mercoledì 4 luglio 2012

Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?




Fino a quando, Catilina, intendi dunque abusare della nostra pazienza?
(Prima Orazione contro  Catilina, pronunciata in Senato da Marco Tullio Cicerone l'8 novembre 63 a. C.) Così nell’ultimo Consiglio Comunale a Vico Equense il capogruppo della rappresentanza di In Movimento per Vico ha aperto il suo intervento. La catilinaria continuava : “Fino a che punto si spingerà la tua irrefrenabile sfrontatezza? Non ti turbano il presidio notturno del Palatino, la sete di Giustizia e di Legalità, l'angoscia del popolo, le proteste di tutti i cittadini onesti, e neppure la somma funzione di questo consesso”. Di tutta risposta, il Sindaco Gennaro Cinque, che nell’afflato retorico tribunalizio del  consigliere comunale, è stato elevato al rango di Catilina, ha risposto con una orazione degna del suo stile. Posso – tra l’altro- solo immaginare come si è svolta la seduta, perché queste cose mi sono state raccontate. Faccio qualche considerazione rispetto al paradossale di tutta la situazione che mi ha fatto venire in mente più il film “Altri tempi” di Blasetti del 1951,con l’arringa di De Sica avvocato di Frine, che non l’aula senatoriale. Esagerazioni plateali che dovrebbero veramente far riflettere sul modo di fare opposizione in questo paese. Intanto la scelta della citazione ad effetto, assolutamente stonata: il Consiglio di Vico Equense non mi sembra paragonabile al Senato romano, né tanto meno nel paese si avverte la “la sete di Giustizia e di Legalità o l'angoscia del popolo e le proteste di tutti i cittadini onesti”. Direi piuttosto che nel paese si avverte una generale strafottenza e una servile acquiescenza  ovvero, condotte  passive o remissive (quando non approvative e di accettazione) nei confronti di manifestazioni di volontà altrui, ovvero del Sindaco Gennaro Cinque. Quest’ultimo, col fare che ormai tutti conosco, ha fatto una critica a tutti i professoroni, a tutti gli intellettuali a tutte le persone che si esprimono in italiano e a tutti gli avvocati, continuando in un elogio sperticato della sua  ignoranza ( non dotta come quella di Niccolò Cusano , ma terra- terra, ignoranza e basta, insomma). Ha detto che se l’opposizione nel paese è arrivata a 2300 voti è perché questa si è ostinata a fare una politica di denunce e che se continuerà di questo passo vedrà dimezzati ancora una volta i propri voti, mentre lui invece, vuole solo il bene dei cittadini e del paese. Ed ha continuato che lui è un uomo che vuole fare le fogne e non le chiacchiere e che tutte le denunce contro di lui si sono dimostrate essere infondate! C’è di che rimanere sconcertati! Altro che Cicerone! Ma la cosa veramente triste, che comprova il livello di degrado socio culturale raggiunto, è che alcune persone, anche nell’opposizione, non solo quella consiliare, trovano entusiasmate questo modo di fare! In quell’aula si sarebbero dovute rimarcare al sindaco i fatti per i quali alcuni funzionari e tecnici del Comune sono stati rinviati a giudizio, si sarebbe dovuto ricordare i lavori di ampliamento della scuola elementare di via Sconduci appaltati e mai iniziati, i molti permessi a costruire parcheggi interrati dati in aree non consentite, la strada/mostro di Rivo D’arco che ha sventrato un paesaggio e che ora sta li in attesa di qualche altra “operazione”, il completamento del Cinema Aequa, un’indegna vicenda sulla quale pure è sceso il silenzio, l’ampliamento del cimitero di Vico Equense, il parcheggio sotto la palesta del campo sportivo a via Madonnelle. Invece ci si affretta a smentire subito che denunce non se ne fanno, facendosi accartocciare dal Sindaco dal dialetto facile, al quale nessuno ricorda che siamo in Italia e che se lui l’italiano non lo sa parlare, dovrebbe affrettarsi ad impararlo! No signori! Se l’opposizione a Vico Equense, come nel paese Italia è quasi sparita è proprio per il contrario: perché non si denuncia più niente e nessuno! Perché non si difendono più i diritti delle persone le quali, proprio per questo, decidono abbassare la testa, il caso spiagge insegna! Tutti pagano e nessuno che si oppone all’appropriazione indebita, consentita da questo sindaco, di tutto i litorale da parte di privati, con un conseguente degrado civile e sociale e lo smantellamento di ogni servizio pubblico. Questo andava detto al sindaco in quella seduta del consiglio e questo i VAS continueranno a dire! Altro che Cicerone!

Franco Cuomo  VAS- Vico Equense

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