’elettromagnetismo approvato nei giorni scorsi dal consiglio comunale di Ercolano” . L’articolo continua con una dichiarazione del sindaco di Ercolano che così si esprime: “ Seppur gli studi scientifici per verificare il nesso tra l’elettromagnetismo e l’insorgere di particolari patologie siano ancora in corso[…] abbiamo deciso di porre in atto un’opera di prevenzione che porterà Ercolano a essere una delle prime città campane ad essere bonificata”. Supportato dall’ assessore ai Lavori Pubblici, Salvatore Solaro, uno degli autori del nuovo Regolamento, che dichiara: “ Le direttive in materia di telecomunicazioni , hanno liberalizzato il rilascio in materia di autorizzazioni ai gestori, e per questo motivo, negli ultimi dieci anni si è assistito al proliferare di impianti anche in prossimità di scuole e di centri abitati, oggi noi chiediamo con forza di de localizzare, in aree di proprietà comunale, in prossimità di terreni incolti, aree cimiteriali e parcheggi pubblici lontani  da zone residenziali”. Cosa dire su quest’articolo e su tutta la vicenda di Vico Equense? Non abbiamo mai pensato di poter  impartire lezioni di civiltà a nessuno in campo di politiche ambientali, meno che mai ad un’antica città come Ercolano; ma non avremmo mai immaginato di poterne ricevere ( solo per la complessità di una città come Ercolano rispetto a Vico Equense) come chiaramente si evince da questo articolo! Un uomo senza cultura politica, sociale ed ambientale come Gennaro Cinque ed i suoi amici, ci hanno ancora una volta messi in condizione di sentirci cittadini di un paese privo di autentica civiltà. Agli amici del Comitato “art:32”, sollecito richieste immediate all’amministrazione, come pure ai consiglieri della minoranza. A che punto sono gli impegni presi in quel Consiglio Comunale di due mesi fa?

Franco Cuomo- VAS- Vico Equense

giovedì 23 febbraio 2012

A due mesi dal Consiglio Comunale straordinario sulle antenne di telefonia mobile, cosa sta facendo l’ Amministrazione Comunale?


Solo per fare il punto della situazione. A Due mesi dal Consiglio Comunale straordinario sulle antenne di telefonia mobile sulla storica Casa Comunale a via Filangieri a Vico Equense, non è successo ancora niente, ovvero, niente che si sappia o che sia stato partecipato ai rappresentanti del “Comitato Art.32”. Bisognava attivare una commissione tecnica con esperti bipartisan che avrebbe dovuto ripresentare un monitoraggio dei CEM su tutto il territorio, ma fino ad oggi, dopo solo due riunioni alle quali è stato invitato il Comitato, sembra che non sia successo più nulla. Siamo alle solite promesse millantate e non mantenute dal Sindaco Gennaro Cinque? Il solito fumo senza arrosto? E mi chiedo: quali saranno le prossime mosse dell’Amministrazione su questo argomento? Vorrei sottolineare che il ricorso al TAR presentato dal “Comitato Art.32”, cammina separatamente dagli impegni che erano stati presi in Consiglio Comunale due mesi fa, e questo memento va sia al Comitato che ai tre Consiglieri della minoranza. Non vorrei svegliarmi e trovare una bella mattina, fra due mesi che rimangono, le antenne che erano state tolte, risistemate nello stesso posto, come è parsa essere l’intenzione del funzionario incaricato di seguire i lavori, magari con la dichiarazione dell’Amministrazione che loro hanno fatto tutto quello che c’era da fare! Giusto per questo mi chiedo: cosa sta facendo l’Amministrazione Cinque per le antenne di telefonia mobile sia sul vecchio municipio, sia su in collina?

Franco Cuomo –VAS- Vico Equense

mercoledì 22 febbraio 2012

Non sarà materia dei soli ambientalisti, ma fino ad ora sono i soli che denunciano e si oppongono ai reati ambientali in Costiera Sorrentina


Su La Repubblica NAPOLI di mercoledì 22 febbraio 2012 un articolo di Giuseppe Guida “ la Regione trasforma il paesaggio in cantiere” delineava le politiche urbanistiche della Regione Campania in materia di regolamenti e normative costruttive e di tutela ( si fa per dire) del paesaggio. Nell’articolo, molto interessante e ben documentato, ad un certo punto non ho potuto fare a meno di soffermarmi su questa affermazione: “ Questo racconto, che dovrebbe interessare l’intera nazione, non è materia da ambientalisti: ha a che fare con la politica e l’etica pubblica, con principi di responsabilità[…]che dovrebbero trovare nell’istituzione pubblica un argine ai naturali (??? n.d.r.) appetiti speculativi […]che si levano in momenti di crisi economica”. Vorrei poter avere anche io la prima pagina che La Repubblica NAPOLI dedica agli articoli di Guida, per gridare l’indifferenza di  questo giornale verso le denunce che solo gli ambientalisti hanno fatto in questi ultimi dieci anni in costiera Sorrentina, ma evidentemente anche per questo è necessario una paternità politica. I V.A.S e il WWF, ovvero il sottoscritto e Claudio D’Esposito sono anni che stanno denunciando il massacro di un ambiente che ormai somiglia ad una” riserva indiana”; ormai c’è solo pochissimo da tutelare e- secondo le mie valutazioni- la costiera sorrentina è già perduta. Mentre le anime belle del centro sinistra campano, del Partito Democratico campano, appoggiavano le nefande proposte in materia di liberalizzazione di P.U.T  e P.T.C.P, per fare spazio ai sogni speculativi e clientelari di Bassolino e di Ennio Cascetta   in materia di porti turistici e di parcheggi interrati, di piani casa che hanno dato  la stura a “riconversioni” di terreni e fondi agricoli in aree per l’edilizia abitativa , il tutto si diceva per incrementare il turismo e mettere in moto l’economia. Denunce non semplicemente giornalistiche, ma anche alla Procura – più volta sollecitata ad intervenire- qualora si fossero riscontrati abusi ed illegittimità procedurali. Purtroppo il potere degli ambientalisti non ha solidi appoggi politici e spesso le nostre denunce, le mie, inviate anche a questo giornale  sono state lettera morta. Mai politica è stata più cieca ed aberrante di questa. Quel “ non è materia da ambientalisti” l’ho trovato uno schiaffo a chi in questi anni è stata la sola voce che si è levata contro lo scempio autorizzato da una concerie di norme e di legislazioni atte a bypassare i vincoli paesaggistici e la tutela del territorio e non attraverso colti elzeviri, ma attraverso esposti che hanno comportato anche oneri e gravami economici, mentre i partiti in silenzio consentivano la manipolazione normativa, con la complicità o il silenzio molte volte fragoroso di organi preposti al controllo. Oggi che in Regione Campania c’è il centro destra la situazione non è migliore, anzi la legge 1/2012 rispetto alla pertinenzialità dei garages invenduti ( sulla quale noi V.A.S. stiamo chiedendo chiarimenti)  dà la possibilità di congelare i capitali invenduti e la stessa legge consente ulteriori svincoli relativamente ai terreni agricoli, cascami procedurali su vecchie manipolazioni normative che questi hanno già trovato belle e pronte per un ulteriore ultimo sacco. Fa rabbia constatare che chi fino a qualche anno fa è stato in silenzio oggi si innalza a paladino di u n territorio distrutto, fa rabbia non perché si stia svegliando ora, ma perché non c’è quasi più nulla da difendere. Perché i giornalisti di La Repubblica NAPOLI, non si fanno una bella passeggiata nella piana di Seiano per vedere quale orrenda plaga cementificata è diventata quella che una volta era un’ubertosa valle di ulivi e viti? Si invoca l’articolo 9 della costituzione, ma in Italia non ho ancora trovato qualcuno pronto a sottoscrivere una normativa seria che predisponga la reità penale per crimini contro l’ambiente presente in altri apparati legislativi europei , superando il richiamo all’inefficace e purtroppo inutile  in Campania come in Italia    “ principio di responsabilità” di Hans Jonas. Si continua a speculare in maniera “amministrativa” sui reati ambientali, meritandosi l'ennesimo richiamo dell' Europa per aver accolto in modo incompleto le sue direttive. Si è sottovaluta la direttiva 2008/99 che imponeva sanzioni penali per diversi crimini contro l'ambiente, tra cui lo smaltimento e il trasporto illecito dei rifiuti e l'uccisione di specie animali e vegetali protette, che dovrebbero essere puniti in modo “efficace, proporzionato e dissuasivo” come ricorda una nota della Commissione Ue. L'Italia, lo voglio ricordare, approvando uno schema di decreto legislativo lo scorso anno ha cercato di tappezzare le falle nel nostro ordinamento (il termine per tradurre in leggi nazionali la direttiva sulla tutela penale dell'ambiente è scaduto il 26 dicembre 2010). Anche in questo caso , però, sono stati i V.A.S  ed   altre associazioni a far sentire la propria voce di dissenso in proposito e  non un solo partito politico che abbia preso in seria considerazione le punibilità penale dei reati contro l’ambiente. Non sarà solo materia di ambientalisti, come sostiene Giuseppe Guida, ma al momento le uniche voci che si sono scagliate contro queste “pianificazioni” normative, producendo atti ed effetti procedurali, sono solo quelle degli ambientalisti, mentre il sottoscritto guarda con sospetto e diffidenza chi, fino ad ora ha prodotto astruse e cavillose manipolazioni normative per aggirare gli strumenti urbanistici esistenti ed oggi scopre l’impegno ambientale.

Franco Cuomo . Coordinatore V.A.S. Vico Equense

lunedì 20 febbraio 2012

Sapete perché, nonostante tutto quello che è successo, sono ancora comunista?




Sapete perché, nonostante tutto quello che è successo, sono ancora comunista? Perchè il comunismo non si è mai realizzato veramente da nessuna parte, ed esso resta ancora l’ipotesi storicamente antagonistica del sistema capitalistico.Condivido pienamente le teorie di filosofi contemporanei che i politici di sinistra ignorano perché a loro fa comodo così, penso a Slavoy Zizeck e ad Alain Badiou per esempio. “ Senza l’orizzonte del comunismo, senza questa idea, niente del divenire storico e politico è di natura tale da interessare il filosofo[…] ma tener ferma questa idea oggi, non significa dover conservare tale e quale la sua prima forma di presentazione tutta incentrata sulla proprietà e sullo stato[1]. Oggi nuovi antagonismi si collocano nell’orizzonte di una proposta comunista, parlo chiaramente innanzitutto del profilarsi della catastrofe ecologica, senza gli aggiustamenti dell’ideologia dominante che passano sotto i termini di:ecosostenibilità e green economy, nei quali rientra dalla porta ciò che si fa finta di buttare dalla finestra: ovvero lo spirito dello sfruttamento economico mascherato da difesa ambientale.Seguono immediatamente la messa in crisi di proprietà privata in relazione non ai beni materiali, come nella vecchia presentazione comunista, ma rispetto alla “proprietà intellettuale”, la messa in discussione di concetti come il diritto d’autore e la diffusione democratica del sapere in rete. Le implicazioni etico-sociali dei nuovi sviluppi in campo di biogenetica e l’emergere di nuove forme di apartheid, l’innalzamento di nuove barriere, nuovi ghetti, nuovi slum nelle nostre città, causate da una crescita della povertà anche nelle società come le nostre che consideriamo ancora erroneamente opulente. Sono questi i termini di attenzione di una moderna battaglia comunista. Purtroppo la scarsa attenzione teorica al problema e la vulgata capitalistica della morte delle ideologie, finalizzata alla sua sola sopravvivenza, hanno generato e consolidato una serie di luoghi comuni difficili ormai da estirpare. Tra i tanti,questi: se si parla di comunismo oggi si rischia di apparire come un ferro vecchio della storia. Una roba superata che appartiene ad un’altra epoca. Se si parla di comunismo si è immediatamente accomunati all’esperienza di una degenerazione statalistica ed economicistica come lo stalinismo e prima ancora, il leninismo, come se l’esperienza passata dei vari partiti comunisti europei e del partito comunista italiano in particolare, non avessero elaborato strumenti critici contro quelle degenerazioni statolatriche. Come se non fosse mai esistito un pensatore come Antonio Gramsci, oggi riletto e studiato dai giovani di Occupy Wall Street e nelle Università statunintensi e francesi e dimenticato da noi. Naturalmente, un po’ perché nessuno studia più queste problematiche, un po’ perché i media hanno operato una autentica lobotomia, asportando dalle memorie, la possibilità di pensare a qualcosa di diverso dal sistema attuale. Così è sempre più comune ascoltare persone anche di discreta cultura affermare frasi come questa: “Oggi mi sento libero di pensarla come voglio, in base alle mie esperienze, di poter leggere la realtà senza condizionamenti” o “ io penso con la mia testa”, come se un comunista pensasse con la testa di un altro, o i cosiddetti progressisti/ democratici fare propria l’etica liberale/liberista, come se questa fosse l’unica forma possibile di organizzazione sociale ed economica. Un pensier banal televisivo che ormai accomuna tutti. Io credo che in Europa, come altrove oggi si stia pagando il debito di questo abbandono critico, di questa resa incondizionata a questo pensiero unico, di questa incapacità di pensare fuori dallo schema imposto a tutti come unico. Quello che non appare ai più è che questa egemonia incontrastata del capitalismo è sorretta dal nucleo propriamente utopico della stessa ideologia capitalista. Le utopie dei mondi utopici, l’idea di un mondo diverso da quello che abbiamo sotto gli occhi e che sta impoverendo e distruggendo il pianeta, sono state esorcizzate ed annichilite da ciò che si definisce l’utopia al potere per antonomasia, l’unica veramente possibile e che si maschera da realismo pragmatico[2]. Quel realismo che impone governi tecnici per ristrutturare una realtà capitalistica in crisi come modello, quel realismo che ha contribuito a far morire la speranza di cambiamento anche in menti che una volta sembravano vivide e brillanti e oggi sono invece appiattite su una real politik che non va al di là della semplice amministrazione dell’ordinario. La fascinazione del liberalismo continua a fagocitare vittime inconsapevoli attraverso la sublimazione della libertà, ma nessuno si prende la briga  di denunciare  che la stessa libertà è tradita perché è basata su una rete di valori in comune con l’economia che esso mina nel corso del proprio sviluppo. Ciò che sta succedendo in Grecia è l’esempio di come la libertà e la dignità politica  di un popolo vengono soffocate e sacrificate di fronte all’interesse economico nello spirito del liberalismo e della democrazia. Vorrei concludere questo post, con una citazione che è divertente e tragica allo stesso tempo e vorrei rivolgerla a tutti quelli che un tempo si definivano comunisti e oggi fanno i liberali/liberisti con atteggiamenti cauti e accomodanti, in TV, in Parlameanto, nelle sedi di partiti ormai senza nerbo, eccola:
Il fatto che Deleuze, poco prima di morire si trovasse nel bel mezzo della  stesura di un libro su Marx, è indicativo di una tendenza più ampia.Nel passato cristiano era uso comune per le persone che avevano condotto una vita dissoluta ritornare al porto sicuro della chiesa in età avanzata, in modo da potersi riconciliare con Dio.Qualcosa di simile sta accadendo oggi ( l’autore è ottimista, io no n.d.r.) con molti esponenti della sinistra anticomunista. Nei loro anni finali fanno ritorno al comunismo, come se dopo la loro vita di tradimento depravato, volessero morire riconciliati con l’Idea Comunista.Come con i vecchi cristiani, queste conversioni tardive sono portatrici dello stesso messaggio di base: abbiamo spesso tutta la nostra vita a ribellarci invano contro ciò che, nel profondo di noi,sapevamo sempre essere la verità. Quindi,se anche un grande anticomunista come Kravchenko (Viktor Andrijovyč Kravčenko, oppositore del regime sovietico n.d.r.) può in un certo senso tornare alla sua fede, il nostro messaggio oggi dovrebbe essere: non avere paura, unisciti a noi, torna indietro! Hai avuto il tuo divertimento anticomunista, e sei stato perdonato per esso: è tempo di tornare di nuovo serio!”[3]



[1] A. Badiou, Sarkozy: di che cos’è il nome?, Cronopio, Napoli, 2008, p.127.
[2] S. Zizeck, Dalla tragedia alla farsa, Ponte alle Grazie, Milano, 2010, p.101.
[3] Op.Cit. p. 196.

SABATO 3 MARZO ALLA SS. TRINITA' PER DISCUTERE DEI PARCHEGGI PERTINENZIALI.



 
Ho appreso dal WEB che SABATO 3 MARZO alla SS. Trinità, il gruppo “ In Movimento per Vico, ha organizzato un convegno per discutere di parcheggi interrati a Vico Equense. I tre Consiglieri Comunali di minoranza insieme ad altri gruppi di opposizione dei comuni peninsulari hanno costituito un coordinamento per fare il punto sullo scandalo, io parlerei di tragedia ambientale, della devastazione del territorio attraverso la proliferazione incontrollata di costruzioni di box auto interrati. I V.A.S. da sempre impegnati su questo argomento, cioè da quando le prime ruspe cominciarono le devastazioni ( si parla di 7-8 anni fa), oltre a denunciare con forza lo scempio della distruzione di ettari di uliveti e agrumeti, hanno sempre sostenuto e condotto la loro battaglia contro  l’illegittimità procedurale dell’applicazione delle normative in materia di deroga. I V.A.S. ancora oggi, considerato l’alto numero di esperti amministrativisti e urbanisti che prenderanno parte al convegno, si aspettano che questi esperti e docenti di diritto amministrativo ed urbanistica assumano una chiara e decisa posizione rispetto ad un preciso quesito che noi VAS stiamo proponendo da tempo e che, si può dire essere diventato lo specifico, il leitmotiv della nostra battaglia contro la “deroga selvaggia”. Noi V.A.S riteniamo che i progetti dei parcheggi interrati ubicati in siti non previsti come tali dal P.R.G.o dai Piani Urbanistici debbano ottenere la deroga solo ed eslusivamente da parte del Consiglio Comunale e non con una semplice liberatoria da parte di un funzionario preposto, con quelle procedure che sono previste dall'art. 14 della legge urbanistica nazionale. I V.A.S. sostengono da tempo questa posizione e chiedono di conoscere con forza il motivo del perchè questa norma non venga mai richiamata e fatta rispettare. I V.A.S. pertanto si augurano, grazie a tutti gli esperti scesi in campo in questo convegno, che questi, insieme ad i Consiglieri Comunali di In Movimento per Vico, si esprimano su questo argomento tanto fondamentale, quanto la distruzione del verde e il mancato rispetto del completamento dei progetti. Per noi V.A.S. la maggior parte dei parcheggi a Vico Equense è ABUSIVA, perchè non è stata mai applicata questa procedura prevista e necessaria. Purtroppo l’indignazione esplosa in costiera sorrentina ed a Vico Equense, si è manifestata con 7 o 8 anni di ritardo, quando tutto è ormai compiuto e buona parte del territorio è stato devastato e continua ad esserlo per altri interventi che devono essere rearealizzati. Spero allora che questo Convegno non sia una ennesima ed inutile passerella, ma l'impegno della minoranza a verificare lo scandalo urbanistico  e procedurale di questi ultimi anni e a sollecitare la procura ad aprire un fascicolo al fine di ripristinare la legalità, qual'ora sia stata violata.

Franco Cuomo –V.A.S- Circolo Aequa –
Vico Equense

giovedì 16 febbraio 2012

Le nuove enclaves del potere: Italia -Grecia



Questo è il nostro mondo, qui le cose funzionano così. Twitteriamo, postiamo su FB, manifestiamo intenzioni, emozioni, antipatie o simpatie, gusti musicali e gastronomici, esterniamo su blog personali, prendiamo posizioni politiche, condanniamo ingiustizie, ma le cose funzionano solo così. I social netwok sono l’epitome della nostra società permissiva, la nostra società amplia il raggio di ciò che abbiamo il permesso di fare, senza darci nessun potere aggiuntivo. E’ il modo in cui il capitalismo contemporaneo ha economicizzato le spinte libertarie del ’68: l’illusione di avere tutte le libertà che si chiedevano allora solo che ce le hanno confezionate sotto forma di permessi. Chi detiene il potere sa molto bene la differenza che passa tra un diritto e un permesso. Il diritto ci da accesso all’esercizio di un potere a spese di un altro potere, mentre il permesso non diminuisce il potere di colui che lo dà e non aumenta il potere di chi lo riceve. Un esempio fra tanti: i gay non hanno il diritto di sposarsi, ma il permesso per poterlo fare e in italia neanche quello, e così è stato con l’aborto, il divorzio, tutti permessi mascherati da diritti..Questo in pratica è come funzionano le cose da noi, abbiamo l’illusione di grande libertà, ma siamo annicchiliti dal nulla e dalla immobilità fisica: non succede nulla. Chi non riesce ad usufruire di questi permessi, non sa che farsene delle nostre libertà e dunque esplode, incendia sfascia io dico giustamente, perché sperimenta su di sè l’inganno: lo hanno fatto nelle banlieu di Parigi o nelle periferie urbane di qualsiasi metropoli ora lo stanno facendo in Grecia, perché non hanno più nulla e non sanno che farsene della democrazia che l’Europa vuole imporgli attraverso una economia capestro, come non sanno cosa farsene gli esclusi delle metropoli o i dannati della terra. Noi tutto quello che riusciamo a fare è esercitare una libertà fittizia esternando il nostro dissenso, perché questo è solo quello che ci è permesso di fare, ma soprattutto perché il potere reale che ci da i permessi per fare un sacco di cose, ci impone poi dicktat ai quali dobbiamo sottostare, perché oltre questo non abbiamo niente altro: persino il voto è ridicolo in queste condizioni, perché non abbiamo autentiche rappresentanze. Le nuove tecnologie cambiano le nostre vite quotidianamente, costringendoci a vivere come se fossimo liberi: ci mettono davanti a questioni che toccano in modo fondamentale le nostre vite, ma non ci danno più nessuna possibilità di una autentica azione reale. Credo che qualcuno abbia parlato di Internet come di un surrogato delle droghe classiche: ti da l’illusione di onnipotenza, allargandoti la coscienza come un qualsiasi allucinogeno,ma ti lascia seduto dietro una tastiera a digitare un pensiero che serve solo all’esercizio di un ennesimo controllo.

mercoledì 15 febbraio 2012

Una delibera di Giunta sulla quale si dovrebbe fare chiarezza!





Non voglio precessare le intenzioni, anche se qui sono stati avviati fatti, ma ha suscitato notevoli perplessità, dubbi, preoccupazioni e sospetti perché no, la delibera di Giunta Comunale, n.16 del 14 febbraio 2012, il cui oggetto è: “Le reti ecologiche come nuova dimensione dello sviluppo comunale[…].Promozione ed incremento dell’arte contemporanea nel territorio comunale, ed in particolare, di quelle espressioni orientate al recupero dell’identità autentica di Vico Equense e alla costruzione di un’urbanità nuova” . Mi sono chiesto: ehi! Ma questi conoscono l’identità autentica del paese? E addirittura si prefiggono di costruire una nuova urbanità ovvero cortesia di modi e buona educazione? Poi ho letto più attentamente e la delibera, corredata da una relazione istruttoria redatta dall’arch Arpino che è il responsabile del Servizio Urbanistica, Tutela del paesaggio e Pianificazione del Territorio, e mi sono reso meglio conto. La delibera, firmata dall’ Assessore all’Urbanistica, avvocato Migliaccio muovendo da presupposti che inglobano i temi dell’energia rinnovabile, delle biotecnologie, della green economy e niente di meno che dell’ecologia profonda, mira a costruire la nuova governance locale, partendo da un articolo apparso sulla nota rivista “Il Denaro” intitolato : “ A Vico Equense rivive l’arte dei casari”, firmato dal professor Pasquale Persico, dell’Università di Salerno. La relazione, dando la stura a tutta una serie di dichiarazioni generiche, ma che possono contenere tutto relativamente ad insediamenti costruttivi nuovi propone l’attivazione di partenariati pubblico- privati “ Una ricerca di siti idonei e luoghi notevoli sul territorio comunale […] atti ad ospitare nuove architetture e/o installazioni artistiche” e “ procedere alla realizzazione del progetto suddetto, previo espletamento, con la massima priorità, di tutte le procedure amministrative atte alla concretizzazione dello stesso”. Quest’ultima frase è quella che mi ha fatto pensare al solito scavalcamento di tutti gli strumenti urbanistici previsti e a tuuti i vincoli e normative in materia di costruzioni. In pratica, al di là delle dichiarazioni altisonanti queste dichiarazioni sono soprattutto fuori luogo culturale. Un semplice paravento per la realizzazione di qualche altra o di altre costruzioni, un fuori luogo culturale, per una amministrazione che ha distrutto tutto quello che si poteva distruggere in fatto di territorio, per disalberare e desertificare un ambiente che tra strade inutili, speculazione abusiva privata, parcheggi interrati, sversamenti a mare, inattività di depuratori  è diventato uno dei più poveri della costiera sorrentina. Unico dato che mi fa pensare è la capacità subdola  di integrare gli elementi della critica abituale, fatta dai VAS con lo sfruttamento socio economico del territorio attraverso progetti simili e l’inautenticità di una proposta fumosa e poco chiara. Ma soprattutto perché a farla sono attori che hanno lasciato e continuano a lasciare ben altri segni sul territorio. Mi auguro che i consiglieri di minoranza facciano chiarezza su questo deliberato e ci forniscano maggiori spunti di riflessione critica, mentre da parte nostre estendiamo i nostri timori anche a Sinistra Ecologia e Libertà: cosa vuole realizzare questa delibera e perché bisogna espletare i suoi intenti con “la massima priorità”?


Franco Cuomo VAS – Vico Equense

domenica 12 febbraio 2012

SOLIDARIETA' AL POPOLO GRECO. SU RAI NEWS LA DIRETTA DELLA MANIFESTAZIONE PIU' IMPORTANTE PER IL FUTURO DELLA GRECIA.




  • Giorgio Napolitano, dall'alto del suo scranno e della sua "maestà" (...), ha ritenuto di dover lanciare un monito ai Greci affinché desistano dall'opposizione che essi stanno manifestando.

    Quello stesso Giorgio Napolitano che come dimostrato da un giornalista tedesco, faceva parte...... della nutrita pattuglia di parlamentari europei che lucravano 7/800 euro sul prezzo del biglietto aereo per Bruxelles, oggi lancia moniti ai Greci per gran parte sono ridotti alla miseria più nera.
    Se Giorgio Napolitano non fosse il "comunista americano" che è, dirigerebbe i suoi strali su quella manica di pescecani, banditi capeggiati dalla GOLDMAN SACHS che convinsero il Governo Greco ad acquistare lo swap con cui "occultare" il debito, salvo - com'è ovvio - fare poi emergere "il buco", e dare quindi inizio al massacro (non dei corrottissimi complici Greci) bensì dei lavoratori, dei pensionati, dei commercianti della nostra amata Grecia.

L’ennesima distruzione di un agrumeto ma perché non trasformare tutti i box auto in una nuova necropoli Equana?


via Sconduci
via Sconduci
via Sconduci

Macchina spargisale
via Sconduci




In questa freddissima e uggiosa domenica di febbraio, uno dei più freddi da 20 anni a questa parte, mentre il sindaco Gennaro Cinque a Moiano sparge sale sulla neve divertendosi a superare il Sindaco Alemanno, con uno spargisale nuovo di zecca, io  mi  trovo a via Sconduci, dove alcuni cittadini mi avevano già segnalata  l’ennesima devastazione arborea. Le foto che potete vedere parlano chiaro: il cartello di cantiere, come vuole la tradizione di questo paese, si trova in un punto illeggibile, per cui non ho potuto verificare chi stesse svolgendo i lavori e per cosa ( appurerò dopo). La notizia mi era stata già segnalata dal mio amico Claudio D’Esposito del WWF . Sono sincero e scrivo che avevo sottovalutato le segnalazioni, perché siccome quella zona è già stata ridotta come una groviera, pensavo si trattasse di uno scavo già denunciato: invece no, non è così. Presumo si debba trattare  di un nuovo progetto di box interrati, in una zona che nelle immediate vicinanze ha già due parcheggi interrati e uno in progetto, anche se solo con una autorizzazione paesaggistica. Cosa dire? Le foto parlano chiaro! Al mio amico Aldo ( non Starace), che mi rimproverava bonariamente di denunciare solo, senza mai essere propositivo, mentre il sindaco  secondo lui, si adoperava a fabbricare consenso ma anche operatività e fattività: spalava la neve a Moiano e nello stesso tempo organizzava una qualche manifestazione a Faito, rispondo con le foto che ho scattato stamane. E chiedo a lui e a tutti gli altri che sono convinti che le denunce non servano più a niente: che senso ha dare un’autorizzazione per una cosa del genere? Perché distruggere l’ennesimo agrumeto, mentre giusto di fronte, un altro sta per scomparire e viene già utilizzato per parcheggio a raso? E' noto che  Il sindaco Gennaro Cinque ha voluto tenere  per sé le deleghe all’Ambiente e all’Ecologia, spiegando in questo modo la decisione: “ E’ mia intenzione coinvolgere le nuove generazioni nei processi virtuosi affinché si possa non solo agire nel rispetto per l’ambiente, ma pensare “ecologicamente” ( Agorà Penisola Sorrentina). Sono questi i prodotti del suo pensare ecologico che  le nuove generazioni dovrebbero apprendere? Il tutto (cioè tutti gli altri parcheggi interrati che già ci sono e quelli che ci saranno) ubicato in una zona occupata da un plesso scolastico ( le scuole elementari) frequentato da bambini, con un unico passaggio per auto e pedoni largo appena tre metri. Voglio ricordare anche che quella zona ( via Sconduci e la via Nicotera, che una volta si chiamava “ncopp o’ ponte, perché c'era un ponte che attraversava un vallone), si trova su una via d’acqua ormai interrata, qualcuno ha mai fatto uno studio serio su questo argomento? Le vie d'acqua hanno memoria. Allora mi chiedo: ma di cosa stiamo parlando!?!? Ma in che posto viviamo per potere consentire abusi del genere?!?!  Ma perché invece non si attiva un programma di occupazione giovanile, magari con fondi europei, per recuperare tutti i terreni abbandonati, ricoltivarli come un tempo e fare in modo che la nostra penisola ritorni ad avere l’aspetto di giardino dorato  come un tempo, ovvero ciò che l’ha resa famosa nel mondo? Quando capiremo che bisogna ritornare all’agricoltura, a produrre il nostro necessario attraverso la terra che abbiamo invece di cementificare? Siamo ormai in una situazione paradossale: i box non si vendono, la gente non li acquista più per i costi e perché forse li ha già acquistati. E allora? Tutti quelli che si stanno fabbricando e si fabbricheranno ancora che sorte avranno? Io un’idea da dare al sindaco e ai costruttori ce l’ho, un pò macabra forse, ma ce l’ho: visto che il cimitero esplode per mancanza di spazio e non ci stanno più loculi per i morti, perché tutti questi box in eccedenza non diventano una nuova  necropoli equana, magari affrescati come quelli etruschi?

Franco Cuomo – VAS – Vico Equense 

venerdì 10 febbraio 2012

A PROPOSITO DI PARCHEGGI INTERRATI NELLA PENISOLA SORRENTINA E A VICO EQUENSE IN PARTICOLARE



Con grande soddisfazione ho potuto constatare che nelle ultime settimane un Partito Politico – LDV ( L’Italia Dei Valori)- ha iniziato una battaglia per fare chiarezza sui mancati adempimenti che dovrebbero caratterizzare la fase finale dei lavori di costruzione dei parcheggi interrati. Si chiede di verificare: accertamenti da parte degli Uffici Comunale competenti, della conformità delle opere eseguite ai permessi rilasciati; accertamenti del ripristino sia del terreno vegetale e sia delle preesistenti piantumazioni e/o alberature; verifica che le vendite dei box siano avvenute con atti notarili attestanti e comprovanti la pertinenzialità dei medesimi, ovvero, che i box siano stati acquistati da coloro che veramente non possiedono un ricovero per l’auto. Noi VAS non vogliamo rivendicare, insieme al WWF di Claudio D’Esposito, primogeniture di tali iniziative, come è stato detto da qualcuno che invece, purtroppo, non ha niente da rivendicare ma continua a parlare, vogliamo soltanto augurarci che esse procederanno con continuità e fermezza, anche se la nascita di un “coordinamento” delle opposizioni democratiche, come abbiamo appreso dal web, ci preoccupa non poco, perché molte volte abbiamo dovuto constatare amaramente che i “coordinamenti” sono stati spesso sinonimi di “affossamento”!  Speriamo di sbagliarci! Ciò premesso, voglio insistere sulla gravità di questa situazione, indipendentemente dalle ultime modifiche apportate alla legge regionale: mi fa piacere che si siano svegliati un poco tutti, anche se sarebbe stato il caso di svegliarsi 7 o 8 anni prima. Lo scempio e la devastazione è già avvenuto alla grande e quello che si vuole fare ora è solo tentare di dare l’ultimo colpo ad un territorio già orribilmente devastato e compromesso. Mi preme però sottolineare un aspetto, che la stampa non ha riportato e sul quale mi sono già soffermato in un mio precedente articolo. Un aspetto molto importante su tutta la faccenda quando si parla di andare in deroga al PUT ( Piano Urbanistico Territoriale). E’ una battaglia che i VAS hanno già sostenuto a Vico Equense e che intendono portare ancora avanti nei prossimi giorni e mesi e ci dispiace constatare che questo aspetto non sia stato colto nelle dichiarazioni giornalistiche che mi sono state attribuite. Credo che tutte le richieste fatte da LDV ( L’Italia Dei Valori) infatti, anche se condivise e di estrema importanza, siano rivolte allo stato dei fatti, cioè alle costruzioni più o meno ultimate dei parcheggi. In questo modo si  da quasi un colpo di spugna all’ipotesi di illegittimità dei permessi a costruire di quei parcheggi interrati realizzati in contrasto con le previsioni dei Piani Urbanistici locali, sui quali noi VAS insistiamo da quando è cominciata tutta la grande speculazione. Non si è mai chiesto – e su questo noi VAS insistiamo da tempo-  se  su tali permessi in deroga si sia mai pronunziato il Consiglio Comunale come è previsto dall’art. 14 della Legge Urbanistica Nazionale. Quello che mi chiedo insieme ai compagni del circolo è perché si continua ad ignorare questa situazione? La tesi della necessità del passaggio in Consiglio Comunale per ottenere la deroga non è una nostra invenzione o fantasia! Fu ribadita dagli Uffici Regionali in maniera inequivocabile ed incontrovertibile! Andava applicata sempre e non lo si è mai fatto in dispregio di un’autentica democrazia istituzionale! I VAS di Vico Equense si augurano che i Partiti, le Associazioni, i Gruppi di Cittadini,  siano veramente decisi ad andare fino in fondo nella ricerca delle responsabilità di questo gravissimo saccheggio ambientale e sociale perpetrato con la dissennata costruzione dei parcheggi interrati. Sono troppi! Sono la violenta testimonianza della rozzezza e della insensibilità istituzionale! Sono il simbolo della ottusa ignoranza urbanistica! La Costiera Sorrentina dopo questo sacco non è più la stessa! Qualcuno dovrà pagare per tutto questo!? Noi ci aspettiamo che la Procura della Repubblica di Torre Annunziata apra un fascicolo per indagare sui permessi a costruire rilasciati, sulle tante varianti concesse e sugli adempimenti finali non messi in esecuzione relativi ai parcheggi in questione, come la rimpiantumazione delle aree soprastanti! Faccia chiarezza su queste zone d’ombra finalmente e accerti, se ci sono, le possibili esistenze di illegittimità procedurali e sostanziali che hanno consentito la distruzione di un patrimonio ambientale di verde che difficilmente qualcuno potrà mai più ripristinare.

Franco Cuomo VAS- Vico Equense  


domenica 5 febbraio 2012

Esiste ancora un'idea di sinistra?




"Esiste ancora un’idea di sinistra??   “il Mondo sarà certamente non poco stupito quando avrà appreso che la nuova era nella storia sta per essere inaugurata nientemeno che da logori e decrepiti ottuagenari, burocrati cha hanno partecipato a quasi ogni governo dalla fine del secolo scorso, membri del gabinetto, doppiamente per età e per usura, e richiamarti in vita solo artificialmente” “ Ci viene promessa la scomparsa totale delle lotte tra i partiti, anzi la scomparsa dei partiti stessi. Forse la cosa migliore che si può del governo di coalizione (tecnico) è che esso rappresenta l’impotenza del potere (politico) in un momento di transizione.”                                                                                                                                                

Carlo Marx  Inghilterra 1852  



 Questa  lucida ed attuale analisi di Marx su un governo tecnico come quello del G. Hamilton Gordon conte Aberdeen del 1852, mi invita ad una riflessione più attenta sull’attuale situazione governativa  italiana. Si legge   sempre più frequentemente interventi  di intellettuali dichiarati di sinistra , leggasi  prof. Marco Revelli sul Manifesto, che  considerando la caduta del governo Berlusconi senza dubbio un bene per il Paese, e le sue dimissioni  festeggiate giustamente come una Liberazione,   sostengono in conclusione che nel contesto attuale forse nessuna altra soluzione era possibile all’iniziativa promossa dal Presidente Napolitano con l’approdo a palazzo Chigi del prof.  Mario Monti escludendo a priori le libere elezioni , come una soluzione insostenibile  ed improponibile per gli effetti di un  vuoto politico con conseguenze gravissime sull’attuale situazione economica del paese. Una tesi con  pochi distingui, molto sostenuta negli ambienti  del centro-sinistra , a difesa della scelta a  sostegno del governo Monti, che ,a loro dire, rappresenta una discontinuità etica ed estetica rispetto al precedente governo Berlusconi, e che ha il merito di aver recuperato una dignità ed un’immagine su scala internazionale. Che tra Monti e Berlusconi ci siano differenze di stili di comportamento , di modelli di “modus vivendi”, non ci piove, ma affermare  elementi di discontinuità politica o addirittura di  scelte di “decontaminazione “  per un recupero di “decoro delle istituzioni “ è difficile da difendere. La nomina di alcuni sottosegretari  ai limiti della sopportabilità ne è la prova. Penso alla presenza di Filippo Milone alla Difesa condannato ai tempi di Tangentopoli  e coinvolto recentemente nelle vicende di Finmeccanica, oppure al viceministro al Lavoro Michele Martone, un giuslavorista  sul fronte del diritto  al licenziamento da parte delle imprese, al sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Mario Ciaccia un uomo di banca, con tutti gli enormi interessi  che le banche stesse hanno sui grandi lavori ad esempio la TAV  della Val di Susa , opera inutile e dannosa, e in fine, non ultimo il sottosegretario all’economia  il prof. Gianfranco Polillo, già consigliere economico di Fabrizio Cicchitto, in questi giorni molto impegnato nei talk show televisivi  a difendere  Berlusconi  considerato  un “perseguitato dalla magistratura” , l’uomo della provvidenza che “ha salvato la democrazia “ e  che “senza di lui saremo ancora sotto la dittatura del soviet di Achille Occhetto”. Non c’è che dire un triste  quadro del “governo dei tecnici”. In un contesto generale nel quale  le politiche economiche degli Stati sovrani sono sempre più marginali ed ininfluenti, e la loro autonomia esautorata  del tutto per l’imporsi irresistibile del capitale finanziario (cosa è il “debito sovrano”  se non  l’impotenza  e non il potere di “ciò che non è più nella mani di un dato paese perché letteralmente appartiene ad altri”), non può certo sfuggire  ad un  attento osservatore la  natura non tecnica ma politica del governo Monti e la “continuità liberista” di questo governo . Non è un governo dell’emergenza , esso ha  un programma ben chiaro e di lungo respiro , un  progetto politico,  scritto da altri attori , da attuare: creare un fronte neoliberista europeo capace, in assenza di un pensiero alternativo di una sinistra europea oramai afona,  di imporre modelli di sviluppo, condizioni di stile di vita, di relazione,  attuare   scelte  liberistiche economiche e politiche con riflessi sociali  sul destino delle nostre comunità per molti anni da venire. Una portentosa rivoluzione conservatrice ,costruire un partito conservatore europeo forte capace di imporsi in un futuro non tanto lontano come forza egemone di governo in un’Europa politicamente unita, capace di conferire forza coattiva alle decisioni prese tra gli Stati dell’eurozona, una scelta oggi più che mai obbligata per l’Europa se vuole contendere il ruolo di  leadership tra le potenze economiche. Fantapolitica? Visioni  di un nostalgico sessantottino complottista ? Come leggere la notizia di una scesa in campo della Merkel a sostegno della candidatura di Sarkozy alle prossime elezioni presidenziali in Francia? Un processo avviato dai precedenti  governi  Berlusconi , 17 anni di una destra populista,(sebbene 9  sono stati di centro-sinistra ma ininfluente nel preservare il paese dalla devastazione del berlusconismo) hanno determinato una profonda  metamorfosi antropologica del tessuto sociale del paese, con l’esaltazione del fai-da-te, dell’arrangiarsi un po’ cialtronesco, delle deregulation  dell’economia e della finanza come via per un facile arricchimento, con lo sdoganamento dei partiti xenofobi e fascisti,con  la criminalizzazione delle idee dei valori e delle passioni di vita  dei movimenti del ’68, il tutto avvolto nella ridondante propaganda ideologica dell’ ”alta marea che tira tutte le barche” ovvero uno sviluppo economico e finanziario senza regole proficuo di  benessere generale, l’idea  di un  capitalismo ecumenico .  Un tema caro anche al sobrio Monti, che con il suo governo del rigore, richiama il Paese al senso di responsabilità, poiché “stiamo tutti nella stessa barca”, sostenendo che  in questo  momento di  crisi  i sacrifici vanno distribuiti tra tutte le classi sociali, così come nei periodi di crescita di benessere i benefici sono stati equamente distribuiti , omettendo che nel periodo 1976- 2006 mentre i profitti delle aziende e le rendite crescevano ,si assisteva contemporaneamente ad una massiccia riduzione  della quota dei salari nella composizione del PIL .  In Italia 15 punti di PIL sono stati trasferiti dai salari ai profitti, con una media dei paesi OCSE comunque altissima intorno ai 10 punti. Penso che è l’ora di  tornare a distinguere “tra una barca e l’altra”, non solo ma anche chi e che cosa caricare a bordo .   

                                                                               Silvio Tommolillo

e  Franco Cuomo che condivide ogni virgola di questa lucida ed impietosa analisi.

sabato 4 febbraio 2012

I VAS intendono aprire un tavolo di attenzione con i cittadini, la stampa e le altre associazioni ambientaliste sui parcheggi interrati!

































La vicenda di realizzare in deroga al Put (Piano urbanistico territoriale) i parcheggi interrati, in base alla cancellazione di due commi della Legge Regionale  19 del 2001, ha dato origine ad una giusta indignazione  in Costiera Sorrentina. Questa legge, voluta da Bassolino & Co. introduceva la possibilità di costruire box e parcheggi interrati anche su aree sulle quali «alla data di inizio dei lavori risultavano presenti alberi o arbusti decorativi o da frutto». Il tutto, aggiungeva  il provvedimento, sarebbe dovuto avvenire “in modo da garantire la conservazione al di sopra del solaio di copertura dei parcheggi di uno spessore di terreno sufficiente ad assicurare la sopravvivenza in loco degli alberi o arbusti secolari e di alto valore botanico, agricolo o paesistico”. Questa clausola non è stata mai applicata o se lo è stata, è stata applicata in modo risibile e offensivo per tutti gli alberi distrutti ! Non è mai successo, a 10 anni trascorsi da quel provvedimento che fossero state ripiantate le specie arboree distrutte. Fino ad oggi abbiamo solo esempi di scempi e orrori cementizi là dove un tempo c’erano giardini: alberi tagliati e mai più ripiantati, o ripiantati in numero inferiore, o di specie diversa, voragini che hanno letteralmente stravolto l’aspetto della costiera, interi agrumeti scomparsi. I VAS, insieme al WWF e a tutte quelle forze politiche che sono interessate a preservare l’ambiente da un’ennesima distruzione, annunciano che daranno battaglia e chiamano alla lotta i giornali e l’opinione pubblica. I VAS chiederanno spiegazioni sul fatto che molti parcheggi sono già in funzione anche se non figurano essere stati completati ( com’è possibile una cosa del genere?). Chiederemo che venga esibito il certificato di agibilità e le verifiche degli uffici competenti, insieme alle esecuzioni delle prescrizioni esistenti nei permessi a costruire rilasciati. E ancora: chiederemo spiegazioni su tutti quegli scavi che sono stati eseguiti in area archeologica: sono stati rispettati gli accordi concordati con la Soprintendenza? Così come chiederemo spiegazioni sulla mancata realizzazione del ripristino del verde su molti di questi parcheggi. I VAS intendono aprire un tavolo di attenzione con i cittadini, la stampa e le altre associazioni ambientaliste. A Tutt’oggi non si vede un solo pilastro per la realizzazione dell’ex Cinema Aequa, mentre i box auto sono state già completati! Rimane solo una gru che incombe sui cittadini! Come evolverà quest’altra vicenda vicana che sa di ennesimo raggiro ai danni dei cittadini?   Quella della costruzione dei parcheggi interrati è stata una speculazione mostruosa voluta dal centro sinistra in Campania e poi attuata con le complicità e gli interessi  trasversali di tutte le forze politiche. Il partito del cemento non è ancora sazio e, nonostante molti di questi box stanno rimanendo invenduti c’è che ha il coraggio di proporre una modifica ulteriore di una legge di per sé già disastrosa per continuare a distruggere? La deroga al Put è anche una scappatoia che ignora da sempre che la parola ultima sull’autorizzazione a costruire dovrebbe spettare al Consiglio Comunale. La realizzazione dei box interrati in costiera è stata la strada per realizzare mire speculative, complici la connivenza e i facili permessi rilasciati dalla maggior parte delle amministrazioni locali. I VAS consapevoli che i vincoli del PUT permangono tutti e che è stato fatto l’ennesimo pasticcio legislativo per favorire il partito del cemento, annunciano che daranno battaglia su questo argomento, fidanto dell’aiuto di chi è interessato alle sorti della qualità del territorio e dell’ambiente in Costiera Sorrentina.
Franco Cuomo –VAS – Vico Equense

giovedì 2 febbraio 2012

ENNESIMO CRIMINE CONTRO L'AMBIENTE IN COSTIERA SORRENTINO/AMALFITANA.ORMAI BISOGNEREBBE PERSEGUIRE PENALMENTE I REATI CONTRO L'AMBIENTE.


inchiesta il put e i garage interrati
Se la Regione Campania trasforma
la Costiera sorrentina in boxlandia
Due commi, qualche parolina cancellata e la finanziaria regionale rischia di favorire i signori del cemento
Ruspe al lavoro per costruire box interrati



·         NOTIZIE CORRELATE
·         Sorrento, alberi abbattuti per far posto ai garage (dicembre 2010)
NAPOLI - Due commi, qualche parolina cancellata ed ecco che il piano urbanistico territoriale della penisola sorrentino-amalfitana rischia di essere definitivamente travolto da boxlandia, ovvero dalla forsennata corsa a costruire parcheggi interrati. Nell’indifferenza generale, nella confusione provocata da una pioggia di provvedimenti spesso tra loro incoerenti. Eppure, il risultato al quale puntano i sostenitori del partito del cemento è di quelli pesanti. Ovvero, la possibilità di realizzare in deroga al Put (piano urbanistico territoriale) i parcheggi interrati. Quelli che hanno già distrutto centinaia di ettari di agrumeti ed oliveti, da Vico Equense a Massalubrense ed oltre.
LEGGE REGIONALE DEL 2001 - È una vicenda complessa, che va raccontata dall’inizio. La legge regionale 19 del 2001 introduce la possibilità di costruire box e parcheggi interrati anche su aree sulle quali «alla data di inizio dei lavori risultino presenti alberi o arbusti decorativi o da frutto». Il tutto, aggiunge il provvedimento, “avviene in modo da garantire la conservazione al di sopra del solaio di copertura dei parcheggi di uno spessore di terreno sufficiente ad assicurare la sopravvivenza in loco degli alberi o arbusti secolari e di alto valore botanico, agricolo o paesistico. Per gli alberi ed arbusti senza tali caratteristiche deve essere assicurato il reimpianto in eguale numero, specie ed età”. Non è accaduto spesso, in realtà, e la storia dei 10 anni trascorsi da quel provvedimento ad oggi è ricca di scempi: alberi tagliati e mai più ripiantati, o ripiantati in numero inferiore, o di specie diversa. Ma torniamo alla legge 19 del 2001. Prevedeva che le sue norme prevalessero sulle disposizioni del put, in caso di contrasto con quest’ultimo. Una sorta di carta bianca per i costruttori. Ci furono polemiche, campagne di stampa, proteste che raggiunsero anche una vasta eco nazionale. Servirono, perché la legge 16 del 2004 modificò in senso garantista per il territorio la normativa del 2001. L’articolo 9 cambiò così: "Le disposizioni procedurali trovano applicazione anche nei territori sottoposti al Put, fatti salvi tutti i vincoli previsti dallo stesso”. Un baluardo contro il sacco del territorio.
LE PRONUNCE DEL TAR - «Numerose e più recenti decisioni del Tar e del Consiglio di Stato», ricorda l’avvocato Francesco Esposito, amministrativista ed ex componente del comitato tecnico regionale per l’urbanistica, «hanno poi confermato la possibilità di realizzare parcheggi interrati solo se compatibili con le disposizioni del Put». Un anno fa ecco un’altra modifica alla legge 19 del 2001, stavolta di segno opposto, attraverso il piano casa. Si elimina appunto l’inciso garantista dell’articolo 9 della legge del 2001. Quello che recitava “fatti salvi tutti i vincoli previsti dalla legge stessa”. Resta inalterata la dizione:”Le disposizioni procedurali della presente legge trovano applicazione anche nei territori sottoposti alla disciplina di cui alla legge regionale del 27 giugno 1987, numero 35 (il Put)”. L’ultimo atto con la finanziaria regionale approvata di recente e pubblicata sul penultimo burc. C’è un articolo, il numero 52, dedicato all’abrogazione ed alle modifiche di precedenti disposizioni legislative. Ebbene, al quinto comma cancella anche il termine “procedurali”.
PERICOLO SPECULAZIONE - Dunque, l’ultima versione dell’articolo 9 della legge 19 del 2001 diventa: «Le disposizioni della presente legge trovano applicazione anche nei territori sottoposti alla disciplina di cui alla legge regionale 27 giugno 1987, numero 35”. Un palese assalto al Put. “L’epilogo”, sottolinea Giuseppe Guida, architetto e docente di Urbanistica alla Federico II, “di un percorso avviato da tempo. Eppure la costiera è più che satura di parcheggi interrati. Opere che hanno distrutto il territorio senza per questo garantire meno traffico. Anzi, hanno finito proprio con l’incentivare l’uso dell’auto”. Aggiunge. "Bisogna essere chiari e dire con forza che la realizzazione dei box interrati in costiera è stata la strada per realizzare mire speculative, complici la connivenza e i facili permessi rilasciati dalla maggior parte delle amministrazioni locali».
CRITICO L'EX ASSESSORE DI LELLO - Marco Di Lello, che da assessore regionale fu uno dei promotori della modifica in senso garantista della legge 19 del 2001, introdotta nel 2004, non è meno critico nei confronti del novo provvedimento introdotto dalla finanziaria regionale:” “Pregiudica il futuro della costiera”. Secondo Antonio Amato, consigliere regionale del Pd, “siamo al cospetto di un maldestro tentativo, messo lì tra le righe, per provare a stravolgere i vincoli previsti dalla normativa vigente a tutela dell’area Sorrentino Amalfitana”.
Fabrizio Geremicca
01 febbraio 2012