domenica 17 novembre 2019

E GIOVEDI 21 SALVINI SARA' A SORRENTO ACCOLTO IN POMPA MAGNA. UN AFFARE TUTTO SETTENTRIONALE...E QUI A SUD GLI DANNO PURE FIDUCIA!

MOSE VENEZIA




ZAIA LEGA
SALVINI LEGA

GALAN FORZA ITALIA










Venezia affonda. FERMO Modulo Sperimentale Elettromeccanico (Mose).-
Capolavoro firmato Forza Italia e Lega. E non può che far sorridere sentire Matteo Salvini dire che in questa vicenda “la Lega non c’entra niente“ e che “il Mose è fondamentale e conto che la manovra esca con 100 milioni di euro per mettere in esercizio un’opera piuttosto che tenerla ferma”

Risulta incomprensibile questo tentativo di lavarsene le mani visto che al governo della Regione, dal 2000 al 2010 c’era il forzista Galan supportato dall'allora Lega Nord mentre dal 2015 a oggi c’è Luca Zaia. 
Insomma appare complicato dire che il Carroccio in tutta questa storia sia stato un semplice spettatore. Come non regge neanche la questione dei fondi da stanziare di cui, ieri, il Capitano si è fatto promotore, annunciando un apposito emendamento, perché fino a prova contraria per 14 mesi è stato vicepremier e ministro dell’Interno del governo gialloverde. Insomma di tempo e modo per agire ne aveva avuto a sufficienza. La realtà è che nel disastro di Venezia la vecchia politica ha nuovamente dimostrato tutti i propri limiti. Saccheggiato dalla politica, il Mose è l’emblema degli sprechi.- Il governatore Luca Zaia è furente perché non ha idea di dove siano i sei miliardi spesi per il Mose. Venezia è sott'acqua mentre il Mose resta spento a fare la ruggine. È il paradosso dell’opera ambiziosa che avrebbe dovuto mettere al riparo dalla furia delle acque la città lagunare e la cui realizzazione è iniziata nel 2003, quando a capo del governo nazionale c’era Silvio Berlusconi, ma che, nonostante il susseguirsi di differenti amministrazioni comunali e regionali, resta tuttora un’eterna incompiuta. Già perché il gigantesco sistema di dighe, detto Modulo Sperimentale Elettromeccanico (Mose), è stato pensato addirittura negli anni ’80, doveva essere terminato già nel 2016 ma, per problemi di progettazione, scandali e inchieste, ha visto slittare i tempi in modo esponenziale tanto che ora il nuovo termine è previsto per il 2021. Dati alla mano, infatti, l’opera è pronta all'incirca all’85%. Così per capire le ragioni del disastro che sta sconvolgendo Venezia, non si può che partire dalle indagini della magistratura e quindi dalle conseguenti responsabilità della politica. ZAIA-LEGA Forse è andato in Regione quanto Matteo Salvini al Viminale per non sapere che una parte di quei soldi è stata sprecata e l’altra direttamente rubata. Nonostante sia chiaro che i soldi fatti sparire dalla corruzione sono sottratti alle opere, e quindi a tutti noi, la questione morale è un tema che interessa poco gli elettori del Centrodestra, che paradossalmente a ogni scandalo aumentano. Anzi, solo a porre il tema, lo zoccolo duro della Lega prima nega l’evidenza e poi fa spallucce perché nulla è più importante di mandare a casa i Cinque Stelle e le sinistre, gente che ha in testa solo “tasse, manette e sbarchi”, come ripete incessantemente la retorica salviniana.In Olanda fanno dighe con materiale di risulta edile, dei dragaggio dei porti e fiumi. In Italia i fanghi dei porti sono rifiuti speciali. SIAMO LA REPUBBLICA DELLE BANANE. Ah’ aggiungo di mio: i veneziani volevano da sempre l’autonomia ora vogliono i soldi di tutti gli italiani. 

E ci sono meridionali che hanno votato questa gente anche nel mio paese e domenica prossima Salvini sarà a Sorrento accolto in pompa magna. Che pena!








 A.M.

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