sabato 9 novembre 2019

La vera battaglia la si deve fare contro la barbarie ampiamente rappresentata in Consiglio Comunale











Ho ascoltato e visto l’intervento del consigliere comunale Ciro Maffucci, una parte suppongo, quella che è stata postata e nella quale Ciro srotola davanti a una rappresentanza comunale semplicemente pietosa per lo spirito , per l’attenzione, e per gli atteggiamenti tenuti, le foto di alcune località del territorio dove sono stati eseguiti o sono ancora in corso lavori comunali. 

Ovvero lavori decisi dall’ufficio tecnico di questo comune e dall’assessore ai lavori pubblici Gennaro Cinque, lavori naturalmente, autorizzati poi dal sindaco Andrea Buonocore.  

A Ciro un plauso per l’impegno costante, per la tenacia e la forza di sopportare la rozza volgarità presente in quel consesso e un plauso soprattutto per il rispetto che manifesta nei confronti della cittadini, e dell’istituzione in cui si trova ed agisce. Rispetto però che forse  , ma è una mia opinione sia ben chiaro, i cittadini di questa città non meriterebbero e vi spiego anche il perché non lo meriterebbero

Vedere quel video mi ha provocato per un momento un profondo senso di sconforto: sconforto causato dal constatare sui visi di quelle persone sedute dal lato opposto a Ciro Maffucci, ovvero nel gruppo della maggioranza ,indifferenza, assenza, menefreghismo, impassibilità, apatia   una pletora di persone sedute non curanti e del ruolo e del luogo. 

Ho pensato, ma come è stato possibile che  persone simili possano occupare le sedie della più importante assise cittadina? Del luogo dove si dovrebbero prendere decisioni  e praticare il rispetto delle istituzioni? Se sono seduti su quelle sedie e in quel luogo, vuol dire che in quel posto ce li hanno mandati i cittadini di questa città, ecco perché verso gli stessi io non provo rispetto

Come si può avere rispetto per chi non ne ha e non mostra di averne? 

Vedere l’assessore Cinque sbracato in maniche di camicia, con ventre che quasi debordava da sotto l tavolo, giocare con il suo smartphone, senza alzare neanche lo sguardo, né verso Ciro Maffucci che lo chiamava in causa, né verso un pubblico che forse pure doveva essere presente, e poi rispondergli in dialetto :” io e sasicce me magn” o qualcosa di simile perché l’audio non era perfetto, ha causato in me un disgusto senza limiti. 

Quell’individuo in quel modo e in quel luogo   stava manifestando tutta la sua protervia arroganza, tutto il suo manifesto disprezzo verso chi aveva davanti, ma soprattutto verso il luogo in cui si trovava, ovvero l’ aula consiliare

Un atteggiamento da guappo,  un atteggiamento di chi pensa:” parla quant vuò tu, tant ca a cummann io”, ed era quello che poi diceva Ciro a proposito delle risposte che gli davano gli impiegati comunali, alle reiterate domande che egli faceva sul perché quei lavori pubblici erano stati mal fatti, male eseguiti, rimasti incompleti: “ Gennar ha decis accusi”, “ Gennar ha ditt ca sadda fa accusi”. 

Una considerazione  poi andrebbe fatta anche  sul ruolo del Presidente del Consiglio  che forse avrebbe potuto pure richiamare – è nel suo diritto farlo, ma non lo ha fatto- l’assessore Gennaro Cinque  a tenere un comportamento più consono al luogo e al ruolo e soprattutto a presentarsi un tantino più ordinato ai Consigli comunali. 

Ecco ho pensato a queste cose, e ho pensato che forse bisognerebbe puntare il dito verso queste marchiane faglie  comportamenti e atteggiamenti che sono la manifestazione più manifesta di un costume che ormai è diffuso in tutto il paese e fedelmente rappresentato in consiglio comunale, soprattutto in quello che ho visto ripreso in quel video. Se il territorio di Vico Equense è regredito a pura incuria e barbarie lo si deve a quelle persone  che occupano in quel modo quelle sedie ma soprattutto a tutti quelli che in quel posto ce li hanno mandati.


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