Apprezzo molte cose di ciò che lei
dice relativamente alla globalizzazione e alla lettura tutta marxiana della
nostra società contemporanea, ma raccontato da lei però Karl Marx, ma anche
Gramsci sembrano statuine o ninnoli di
porcellana bisquit che una raffinata signora esibisce come collezione privata.
Marx andrebbe studiato per il suo umanesimo innanzi tutto, ma anche per
l’onestà dei suoi intenti e per la profondità del suo pensiero e soprattutto
perché tutto quello che stiamo vivendo nelle nostre società, cosiddette aperte,
è quello che lui aveva previsto, attraverso i concetti di feticismo della merce
e del denaro o circa la reificazione dell’umano, e sta sotto gli occhi di tutti
. Ci ha aperto gli occhi e ce li ha resi
anche più acuti un ritorno alla scienza pre- marxiana sarebbe inconcepibile. Tutti gli autori contemporanei
hanno un debito nei confronti di Marx, anche se non lo sanno o semplicemente
non vogliono ammetterlo, come condivido pure la critica che lei fa rispetto ciò
che oggi viene spacciato di essere o che si dice di sinistra. Ma anche qui devo contestarle i
modi e lo stile. Lei rappresenta tutto intero l’esempio più eclatante di
narcisismo televisivo, compiaciuto, manicheo e esibizionistico e lo manifesta
attraverso un linguaggio che nessun intellettuale serio vorrebbe parlare o
parlerebbe, soprattutto un intellettuale marxista: provo ad immaginare cosa
avrebbe detto di lei Pasolini, se lo avesse ascoltato o Umberto Eco, o Gianni Vattimo,
di cui è stato allievo ma che evidentemente non la segue più molto. Lei riproduce
espressioni metricamente perfette come «turbocapitalismo
apolide», «globalizzazione
linguistica», «contronarrazione
demofila».Dondolando il capo su quei periodi lunghi, asciutti, recitati a
voce impostata e ritmo sostenuto ma costante, che pare non rallentare mai. Un
lavoro di preparazione televisiva veramente notevole. Lei miscela in un blend
di gusto indefinito, giusto per confondere, valori di destra (patria, onore, famiglia,
eticità) e idee di sinistra («diritti sociali, dignità del lavoro, socialismo
democratico). Forse un tempo non lontano lei è stato indubbiamente uno
studioso, ma ora, come Faust ha deciso di vendere l’anima al diavolo: essere in
televisione sempre, non ontologicamente, ma come personaggio che fa spettacolo
rende di più che un’aula universitaria. Così ha deciso di smettere di fare lo studioso
e ha fatto della storia della filosofia un insieme di citazioni disarticolate e
decontestualizzate, buone a solleticare i più bassi istinti di integralisti
cattolici e gentaglia di destra. E a proposito di certe sue elucubrazioni su una cosiddetta “teoria
del gender”, lei ha prodotto veri e propri assalti terroristici, evocando il
pericolo di introduzione di inesistenti “teorie gender” nella scuola, per
spaventare le famiglie rispetto a questioni che nulla hanno a che vedere con
l’attività formativa svolta nei diversi gradi dell’istruzione. Una campagna in
atto da qualche tempo, che intende proporre l’odio nei confronti delle
differenze in risposta alla necessità che si formino i bambini e i ragazzi al
rispetto della dignità di tutte le persone, indipendentemente dalla loro
provenienza, sesso, e credo . Quindi, e concludo su questo argomento : La
smetta di scrivere sciocchezze! Ma da chi è pagato lei? Ma è stato mai
insultato per la strada chiamato frocio? E' stato mai picchiato in classe o in
un giardino pubblico perché non conforme ai suoi criteri di "eticità"
hegeliana- come scandalosamente e falsamente scrive lei citando la dialettica “servo/
padrone”? Lei a questo punto è la
vergogna della filosofia italiana o ciò che la filosofia italiana produce
attualmente? Ma voglio sperare e sono convinto che il panorama filosofico
italiano nel mondo non sia rappresentato da lei! C'è qualcosa di torbido e di
oscuro dietro i suoi pseudo ragionamenti. C'è la presenza di un pensiero
vecchio come il cucco che si chiama machismo fascista, bullismo . Ma di cosa ha
paura lei per avercela tanto con le persone omosessuali e per essere così
violento verso chi sperimenta ogni giorno su di sé la violenza verbale e
fisica? Lei coì perfettino nel look studiato, così belloccio stereotipato da
rivistina fashion, giovane clone - lei si orwelliano- dei tanti figurini che
girano oggi sui media. A 68 anni sono un sopravvissuto, e ancora devo
difendermi, in questa italietta di mediocri fascisti familisti come lei,
dall'aggressione giornaliera di uno pseudo filosofo, o di uno stronzetto
qualsiasi che per strada mi insulta e mi guarda storto solo perché non mi sono
sposato e i miei gusti sessuali potrebbero essere diversi dai suoi! Io non ho
mai aggredito nessunoI Io non ho mai chiamato qualcuno diverso da me con
qualche termine dispregiativo legato alla sua sessualità e la riprova sta nel
fatto che non c'è neanche un termine per poterlo fare, cosa che invece mi
sembra essere molto facile per quelli come lei che di termini ne conoscono
tanti: culattone, frocio, checca, busone, ricchione, femmenella! Si vergogni !
Glie lo ripeto ! Si vergogni, perché lei dietro la facciata della filosofia si
fa portatore del più vile e basso attacco che si possa pensare non
solo contro le persone omosessuali ma contro ogni differenza! Al momento, lei
più che un fine pensatore mi sembra un
mazziere dei concetti al servizio delle più stolte idee reazionarie. Forse i suoi
contatti con Alberto Bagnai, Gianni Vattimo, Massimo Cacciari le sono stati
utili, ma non so quanto lo siano per loro. Per quanto mi riguarda lei
ridicolizza filosofia. Mi ascolti, lasci
perdere la televisione si chiuda in biblioteca e riprenda in mano,
approfondendo seriamente quello che invece aveva lasciato, chissà forse riesce di nuovo ad imboccare
la strada giusta.
Cultural studies,Queer/gender studies, urban anthropology,Conteporary Philosophy and contemporary art, politics, indipendent design, literature,art,gay life especially bears-people, electronic music,media studies. Questo blog non può essere considerato una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Pertanto, ai sensi della legge n. 62 del 7 marzo 2001, non può essere considerato un prodotto editoriale.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento