Non voglio precessare le
intenzioni, anche se qui sono stati avviati fatti, ma ha suscitato notevoli
perplessità, dubbi, preoccupazioni e sospetti perché no, la delibera di Giunta
Comunale, n.16 del 14 febbraio 2012, il cui oggetto è: “Le reti ecologiche come nuova dimensione dello sviluppo
comunale[…].Promozione ed incremento dell’arte contemporanea nel territorio
comunale, ed in particolare, di quelle espressioni orientate al recupero
dell’identità autentica di Vico Equense e alla costruzione di un’urbanità nuova”
. Mi sono chiesto: ehi! Ma questi conoscono l’identità autentica del paese? E
addirittura si prefiggono di costruire una nuova urbanità ovvero cortesia di
modi e buona educazione? Poi ho letto più attentamente e la delibera, corredata
da una relazione istruttoria redatta dall’arch Arpino che è il responsabile del
Servizio Urbanistica, Tutela del paesaggio e Pianificazione del Territorio, e
mi sono reso meglio conto. La delibera, firmata dall’ Assessore
all’Urbanistica, avvocato Migliaccio muovendo da presupposti che inglobano i
temi dell’energia rinnovabile, delle biotecnologie, della green economy e
niente di meno che dell’ecologia profonda, mira a costruire la nuova governance
locale, partendo da un articolo apparso sulla nota rivista “Il Denaro”
intitolato : “ A Vico Equense rivive l’arte dei casari”, firmato dal professor
Pasquale Persico, dell’Università di Salerno. La relazione, dando la stura a
tutta una serie di dichiarazioni generiche, ma che possono contenere tutto
relativamente ad insediamenti costruttivi nuovi propone l’attivazione di
partenariati pubblico- privati “ Una ricerca di siti idonei e luoghi notevoli
sul territorio comunale […] atti ad ospitare nuove architetture e/o
installazioni artistiche” e “ procedere alla realizzazione del progetto
suddetto, previo espletamento, con la massima priorità, di tutte le
procedure amministrative atte alla concretizzazione dello stesso”.
Quest’ultima frase è quella che mi ha fatto pensare al solito scavalcamento di
tutti gli strumenti urbanistici previsti e a tuuti i vincoli e normative in
materia di costruzioni. In pratica, al di là delle dichiarazioni altisonanti queste
dichiarazioni sono soprattutto fuori luogo culturale. Un semplice paravento per
la realizzazione di qualche altra o di altre costruzioni, un fuori luogo
culturale, per una amministrazione che ha distrutto tutto quello che si poteva
distruggere in fatto di territorio, per disalberare e desertificare un ambiente
che tra strade inutili, speculazione abusiva privata, parcheggi interrati,
sversamenti a mare, inattività di depuratori
è diventato uno dei più poveri della costiera sorrentina. Unico dato che
mi fa pensare è la capacità subdola di
integrare gli elementi della critica abituale, fatta dai VAS con lo
sfruttamento socio economico del territorio attraverso progetti simili e l’inautenticità
di una proposta fumosa e poco chiara. Ma soprattutto perché a farla sono attori
che hanno lasciato e continuano a lasciare ben altri segni sul territorio. Mi
auguro che i consiglieri di minoranza facciano chiarezza su questo deliberato e
ci forniscano maggiori spunti di riflessione critica, mentre da parte nostre
estendiamo i nostri timori anche a Sinistra Ecologia e Libertà: cosa vuole
realizzare questa delibera e perché bisogna espletare i suoi intenti con “la
massima priorità”?
Franco Cuomo VAS – Vico Equense
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