Il sindaco di Vico Equense Gennaro Cinque
Il Consiglio Comunale del 24
maggio è stato veramente uno spettacolo indecente! Una indecorosa
manifestazione della poca dignità dei convenuti (tutti), rispetto alla
manifesta arroganza del Sindaco Gennaro Cinque che, mentre tutti giocavano a fare
la parte dei Consiglieri Comunali impegnati e responsabili, se ne stava in schifato
isolamento a giocherellare col suo smartphone, come a dire: “parlate, parlate
tanto ca’ a cummann sul’io!”. E’ stato veramente uno dei Consiglio Comunali più
brutto – come ha detto nel suo intervento il consigliere Maresca di
In Movimento per Vico - che io abbia mai visto. Al consigliere Maresca però
vale la pena ricordare che questo Consiglio Comunale poteva essere annullato.
Poteva benissimo non avere luogo perché c’erano tutti i presupposti per non
farlo, ma non lo ha fatto né lui, né nessun’altro! Forse sono solo “ ciance” le mie,
come ha disinvoltamente dichiarato la consigliera Scaramellino relativamente
alla suo intervento sulla SS. Trinità, ovvero chiacchiere futili e vane o anche frottole,
stupidaggini, fandonie, ma sta di fatto che nessuno ha fatto notare che la
convocazione era per le 18 in sessione ordinaria. Secondo l’art. 43 del Consiglio
Comunale trascorsa un’ora dall’orario stabilito nell’avviso di convocazione,
eseguito l’appello e constatata la mancanza del numero legale dei consiglieri,
qualsiasi consigliere presente avrebbe potuto far verbalizzare e dichiarare deserta la seduta. Invece non è
andata così. Intorno alle 19,05 – minuto più minuto meno- ma sicuramente dopo,
si sono presentati in ordine sparso il Sindaco e i 10 consiglieri di
maggioranza, inclusi, la consigliera Cristallo e il consigliere Balestrieri,
ovvero due dei tre dissidenti che avevano provocato la crisi. Dopo circa 10
minuti ovvero alle 19,15 circa è entrato in aula il segretario comunale il
quale, su invito del Presidente del Consiglio Maurizio Cinque ( terzo dissidente)
procedeva all’appello nominale dei consiglieri e, alle 19,20, il Presidente del
Consiglio, constatato il numero legale ( in maniera incredibile tutti presenti)
dichiarava aperta la seduta dopo un’ora e venti dall’orario fissato in
convocazione. Naturalmente nessuno dei presenti ha fatto rilevare che già alle 19 e
un minuto non c’era il numero legale e pertanto la seduta poteva e doveva andare
deserta e questo lo voglio ricordare soprattutto ai consiglieri di minoranza.
Con questo voglio dire una cosa che sto dicendo da tempo: tutti vogliono
rimanere saldamente attaccati alle loro poltroncine di mediocre potere paesano,
perché tutti hanno paura di sfiduciare Gennaro Cinque che, in questo contesto
sembra o un gattone che gioca con i suoi topini o il pifferaio magico che al
suono del suo flauto se li trascina tutti dove vuole lui. Così è cominciata la
seduta con una lunga e sgrammaticata relazione dell’assessore Antonio De Martino
e poi gli interventi successivi fino al voto sul consuntivo: 11 si e 3 no. Dilengite
ha lasciato la seduta, come aveva annunciato nel suo intervento polemizzando col consigliere Aiello e i tre di In Movimento per Vico hanno votato contrario. Ora la
mia domanda senza appello è: perché questi quattro consiglieri non hanno
dichiarato dall’inizio la nullità della seduta? Sapevano benissimo che il farla
avrebbe portato a questo risultato, in una situazione nella quale ancora oggi
permangono incertezze e dubbi e allora perché non lo hanno fatto? Il dissenso
sembrerebbe rientrato, perché era visibile a tutti l’isolamento del Presidente
del Consiglio Maurizio Cinque. La Cristallo e Balestrieri pure sembrerebbero
rientrati, come i calcoletti o le ipotesi di una nuova maggioranza sembravano
trasparire dai sorrisetti del Sindaco che giocava sempre col suo smartphone. E
allora perché questa farsa continuata? Non era forse il caso , in apertura di
seduta far rilevare immediatamente la nullità della stessa abbandonando l’aula
e non consentire così l’approvazione del discutibilissimo consuntivo 2012? E’ penoso notare,
come purtroppo sta avvenendo anche su scala nazionale, che dietro il cosiddetto
“ senso di responsabilità istituzionale” si nascondono tutti quelli che vogliono rimanere dove stanno e soprattutto vogliono far rimanere le cose come stanno. In questo modo si fanno passare e si giustificano atteggiamenti
e comportamenti arbitrari e lesivi dei
regolamenti e delle leggi vigenti! Come
a dire: il Consiglio Comunale è "robba nostra" e il Sindaco di rimando: "e vuie
site robba mia". La minoranza avrebbe potuto trovare una scatto di dignità e di
orgoglio e farla saltare questa seduta. Lasciare il sindaco e i suoi fuori
dalla porta, giocare loro di sorpresa, ma, invece, come sempre, si preferisce
esibire la morale pelosa come la carità e allora: facciamola questa seduta dove
sappiamo tutti che andrà a finire e come è andata e invece di sfiduciarlo
questo sindaco hanno fatto tutti finta di avere responsabilità verso il paese.
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