mercoledì 20 novembre 2019

Karl Marx e la filosofia, sono cose molto ma molto serie e non non sono rappresentate da Lei, glielo assicuro.



Apprezzo molte cose di ciò che lei dice relativamente alla globalizzazione e alla lettura tutta marxiana della nostra società contemporanea, ma raccontato da lei però Karl Marx, ma anche Gramsci sembrano statuine o ninnoli  di porcellana bisquit che una raffinata signora esibisce come collezione privata. Marx andrebbe studiato per il suo umanesimo innanzi tutto, ma anche per l’onestà dei suoi intenti e per la profondità del suo pensiero e soprattutto perché tutto quello che stiamo vivendo nelle nostre società, cosiddette aperte, è quello che lui aveva previsto, attraverso i concetti di feticismo della merce e del denaro o circa la reificazione dell’umano, e sta sotto gli occhi di tutti .  Ci ha aperto gli occhi e ce li ha resi anche più acuti  un  ritorno alla scienza pre- marxiana  sarebbe inconcepibile. Tutti gli autori contemporanei hanno un debito nei confronti di Marx, anche se non lo sanno o semplicemente non vogliono ammetterlo, come condivido pure la critica che lei fa rispetto ciò che oggi viene spacciato di essere o che si dice  di sinistra. Ma anche qui devo contestarle i modi e lo stile. Lei rappresenta tutto intero l’esempio più eclatante di narcisismo televisivo, compiaciuto, manicheo e esibizionistico e lo manifesta attraverso un linguaggio che nessun intellettuale serio vorrebbe parlare o parlerebbe, soprattutto un intellettuale marxista: provo ad immaginare cosa avrebbe detto di lei Pasolini, se lo avesse ascoltato o Umberto Eco, o Gianni Vattimo, di cui è stato allievo ma che evidentemente non la segue più molto. Lei riproduce espressioni metricamente perfette come «turbocapitalismo apolide», «globalizzazione linguistica», «contronarrazione demofila».Dondolando il capo su quei periodi lunghi, asciutti, recitati a voce impostata e ritmo sostenuto ma costante, che pare non rallentare mai. Un lavoro di preparazione televisiva veramente notevole. Lei miscela in un blend di gusto indefinito, giusto per confondere,   valori di destra (patria, onore, famiglia, eticità) e idee di sinistra («diritti sociali, dignità del lavoro, socialismo democratico). Forse un tempo non lontano lei è stato indubbiamente uno studioso, ma ora, come Faust ha deciso di vendere l’anima al diavolo: essere in televisione sempre, non ontologicamente, ma come personaggio che fa spettacolo rende di più che un’aula universitaria. Così ha deciso di smettere di fare lo studioso e ha fatto della storia della filosofia un insieme di citazioni disarticolate e decontestualizzate, buone a solleticare i più bassi istinti di integralisti cattolici e gentaglia di destra. E a proposito  di certe sue elucubrazioni su una cosiddetta “teoria del gender”, lei ha prodotto veri e propri assalti terroristici, evocando il pericolo di introduzione di inesistenti “teorie gender” nella scuola, per spaventare le famiglie rispetto a questioni che nulla hanno a che vedere con l’attività formativa svolta nei diversi gradi dell’istruzione. Una campagna in atto da qualche tempo, che intende proporre l’odio nei confronti delle differenze in risposta alla necessità che si formino i bambini e i ragazzi al rispetto della dignità di tutte le persone, indipendentemente dalla loro provenienza, sesso, e credo . Quindi, e concludo su questo argomento : La smetta di scrivere sciocchezze! Ma da chi è pagato lei? Ma è stato mai insultato per la strada chiamato frocio? E' stato mai picchiato in classe o in un giardino pubblico perché non conforme ai suoi criteri di "eticità" hegeliana- come scandalosamente e falsamente  scrive lei citando la dialettica “servo/ padrone”?  Lei a questo punto è la vergogna della filosofia italiana o ciò che la filosofia italiana produce attualmente? Ma voglio sperare e sono convinto che il panorama filosofico italiano nel mondo non sia rappresentato da lei! C'è qualcosa di torbido e di oscuro dietro i suoi pseudo ragionamenti. C'è la presenza di un pensiero vecchio come il cucco che si chiama machismo fascista, bullismo . Ma di cosa ha paura lei per avercela tanto con le persone omosessuali e per essere così violento verso chi sperimenta ogni giorno su di sé la violenza verbale e fisica? Lei coì perfettino nel look studiato, così belloccio stereotipato da rivistina fashion, giovane clone - lei si orwelliano- dei tanti figurini che girano oggi sui media. A 68 anni sono un sopravvissuto, e ancora devo difendermi, in questa italietta di mediocri fascisti familisti come lei, dall'aggressione giornaliera di uno pseudo filosofo, o di uno stronzetto qualsiasi che per strada mi insulta e mi guarda storto solo perché non mi sono sposato e i miei gusti sessuali potrebbero essere diversi dai suoi! Io non ho mai aggredito nessunoI Io non ho mai chiamato qualcuno diverso da me con qualche termine dispregiativo legato alla sua sessualità e la riprova sta nel fatto che non c'è neanche un termine per poterlo fare, cosa che invece mi sembra essere molto facile per quelli come lei che di termini ne conoscono tanti: culattone, frocio, checca, busone, ricchione, femmenella! Si vergogni ! Glie lo ripeto ! Si vergogni, perché lei dietro la facciata della filosofia si fa portatore del   più vile e basso attacco che si possa pensare non solo contro le persone omosessuali ma contro ogni differenza! Al momento, lei più che un   fine pensatore mi sembra   un mazziere dei concetti al servizio delle più stolte idee reazionarie. Forse i suoi contatti con Alberto Bagnai, Gianni Vattimo, Massimo Cacciari le sono stati utili, ma non so quanto lo siano per loro. Per quanto mi riguarda   lei ridicolizza  filosofia. Mi ascolti, lasci perdere la televisione si chiuda in biblioteca e riprenda in mano, approfondendo seriamente quello che invece aveva  lasciato, chissà forse riesce di nuovo ad imboccare la strada giusta.



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