martedì 26 novembre 2019

COME DOVREBBE ESSERE RACCONTATA LA STORIA DELLA DEMOLIZIONE SHOW DELL'ECOMOSTRO DI ALIMURI.



Sulla demolizione show dell’eco-mostro di Alimuri si fa passare tutta la vicenda come se fosse un incidente fortuito quello che accade oggi, ovvero,che la Cassa depositi e Prestiti, rivuole dal Comune di Vico Equense i  433mila euro  richiesti dalla demolizione e che il comun e pensava di farsi rimborsare dalla Sica s.r.l. che invece non si ritiene responsabile dell’abuso edilizio, ma per i magistrati, lo ha solamente acquistato. La storia i giornalisti che si vogliono esser tali, dovrebbero   raccontarla bene e non come se le cose accadessero per caso, come se fossero incidenti di percorso  . Quell’abbattimento show- ve la  ricordate, la nave, la banda , gli inviti, i pasticcini le foto d’occasione con Gennaro Cinque allora sindaco e con l’assessore Antonio Elefante con la fascia di ambientalisti doc. tronfi, arroganti, spavaldi, e sono gli aggettivi migliori che mi vengono in mente, attaccarono allora, anche insultando,  l’unico ambientalista, vero e non d’occasione,  che allora scrisse che quella pagliacciata dinamitarda ci sarebbe costata cara, sarebbe costata cara ai cittadini di questo comune. Quell’unico ambientalista serio e non d’occasione era il sottoscritto, che come VAS denunciò già cinque anni fa, e si possono ancora leggere i post sul mio blog, quello che sembrava essere un favore che si faceva alla società: perché lo si faceva non sta a me dirlo, ma si può intuire;  perché quella operazione era  un affare  per la Sica srl?  Perché la Sica srl. si vedeva demolire un esoscheletro abusivo, acquistato, ma non costruito, col danaro pubblico che il comune di Vico Equense chiedeva in prestito, mentre l’allora sindaco Gennaro Cinque e il suo assessore Antonio Elefante sostennero che quei soldi sarebbero rientrati perché il Comune sarebbe stato rimborsato. Quei soldi non sono rientrati e non rientreranno mai anzi saranno sborsati. Ora, oltre al danno di un rimborso che non c’è mai stato,  c’è anche la beffa della restituzione alla Cassa Depositi e Prestiti. Pochissimo tempo dopo, l’assessore che aveva “costruito” a tavolino tutta l’operazione cessò il suo mandato e ritornò a fare quello che ha sempre fatto: il costruttore in Penisola Sorrentina, mentre Gennaro Cinque, oggi fa l’assessore ai Lavori Pubblici di questo malnato paese. Se chi amministra la cosa pubblica pagasse di persona gli“errori” che commette, quei soldi la Cassa Depositi e Prestiti, non li dovrebbe chiedere ai cittadini di Vico Equense, perché è a noi che li sta chiedendo, ma li dovrebbe chiedere all’assessore Gennaro Cinque e all’ing. Antonio Elefante che pensarono e sostennero, plauditi anche – e mi dispiace dirlo- da altre associazioni ambientaliste che non si resero conto che quell’esplosione era un affare per qualcuno. Ora la storia è finita come doveva finire, gli amministratori che sbagliano non pagano e quei soldi saranno pagati dai cittadini in qualche modo. Ecco, la storia andrebbe raccontata cosi.

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