venerdì 20 luglio 2012

COSTIERA SORRENTINA, IL CASO DEI GARAGE ORA NEL MIRINO DEI PM Box auto interrati, c'è l'inchiesta


C

Piano di Sorrento, carabinieri su input della Procura acquisiscono gli atti di autorizzazione concessi dal Comune

Lavori in CostieraLavori in Costiera
NAPOLI - Carabinieri in Comune a Piano di Sorrento. I militari della compagnia di Sorrento, su delega della Procura di Torre Annunziata, ieri, mercoledì, hanno acquisito atti e documenti relativi alle autorizzazioni concesse dalla giunta del sindaco Ruggiero alla Lap Immobiliare per realizzare 56 box auto interrati nell’agrumeto di via Legittimo, quello che appartenne anche alla famiglia di Achille Lauro. Titolare del fascicolo è il pubblico ministero Rosa Annunziata. I militari hanno acquisito gli atti alla presenza del primo cittadino e dell’ingegnere Graziano Maresca, responsabile dell’ufficio tecnico di Piano di Sorrento. Sono mesi, ormai, che fa discutere ben oltre i confini di Piano di Sorrento la vicenda dell’ex fondo Lauro. Lap Immobiliare lo acquistò nel 2006, quando già il Wwf della costiera aveva presentato vari esposti per presunti abusi edilizi realizzati nell’area.
LA VICENDA - Il 14 marzo 2011 la società, tramite l’amministratore e legale rappresentante Cirillo, presentò istanza di realizzare 56 box interrati sul fondo agricolo. Area, nel frattempo, frazionata in due particelle, su richiesta dei proprietari:una in cui insistono le opere abusive; l’altra, libera da manufatti illegittimi, destinata appunto al parcheggio. Il sindaco di Piano, Giovanni Ruggiero, e la sua giunta, con delibera numero 7 del 17 gennaio 2012, accolsero la richiesta.Non solo: piuttosto che imporre ai privati di ripiantare gli alberi, una volta terminato lo scavo, come prevede la legge sui parcheggi interrati, invero spesso disattesa su tale punto, si accordarono per la realizzazione di un’area mercatale che sarebbe stata utilizzata dall’amministrazione un paio di volte a settimana. A sollevare le prime perplessità fu Anna Iaccarino, consigliere di opposizione a Piano.
GRUPPO D'AMMORRA - A fine marzo il Corriere del Mezzogiorno rivelò che dietro le due fiduciarie che schermavano la reale identità dei soci di Lap Immobiliare c’era il gruppo D’Ammora. Catello, il più anziano della famiglia, ha sposato la sorella di Carmine Alfieri, negli anni ottanta boss della Nuova famiglia. Arrestato e processato a sua volta per camorra, fu prosciolto ed ottenne la restituzione dei beni sequestratigli. A giugno,scaduti inutilmente i termini entro i quali la società avrebbe dovuto presentare il progetto per i garage interrati, pareva che l’ipotesi box fosse stata scongiurata. Recentemente, però, il Comune ha trasmesso all’impresa una lettera di diffida, invitandola ad adempiere entro un certo periodo. Resta da vedere se Lap darà seguito alla missiva o, anche alla luce del clamore mediatico suscitato dalla vicenda, desisterà dall’affare e si concentrerà sugli altri interessi che ha a Terzigno, a Castellabate, ad Agropoli, a Nocera.
BOX IN TUTTA LA COSTIERA - Quella su Piano, peraltro, non è l’unica indagine giudiziaria relativa a boxlandia: la corsa sfrenata a realizzare parcheggi interrati che sta sfigurando la costiera sorrentina. Alcune inchieste sono sfociate in processi. Quella, per esempio, relativa al progetto di oltre 250 box interrati in vico III Rota, a Sorrento. Sono stati rinviati a giudizio l’imprenditore della Edilgreen Giuseppe Langellotto, l’assessore provinciale di Salerno Adriano Bellacosa(proprietario del suolo),i commissari ad acta nominati dalla Provincia di Napoli, Lucio Grande e Dario Perasole. La Procura di Torre Annunziata contesta loro l’abuso di ufficio e la realizzazione di opere in difformità dallo strumento urbanistico. Ipotesi che dovranno naturalmente essere accertate al vaglio del dibattimento. A Vico Equense, altro Comune della costiera dove negli ultimi anni sono stati realizzati moltissimi box auto al posto degli agrumeti, è in corso il dibattimento per presunte irregolarità nella realizzazione del parcheggio di Piazza Kennedy. Sono imputati il geometra Francesco Saverio Iovine, già capo dell’ufficio tecnico del Comune, e l’imprenditore Passarelli. Il pubblico ministero Magariello contesta la regolarità dell’approvazione di una variante in corso d’opera, in virtù della quale l’imprenditore ottenne di costruire un numero di box da vendere a privati superiore al progetto iniziale, a scapito degli stalli a rotazione. Entrambi gli imputati rivendicano la correttezza del proprio operato. Come, del resto, Iovine in relazione ad un altro processo per vicende urbanistiche che lo coinvolge. Quello relativo alla realizzazione di lavori in alcune strade della zona collinare vicana. Opere a beneficio dei privati con soldi pubblici, secondo il Pm Magariello, che a febbraio ha ottenuto il rinvio a giudizio del funzionario comunale e di altri due tecnici per concorso in abuso di ufficio e falso ideologico. In sede di udienza preliminare è caduta invece l’accusa di truffa aggravata ai danni dello stato. Dissequestrati i conti correnti degli imputati.
Fabrizio Geremicca19 luglio 2012

Nessun commento:

Posta un commento